...l'Italia, dicono lassù, a Bruxelles.
Ridendo della sinistra ulivista che rivolse accuse di "razzismo" e che prevedeva che la legge sugli emigrati, abbinata a quella delle impronte generali, "avrebbe masso l'Italia al bando dell'Europa civile", ieri è diventato operativo Eurodac, il sistema informativo di rilevamento delle impronte digitali per gli immigrati clandestini che chiedono asilo politico.
L'Europa fa come l'Italia, per giunta in base a un decisione assunta dai 15 quando l'Italia era rappresentata dall'Ulivo.
Ricordate lo "scudo"? Venne presentato da questa ridicola opposizione come una palese violazione dello spirito europeo.
Ebbene, la norma che permette di far rientrare i capitali esportati, e definito dagli ulivisti come un premio all'illegalità, viene adottata anche dal resto dell'Europa civile, oltrepiù esteso anche alle società.
In questi giorni, il più contestato provvedimento del governo, la modifica dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, trova imitatori all'estero: il governo della Sassonia propone di elevare la dimensione delle aziende in cui si può licenziare da 5 a 80 dipendenti. (Ben oltre della sospensione per due anni del reintegro automatico dei licenziati, previsto in Italia).
In linea con le "costose" (per ore di sciopero) richieste dei sindacati italiani, allora guidati dalla Cgil di Cofferati, e l'altrettanto costoso (per moneta sonante) referendum ottenuto dai comunisti di Rifondazione e aggregati.
saluti