Venerdì 18 Febbraio 2005

La Lega Padana, rivale del partito di Bossi, sta organizzando i 3.500 piccoli azionisti. «Una pagina nera»

La banca in rosso del Carroccio

CrediEuronord salvata dalla Popolare di Lodi. Le azioni crollate a 2 euro



Parte la campagna elettorale della Lega padana Lombardia e va all’attacco della Lega nord. Non solo con accuse politiche, ma anche a colpi di carte bollate. «Ho presentato nei giorni scorsi un esposto alla procura di Milano perchè mi sento truffato da CreditEuronord, meglio nota come la banca della Lega - sostiene Roberto Bernardelli, consigliere regionale e leader della Lega padana -. Ho acquistato, quando militavo nella Lega nord, 1000 azioni che, dopo il salvataggio della Popolare di Lodi, sono scese al valore attuale di 2 euro dei 28 iniziali. Con me sono moltissimi i militanti che hanno perso i loro risparmi in questa banca creata dai vertici del partito di Bossi». Secondo le valutazione della Banca d’Italia, che ha fatto un’ispezione dal 10 marzo 2003 al 23 maggio 2003, in meno di 4 anni l’istituto fondato a ottobre del ’98 avrebbe mandato in fumo 20 milioni di euro tra perdite e crediti in sofferenza. Intanto si è costituito un comitato di piccoli azionisti e questi presenteranno un esposto collettivo contro questa banca. La relazione degli ispettori della Banca d’Italia rileva carenze nei controlli sul credito. Tra queste «gli affidamenti per operazioni finanziarie senza preventiva individuazione di fonti e tempi di rimborso (ad esempio la Bingo.Net Srl), facilitazioni accordate pur in presenza di elementi negativi prospettati in sede istruttoria ovvero di appostazioni a sofferenza presso il sistema (esempio Giovanni Robusti e Pietro Milano); assenza di vincoli alle annotazioni delle cosiddette "prenotazioni avere", considerate nella prassi aziendale come incrementative delle disponibilità di conto. Non seguite da effettivi versamenti, hanno consentito di non rilevare eccedenze per oltre 1,5 milioni sulla linea di credito al nome di Maura Lari/Franco Baresi (sì, proprio l’uomo simbolo del Milan d’altri tempi, ndr.)».
Gli ispettori concludono: «La distanza sul portafoglio prestiti al 31.12.02 ha fatto emergere sofferenze per euro 4,8 milioni, incagli per ero 3,7 milioni e previsioni di perdita per euro 2 milioni».
Giulio Arrighini, consigliere provinciale della Lega padana lombardia, sostiene: «Con questa operazione intendiamo dar voce ai cittadini vessati dal potere politico e soprattutto da operazioni fatte dai politici clasciano i cittadini sul lastrico. Si è infangata la tradizione morale dei movimenti autonomisti».
«A Brescia ci sono ci siono circa 200 persone nel comitato - sostiene Rosanna Sapori, giornalista che sta preparando un libro su questo che definisce «uno scandalo a cui è stata messa la sordina» -. Un terzo dei 3.500 sottoscrittori ha più di 65 anni, sono pensionati che hanno investito lì i loro risparmi fidandosi dell’organizzazione politica e ora si trovano sul lastrico. Tra i creditori c’è anche la Bingo.Net Srl, che aveva ai suoi vertici il sottosegretario Maurizio Balocchi e il sindaco di Orzinuovi Roberto Faustinelli. Ma nel fallimento della Bingo.Net non figurano crediti verso questa banca. Non solo, c’è un’inchiesta aperta per riciclaggio, nell’ambito dell’indagine su oltre 70 miliardi di vecchie lire sotratti al tribunale fallimentare di Milano a favore dei Borra, quelli di Radio 101. Tre dirigenti della CrediEuronord sono accusati d’aver tentato di cancellare le tracce di quelle somme illecite».
Arrighini prosegue: «Il salvataggio della Popolare di Lodi impedisce il peggio, ma ha i suoi riflessi politici. A favorire l’operazione è stato Antonio Fazio e questo spiega il cambio di linea politica della Lega nord nei confronti di Fazio». Sulla questione Arrighini ha presentato anche una variazione del bilancio della Provincia che chiede di destinare 150 mila euro «alle famiglie truffate da CrediEuronord».
Tiziano Zubani

da www.bresciaoggi.it



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