Rutelli, ipotesi B

[brunik]

Amici, qua ci stiamo tutti scervellando per capire cosa vuol fare davvero il Rutelli con i consigli del vecchio De Mita alle spalle.

Dopo il travolgente successo delle regionali, dà per scontato che le elezioni le vincerà l'Unione di Prodi e che sarà Prodi il premier, il suo piano non è mica quello di scalzarlo, perchè lo sa anche lui che è impossibile.

Pero' già pensa al 2011: qua gli accordi sono che dopo Prodi toccherà a Veltroni, perchè i DS già hanno messo le mani avanti, dopo altri 5 anni di governo pensano che finalmente potranno esprimere loro il candidato premier, essendo il primo partito d'Italia e della coalizione.

Ma Rutelli di fare per tutta la vita il nr. 2 non ha mica tanta voglia, nel 2011 ci deve essere il ritorno di Rutelli.

Diventa così importante superare i DS, così che il primo partito diventa la Margherita e alla Margherita toccherà esprimere il premier, e lista unica = niente conta interna.

Chissenfrega se così indebolisce Prodi, tanto le elezioni le abbiamo già vinte, qua l'importante è mettersi in evidenza, rompere le palle a Prodi, in modo che i voti di Forza Italia finiscano alla Margherita e questa possa superare i DS.

Il punto debole della astuta operazione pero' è che i voti della Margherita così li perde, perchè la Margherita l'ha fondata proprio Prodi e gli elettori non gradiscono questo sporco gioco in un momento così delicato ed importante, , rischia di fare un gran casino e di farci perdere le elezioni per soddisfare le sue mire personali.

[Catilina]

Citazione da Intervento Principale di by brunik


Pero' già pensa al 2011: qua gli accordi sono che dopo Prodi toccherà a Veltroni, perchè i DS già hanno messo le mani avanti, dopo altri 5 anni di governo pensano che finalmente potranno esprimere loro il candidato premier, essendo il primo partito d'Italia e della coalizione.

Ma Rutelli di fare per tutta la vita il nr. 2 non ha mica tanta voglia, nel 2011 ci deve essere il ritorno di Rutelli.

Caro Brunik,
non metto in dubbio che le cose stiano proprio come dici tu, che sei uno dei massimi esperti dell' ulivismo nei forum di POL.
Però ti sei mai chiesto perchè tutto questo penoso spettacolo avvenga senza che ci sia mai un confronto tra i due (o tra i nove se vogliamo allargare il discorso all' Unione) sui contenuti?
Ma che vogliono fare Prodi, Rutelli, Fassino, ecc., oltre che abrogare il falso in bilancio e la Cirami e mettere qualcuno dei loro ai vertici della Rai (tutte robe sacrosante, per carità, ci mancherebbe...) ? Nessuno lo sa, nessuno capisce se eventualmente con il centrosinistra continueremo a cuccarci la Legge Biagi, la Controriforma Moratti, lo Storacismo sanitario ecc. ecc.
Qui passano le settimane, passano i mesi, ma di programmi neanche l' ombra, non si parla mai di contenuti se non c'è il contenitore...
Sì, andiamo avanti di questo passo, e le elezioni le perdiamo, ma non perchè Cicciolino è invidioso di Mortadella e Water, ma perchè non dicono niente su quello che vogliono fare, oltre a fare fuori Bellicapelli.

[Paolo Arsena]

Concordo.
Purtroppo l'impostazione della prossima competizione elettorale Prodi l'ha giocata tutta sulla forma, puntando pergiunta su una formula sbagliata in partenza, come i fatti hanno dimostrato. Il problema è che non si è neppure reso conto dell'errore (oppure l'ha compreso, ma ormai si è giocato tutto sull'Ulivo e non può retrocedere) e persevera, anchilosando l'alleanza sulle sue alchimie.

Prodi è come uno studente impegnato in un estenuante esame di algebra, che prova e riprova da tempo a risolvere la stessa equazione senza venirne a capo. Forse dovrebbe capire che, o deve cambiare metodo in fretta, oppure deve rinunciare, perché la consegna del compito si avvicina, e lui ancora annaspa in alto mare.
I programmi? Ecco, appunto. La soluzione dell'esercizio è tutta qui. Gliel'ha suggerita più di un compagno di banco, ma il Professore (e cacchio, è Professore, mica uno studente qualunque...) vuol fare di testa sua.
La politica è una materia ostica: affrontarla con la presunzione dell'ignoranza, è velleità allo stato puro.

[brunik]

Hey, amici, il Prodi studentello imbranato esaminato dall'nflessibile Prof. Arsena non vi fa mica ridere anche a voi?

La politica è una materia ostica: affrontarla con la presunzione dell'ignoranza, è velleità allo stato puro.

State tranquilli, amici antiprodiani, il Professore è da un anno che ve lo dice, il programma lo avrete in autunno, come avvenne nel 95, così poi troverete una nuova scusa per rompere i maroni per meglio posizionarvi al momento della spartizione delle poltrone.


Corriere della Sera (7 dicembre, 1995)
Sezione: elezioni - Rilevanza: 16%
In 88 tesi la scommessa di Prodi
(4509 bytes)

Ballardin Gianfranco

Corriere della Sera (8 dicembre, 1995)
Sezione: costituzione - Rilevanza: 16%
I Popolari a Prodi: cambia programma
(3750 bytes)

Ballardin Gianfranco



Intanto se volete un anticipo sul programma di Prodi rileggetevi la sua vita: il programma è sempre stato quello, risanamenti, buona amministrazione ed efficienza, non pensate di vedere grandi novità.

E' il Rutelli che invece è un tipo molto pirotecnico, da radicale è diventato addirittura clericale, da prodiano di ferro ad antiprodiano di ferro, non vorrei che per completare l'opera mi stesse progettando un bel traghetto alla corte di Berlusconi, visto come è vezzeggiato dagli amici bananas.

[Catilina]

Citazione da Intervento Principale di by brunik
risanamenti, buona amministrazione ed efficienza, non pensate di vedere grandi novità.

Quindi ci confermi che resteranno le "riforme" Moratti e Biagi, solo per dire due cose, che non sono bagattelle... Ecco, meglio saperlo, tutto qui.
Per il resto, figurati che ne posso pensare der Cicoria, che peraltro ebbi occasione di conoscere una ventina d' anni fa, non è quello il problema.
Comunque stai tranquillo, gli emmerristi non rompono con il centrosinistra, mai, questo è poco ma sicuro.

[echiesa]

E poi l'MRE non è antiprodi, m chi lo ha detto???
saluti
echiesa

[brunik]

Citazione da Intervento Principale di by Catilina
Quindi ci confermi che resteranno le "riforme" Moratti e Biagi, solo per dire due cose, che non sono bagattelle... Ecco, meglio saperlo, tutto qui.
Per il resto, figurati che ne posso pensare der Cicoria, che peraltro ebbi occasione di conoscere una ventina d' anni fa, non è quello il problema.
Comunque stai tranquillo, gli emmerristi non rompono con il centrosinistra, mai, questo è poco ma sicuro.

Sulla Moratti non ho idea, sulla Biagi mi sa che rimane proprio, anche se è da aggiustare qualche puttanata tipo quella dei cococo a progetto, e conoscendo Prodi anche la riforma delle pensioni se la tengono di sicuro, magari sistemando la puttanata dello scalino di tre anni.

Amici, il Prodi l'abbiamo visto già all'opera, si sa che vuole tutte ste regole dell'Unione per mettere in minoranza Bertinotti ed eventuali demagoghi che spuntassero all'orizzonte, perchè le cosa da fare saranno tante e molte pure impopolari. Qua c'è un paese da ricostruire, e questi si preoccupano dell'identità della Margherita, ma che vadano a farsi fottere con la loro identità e la loro Margherita.

[brunik]

Citazione da Intervento Principale di by echiesa
E poi l'MRE non è antiprodi, m chi lo ha detto???
saluti
echiesa

Arsena è antiprodiano convinto, spera che Rutelli si metta con l'UDC e faccia fuori il Berlusca e l'odiato prof, poi si faccia un governo Monti, poi il resto del piano non l'ho mica capito bene, pero' contempla che Rutelli vinca le elezioni come ringraziamento per averci liberato di Berlusconi.

[brunik]

Amici, controllare che il vecchio Brunik il piano di Rutelli lo aveva svelato un mese fa.

E voi dite sempre che non capisco niente.


Corriere, 24.6.2005

Sfida per il primato tra Margherita e Ds

di MASSIMO FRANCO

In poche ore, quella che appariva un’increspatura sta diventando una sfida: Ds e Margherita si preparano a contendersi il primato nel centrosinistra. «La parola d’ordine della competizione è stata rilanciata da loro» fa notare il presidente diessino, Massimo D’Alema. «Basta leggere il quotidiano Europa , che ha parlato spesso del riequilibrio dei rapporti con noi». La novità è che la sinistra sembra sulla difensiva e preoccupata. Fausto Bertinotti vede «un protagonismo forte della Margherita. Ma non ne temo l’egemonia» assicura. E tuttavia, parlare di egemonia riferendosi a un partito che oggi è solo un po’ oltre il 10 per cento, è indicativo. Fa capire che gli alleati dell’Unione prodiana temono non tanto la consistenza attuale, quanto le potenzialità di crescita della Margherita. La sua collocazione mediana fra centro e sinistra la fa apparire come una calamita naturale in entrambe le direzioni. E dunque una concorrente sia per FI, che rischia di perdere pezzi durante il lungo declino di Berlusconi, sia per i Ds. «La crisi dell’era berlusconiana - indovina Bertinotti - ha indotto Rutelli a definire un profilo moderato avvicinandosi agli Stati Uniti e al Vaticano, al fine di intercettare i voti del centrodestra». E’ una strategia che il segretario del Prc cerca di contrastare, ma dalla quale non si sente minacciato.
Per il partito di Fassino, invece, è diverso. Il segretario diessino continua a tenere ferma la bussola dell’«unità dei riformismi»; e a schivare qualsiasi polemica con Rutelli. Ma il partito si sta dimostrando sempre più orfano dell’Ulivo e della lista unitaria nella quale tutte le forze dell’opposizione si sarebbero di fatto sciolte. Suo malgrado, è costretto a riparlare di voti, di percentuali da conquistare, e di identità. «Anche i Ds avranno lo scopo di ottenere dei voti. Spero che non sia considerata arroganza» ironizza D’Alema. Poi, disegnando un’area elettorale «a cavallo di Ds e Margherita», osserva che «non c’è una distinzione così netta» fra i due.
A sentire i rutelliani, lo scontro nasce dal rifiuto diessino a lasciarsi confinare in un angolo della coalizione. «I Ds non accettano di rappresentare solo la sinistra dell’Unione, mentre noi occuperemmo l’area moderata» sostiene Franco Marini. E la rivendicazione dalemiana di un ruolo a tutto campo è così insistita, che il portavoce Vannino Chiti deve intervenire per negare «incrinature» all’interno dell’Unione prodiana. Da entrambi i versanti ci si affretta a precisare che la vera competizione sarà con Berlusconi. Ma intanto galleggia l’accusa alla Margherita, di avere provocato «un trauma» all’Ulivo; di avere mutato le prospettive della coalizione.
Insomma, l’unica certezza è la leadership di Romano Prodi. Ma intorno, l’Unione si sta riplasmando tenendo conto degli strappi e dei compromessi delle ultime settimane. E le primarie di ottobre possono diventare qualcosa di diverso dal plebiscito che qualcuno continua a immaginare. Si parla di «comitati pro Bertinotti». Il segretario di Rifondazione comunista chiede che votino anche sindacati e movimenti. E proprio ieri Prodi incontra il capo della Cgil, Guglielmo Epifani, registrando la sintonia col maggiore sindacato. Eppure, il Professore non rinuncia alla prudenza. Quando ci sono le primarie bisogna essere pronti «a sorprese e fatti inattesi», avverte. Ma sembra convinto che alla fine la concorrenza interna si inchinerà all’imperativo dell’unità. Quasi come esorcismo, ieri Prodi l’ha invocata per tre volte.

[Golia]

La sinistra farebbe bene a meditare seriamente sull’uscita di Rutelli. La sinistra non ha futuro se continua a svillaneggiare il proprio passato lontano, ignorando il vero grande crimine dei contemporanei: avere coperto ed aver profittato del massacro del diritto e dei diritti. Solo un’anima cieca può non vedere che quello è il problema dei problemi, dietro il quale si cela l’inaffidabilità di una classe politica mai stata capace di raccogliere il consenso della maggioranza degli italiani. Mai.

Se la sinistra fosse quella che oggi trova la voce di Rutelli, e non quella sciocca e piagnona dei girotondi, né quella torva ed antidemocratica del partito togato, anche l’Italia sarebbe migliore.