Il presidente bielorusso Lukaschenko fa arrestare rivali e oppositori
Elezioni in clima “sovietico” a Minsk
Minsk -Il presidente bielorusso Alexander Lukaschenko continua a usare il pugno duro per governare il Paese, ultimo baluardo dell’era sovietica.
Vintsuk Vyachorka, leader del Fronte popolare bielorusso e membro della coalizione di partiti d’opposizione che sostiene la candidatura alle elezioni presidenziali del 19 marzo di Alexander Milinkevich, è stato arrestato ieri a Minsk durante un comizio dello stesso Milinkevich, principale candidato d’opposizione.
Dopo aver appreso dell’arresto, Milinkevich ha presentato una protesta formale al dipartimento Affari interni di Minsk per chiedere il rilascio immediato di Vyachorka. Il candidato delle forze democratiche bielorusse ha inoltre indetto una conferenza stampa urgente per oggi alle 11 (ora locale) dedicata agli abusi e le intimidazioni contro lo staff della sua campagna elettorale.
Nella manifestazione durante la quale è avvenuto il fermo di Vyachorka, Milinkevich ha ribadito che i suoi sostenitori scenderanno in piazza per denunciare lo svolgimento irregolare del voto. «Il 19 marzo, alle 8 di sera entreremo nella Piazza di Ottobre di Minsk silenziosamente e pacificamente. Ci andremo per difendere i nostri voti, per difendere la verità e la giustizia», ha detto alla folla.
La campagna elettorale in Bielorussa è sempre più caratterizzata dalla violenza e delle intimidazioni. Il 2 marzo Alexander Kazulin, uno degli sfidanti del presidente Lukashenko, è stato picchiato e arrestato a Minsk, e successivamente rilasciato. Finiti in cella anche uno degli organizzatori della campagna elettorale di Milinkevich e il leader di uno dei partito che lo appoggia. Lo stesso Milinkevich ha denunciato il ritrovamento di microspie in uno dei suoi uffici elettorali.
Da Bruxelles, intanto, il capogruppo del Partito popolare europeo (Ppe) all’europarlamento, Hans-Gert Poettering, ha lanciato un «forte appello alle autorità bielorusse affinché rispettino gli standard democratici» nelle elezioni presidenziali del 19 marzo.
Poettering, in un comunicato diffuso a Bruxelles, ha sottolineato che «perché le elezioni siano libere e giuste, è necessario assicurare che tutti i candidati presidenziali abbiano pari e imparziale accesso alle trasmissioni di Stato e ai media».
«In queste circostanze - hanno osservato in un’altra nota i deputati del Ppe Elmar Brok (tedesco), Bogdan Klich (polacco) e Aldis Kuskis (lettone) - le probabilità di elezioni libere e giuste sono ridotte».
Poettering ha avvertito che «in caso gli avvenimenti durante e dopo le elezioni non rispetteranno gli standard democratici internazionali», la Commissione europea dovrebbe adottare una nuova strategia nei confronti di Minsk. In primis, secondo il Ppe, l’Ue dovrebbe rafforzare l’isolamento di Lukashenko, estendendo il divieto di visti ad altri membri del suo regime, e adottando misure per congelare i beni all’estero della leadership.
In secondo luogo, Bruxelles dovrebbe espandere gli strumenti per sostenere direttamente la società civile in Bielorussia, attraverso finanziamenti e programmi di scambio che non richiedano il coinvolgimento delle autorità.
[Data pubblicazione: 09/03/2006]