CASO
Paura delle contestazioni, alla Mussolini
negato l’Adriano
CORRADO CASTIGLIONE
L’appuntamento al cinema Adriano
doveva essere il trampolino di lancio verso l’avventura
europea di Alessandra Mussolini, che - è noto - ha appena
detto addio ad Alleanza nazionale per cercare da sola la
strada di Strasburgo con l’appoggio del Movimento sociale,
di Forza Nuova, del Fronte nazionale e di Libertà d’Azione.
Invece rischia di diventare un caso. E dopo i venti di
guerra annunciati dai No Global di Area Antagonista,
Disobbedienti, Cobas, Rifondazione comunista e disoccupati,
che avevano programmato una contromanifestazione nella
vicina piazza del Gesù, ecco la novità: Michele
Mastrolilli, il gestore della sala, ha deciso di non
concedere il locale. «Dovremo procedere ad una messa in
sicurezza che riguarda la controsoffittatura, una verifica
urgente non prevista dieci giorni fa, quando abbiamo
fittato la sala». La decisione suona strana, soprattutto
dopo la diffusione di un volantino ad opera del «Coordinamento antifascista» che invitava i cittadini a
disertare gli spettacoli all’Adriano. Ma Mastrolilli
precisa: «Sono una persona che lavora, la politica non mi interessa. In ogni caso domani la sala non sarà disponibile
per un motivo di sicurezza».
Cosa accadrà? Per ora non
lo sa neppure la Mussolini: «Noi ci saremo ugualmente, sperando che il gestore torni su questa assurda decisione.
Altrimenti ci raduneremo davanti al cinema. È grave quanto
sta accadendo, ne ho parlato anche col questore Malvano:
chi ha autorizzato la manifestazione dei No Global alla
stessa ora, lì vicino? Qui, c’è un’alleanza trasversale da
An a Rifondazione che vuole oscurarci. Chissà la Iervolino
che ne pensa». Intanto stamane appuntamento al Gambrinus
Mussolini e Fiore da Gambrinus, contestazioni
Contestazione questa mattina da Gambrinus a Napoli per la
conferenza stampa di Alternativa sociale tenuta da Alessandra Mussolini e Roberto Fiore (Forza nuova), Adriano Tilgher (Fronte
sociale nazionale) e Luca Romagnoli (Fiamma tricolore).
Alcuni esponenti napoletani della Fiamma, tra cui Vittorio
Colavitto e Raffaele Bruno hanno contestato il segretario nazionale Bruno Romagnoli. C'è stato un breve tafferuglio
con il servizio d'ordine nella sala del noto bar.
Nella notte il centro della città è stato tappezzato di
manifesti dei seguaci di Rauti contro il cartello elettorale
"La Fiamma non è un taxi" (cor)