quota 96

[*-RUDY-*]

non si sa ancora se questa quota 96 sarà veramente la proposta fatta da Prodi in persona al suo governo e poi ai sindacati (che tanto sono quasi la stessa persona) che mi vengono alcune considerazioni:


ai sindacati quota 96 potrebbe andare tendenzialmente bene perchè guarda caso 38 anni di lavoro + 58 anni di anzianità = 96 per cui sarebbe come mantenere un sistema che loro vogliono introdurre dal 2008... questo in apparente contrasto con quanto fatto dagli altri paesi europei.


vi propongo ora un paio di scenari:

studente modello, Mario si laurea con laurea specialistica all'età di 24 anni. Ora tutti sanno che è in genere possibile recuperare qualche anno dagli anni di studio fancendo lavoretti part-time (anche finti) oppure lavorando per l'università etc. etc. ma supponiamo che non sia questo caso.

Mario inizia a lavorare a 24 anni e se è fortunato lavorando continuamente potrebbe andare in pensione con 36 anni di lavoro... ovvero 24 + 36 = 60 anni + 36 anni di lavoro = 96... ma se recuperasse un paio di anni durante i cinque di studio ecco che ci andrebbe 59 e con solo 35 anni di lavoro continuativo.


altro scenario: Luca studente con la passione per la politica virtuale si laurea a 30 anni spendendo a tempo alterno tra i banchi dell università 10-2 anni.
Nel caso in cui egli non riesca a recuperare nessun anno, egli andrebbe in pensione a 63 anni e con solo 33 anni di lavoro! ma se recupera diciamo 4 anni (su 12 spesi all'università) per il periodo di studio ecco che salta fuori una cosa allucinante: va in pensione a 61 anni e con 31 anni di lavoro continuativo.


si possono creare innumerevoli scenari di quel tipo.... ma la cosa che a me pare evidente è che

1) a inizio carriera lavorativa o quando ancora si studia, oppure sul finire di essa.. UN ANNO DI LAVORO è PRESSOCHé EQUIVALENTE A UN ANNO DI NON-LAVORO (CAZZEGGIO; RIPOSO; DISOCCUPAZIONE VEDETEVELA VOI) AL FINE DI MATURARE LA PENSIONE

e questo lo trovo scandaloso!!!

Inutile accennare quali sarebbero le categorie di lavoratori maggiormente beneficiarie di tale manovra...

sarebbe questa l'equità promessa dal governo?


e poi non ho ancora capito, che fine farebbero le pensioni di anzianità?

[picchio]

Quota 96 è persino meglio della Maroni che chiede 60 anni e 35 di contributi. Le altre cose di cui parli ci sono anche con l'attuale legge

[*-RUDY-*]

il fatto è che tutti i Paesi la stanno alzando a 65 a scanso di equivoci e senza avere i marchingegni italici...

poi a questo punto visto che si di fatto si cambia per tornare parzialmente indietro e cambiare poco, mi sorge il dubbio sulla dinamica nel medio periodo? quanto sarà sostenibile "la quota 96" non sulla base della copertura di oggi, ma sulla base della dinamica demografica di domani? siamo sicuri che entro il 2012 non servirà introdurre la quota 100?

resta il fatto che si promette l'equità ma come al solito salta fuori qualcosa pro domo loro ...


cmq sono due cose diverse.. perchè nel caso 60 + 35 con quota 96 supponiamo che una persona tra i 30 e i 40 anni vada in giro per il mondo non lavorando.. e che inizi a lavorare a 25 anni.. a 60 anni si troverebbe secondo la quota 96 con 3 (da 25 a 30) + 20 (da 40 a 60) = 25 anni lavorativi e 60 anni di età = 85... cioè dovrebbe lavorare fino a 64,5 anni continuativamente per arrivare alla quota 96.....
con maroni invece? a 60 ha solo 25 anni di contributi per cui o ne lavora altri 10 oppure aspetta la pensione di anzianità che mi pare che scatti non prima dei 65 anni (ed è inferiore a quella piena che desumo trarrebbe con la quota96 in quanto in questo caso si verificano i requisiti).

[adso88]

Scusami Rudy, ma a te sembra giusto che nel giro di una notte una persona che dovrebbe andare in pensione a 57 anni si ritrova a dover lavorare per altri tre anni?
Molto meglio l'innalzamento graduale dell'età pensionabile, con il sistema delle quote che scattano ogni due anni: dal 2008 58 anni d'età + 35 di contributi, poi quota 95 nel 2010, 96 nel 2012 e 97 nel 2014.
Con l'esclusione dei lavori usuranti, non solo quelli previsti dalla legge Salvi ma anche chi lavora a turni continui e per chi sta nelle catene di montaggio.
Questa sì che sarebbe una proposta equa e ragionevole, che garantisce allo stesso tempo l'equilibrio dei conti pubblici e ai giovani di poter avere in futuro una pensione dignitosa.

[*-RUDY-*]

è una cosa stra anticipata e poi non è iniquo andare in pensione a 60 quando gli altri Paesi votano leggi per andarci a 65... è iniquo non studiare meccanismi che non permettano le porcherie dei cui sopra dove chi lavora e chi cazzeggia vengono considerati alla pari in quanto a maturazione della pensione. E I SINDACATI QUESTO NON LO HANNO MAI DETTO.

mi auguro che Dini e c. recepiscano questo messaggio dei liberali da qualasiasi parte essi provengano.

tuttavia si parlava della quota96 e vedo che non critichi gli scenari grotteschi che si potrebbero verificare.

[adso88]

è una cosa stra anticipata e poi non è iniquo andare in pensione a 60 quando gli altri Paesi votano leggi per andarci a 65... è iniquo non studiare meccanismi che non permettano le porcherie dei cui sopra dove chi lavora e chi cazzeggia vengono considerati alla pari in quanto a maturazione della pensione. E I SINDACATI QUESTO NON LO HANNO MAI DETTO.

mi auguro che Dini e c. recepiscano questo messaggio dei liberali da qualasiasi parte essi provengano.

tuttavia si parlava della quota96 e vedo che non critichi gli scenari grotteschi che si potrebbero verificare.

Andare in pensione a 60 anni non è di per se iniquo, anzi è naturale nella prospettiva di un Paese come il nostro in cui l'aspettativa di vita aumenta sempre di più (e per fortuna).
E' iniquo invece il meccanismo dello scalone della legge Maroni, che alza l'età pensionabile da 57 a 60 anni dall'oggi al domani, oltretutto senza distinzione tra lavori usuranti e non usuranti.
Il programma dell'Unione su questo punto è chiaro, lo scalone va abolito e va sostituito con un aumento graduale dell'età pensionabile, e naturalmente con forti incentivi per chi sceglie di continuare a lavorare.

Per quanto riguarda i cosiddetti "liberali": a me sembra che in 5 anni di governo la CDL, oltre che a fare leggi per difendere gli interessi del suo capo, non abbia approvato alcun provvedimento di stampo liberale.
Al contrario, questo governo "cattocomunista", come lo definite voi, in un solo anno di legislatura ha già approvato due lenzuolate di liberalizzazioni e in parlamento sono depositati ben 7 ddl sempre sulle liberalizzazioni.
Quindi bisognerebbe cominciare a tirare un po' le somme, non ci vuole molto a capire da che parte stiano i veri liberali.

[*-RUDY-*]

Andare in pensione a 60 anni non è di per se iniquo, anzi è naturale nella prospettiva di un Paese come il nostro in cui l'aspettativa di vita aumenta sempre di più (e per fortuna).

andiamo daccordo allora.

E' iniquo invece il meccanismo dello scalone della legge Maroni, che alza l'età pensionabile da 57 a 60 anni dall'oggi al domani, oltretutto senza distinzione tra lavori usuranti e non usuranti.

su questo se ne può discutere, c'è da dire che Maroni dice che sui lavori usuranti i sindacati non hanno mai chiesto di completere l'accordo della scorsa riforma su quel tema, cosa che avrebbero dovuto fare in quanto responsabili dei loro iscritti.
Per cui accetto la critica sulla brutalità dello scalone, anche se i sindacati sono come molto spesso ipocriti.

Il programma dell'Unione su questo punto è chiaro, lo scalone va abolito e va sostituito con un aumento graduale dell'età pensionabile, e naturalmente con forti incentivi per chi sceglie di continuare a lavorare.

il programma dell'unione
1) porta dentro tutto e il contrario di tutto
2) è superato dagli 8 punti di rilancio del governo Prodi firmati a febbraio durante la crisi, punti nei quali non si parla di eliminazione dello scalone come priorità della azione di governo. C'è poi da dire che se avessero le palle farebbero una vera proposta per eliminare le inequità a tutto tondo, non quello pro domo sua (come sempre) .

Per quanto riguarda i cosiddetti "liberali": a me sembra che in 5 anni di governo la CDL, oltre che a fare leggi per difendere gli interessi del suo capo, non abbia approvato alcun provvedimento di stampo liberale.
Al contrario, questo governo "cattocomunista", come lo definite voi, in un solo anno di legislatura ha già approvato due lenzuolate di liberalizzazioni e in parlamento sono depositati ben 7 ddl sempre sulle liberalizzazioni.
Quindi bisognerebbe cominciare a tirare un po' le somme, non ci vuole molto a capire da che parte stiano i veri liberali.

ti dò parzialmente ragione per quanto velleitaria siano stato le lenzuolate a giochi fatti.. qui c'è bisogno di una rivoluzione liberale... eehh

[picchio]

Non potevi certo pensare che la riforma del CSX fosse più dura della Maroni.
Io sono d'accordo con te e con tanti altri ad allungare l'età pensionabile a 65 anni almeno ad uomini e donne; consentirei pure delle eccezioni per anticipare, ovviamente però con una pensione commisurata ai versamenti ed alle aspettative di vita.

[*-RUDY-*]

lo so che siamo daccordo picchio.. le pensioni dovrebbero essere una cosa che tocca sia a destra che a sinistra..

la meritocrazia non esiste in Italia, viva l'America!

la verità è che hanno vinto i retrogradi comunisti dei sindacati e al governo.

pensare che ai fini della pensione un anno di cazzeggio equivalga a un anno in fonderia è una cosa oscena...
ma si sa che l'accordo di stanotte riguardava solo coloro che vanno in pensione da qui a tre anni... tra tre anni sarà una nuova mattanza, speriamo ci sia un nuovo governo, magari liberale, per allora.

[fischiailvento]

vi propongo ora un paio di scenari:

studente modello, Mario si laurea con laurea specialistica all'età di 24 anni. Ora tutti sanno che è in genere possibile recuperare qualche anno dagli anni di studio fancendo lavoretti part-time (anche finti) oppure lavorando per l'università etc. etc. ma supponiamo che non sia questo caso.

Mario inizia a lavorare a 24 anni e se è fortunato lavorando continuamente potrebbe andare in pensione con 36 anni di lavoro... ovvero 24 + 36 = 60 anni + 36 anni di lavoro = 96... ma se recuperasse un paio di anni durante i cinque di studio ecco che ci andrebbe 59 e con solo 35 anni di lavoro continuativo.


altro scenario: Luca studente con la passione per la politica virtuale si laurea a 30 anni spendendo a tempo alterno tra i banchi dell università 10-2 anni.
Nel caso in cui egli non riesca a recuperare nessun anno, egli andrebbe in pensione a 63 anni e con solo 33 anni di lavoro! ma se recupera diciamo 4 anni (su 12 spesi all'università) per il periodo di studio ecco che salta fuori una cosa allucinante: va in pensione a 61 anni e con 31 anni di lavoro continuativo.

A me sembrano esempi del piffero.

Quelli che adesso hanno 25-30 anni andranno tutti in pensione a 70.

Con Piersilvio al posto del padre pure a 75...