Se oggi qualcuno va a Bovezzo, al Convegno al quale
parteciperà pure Gilberto Oneto, ci informi poi
di come è andata la cosa.
Io invece sto partendo ora per andare a partecipare alla festa
dei Veneti a Cittadella.
Se oggi qualcuno va a Bovezzo, al Convegno al quale
parteciperà pure Gilberto Oneto, ci informi poi
di come è andata la cosa.
Io invece sto partendo ora per andare a partecipare alla festa
dei Veneti a Cittadella.
non penso c' andrò...
Mi sarebbe piaciuto esserci alla festa indipendentista di Bovezzo e al dibattito delle 16, ma il dovere ha chiamato e non sono potuto andarci.
Se qualcuno c'è andato, ci racconti qualcosa!
rpl ha trasmesso tutto l'avvenimento. oggi pomeriggio domenica 4 settembre. è stata una sorpresa molto gradita anche se è stato un caso che l'abbia ascoltata. infatti nessuno si è sognato di avvertire.
Se l'avessi saputo non l'avrei comunque potuta ascoltare, ma certamente è una bella notizia che Rpl abbia trasmesso il dibattito.In origine postato da dime can
rpl ha trasmesso tutto l'avvenimento. oggi pomeriggio domenica 4 settembre. è stata una sorpresa molto gradita anche se è stato un caso che l'abbia ascoltata. infatti nessuno si è sognato di avvertire.
BresciaOggi
Il titolo della tavola rotonda era di per sè provocatorio, in quanto «Miti e realtà dell'italia del risorgimento» vedeva sulla locandina del programma le parole «italia» e «risorgimento» scritte proprio così, con la lettera iniziale minuscola. Nei fatti i vari interventi, seppur con posizioni diverse, hanno evidenziato che quel periodo tanto cruciale per la storia d'Italia non è stato come quello studiato fino a pochi anni fa sui libri di scuola. Ma qualcosa di diverso. E più complesso. L'incontro, promosso dal Movimento dei giovani padani della provincia a Bovezzo, nell'ambito della seconda Festa indipendentista, voleva dimostrare - attraverso gli interventi dei relatori moderati dall’editore Leonardo Facco - che il Risorgimento non fu un movimento di popolo, ma solo l’iniziativa di una cerchia ristretta di nobili e di borghesi, unici beneficiari del cambiamento dell'ordine costituito, che diedero vita a uno stato centralista e nazionalista. Se Sandro Fontana (Udc) e Guido Alberini (Ds), nonostante le critiche all'epopea risorgimentale, hanno difeso lo Stato unitario che nell'ultimo dopoguerra seppe modernizzare l'Italia, promuovendo riforme sociali di grande rilievo, i lumbard Gilberto Oneto e Carlo Lottieri hanno sostenuto il contrario. E hanno ammonito: «Dopo i guasti dell'Italia unita, si sta trasferendo in Europa il concetto elitario con il predominio dei poteri forti». In sostanza, le differenze tra Fontana e Alberini hanno riguardato, rispetto agli ospiti di area leghista, il presente più che il passato, facendo emergere posizioni differenziate. Per Fontana «lo Stato liberale aveva un concetto molto restrittivo di democrazia e libertà, e solo le misere condizioni di vita della popolazione (il 90 per cento era formato da contadini e analfabeti) lo portarono sul finire dell'800, sulla spinta dei movimenti cattolici e socialisti, ad avviare alcune riforme sociali». Secondo Guido Alberini «nessun altro Paese al mondo ha avuto 27 milioni di immigrati dal 1870 al 1920». Taglienti i giudizi di Oneto e Lottieri: «La massoneria ebbe un ruolo decisivo. I governanti erano quasi tutti massoni, condizionarono l'economia e tramite il protezionismo economico allargarono il solco che divideva il Nord dal Sud, rovinando il mondo contadino a scapito dell'industria». Per questo Lottieri ha invitato «a riscrivere la storia del Risorgimento», paragonando la situazione italiana di allora a quella tedesca. La conseguenza? «In entrambi gli Stati si creò una forta spinta nazionalista, che avrebbe portato alle dittature fasciste e naziste».
E' un buon resoconto,
hai fatto bene a postarlo.
Mi piacerebbe sapere se su la Padania
è apparso qualcosa relativo al convegno.
ritrasmettere domenica (o sabato) "miti e realtà del risorgimento"