Originariamente Scritto da
Ulaan Baatar
Trovo quantomeno fuoriluogo parlare degli ideali in un contesto politico dove per politica si intende sempre più l'arte del possibile e del compromesso.
La "scomodità" degli ideali credo sia da ricercare nella loro purezza.
Essendo assoluti,non trattabili,richiedono una dedizione fideistica.
Vattimo , a tal proposito, auspica il consolidarsi di quello che lui stesso definisce il "pensiero debole" (contrapposto al "pensiero forte" della filosofia classica), secondo il quale non è possibile affermare una verità stabile e definitiva, di conseguenza occorre adeguarsi ad una pluralità di verità relative e all'incessante mutamento dell'ambiente in cui viviamo.
Per Cacciari bisogna affidarsi al pragmatismo ed al buon senso " ormai l'etica , come la guerra,la pace o la democrazia sono parole porose,capaci di assorbire qualunque significato, " Quindi bisogna tenersi lontani dalle chiacchiere e fare le proprie scelte in base a ciò che la politica fa.I salari sono aumentati?Ci sono meno poveri per le strade?Si presta attenzione ai giovani?Misurare i risultati è la sola bussola che ci resta"
Qual'è il ruolo degli ideali nella politica contemporanea???
Davvero per loro non c'è più posto???