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Discussione: Blutfahne

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    Predefinito Blutfahne

    Blutfahne

    Storia di una bandiera; e di un sangue


    Il 9 novembre 1923 dalla birreria Bürgerbräu partì la marcia diretta verso il centro di Monaco di Baviera. Alla testa del corteo Adolf Hitler con al fianco il generale Erich Ludendorff, eroe della Grande Guerra, ed Hermann Göring. Dietro due colonne di uomini: quella del corpo franco Oberland e quella delle squadre d’assalto del partito nazionalsocialista. La marcia, diretta verso il centro e la Feldherrnhalle (la loggia dei marescialli), superato il ponte Ludwig, era salutata dalla popolazione che si univa alla manifestazione. Arrivati davanti al municipio, dove era stata issata una bandiera con la svastica, mentre la folla acclamava i manifestanti e si cantavano inni patriottici, partì la prima salva di colpi tirati dalla polizia bavarese che si era assestata sulle gradinate della Feldherrnhalle. La Blutfahne (Bandiera o Stendardo del sangue) era la bandiera della 6° sezione della Sturm Abteilung (SA) di Monaco portata da Heinrich Trambauer e fu macchiata col sangue dei caduti, principalmente quello di Andreas Bauriedl che era caduto sulla bandiera, ma simboleggiava quello di tutti i caduti della Feldherrnhalle. I militanti uccisi Felix Alfarth, William Ehrlich, Anton Hechenberger, Andreas Bauriedl, Martin Faust, Wilhelm Wolf, Theodor Casella, Theodor von der Pfordten, Johann Rickmers, Karl Laforce, Oskar Körner, Max Erwin von Scheubner-Richter, Kurt Neubauer, Lorenz Ritter von Stransky-Griffenfeld, Klaus Maximilian von Pape, Karl Kuhn saranno gettati in una fossa comune, i loro corpi saranno traslati, dopo la vittoria della NSDAP, ai templi dell’onore, gli Ehrentempel progettati dall’architetto Paul Ludwig Troost nella Königsplatz (fatti saltare in aria dopo la guerra) vicino alla Braunen Haus di Monaco, sede centrale del partito.
    La bandiera con la svastica caduta a terra e macchiata col sangue dei martiri, la Blutfahne, diventerà l’emblema più sacro del movimento e sarà usata nelle cerimonie per consacrare gli altri stendardi del partito. Ecco cosa successe al vessillo dopo la strage: Heinrich Trambauer, che portava la bandiera durante il Putsch, diede la bandiera ad un amico in Theatinerstrasse 30 dove l’aveva presa dal gruppo dei militanti e se l’era nascosta sotto la giacca a vento. Più tardi Karl Eggers chiese a Trambauer dove fosse il vessillo e questi glielo consegnò. Eggers poi lo diede ad un certo Gräf per metterla in salvo. Più tardi Eggers si riprese la bandiera e la consegnò a Viktoria Edrich che viveva in Türkenstrasse 23. Dopo il rilascio di Hitler dalla prigione di Landsberg, Eggers gli consegnò la bandiera che fu affidata ad un nuovo gruppo dopo aver apposto sul pinnacolo una targhetta in argento con i nomi dei tre caduti che facevano parte della sesta compagnia: Bauriedl, Heckenberger e von Stransky-Griffenfeld. La bandiera fu presentata da Hitler alle SA il 4 luglio del 1926 e da allora conosciuta come Blutfahne. Hitler consacrava i nuovi stendardi del partito prendendoli con una mano e toccandoli con un lembo della Blutfahne.
    Il 9 novembre del 1926 fu affidata alle SS (SS-Sturm 1 del 1. SS-Standarte) per rilevare l’importanza della ancora piccola ma fedelissima organizzazione che contrastava l’egemonia delle SA. Il capo delle SS, in quel momento Joseph Berchtold, scelse ancora una volta Trambauer come portabandiera, ma le sue gravi condizioni di salute non gli permisero di svolgere il suo compito. Trambauer aveva ricevuto una grave frattura ossea, mai curata correttamente, durante scontri di piazza contro i comunisti e visse fino al 1942. Grimminger divenne l’unico portatore della Blutfahne. Grimminger, nato nel 1892, ebanista, aveva partecipato alla prima Guerra mondiale sul fronte francese e su quello orientale guadagnandosi la croce di ferro di prima e seconda e la decorazione di guerra turca Aka Gallipoli (Stella di Gallipoli). Aveva aderito alla NSDAP ed era entrato nelle SA nel 1922 diventando ben presto un militante molto attivo che aveva preso parte a diversi scontri di piazza con i comunisti compresa la famosa “Battaglia di Coburgo” del 14 e 15 ottobre del 1922. Era stato uno dei portatori di stendardo al primo congresso del partito a Monaco nel 1923, compito che poi svolte frequentemente. In seguito aveva preso parte al Putsch con la decima squadra delle SA di Monaco. Aveva subito aderito al rifondato NSDAP nel 1925 e alle nuove SS in cui era stato aiuto portabandiera fino a quando gli fu dato l’incarico ufficiale di portabandiera della Blutfahne col grado di SS-Standartenführer. L’ultima volta in cui la Blutfahne fu vista fu al funerale di Adolf Wagner, Gauleiter di Monaco-Alta Baviera nell’aprile del 1944.
    La Blutfahne era conservata insieme agli altri vecchi stendardi del partito nella sede centrale del NSDAP, la Braunes Haus ('casa bruna', ex Palazzo Barlow) di Monaco in Briennerstrasse 45 che fu parzialmente danneggiata, ma non distrutta (vedi foto) da un bombardamento alleato del 1945. Molti documenti ed oggetti lì conservati furono presi alla fine della guerra dal Gauleiter di Monaco Paul Giesler, che dopo aver raggiunto Berchtesgaden, si era tolto la vita con la moglie. E’ assai probabile che egli, in qualità di massimo responsabile del partito a Monaco e responsabile della bandiera nel 1945 possa avere trasportato e consegnato in mani sicure la Blutfahne forse autorizzato da Hitler o da Goebbels. Il sito enciclopedico internet http://de.wikipedia.org/wiki/Blutfahne afferma che:
    Blutfahne war die offizielle Bezeichnung für die diejenige Hakenkreuzfahne, die beim Marsch auf die Feldherrnhalle in München am 9. November 1923 von den Anhängern Hitlers mitgeführt wurde.In Folge des Schießbefehls der bayrischen Polizei gab es 16 Tote unter Hitlers Anhängern, unter anderem wurde auch der Fahnenträger und SA-Mann Heinrich Trambaur erschossen. Sein Blut spritzte auf die Fahne. So wurde sie zum Kultgegenstand der NSDAP. Heute (2004) ist sie bei einem Sammler aus Norddeutschland in Privatbesitz.
    La Blutfahne sarebbe oggi, secondo l’estensore dell’articolo, (2004) in possesso privato nelle mani di un collezionista nel nord della Germania. Il suo portatore Jakob Grimminger morì povero e completamente dimenticato nel 1969.



    Harm Wulf

  2. #2
    ...una voce controvento...
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    ora sò una cosa in più!

  3. #3
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    Alla retorica insopportabile della "nobiltà della sconfitta" Maurizio Lattanzio opporrà sempre l'ignobiltà del risultato positivo comunque ottenuto
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    Predefinito Re: Blutfahne

    Testo originale scritto da Bandiera Nera
    Blutfahne

    Storia di una bandiera; e di un sangue


    Il 9 novembre 1923 dalla birreria Bürgerbräu partì la marcia diretta verso il centro di Monaco di Baviera. Alla testa del corteo Adolf Hitler con al fianco il generale Erich Ludendorff, eroe della Grande Guerra, ed Hermann Göring. Dietro due colonne di uomini: quella del corpo franco Oberland e quella delle squadre d’assalto del partito nazionalsocialista. La marcia, diretta verso il centro e la Feldherrnhalle (la loggia dei marescialli), superato il ponte Ludwig, era salutata dalla popolazione che si univa alla manifestazione. Arrivati davanti al municipio, dove era stata issata una bandiera con la svastica, mentre la folla acclamava i manifestanti e si cantavano inni patriottici, partì la prima salva di colpi tirati dalla polizia bavarese che si era assestata sulle gradinate della Feldherrnhalle. La Blutfahne (Bandiera o Stendardo del sangue) era la bandiera della 6° sezione della Sturm Abteilung (SA) di Monaco portata da Heinrich Trambauer e fu macchiata col sangue dei caduti, principalmente quello di Andreas Bauriedl che era caduto sulla bandiera, ma simboleggiava quello di tutti i caduti della Feldherrnhalle. I militanti uccisi Felix Alfarth, William Ehrlich, Anton Hechenberger, Andreas Bauriedl, Martin Faust, Wilhelm Wolf, Theodor Casella, Theodor von der Pfordten, Johann Rickmers, Karl Laforce, Oskar Körner, Max Erwin von Scheubner-Richter, Kurt Neubauer, Lorenz Ritter von Stransky-Griffenfeld, Klaus Maximilian von Pape, Karl Kuhn saranno gettati in una fossa comune, i loro corpi saranno traslati, dopo la vittoria della NSDAP, ai templi dell’onore, gli Ehrentempel progettati dall’architetto Paul Ludwig Troost nella Königsplatz (fatti saltare in aria dopo la guerra) vicino alla Braunen Haus di Monaco, sede centrale del partito.
    La bandiera con la svastica caduta a terra e macchiata col sangue dei martiri, la Blutfahne, diventerà l’emblema più sacro del movimento e sarà usata nelle cerimonie per consacrare gli altri stendardi del partito. Ecco cosa successe al vessillo dopo la strage: Heinrich Trambauer, che portava la bandiera durante il Putsch, diede la bandiera ad un amico in Theatinerstrasse 30 dove l’aveva presa dal gruppo dei militanti e se l’era nascosta sotto la giacca a vento. Più tardi Karl Eggers chiese a Trambauer dove fosse il vessillo e questi glielo consegnò. Eggers poi lo diede ad un certo Gräf per metterla in salvo. Più tardi Eggers si riprese la bandiera e la consegnò a Viktoria Edrich che viveva in Türkenstrasse 23. Dopo il rilascio di Hitler dalla prigione di Landsberg, Eggers gli consegnò la bandiera che fu affidata ad un nuovo gruppo dopo aver apposto sul pinnacolo una targhetta in argento con i nomi dei tre caduti che facevano parte della sesta compagnia: Bauriedl, Heckenberger e von Stransky-Griffenfeld. La bandiera fu presentata da Hitler alle SA il 4 luglio del 1926 e da allora conosciuta come Blutfahne. Hitler consacrava i nuovi stendardi del partito prendendoli con una mano e toccandoli con un lembo della Blutfahne.
    Il 9 novembre del 1926 fu affidata alle SS (SS-Sturm 1 del 1. SS-Standarte) per rilevare l’importanza della ancora piccola ma fedelissima organizzazione che contrastava l’egemonia delle SA. Il capo delle SS, in quel momento Joseph Berchtold, scelse ancora una volta Trambauer come portabandiera, ma le sue gravi condizioni di salute non gli permisero di svolgere il suo compito. Trambauer aveva ricevuto una grave frattura ossea, mai curata correttamente, durante scontri di piazza contro i comunisti e visse fino al 1942. Grimminger divenne l’unico portatore della Blutfahne. Grimminger, nato nel 1892, ebanista, aveva partecipato alla prima Guerra mondiale sul fronte francese e su quello orientale guadagnandosi la croce di ferro di prima e seconda e la decorazione di guerra turca Aka Gallipoli (Stella di Gallipoli). Aveva aderito alla NSDAP ed era entrato nelle SA nel 1922 diventando ben presto un militante molto attivo che aveva preso parte a diversi scontri di piazza con i comunisti compresa la famosa “Battaglia di Coburgo” del 14 e 15 ottobre del 1922. Era stato uno dei portatori di stendardo al primo congresso del partito a Monaco nel 1923, compito che poi svolte frequentemente. In seguito aveva preso parte al Putsch con la decima squadra delle SA di Monaco. Aveva subito aderito al rifondato NSDAP nel 1925 e alle nuove SS in cui era stato aiuto portabandiera fino a quando gli fu dato l’incarico ufficiale di portabandiera della Blutfahne col grado di SS-Standartenführer. L’ultima volta in cui la Blutfahne fu vista fu al funerale di Adolf Wagner, Gauleiter di Monaco-Alta Baviera nell’aprile del 1944.
    La Blutfahne era conservata insieme agli altri vecchi stendardi del partito nella sede centrale del NSDAP, la Braunes Haus ('casa bruna', ex Palazzo Barlow) di Monaco in Briennerstrasse 45 che fu parzialmente danneggiata, ma non distrutta (vedi foto) da un bombardamento alleato del 1945. Molti documenti ed oggetti lì conservati furono presi alla fine della guerra dal Gauleiter di Monaco Paul Giesler, che dopo aver raggiunto Berchtesgaden, si era tolto la vita con la moglie. E’ assai probabile che egli, in qualità di massimo responsabile del partito a Monaco e responsabile della bandiera nel 1945 possa avere trasportato e consegnato in mani sicure la Blutfahne forse autorizzato da Hitler o da Goebbels. Il sito enciclopedico internet http://de.wikipedia.org/wiki/Blutfahne afferma che:
    Blutfahne war die offizielle Bezeichnung für die diejenige Hakenkreuzfahne, die beim Marsch auf die Feldherrnhalle in München am 9. November 1923 von den Anhängern Hitlers mitgeführt wurde.In Folge des Schießbefehls der bayrischen Polizei gab es 16 Tote unter Hitlers Anhängern, unter anderem wurde auch der Fahnenträger und SA-Mann Heinrich Trambaur erschossen. Sein Blut spritzte auf die Fahne. So wurde sie zum Kultgegenstand der NSDAP. Heute (2004) ist sie bei einem Sammler aus Norddeutschland in Privatbesitz.
    La Blutfahne sarebbe oggi, secondo l’estensore dell’articolo, (2004) in possesso privato nelle mani di un collezionista nel nord della Germania. Il suo portatore Jakob Grimminger morì povero e completamente dimenticato nel 1969.



    Harm Wulf
    Onore ai Martiri del Nazionalsocialismo!!!

  4. #4
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    Conoscevo la storia della Blutfahne in maniera approssimativa, nessuno studio è mai stato fatto o è mai stato consentito su di essa, wikpedia sta dimostrandosi unabuona enciclopedia on line, ma sarebe bello uno studio approfondito su questa reiliquia del NAZIONALSOCIALISMO:

    Camerati assassinati per l'Idea marciamo uniti per la rivoluzione, cos' come diceva una canzone diffusasi in tutta Europa in quel periodo, affinchè il sangue dei Nostri Caduti ed il loro esempio siano di sprone a noi marcia società, per poter uscire dalla carcassa marcia e putrida che è questo mondo.

  5. #5
    LONGINO
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    Predefinito

    Testo originale scritto da wehrwolf
    Conoscevo la storia della Blutfahne in maniera approssimativa, nessuno studio è mai stato fatto o è mai stato consentito su di essa, wikpedia sta dimostrandosi unabuona enciclopedia on line, ma sarebe bello uno studio approfondito su questa reiliquia del NAZIONALSOCIALISMO:

    Camerati assassinati per l'Idea marciamo uniti per la rivoluzione, cos' come diceva una canzone diffusasi in tutta Europa in quel periodo, affinchè il sangue dei Nostri Caduti ed il loro esempio siano di sprone a noi marcia società, per poter uscire dalla carcassa marcia e putrida che è questo mondo.
    ....CAMERATI ASSASSINATI DALLA REAZIONE MARCIANO IN SPIRITO CON LA RIVOLUZIONE....

  6. #6
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    1. Die Fahne hoch!
    Die Reihen fest geschlossen!
    S.A. marschiert
    Mit mutig festem Schritt
    |: Kam'raden die Rotfront
    Und Reaktion erschossen
    Marschier'n im Geist
    In unsern Reihen mit

    2. Die Straße frei
    Den braunen Batallionen
    Die Straße frei
    Dem Sturmabteilungsmann!
    |: Es schau'n auf's Hakenkreuz
    Voll Hoffnung schon Millionen
    Der Tag für Freiheit
    Und für Brot bricht an

    3. Zum letzten Mal
    Wird nun Appell geblasen!
    Zum Kampfe steh'n
    Wir alle schon bereit!
    |: Bald flattern Hitlerfahnen
    Über Barrikaden
    Die Knechtschaft dauert
    Nur noch kurze Zeit



    versione italiana
    . O legionari,
    in alto i gagliardetti!
    Serrate i ranghi,
    è l'ora di marciar.
    |: Camerati assassinati
    dalla reazione
    marciate in stilo
    con la rivoluzion.
    2. E tutti insieme,
    insieme morti e vivi,
    al vecchio
    mondo che non ha più ideal
    |: Lanciamo in coro
    una sfida travolgente:
    pronti a morir
    per la nostra civiltà!





 

 

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