"Ormai Berlusconi sta immedesimandosi sempre più nella parte dello statista: si cava, ad esempio le scarpe come Kruscev (che le batteva però sul banco dell'Onu) per far vedere ai fotografi
quanto è alto, fa le corna come il presidente Leone, perchè non è napoletano ma è scaramantico, e proclama che il suo primo pensiero appena si sveglia è sempre quello del paese, magari inteso come Arcore.
Cominciamo con un doveroso riconoscimento: il 13 maggio scorso ha vinto, coi suoi alleati, la elezioni politiche; gli italiani lo vogliono. Per la seconda volta presiede il governo. E sbriga subito
le pratiche più urgenti: abbassare la tassa di successione per i patrimooni multimiliardari. Come il suo.
In giugno non perde tempo e avvia la riforma del falso in bilancio, reato di cui è imputato in tre processi a Milano.
Il devoto ministro della Giustizia, Castelli, asseconda la sistemazione dell'odiosa insidia. In ottobre il Parlamento approva una nuova legge sulle rogatorie: nei processi italiani non si possono più
utilizzare gran parte dei documenti a prova d'accusa provenienti dall'estero. Si procede: regalino agli evasori fiscali che fanno rientrare i capitali illegalmente trasferiti all'estero.
Si cerca di bloccare il processo "toghe sporche": il Cavaliere è accusato di aver comperato sentenze giudiziarie. Poi Berlusconi chiede che la causa da Milano venga trasferita ad altra sede.
E, per finire, Berlusconi annuncia che nella futura Rai <<non ci saranno un Santoro, un Biagi, un Luttazzi di centrodestra>>. Ha ragione: non siamo granchè, ma dove li trova? Deve accontentarsi
dei funzionari, di quelli che dichiarano pubblicamente che votano Forza Italia, e con famiglie a seguito. E pensare che ridevano dell'eccesso di devozione al capo di Achille Starace. Camerata, perdonaci."
Articolo di Enzo Biagi su Corriere della Sera 07/04/2002
Rido per non piangere, ovviamente. Non so se sia + grottesco berlusconi o enzo biagi (tutto in minuscolo)