Ciao amici di POL.
È da almeno un anno o forse di più che non mi faccio sentire sui forum ma vi assicuro che quando avevo un poco di tempo vi leggevo sempre, e tante volte avrei voluto rispondere e fare un bel discorsetto ai tanti che approfittando del fatto che le persone di sinistra su questo forum, come il mio amico Gianluca, sono di solito gentili e distaccate, se ne approfittavano con insulti o gridando cose di cui sarebbe meglio vergognarsi.
Ma non avevo tempo!
Ho passato quasi un anno in Bolivia, e poi sei mesi in Guatemala, impegnata in progetti di sviluppo di alcune aree fortemente degradate, e vi assicuro che per mesi non ho avuto nemmeno il tempo di prendermi una bibita in pace per 5 minuti...
In Bolivia per conto del Commissariato ONU per le aree sottosviluppate, abbiamo investito 5 milioni di dollari nella costruzione di acquedotti e di canali che dal lago Titicaca servissero la zona di estrazione mineraria e giù la valle del Solar, una zona brulla e molto povera, in cui le uniche ricchezze, le immense miniere ed i giacimenti di gas naturale da poco scoperti, non avevano alcuna ricatduta sull'economia locale.
Circa 300000 boliviani, in gran parte bambini, quasi tutti indigeni americani, vive in quella zona con un salario medio di 1,5 dollari al giorno. Le miniere sono controllate da 4 multinazionali americane, 2 delle quali coinvolte negli anni 70 nel golpe Pinochet. Nelle miniere, che sono cunicoli angusti scavati nell'argilla per centinaia di metri, lavorano principalmente bambini.
Per entrare nei cunicoli bisogna essere piccoli sapete, e se un adulto (diciamo una persona sopra i 15 anni e di solito sotto i 25) supera i 40-45 kg di peso viene licenziato perchè "troppo grasso".
Nell'estate del 2002 piovve molto ed un giorno due cuniculi franarono. In uno rimasero intrappolati 14 ragazzini boliviani. Nell'altro, che era quello della "propaganda", quello da mostrare ai delegati delle associazioni umanitarie, restarono intrappolati il dirigente nazionale della compagnia mineraria (un giapponese) e 4 suoi attendenti boliviani.
L'esercito arrivò da La Paz in 6 ore e iniziarono a lavorare al pozzo principale. Salvarono il giapponese e tre dei suoi attendenti, malgrado le nostre proteste se ne andarono. I 14 ragazzini boliviani, dai 4 ai 13 anni, sono ancora oggi sepolti nel fango, in attesa che diventi economicamente vantaggioso aprire là un nuovo cunicolo.
Chi non lavora in miniera, chi è troppo vecchio per farlo, di solito produce coca oppure distilla alcol. La coca serve a narcotizzare la bocca degli adulti che senza lavoro stanno sbronzi tutto il giorno a bere alcol di pessima qualità distillato da loro stessi o comprato illegalmente per strada. Il miscuglio che bevono, fortemente cancerogeno quando non tossico, è forse, con la fame, la prima causa di morte in Bolivia.
Oggi nella valle del Solar hanno l'acqua, e grazie alla generositá di molte associazioni non governative ed alla grande volontà dei discendenti degli inca, erano sorte le prime cooperative agricole. L'estate scorsa la valle del Solar produceva pomodori e patate proprio come prima dell'arrivo dei conquistadores.
Più a sud invece si allargavano le zone in cui si trovava gas naturale. Grandi aree agricole vennero sacrificate a quella che i politici di qui definivano "la grande occasione". Sappiamo tutti che la neonata compagnia del gas, è stata, per volere del presidente, messa sul mercato ed offerta, praticamente a costo zero, alle compagnie americane... Oggi quel gas, per legge non è più dei boliviani che non riceveranno un solo centesimo per la sua vendita, ma che al tempo stesso non potranno riutilizzare quelle zone per l'agricoltura, e subiranno i danni che l'inquinamento cauato dall'estrazione provoca.
Quando in tv ho visto i boliviani in strada contro il presidente ho pianto. È stato così triste vedere che i nostri sforzi venivano vanificati dal solito governo coloniale, ma al tempo stesso così bello vedere l'orgoglio, la forza di quegli occhi che bene conosco... Di persone che non hanno nulla (e per nulla intendo proprio nulla se non magari una casa fatta di lamiere e scatoloni per banane Del Monte) se non la loro dignità, e con quella combattono.
è una forza interiore immensa, che noi europei, occidentali non abbiamo più. Ed è quella forza che permette di capire fenomeni così grandi di fede nell'uomo come il Che, il cardinal Romero, Marcos e gli zapatisti, anche Lula...
Io amo il Sudamerica, e spero che non vi siate annoiati a leggere queste mie righe in sua difesa...
Grazie a Gianluca che mi ha permesso di postare e ancora un saluto e un bacio a tutti.
Silvia