Storace sputtanato

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Il «governatore» Storace: faremo piena luce Firme false, spiata l’Anagrafe Il Campidoglio rivela: una società della Regione ha controllato illegalmente i dati dei sostenitori di Alternativa sociale STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Francesco Storace (Emblema)
ROMA - Mancava soltanto il pirata informatico. L’hacker è entrato nel computer dell’Anagrafe e ha controllato i dati di chi aveva sottoscritto le liste di Alternativa sociale. Firme false, è l’ipotesi che circola da giorni. Ma anche l’intrusione appare illegale: è avvenuta dalla sede della società Laziomatica, voluta dalla giunta di Francesco Storace. Così, dopo le inchieste delle procure di mezza Italia, nuovi veleni intossicano la campagna elettorale.

LA VIOLAZIONE - L’imbroglio, se di imbroglio si tratta, è stato scoperto dal neo-assessore al personale Giovanni Hermanin. Su sua richiesta, i dirigenti del Campidoglio avrebbero accertato che le intrusioni sono state tre. L’11 marzo il pirata ha compiuto 833 verifiche anagrafiche in due fasi, dalle 4.51 alle 7.50 del mattino e dalle 13.55 alle 23.34. Due giorni dopo, domenica 13 marzo, sono stati effettuati 1.879 controlli dalle 16.54 alle 23.04. Totale: 2712 nomi passati al setaccio. In funzione c’erano due postazioni di Laziomatica, ma chi le abbia usate è da accertare. «La società - spiega Silvio Di Francia, coordinatore della maggioranza capitolina - ha una convenzione con il Comune per il trattamento dei dati sanitari. Ha una password , ma può usarla soltanto nei limiti dell’accordo».

IL PASTICCIO - È forse collegato alle intrusioni il pasticcio che ha per protagonista Fabio Sabbatani Schiuma (An), vicepresidente del Consiglio comunale. Schiuma, indagato per aver autenticato le sottoscrizioni del Trifoglio, lista vicina a Storace, sostiene di aver controllato le firme degli elenchi di As tra il 9 e 10 marzo, con la password a cui ha diritto in quanto consigliere comunale. Il Campidoglio ribatte che Schiuma ha chiesto di poter effettuare le verifiche anagrafiche soltanto il 14 («Come se volesse coprire il misfatto», chiosa Hermanin) e che ai consiglieri comunali non spetta l’accesso all’Anagrafe.

LA LETTERA - Alessandra Mussolini accusa: «Storace ha utilizzato la pirateria informatica con il concorso di Pisanu». Secondo la nipote del Duce, il 10 marzo ci sarebbe stato uno scambio di lettere tra il presidente della corte d’appello, Giuseppe Santoro, e il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, a proposito della lista di As. E il ministro avrebbe scritto al magistrato: «Su quanto rappresentato dalla signoria vostra, è stato sentito il presidente della Regione Lazio».

E REAZIONI - «A chiedere di fare piena luce saremo noi», assicura Storace. L’amministratore delegato di Laziomatica, Vincenzo Bianchini, giura che la società con l’hacker non c’entra nulla, ma Vannino Chiti (Ds) e Di Francia parlano di «Laziogate» e «Storacegate».

LE INCHIESTE - Oggi l’avvocatura del Comune presenterà una denuncia al pm Francesco Ciardi, che indaga sulle firme false, e al Garante della privacy Stefano Rodotà. La procura di Roma ha ricevuto anche un esposto dei Verdi, che avrebbero individuato 386 firme irregolari nelle liste degli Ecologisti Verdi, un’altra lista vicina al Polo. E a Milano, dove sono state scoperte centinaia di sottoscrizioni fasulle negli elenchi di As, sono pronte le prime iscrizioni nel registro degli indagati.
Lavinia Di Gianvito

[normanno]

Un gran vaffanc... a Gioventù Europea Trifoglio,fascisti di ieri,sevi di domani!!!