OMNIA SUNT COMMUNIA Sul mio blog, un amico ha postato questo commento molto interessante e dettagliato che spiega le vicissitudini del nucleare iraniano. Un testo da conservare.Miguel Martinez****************************Dai primi anni 80, il programma atomico iraniano ai fini esclusivamente pacifici e il diritto innegabile di questo paese per accedere alla tecnologia nucleare sono stati soggetti di piu' vaste violazioni, interferenze e propagande ingiuste.· La sospensione dei trattati validi, necessari per la costruzione dei centrali dell'elettricita' nucleari;· Il blocco delle materie nucleari, acquisite dall'Iran attraverso canali legali;· La violazione dei diritti dell'Iran quale azionario in molte società nazionali e multinazionali;· Le continue interferezne non giustificate onde compromettere gli accordi nucleari dell'Iran con i partner stranieri;· Le continue accuse infondate contro il programma nucleare puramente pacifico dell'Iran;Nonostante la vasta violazione dei diritti dell'Iran in nome del Trattato di Non Proliferazione, e mentre i principali memrbi del N.T.P, continuano a non rispettare di fatto i propri impegni riguardanti articoli 1,4,6 del trattato stesso e in particolar modo, articolo 2 del quarto paragrafo sull'Iran, quest'ultimo è tutt'ora determinato a rispettare i propri impegni. Nello stesso tempo, e solo per non subire ulteriori strizioni del tutto innaccettabili, Iran ha dovuto continuare le proprie attivita' in modo riservato, anche se nel maggiore dei casi, in base agli accordi raggiunti con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, la Repubblica Islamica non e' obbligata a fornire i dettagli dei suoi programmi atomici.Nell'ottobre 2003, Iran ha firmato un accordo con i tre paesi europei quali Inghilterra, Germania e Francia, con la speranza di poter avviare una nuova fase basata su trasparenza totale, collaborazione reciproca e la possibilità di accesso alla tecnologia nucleare:· La firma e l'immediato avvio del protocollo aggiuntivo;· Aprire i siti nucleari ad una delle ispizioni piu' vaste e interventistiche dell'AIEA;· Preparare un insieme di dettagli delle proprie attivita' nucleari ad uso pacifico, in sintonia con gli impegni presi nel quadro del trattato N.T.P;· La sospensione volontaria dell'arricchimento dell'Uranio, nonostante fosse un diritto legittimo dell'Iran, per creare la fiducia negli ultimi 20 mesi;· Prolungare il periodo della sospensione dell'arrichimento fino a febbraio e novembre del 2004, in seguito alle intese raggiunte con la Trojka europea prima a Bruxelles e poi a Parigi, allo scopo di includere certe attivita' che andavano oltre alle descrizioni priliminari dell'AIEA su "arricchimento" e "attivita' relative".Le intense ispezioni dell'AIEA in Iran, sono state un' ulteriore conferma delle dichiarazioni dell'Iran sull'uso esclusivamente civile delle sue attività nucleari.Solo dopo un anno ed in seguito ad oltre mille giorni-persona delle piu' intense ispezioni, il segretario generale dell'AIEA, nell'articolo 112 del suo rapporto pubblicato nel novembre 2004, ha ancora ribadito che "tutte le materie nucleari in possesso dell'Iran sono state controllate, affermando che non è stato trovato alcun segno di attivita' proibite".Ma purtroppo, Iran ha ricevuto proprio poco, per non dire nulla, in cambio di tutto cio` che aveva fatto. Nonostante tutto questo, Iran ha intensificato le sue imprese volte a rafforzare la fiducia reciproca, e si e' trovato sempre di fronte ad ulteriori richieste mentre dall'altra parte le promesse non sono state mantenute.Gli impegni presi dai tre paesi europei nell'ottobre 2003, di collaborare con Iran nei campi della tecnologia nucleare, la sicurezza regionale e la non proliferazione, in pratica non sono stati neanche esaminati. In base all'accordo del febbraio 2004, il prolungamento della sospensione da parte iraniana sarebbe dovuto essere premiato con l'assistenza europea all'industria del montaggio e alla produzione dei pezzi in Iran.Gli Ue3 avevano promesso di fare riconoscere gli sforzi compiuti dall'Iran durante la riunione del Consiglio dei Governatori svoltasi nel giugno 2004, affinchè il sudetto consiglio potesse adottare misure necessarie, solo e in base al rapporto del direttore generale dell'AIEA.Un impegno mai rispetato. Nel novembre 2004, Iran ha accettato di allargare la sospensione volontaria agli impianti della conversione dell'uranio, anche se questi ultimi erano stati considerati dall'AIEA stranei a ogni attivita' per l'arricchimento.Passati tre mesi di negoziati che seguivano all'accordo di Parigi, e' stato evidenziato che gli europei cercano solo di temporaggiare, negando il diritto legittimo dell'Iran per riprendere l'arricchimento. E stato anche notato che gli UE3 non possono o non sono intenzionati a presentare un piano concreto che potesse comprendere garanzie oggettive sulla natura pacifica delle attivita' nucleari dell'Iran e sulla collaborazione economica, tecnologica, nucleare e di sicurezza.Ai fini di ottenere il sostegno e la fiducia dell'occidente, Iran ha chiesto all'AIEA, tramite la mediazione europea, di presentare un piano concreto che comprendesse le misure tecniche, giuridiche e di sorveglianza sul programma nucleare iraniano. Un piano che possa garantire l'uso pacifico iraniano della tecnologia nucleare. Ma l'iniziativa iraniana non ha avuto sucesso per colpa della mancanza di intesa tra gli UE3.Il 23 marzo del 2005, Iran ha presentato un pacchetto di soluzioni per le garanzie oggettive, proposte dagli specialisti e scienziati indipendenti degli Stati Uniti e dell'Europa:· Rapporti solidali ed interessi reciproci tra Iran e Unione Europea, come miglior garanzia per rimuovere le preoccupazioni di entrambi le parti;· Porre limiti ai programmi iraniani per l'arrichimento dell'uranio attraverso le garanzie tecniche-oggettive in modo che non ci sia alcuna preoccupazione riguardo un'eventuale violazione del trattato N.T.P;1. Il ciclo aperto del combustibile, per superare la preoccupazione riguardo il ritrattamento e la produzione di Plutonio,2. Fissare un limite per l'arricchimento fino al basso livello di LEU,3. Limitare il programma di arricchimento fino ad un livello che rispondesse ai bisogni dei reattori dell'Iran,4. La trasformazione immediata di tutta la quantità dell'uranio arrichito alle aste di combustibile per prevenire ogni possibilita' tecnica di un ulteriore arricchimento,5. L'attuazione graduale del processo dell'arricchimento insieme a rafforzzare la fiducia europea nel prgramma iraniano.· Le misure legislative ed amministrative:1. Il protocollo aggiuntivo,2. Un divieto duratura di sviluppo, deposito e uso dell'arma nucleare tramite una legge obbligatoria nazionale,3. Il rafforzamento delle norme di controllo sulle esportazioni iraniane,· l'aumento delle misure di sorveglianza:1. Il proseguimento dell'attuazione del protocollo aggiuntivo,2. Le continue ispezioni alle installazioni di arricchimento e conversione al fine di forniere delle ulteriori garanzie senza precedenti,Ma le pressioni marginali hanno impedito agli europei di esaminare in maniera seria e profonda tale proposta che avrebbe potuto porre fine a tutte le preoccupazioni in merito. Persino un ulteriore tentativo dell'Iran per salvare i negoziati, cioe` iniziare in maniera limitato i lavori a UCF, le cui attivita' non avevano suscitato alcun protesta, e' stato interpretato erroneamente dagli europei come un ultimatum.Al fine di correggere ogni malinterpretazione e per ribadire la sua determinazione a risolvere il problema, Iran, in risposta agli impegni dei ministri dei tre paesi europei e il rappresentante dell'Ue, a Ginevra, ha accettato il prolungamento del periodo della sospensione totale fino alla fine del giugno, oppure agli inizi dell'agosto 2005, cioe' 9 mesi dopo l'accordo di Parigi, per dare il tempo agli europei per presentare il loro piano finale.A Ginevra, Iran ha ribadito che ogni proposta da parte dei tre paesi europei deve includere la loro posizione sulle garanzie oggettive per poter dare il via libera all'attuazione graduale del programma iraniano dell'arricchimento e ogni tentativo per compromettere queste garanziea, sarebbe stato in contrasto con il contenuto dell'accordo di Parigi, e perciò non sarebbe accettabile per l'Iran.Iran, per salvare i negoziati, in un momento decisivo, in cui i ministri esteri dei tre paesi europei stavano per finalizzare il complesso delle loro proposte, tramite un messaggio diretto, gli ha proposto i piu' flessibili metodi:· La ripresa delle attivita' degli impianti UCF di Isfahan sotto una totale supervisione fino a quando non vengano intraprese misure necessarie per l'importazione delle materie prime ed l'esportazione dei prodotti.· Avviare ulteriori negoziati sulle modalità -accettabili da entrambe le parti- della ripresa delle attivita' a Natanz, permettendo all'AIEA di presentare le procedure riguardanti il numero, metodi di sorveglianza e altri dettagli di una limitata riattivazione preliminare.· Proseguire i negoziati sulla piena attivita' delle installazioni di Natanz, tenendo in considerazione che tali imprese dovranno corrispondere alle disposizioni relative al combustibile usato nei reattori di acqua leggera.Nonostante tutti i suoi tentativi onesti e la sua buonavolontà, Iran non ha ricevuto, fino ad oggi, alcuna proposta nè da parte della Trojka ne UE, e nel caso in cui, venisse avanzzata qualche proposta, secondole attendibili fonti diplomatiche, sarebbe inaccettabile. Un'eventuale proposta europea, sostengono gli esperti iraniani, non solo non rispetterebbe i diritti dell'Iran sullo sviluppo pacifico dell'energia nucleare, ma non potra` neanche assomigliare le strizioni illegittime e ingiustificate imposte sull'economia e sullo sviluppo tecnologico dell'Iran, per non parlare di una sicura mancanza di garanzie concrete per le collaborazioni economiche, tecnologiche nucleari e di sicurezza. Mentre Iran ha gia` ribadito di non accettare nessun tipo di incentivo sull'uso pacifico della tecnologia nucleare, dato che i pacchetti precedenti sono di per se` inconvenienti rispetto alle capacitta' e alle vaste disposizioni iraniane.Ora, e' chiaro che i negoziati non vanno avanti, come richiedeva l'accordo di Parigi, e questo e` dovuto alla linea europea di prolungare i negoziati senza il minimo tentativo di mantenere gli impegni presi in passato. Questa procedura ha un solo obiettivo quello di trasformare quell' attuale in una sospensione permanente. Cio` e' in contrasto con la natura ed il concetto dell'accordo di Parigi e non corrisponde ai principi dei negoziati svoltisi tra le due parti.A dire il vero, adesso dopo tutte queste trattative, e malgrado tutti gli sforzi iraniani di far uscire il processo dall'attuale vicolo cieco, non esiste alcun pretesto per non non avviare almeno la prima parte della proposta dell'Iran, cioe' la ripresa limitata delle attivita' degli impianti UCF di Isfahan.Va sottolineato che la sospensione dell'arricchimento dell'uranio iraniano, e' un atto volontario onde creare la fiducia e porre fine al divieto- imposto dall'occidente- di appropiarsi alla tecnologia. Questa sospensione non può essere considerato come una rinuncia definitiva dell'Iran al suo programma nucleare.Nonostante tutte le conseguenze economiche e sociali inflitte ai migliaia di famiglie iraniane, il governo ha sospeso il suo programma, una sospensione che ha durato per ben 20 mesi. I tre paesi europei, non sono riusciti ad rimuovere il divieto imposto all'Iran per accedere alla tecnologia nucleare. Capovolgendo la ragione e l'obiettivo, l'UE ha cercato di prolungare la sospensione ed invece di rispettare gli impegni presi nelle trattative precedenti- ottobre 2003 e novembre 2004-.E` da considerare che persino il Consiglio dei Governatori dell'AIEA ha definito "la sospensione come un atto volontario e non una necessita' obbligatoria".Considerando tutto cio`, a partire dal primo agosto 2005, Iran, avvisando l'AIEA, ha deciso di riprendere le attivita' della conversione dell'uranio a UCF di Isfahan. E allo stesso tempo, la Repubblica Islamica dell'Iran, e` intenzionata a sottolineare che non rinuncera' ad alcun tentativo al fine di riprendere l'arrichimento dell'uranio, attraverso i negoziati. Intanto Iran continuera' la sospensione volontaria delle sue attivita' riguardo l'arricchimento. E' degno di nota che secondo le descrizioni dell'agenzia, le attivita' di UCF non hanno niente a che vedere con l'arricchimento dell'uranio.Iran rispetta il trattato di non proliferazione delle armi nucleari e considera dannoso l'accesso a tali armi per la sicurezza propria e continuera' i suoi sforzi per creare una zona libera delle armi di distruzione di massa nel Medioriente. TUTTO E' DI TUTTI