Casa Pannella

[Liberalix]

[Jan Hus]

Dal sito http://daw.ilcannocchiale.it/

10 Novembre 2006



++ LA DIFFIDA RADICALE A DAW ++


Questo quanto accaduto.



La Direzione dei Radicali Italiani del 26 ottobre scorso balza agli onori della cronaca per l'epico scontro tra il segretario uscente Daniele Capezzone e il padre-padrone Marco Pannella. Il video dibattito, molto acceso e colorito di parolacce (perfino una bestemmia di Emma Bonino), è disponibile integralmente sul sito di Radio Radicale (e qui viene prima scoperto dal Giornale, poi da tutti gli altri media, diventando rapidamente un caso politico).
Il 2 novembre su questo blog, e contestualmente su YouTube, viene pubblicato un video di nostra produzione intitolato "Casa Pannella". Rimontando le immagini dello scontro Capezzone-Pannella, si è voluto darne una connotazione satirica, rimandando alla celebre sit-com "Casa Vianello" e ai ripetuti scontri tra i protagonisti.
Il video ottiene subito un discreto successo, ma è soltanto nella giornata odierna (10 novembre) che il video ottiene una popolarità inimmaginabile. Grazie al link presente in home page su Repubblica.it e ad un servizio durante il telegiornale Studio Aperto, "Casa Pannella" viene visto, solo oggi, da quasi centomila persone. Tra queste anche il responsabile di Radio Radicale Diego Galli.

"Caro Daw, ci siamo sentiti più volte durante la campagna referendaria": inzia così, con un tono decisamente amichevole e ricordando vecchie collaborazione durante i referendum sulla fecondazione assistita, la mail di Diego Galli con la quale chiede, cortesemente, di "citare la fonte" dei video utilizzati per montare "Casa Pannella". Daw riconosce subito le giuste ragioni di Galli e si precipita a inserire la fonte ("Radio Radicale", come sostiene lo stesso Galli).
Discorso chiuso? Neanche a parlarne: parte immediata una nuova mail di Galli. Il responsabile di Radio Radicale, dopo la prima gentilissima mail, cambia tono e svela il vero motivo delle sue richieste. Galli accusa Daw di aver dato "una versione evidentemente distorta di quanto accaduto" e di negare agli interessati la "possibilità di farsi una propria opinione".
Daw, quindi, avrebbe deteriorato l'immagine della direzione (che, consentitemi, si deteriorava da sola) e manipolerebbe pure le menti dei poveri interessati a capire la Verità.
Galli, inoltre, se la prende con Daw per il fatto che Repubblica e Studio Aperto non abbiano, neanche loro, citato Radio Radicale. "Questo rappresenta un danno non solo per noi" - conclude Galli - "ma per chi si batte per un diritto d'autore meno restrittivo" (!!!).
Riassumendo: Galli non capisce l'intento satirico di "Casa Pannella" e lo confonde banalmente per un report informativo del dibattito. Forse, ma qui siamo noi a fare delle interpretazioni banali, lo stesso Galli fa parte di quelle truppe intente a demolire il soldato Capezzone e vede nel nostro video un pericolo per la sua strategia.
Ma torniamo ai fatti. Galli non coglie l'intento chiaramente ironico del video (riuscito o no, non è questo il punto) e ne fa una questione di principio, intimando Daw di scrivere 4 o 5 righe di precisazione (scritte, ovviamente, dallo stesso Galli). Daw conclude lo scambio di mail ricordando al suo interlocutore di aver esaudito la sua iniziale - e giusta - richiesta: inserire la fonte, cioè Radio Radicale.
Per un'ora tutto tace, ma soltanto perchè il responsabile di Radio Radicale era impegnato in un consulto con il loro avvocato di fiducia. Infatti Daw riceve immediatamente una diffida legale nella quale si intima di inserire nel video, entro un'ora (!!), le precisazioni del Galli. Altrimenti Radio Radicale farà causa a Daw.

Il disegno del Galli appare ora chiaro: partendo da una mail amichevole e cordiale, giunge ad una vera e propria intimidazione, con l'intento finale di condizionare Daw con la minaccia di ricorrere alle vie legali.
Ciò che maggiormente lascia esterafatti è la mancanza di ironia del Galli, evidentemente triste funzionario destinato ad una carriera grigia. Chiedere una risata è chiedere troppo. Di questo, sinceramente, ce ne scusiamo.
Le decisioni di Daw a questo punto sono inevitabili: non cedere al subdolo ricatto intimidatorio di Radio Radicale, rimuovere completamente "Casa Pannella", pubblicarne immediatamente una versione che incontrerebbe il sicuro gradimento delle truppe cammellate radicali, denunciare l'accaduto e pubblicare, poi, la versione originale di "Casa Pannella" aggiornata con questo triste epilogo.

Perchè noi continueremo a scherzare, anche sui radicali. Perchè una risata lì seppelirà, parola di radicale doc.


Complimenti ai Radicali Italiani per lo spirito di tolleranza, tutto laico, che hanno dimostrato.
La lite tra Pannella e Capezzone è per se una questione ridicola.
Ma guai a riderne...

[repubblic]

:d :d :d

[Jerome]

Dal sito http://daw.ilcannocchiale.it/

10 Novembre 2006



++ LA DIFFIDA RADICALE A DAW ++


Questo quanto accaduto.



La Direzione dei Radicali Italiani del 26 ottobre scorso balza agli onori della cronaca per l'epico scontro tra il segretario uscente Daniele Capezzone e il padre-padrone Marco Pannella. Il video dibattito, molto acceso e colorito di parolacce (perfino una bestemmia di Emma Bonino), è disponibile integralmente sul sito di Radio Radicale (e qui viene prima scoperto dal Giornale, poi da tutti gli altri media, diventando rapidamente un caso politico).
Il 2 novembre su questo blog, e contestualmente su YouTube, viene pubblicato un video di nostra produzione intitolato "Casa Pannella". Rimontando le immagini dello scontro Capezzone-Pannella, si è voluto darne una connotazione satirica, rimandando alla celebre sit-com "Casa Vianello" e ai ripetuti scontri tra i protagonisti.
Il video ottiene subito un discreto successo, ma è soltanto nella giornata odierna (10 novembre) che il video ottiene una popolarità inimmaginabile. Grazie al link presente in home page su Repubblica.it e ad un servizio durante il telegiornale Studio Aperto, "Casa Pannella" viene visto, solo oggi, da quasi centomila persone. Tra queste anche il responsabile di Radio Radicale Diego Galli.

"Caro Daw, ci siamo sentiti più volte durante la campagna referendaria": inzia così, con un tono decisamente amichevole e ricordando vecchie collaborazione durante i referendum sulla fecondazione assistita, la mail di Diego Galli con la quale chiede, cortesemente, di "citare la fonte" dei video utilizzati per montare "Casa Pannella". Daw riconosce subito le giuste ragioni di Galli e si precipita a inserire la fonte ("Radio Radicale", come sostiene lo stesso Galli).
Discorso chiuso? Neanche a parlarne: parte immediata una nuova mail di Galli. Il responsabile di Radio Radicale, dopo la prima gentilissima mail, cambia tono e svela il vero motivo delle sue richieste. Galli accusa Daw di aver dato "una versione evidentemente distorta di quanto accaduto" e di negare agli interessati la "possibilità di farsi una propria opinione".
Daw, quindi, avrebbe deteriorato l'immagine della direzione (che, consentitemi, si deteriorava da sola) e manipolerebbe pure le menti dei poveri interessati a capire la Verità.
Galli, inoltre, se la prende con Daw per il fatto che Repubblica e Studio Aperto non abbiano, neanche loro, citato Radio Radicale. "Questo rappresenta un danno non solo per noi" - conclude Galli - "ma per chi si batte per un diritto d'autore meno restrittivo" (!!!).
Riassumendo: Galli non capisce l'intento satirico di "Casa Pannella" e lo confonde banalmente per un report informativo del dibattito. Forse, ma qui siamo noi a fare delle interpretazioni banali, lo stesso Galli fa parte di quelle truppe intente a demolire il soldato Capezzone e vede nel nostro video un pericolo per la sua strategia.
Ma torniamo ai fatti. Galli non coglie l'intento chiaramente ironico del video (riuscito o no, non è questo il punto) e ne fa una questione di principio, intimando Daw di scrivere 4 o 5 righe di precisazione (scritte, ovviamente, dallo stesso Galli). Daw conclude lo scambio di mail ricordando al suo interlocutore di aver esaudito la sua iniziale - e giusta - richiesta: inserire la fonte, cioè Radio Radicale.
Per un'ora tutto tace, ma soltanto perchè il responsabile di Radio Radicale era impegnato in un consulto con il loro avvocato di fiducia. Infatti Daw riceve immediatamente una diffida legale nella quale si intima di inserire nel video, entro un'ora (!!), le precisazioni del Galli. Altrimenti Radio Radicale farà causa a Daw.

Il disegno del Galli appare ora chiaro: partendo da una mail amichevole e cordiale, giunge ad una vera e propria intimidazione, con l'intento finale di condizionare Daw con la minaccia di ricorrere alle vie legali.
Ciò che maggiormente lascia esterafatti è la mancanza di ironia del Galli, evidentemente triste funzionario destinato ad una carriera grigia. Chiedere una risata è chiedere troppo. Di questo, sinceramente, ce ne scusiamo.
Le decisioni di Daw a questo punto sono inevitabili: non cedere al subdolo ricatto intimidatorio di Radio Radicale, rimuovere completamente "Casa Pannella", pubblicarne immediatamente una versione che incontrerebbe il sicuro gradimento delle truppe cammellate radicali, denunciare l'accaduto e pubblicare, poi, la versione originale di "Casa Pannella" aggiornata con questo triste epilogo.

Perchè noi continueremo a scherzare, anche sui radicali. Perchè una risata lì seppelirà, parola di radicale doc.


Complimenti ai Radicali Italiani per lo spirito di tolleranza, tutto laico, che hanno dimostrato.
La lite tra Pannella e Capezzone è per se una questione ridicola.
Ma guai a riderne...

Boh...