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Discussione: Libri interessanti

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    Predefinito Libri interessanti

    ROMAN ROSDOLSKY

    FRIEDRICH ENGELS
    E IL PROBLEMA DEI «POPOLI SENZA STORIA».
    LA QUESTIONE NAZIONALE
    ALLA LUCE DELLA «NEUE RHEINISCHE ZEITUNG»
    1848-1849



    Ne riproduciamo l’indice:

    Nota editoriale

    Karl Kosch
    Valutazione critica per l'University of Chicago Press

    Francesco Aloe - Corrado Basile
    Roman Rosdolsky. 1898-1967

    Friedrich Engels
    e il problema dei «popoli senza storia».
    La questione nazionale alla luce della «Neue Rheinische Zeitung»
    1848-1849

    Sezione I
    La politica concreta delle nazionalità della «Neue Rheinische Zeitung»

    Premessa
    1. I cechi
    2. Gli slavi del sud
    3. Gli ucraini (ruteni)
    4. Altri popoli senza storia

    Sezione II
    La teoria delle nazionalità della «Neue Rheinische Zeitung»

    1. Contrapposizione tra nazioni rivoluzionarie e nazioni controrivoluzionarie
    2. Engels sul comportamento degli slavi senza storia dell'Austria
    3. La storia contro gli slavi
    Engels sulle origini e sulla missione storica dell'Austria
    4. Il problema dei «popoli senza storia» e la «prognosi sbagliata»di Engels
    5. L'altro aspetto del problema
    Il lato realistico della prognosi engelsiana
    6. Un altro punto di vista critico
    La questione agraria e delle nazionalità
    nella rivoluzione austriaca del 1848-49
    7. Il panslavismo democratico (Engels contro Bakunin)
    8. Conclusioni
    Appendice I
    La «Neue Rheinische Zeitung» e gli ebrei

    Appendice II
    Stalin e la fusione dei popoli nel socialismo

    Annessi

    I.
    Cesare Saletta
    Judaica. Note all'appendice I («La "Neue Rheinische Zeitung" e gli ebrei»)

    II.
    Corrado Basile
    La lotta di Lenin contro lo sciovinismo grande-russo. 1917-1923

    Nomi citati
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

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    SUL TERRORISMO ISRAELIANO

    Documentazione raccolta da Serge Thion

    Testi di
    NASSER H. ARURI - RONALD BLEIER - NOAM CHOMSKY - NAEIM GILADI
    KHALIL NAKHLEH - LIVIA ROKACH - ISRAEL SHAHAK - ARNO WEINSTEIN
    ODED YINON

    A proposito di antisemitismo (Graphos)

    Serge Thion, Introduzione. Il terrorismo, nato dal ventre già fecondo...

    Ronald Bleier, In principio era il terrorismo

    Il piano sionista per il Medio Oriente - Nota editoriale (Khalil Nakhleh) - Prefazione (Israel Shahak) - Oded Yinon, Una strategia per Israele negli anni Ottanta del Novecento - Conclusioni (Israel Shahak)

    Arno Weinstein, All'ombra di Stern: la storia segreta di un agente della LEHI

    Livia Rokach, Il terrorismo sacro di Israele - Prefazione (Noam Chomsky) - Prefazione alla terza edizione (Nasser H. Aruri) - Introduzione: 1. Moshe Sarett e il suo Diario personale - 2. Ben Gurion va a Sdeh Boker: il ritiro spirituale come tattica - 3. Rappresaglia come guerra - 4. Un'opportunità storica per occupare la Siria meridionale - 5. Creiamo uno Stato maronita in Libano! - 6. Terrorismo sacro - 7. L'affare Lavon - 8. Nasser: la coesistenza con Israele è possibile. Replica di Ben Gurion: Operazione Gaza - 9. Disperdere i rifugiati palestinesi... - 10. ...e rovesciare il governo di Nasser - Appendice 1 - Operazione Kibya - Appendice 2 «E poi vi fu Kafr Qasim...» - Appendice 3 «Presto il canto si trasformerà in un lamento di morte» - Appendice 4 L'affare Lavon - Appendice 5 Un giornale rivela il tentativo del governo israeliano di bloccare la pubblicazione de Il terrorismo sacro di Israele

    Naeim Giladi, Lo scandalo Ben Gurion. - Come l'Haganah e il Mossad eliminarono degli ebrei [estratti] - Introduzione - 7. Bombe israeliane contro gli ebrei di Baghdad

    Annesso, Sulle lotte dei popoli oppressi. Terrorismo o controterrorismo? (Graphos)

    Nomi citati

    È difficile che passi giorno senza che si sia invitati a ricordare che, oltre all'America di Bush, di Cheney, di Rumsfeld, di Abu Ghraib e di Guantanamo, delle multinazionali vampiresche, delle mille e mille nefandezze perpetrate in ogni angolo della terra, c'è un'altra America che non si rassegna, che protesta, che si oppone. È vero. È altrettanto vero che lo stesso non si può dire di Israele, se non con molte riserve. Si obietterà: ma come, non c'è anche là gente che non si rassegna, che protesta, che si oppone? È vero. E quelle coscienze che si rivoltano, anche se in numero limitatissimo, salvano l'onore del loro popolo. Sappiamo perfettamente che tra il refusenik e Ariel Sharon passa un'incommensurabile differenza. Il punto, tuttavia, non è questo. Il punto è che, almeno sotto un profilo, il refusenik e Sharon sono sul medesimo piano: l'uno e l'altro stanno là dove non dovrebbero stare. Se è così, ciò accade come risultato di una politica che è stata, nonostante il suo inorpellamento in senso socialista, ma sarebbe meglio dire nazionalsocialista, storicamente reazionaria nella premessa da cui partiva: l'inconsistente interpretazione dell'ebraismo come nazionalità. L'attuazione di tale politica – perseguita per decenni, molto prima di Sharon, con l'inganno, il ricatto, la prepotenza, la violenza, l'oppressione, e sempre in un'atmosfera di intollerabile ipocrisia – ha implicato come conseguenza necessaria e puntualmente prevista una guerra di stampo razziale e la catastrofe di quella che era, e in qualche misura rimane ancora oggi, la frazione del popolo arabo più laica, dunque più refrattaria alle suggestioni del fondamentalismo religioso. Il perseguimento di una linea di questo tipo è stato reso possibile, specialmente dopo la guerra del 1967, solo dalla capacità dell'ebraismo americano, il più numeroso del mondo, di condizionare dall'interno, grazie al proprio ingentissimo peso economico e sociale, la politica di Washington. Altrettanto efficaci sono state la multiforme rete protettiva stesa intorno allo Stato sionista dalle comunità ebraiche del mondo intero e – elemento essenziale, ieri e oggi, di manipolazione dell'opinione pubblica – l'aureola di intoccabilità creata intorno all'ebraismo dall'imposizione come indiscutibile verità storica di una visione radicalmente falsata dei fini, delle modalità e dei costi umani dell'infame persecuzione di cui si macchiò l'antisemitismo hitleriano. Oggi, in Europa e fuori d'Europa, un'opinione pubblica esente nella sua grande maggioranza da ogni preconcetta ostilità al sionismo è, giorno dopo giorno, indotta a chiedersi in che cosa la condizione del popolo palestinese sia diversa da quella dei polacchi sotto il tallone di ferro del nazismo.

    2004 - 8° - br. - 252 pp. - Euro 22,00
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Victor Serge


    GERMANIA 1923: LA MANCATA RIVOLUZIONE

    Corrado Basile
    Introduzione - Problemi della rivoluzione tedesca 1918-1923


    Victor Serge
    Germania 1923: la mancata rivoluzione

    In appendice

    Karl Radek - Paul Frölich
    Arthur Moeller van den Bruck - Ernst Reventlow
    Comunismo e movimento nazionale. Schlageter. Un confronto.

    Note e dizionario biografico

    Paolo Casciola
    Victor Serge in Italia. Bibliografia 1944-2001

    Nomi citati

    Nel 1923 l'Internazionale comunista e il partito comunista tedesco tentarono di utilizzare in senso rivoluzionario una profonda crisi del potere borghese in Germania, a ridosso dell'occupazione della Ruhr da parte della Francia e del Belgio. L'estensione della rivoluzione proletaria in Occidente dopo la sua vittoria nella Russia arretrata era ancora considerata possibile, nonostante le sconfitte più o meno pesanti subite nei principali paesi europei nel biennio rosso e nel 1921-22. Il volume che presentiamo raccoglie le corrispondenze dalla Germania di Victor Serge, pubblicate nel 1923 sotto lo pseudonimo di R. Albert nell'organo di informazione dell'Internazionale, per conto della quale egli si trovava clandestinamente nel paese. Gli scritti di Serge sono seguiti dalla traduzione di un opuscolo del settembre 1923, utile per approfondire la questione dei rapporti tra i comunisti e i nazionalisti, che tanto scandalo ha sempre suscitato.

    2003 - 8° - br. - 576 pp. - Euro 42,00

    http://www.graphosedizioni.it/comeordinare.htm
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

 

 

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