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    Predefinito 16 maggio - S. Andrea Bobola, martire

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Sant' Andrea Bobola, Martire

    16 maggio

    Sandomir (Polonia), 30 novembre 1591 - 16 maggio 1657

    Figlio di nobili polacchi, a vent’anni entra fra i Gesuiti e diventa sacerdote nel 1622, con l’incarico della predicazione. Padre Bobola ha una fede tranquilla, nutrita di studi e stimolata da un vivace gusto personale per il confronto con chiunque. Di lui si può dire che non può vivere senza predicare. Ammirano il suo coraggio i cattolici, ma pure molti cristiani dissidenti. E i nemici lo chiamano “cacciatore di anime”, con una avversione che è anche un riconoscimento al suo coraggio, al suo “gridare dai tetti”, sempre e davanti a chiunque.
    Una rivolta di cosacchi al servizio dell’Impero russo (nemico della Polonia) scatena persecuzioni, con chiese e conventi messi a fuoco, e cattolici terrorizzati. Proprio per questo Andrea Bobola rimane a predicare, lì tra i disastri. E' di questi esempi che hanno bisogno i fedeli. Una banda cosacca lo cattura e lo uccide dopo molte sevizie.

    Emblema: Palma

    Martirologio Romano: A Janów presso Pinsk sul fiume Pripjat in Polonia, sant’Andrea Bobola, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che si adoperò strenuamente per l’unità dei cristiani, finché, arrestato dai soldati, diede con gioia la più alta testimonianza della fede con l’effusione del suo sangue.

    Martirologio tradizionale (16 maggio): A Janov, presso Pinsk, in Polesia, sant'Andrea Bobola, Sacerdote della Compagnia di Gesù, il quale, dopo aver subito da parte degli scismatici innumerevoli generi di tormenti, fu coronato con glorioso martirio.

    Nato a Sandomir (Polonia) il 30 novembre 1591, compì gli studi in questa città e a vent’anni entrò nell’Ordine della Compagnia di Gesù (Gesuiti) che aveva avuto come maestri. Ordinato sacerdote nel 1622 esercitò per prima come predicatore e poi come direttore della Congregazione Mariana; durante la terribile epidemia di colera che infierì in Lituania in quegli anni, stette in primo piano ad assistere gli ammalati ed i moribondi.
    Eletto superiore a Bobruik, percorse per oltre 20 anni tutta la regione come missionario. La sua solida preparazione teologica e il fascino della sua parola, riconquistarono alla Chiesa interi villaggi, scuotendo dal rilassamento parecchi cattolici.
    Tutto ciò provocò l’odio degli scismatici che lo soprannominarono ‘cacciatore delle anime’ e organizzarono bande di ragazzi che avevano il compito di disturbarlo caricandolo di ingiurie, quando entrava in un villaggio a predicare. La lotta politica contro l’unione della Rutenia Polacca unita allo scisma protestante dilagante, generò tempi molto duri per i cattolici; gli assassinii e le persecuzioni provocarono episodi sanguinosi specie da parte dei cosacchi arruolati come “crociati dello scisma” e comandati dal sanguinario e crudele Bogdan Chmielnicki, molti religiosi e sacerdoti vi persero la vita.
    Anche Andrea Bobola sorpreso da una banda di cosacchi a Janow, subito dopo aver celebrato la s. Messa fu catturato e sottoposto ad una serie di terribili torture, aumentandone man mano l’intensità dietro ad ogni suo rifiuto a passare allo scisma.
    Ridotto ad un ammasso di carne e sangue, morì il 16 maggio 1657. I cattolici di Pinsk ne raccolsero il corpo e lo tumularono nella chiesa del Collegio locale, la sua tomba divenne meta di pellegrinaggio sia di cattolici ma anche di scismatici, tutti imploranti grazie e salvezza, il più delle volte esauditi.
    La salma incorrotta, nel 1808 fu trasportata a Polzk; nel 1922 i bolscevichi spogliarono il cadavere e la cassa dagli oggetti preziosi e lo depositarono in un museo medico di Mosca. Nel 1923, dietro richiesta del pontefice Pio XI al governo russo fu concesso a dei gesuiti degli Stati Uniti di poter prelevare il corpo incorrotto, che fu portato nel 1924 nella chiesa del Gesù a Roma e deposto accanto all’altare di s. Francesco Saverio.
    Invocato dai polacchi, insieme alla Vergine di Czestochowa, per la salvezza della patria dall’invasione bolscevica del 1920, essi ottennero una completa vittoria sugli invasori. Apostolo della Lituania e protettore della Polonia è stato beatificato il 30 ottobre 1853 da Pio IX; ha raggiunto poi la gloria degli altari come santo il 17 aprile 1938, canonizzato da Pio XI.

    Autore: Antonio Borrelli

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    St. Andrew Bobola

    Martyr, born of an old and illustrious Polish family, in the Palatinate of Sandomir, 1590; died at Janów, 16 May, 1657. Having entered the novitiate of the Society of Jesus at Wilno (1611), he was ordained in 1622, and appointed preacher in the Church of St. Casimir, Wilno. After making his solemn vows, 2 June, 1630, he was made superior at Bobruisk, where he wrought wonders by his preaching and distinguished himself by his devotion during an epidemic of the plague. In 1636 he began his work in the Lithuanian missions. During this period Poland was being ravaged by Cossacks, Russians, and Tatars, and the Catholic Faith was made the object of the concerted attacks of Protestants and schismatics. The Jesuits, in particular, had much to endure. Bobola's success in converting schismatics drew upon him the rage of those in high authority, and the adherents of the Greek Pope decided to centralize their forces in Polesia. A Catholic nobleman of this province offered the Jesuits a house at Pinsk, and here Father Bobola was stationed. The schismatics vainly endeavoured in every manner to hinder him in the exercise of his apostolic duties, extending their persecutions to attacks upon his person. On 16 May, 1657, he was seized by two Cossacks and severely beaten. Then tying him to their saddles, they dragged him to Janów where he was subjected to incredible tortures. After having been burned, half strangled, and partly flayed alive, he was released from suffering by a sabre stroke. His body was interred in the collegiate church of the Society at Pinsk, where it became the object of great veneration. It was later transferred to Polosk, where it is still held in honour, even by the schismatics. Father Bobola was declared Blessed by Pius IX in 1853, and his feast is kept by the Society of Jesus, 23 May.

    [Note: Andrew Bobola was canonized by Pope Pius XII with his encyclical "Invicti Athletae" promulgated on May 16, 1957].

    Bibliography

    BONE in Kirchenlex.; Acta SS., 16 May; DE BUCK, Essai historique sur le Bienh. André Bobola (Brussels, 1853).

    Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. I, 1907, New York

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    PIO XII
    LETTERA ENCICLICA

    INVICTI ATHLETAE CHRISTI

    NEL III CENTENARIO DEL GLORIOSO MARTIRIO
    DI S. ANDREA BOBOLA


    16 maggio 1957 (1)

    Desideriamo che tutti coloro che sulla terra si gloriano del nome di cattolici onorino devotamente il martirio e la santità della vita dell'invitto campione di Cristo Andrea Bobola; in primo luogo i figli della carissima Polonia, cui lo stesso è gloria e modello eccelso di cristiana fortezza.

    Non vogliamo pertanto lasciar passare questo fausto anniversario, scritto con auree lettere negli annali della chiesa, senza cogliere qualche cosa della sua vita e della sua virtù; e, con questa lettera enciclica, a voi, venerabili fratelli, e ai greggi affidati alle vostre cure, a ciascuno secondo il proprio ufficio e la propria condizione, proponiamo d'imitarlo.

    Ciò che soprattutto si vede risplendere nella vita di Andrea Bobola è la fede cattolica, il cui vigore, alimentato dalla grazia divina, col passare degli anni crebbe così tanto da divenirne la caratteristica specifica e da infondergli tanto coraggio fino al martirio.

    Il detto dell'apostolo: «Ora il mio giusto vive di fede» (Eb 10,38), rifulge in lui di luce singolare. Infatti, egli abbracciava con mente fermissima e si sforzava di mettere in pratica con volenteroso animo tutto guanto la chiesa cattolica insegna che si deve credere o fare. Per questo fin dalla prima giovinezza si impegnò a frenare, reprimere e contenere tutte le passioni disordinate, che dopo la misera caduta di Adamo turbano la nostra natura e facilmente attraggono verso le cose proibite; come pure a adornare con ogni sforzo e con ogni mezzo l'animo suo delle cristiane virtù.

    I

    Egli nacque nell'anno 1591 nella regione di Sandomir da genitori illustri per la nobiltà della stirpe, ma ancor più per le qualità e la costanza nella fede cattolica. Dotato di buono e pronto ingegno, dopo essere stato rettamente educato in casa e abituato ai cristiani costumi fin dalla più tenera età, fu mandato alle scuole della Compagnia di Gesù, ove si distinse per l'innocenza della vita e per la singolare pietà.

    Poiché disprezzava i fasti e le vanità del mondo e aspirava con ogni sforzo ai «doni migliori» (1Cor 1,31), poco dopo, già adolescente di diciannove anni, percorrendo velocemente la strada dell'evangelica perfezione, con sommo piacere diede il suo nome alla Compagnia di Gesù, ed entrò tra i novizi nella casa di Vilna. Memore della gravissima esortazione di Gesù: «Chi vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (Lc 9,23), si adoperò fattivamente per acquisire la virtù dell'umiltà cristiana disprezzando se stesso. Ma essendo di natura sua orgoglioso, impaziente e alquanto pertinace, dovette combattere una dura battaglia contro se stesso e ascendere il monte Calvario carico quasi della croce, per giungere al vertice di tale virtù, e poter finalmente, col soffio e il sostegno della divina grazia, che chiedeva con assidue e fervidissime preghiere, impadronirsi degli ornamenti della perfezione cristiana, secondo il sapientissimo detto di san Bernardo: «L'edificio spirituale non può reggersi in alcun modo, se non sullo stabile fondamento dell'umiltà».(2) Ardeva soprattutto di carità verso Dio e verso il prossimo; per questo motivo nulla vi era per lui di più dolce che passare, quando poteva, lunghe ore davanti al tabernacolo, e, per quanto gli era possibile, soccorrere ogni genere di miserie. Amava Dio sopra ogni cosa e più di se stesso e cercava unicamente la di lui gloria secondo la norma del suo padre legislatore. Si può perciò dire che da lui è stata dedotta in pratica l'esortazione del santo dottore: «Si desideri soltanto colui che da solo appaga il desiderio».(3)

    Non c'è dunque da meravigliarsi se, ornato di tali sublimi doti, questo campione di Cristo abbia fatto così grandi progressi nel campo dell'apostolato, e abbia potuto raccogliere frutti rigogliosi e salutari. In modo speciale ardeva dello zelo più vivo per conservare la fede cattolica, per promuoverla e per difenderla; per cui, già da maestro dei bambini in Vilna, e più tardi in altre città, insegnava loro con somma cura i principi della dottrina cristiana, e li esortava al culto dell'eucaristia e alla più ardente pietà verso la Vergine Madre di Dio.

    Più tardi poi, elevato alla dignità sacerdotale -. nello stesso giorno in cui a Roma avveniva la canonizzazione di sant'Ignazio e san Francesco Saverio - nulla ebbe più a cuore che di diffondere dappertutto una fede cattolica non vuota, ma ricca di opere, senza risparmiarsi nelle sacre missioni, nella predicazione e in ogni genere di fatiche.

    In un tempo in cui soprattutto nei territori orientali la religione cattolica era esposta a gravissimi pericoli, per i tentativi dei dissidenti che si accanivano a strappare dall'unità della chiesa i cristiani e ad attirarli con ogni mezzo ai propri errori, Andrea, per ordine dei suoi superiori, andò in queste regioni, dove, moltiplicando nelle città e villaggi le prediche e le esortazioni private, ma soprattutto con lo splendore della sua eccelsa santità e col suo zelo vivissimo di apostolo, riuscì a liberare dalle falsità la fede ormai compromessa di molti fedeli, riconducendoli ai sani principi e richiamando felicemente quanti più poté all'unico ovile di Cristo. E non solo fece rivivere e confermò la fede illanguidita o morta, ma spronò tutti a piangere i propri peccati, a comporre le discordie, a sanare i dissidi, a correggere e a rinnovare i costumi, sicché, dovunque egli passava operando il bene a somiglianza del divino Maestro, sembrava spuntasse una nuova primavera, ricca di fiori celesti e di frutti salutari. Per questo, come ne è stata tramandata la memoria, egli era indicato pubblicamente da tutti, anche dai dissidenti, quale grande cacciatore di anime.

    Come poi l'infaticabile apostolo di Gesù Cristo era vissuto di fede e la fede aveva propagato e difeso col massimo zelo, così per la fede dei padri non ricusò alla fine di affrontare la morte.

    Resta viva nella memoria la terribile persecuzione scatenata contro la religione cattolica nel secolo XVII nelle regioni orientali, dopo l'invasione dei cosacchi, i quali assalirono furiosamente i cattolici coi loro pastori e coi predicatori della verità evangelica: le chiese giacevano distrutte, i conventi erano dati alle fiamme, i sacerdoti e i loro fedeli per ogni dove trucidati; ogni cosa era devastata; dappertutto era lo scempio delle cose sacre.

    Andrea Bobola, che poteva far suo il detto di san Bernardo: «Nulla mi è estraneo di quanto mi sembra appartenere a Dio»,(4) per niente timoroso della morte né delle torture, acceso dall'amore di Dio e dalla carità per il prossimo, si portò nel pieno della mischia, per stornare con ogni mezzo quanti più poteva dall'apostasia dalla fede cattolica, dalle insidie e dagli errori degli scismatici, esortando coraggiosamente a conservare integra la fede. Ma ecco che il 16 maggio 1657, nella festa dell'Ascensione di Gesù Cristo, fu catturato presso Janow dai nemici della fede. Viene certo da pensare che egli non ne sia rimasto intimorito, ma piuttosto pieno di celeste gaudio, poiché sappiamo che sempre aveva desiderato il martirio e sempre aveva in mente le parole del divino Redentore: «Beati sarete voi quando vi malediranno e vi perseguiteranno, e mentendo diranno di voi ogni male per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli: così infatti hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi» (Mc 5,11-12).

    Si freme di orrore riandando a tutti i tormenti che il campione di Gesù Cristo ha sopportato con invincibile fortezza ed intatta e fermissima fede. Infatti, «preso a bastonate e a schiaffi, e trascinato con una fune da un cavallo per una strada difficile e sanguinosa, fu condotto a Janow per l'estremo supplizio, nel quale il martire polacco riportò una delle più belle vittorie celebrate dalla chiesa. Interrogato se mai fosse sacerdote latino, Andrea rispose: "Sono sacerdote cattolico; nato nella fede cattolica, nella stessa fede voglio morire; la mia fede è la vera e porta alla salvezza; voi piuttosto fate penitenza, altrimenti coi vostri errori non vi potrete in nessun modo salvare; mentre se abbraccerete la mia fede, conoscerete il vero Dio, e salverete le anime vostre"».(5)

    A queste parole, quegli uomini perfidi non si lasciarono commuovere da alcun senso di umanità, ma anzi, agitati da una mostruosa ferocia, giunsero a tale crudeltà da infierire sul soldato di Cristo con sevizie ancora più atroci. Di nuovo, infatti, «fu preso a sferzate, coronato come Gesù Cristo di pungente corona, percosso gravemente con schiaffi, e giacque ferito da una spada ricurva. Poi gli furono strappati l'occhio destro e la pelle in varie parti, gli furono atrocemente bruciate le ferite e sfregate con ispida paglia. E non bastò; infatti gli furono tagliate le orecchie, il naso e le labbra; e la lingua, strappatagli dalla nuca, fu fissata quindi con una lesina sul cuore: finalmente alle tre del pomeriggio, il valoroso campione, dando un mirabile esempio di fortezza, trafitto dalla spada, conseguì la gloria del martirio».(6)

    L'invitto martire, imporporato del suo sangue, come trionfalmente fu accolto in cielo, così in terra fu dalla chiesa proposto al culto e all'imitazione di tutti i cristiani, quando la sua fulgida santità non tardò ad essere attestata e confermata da Dio stesso con stupendi miracoli. Infatti, nel 1853, fu dal Nostro predecessore di v.m. Pio IX ascritto nell'albo dei beati, e nel 1938 con solenne rito, in quello dei santi dall'immediato Nostro predecessore Pio XI di immortale memoria.

    II

    Ci è piaciuto toccare minutamente e concisamente in questa lettera enciclica i principali lineamenti della vita e della santità di Andrea Bobola, perché tutti i figli della chiesa cattolica abbiano non solo a volgere a lui il loro sguardo di ammirazione, ma a imitarne anche con pari fedeltà la purissima dottrina religiosa, la fede integerrima e quella fortezza con la quale combatté per l'onore e la gloria di Gesù Cristo fino al martirio. Stimolati da voi, venerabili fratelli, meditino tutti le sue eccelse virtù, specialmente in queste celebrazioni centenarie; e tutti ritengano un dovere camminare sulle sue santissime orme.

    Oggi, purtroppo, in non pochi luoghi la fede cristiana è debole o sul punto di estinguersi. La dottrina evangelica da non pochi è quasi del tutto ignorata; da altri - e ciò è ben peggio - è interamente respinta, quasi non si concili col progresso di uomini che pretendono quaggiù di trarre non da Dio ma da se stessi, cioè dal loro ingegno, dalle loro forze, dalla loro vigoria, i mezzi per vivere, per operare, per domare i principi e gli elementi e ridurli al proprio servizio, a comune vantaggio e benessere nella vita sociale. E non mancano poi coloro che si adoperano per sradicare dall'anima di altri, soprattutto degli ignoranti e dei semplici, e di quanti sono già contaminati dall'errore, la fede cristiana - unico conforto in questa vita mortale particolarmente per i più miseri -, promettendo una felicità che pienamente mai si può conseguire in questo esilio terreno. Dovunque, infatti, miri la società umana, dovunque essa tenda, se si allontana da Dio, anziché godere della tranquillità agognata e della concordia e della pace degli animi, finisce per turbarsi e angosciarsi, come chi è agitato dalla febbre; e mentre tende ansiosamente alle ricchezze terrene, ai vantaggi e ai piaceri, fidando solo in essi, insegue un'ombra fugace, s'appoggia al caduco. Infatti, senza Dio e la sua santissima legge non può esserci tra gli uomini un giusto ordine, né una vera felicità, poiché manca il solido fondamento sia alla condotta privata sia alla società civile. Inoltre, voi ben sapete, venerabili fratelli, che solo le cose celesti ed eterne, non già le cose instabili e passeggere, possono soddisfare interamente l'animo nostro.

    Né si può affermare ciò che alcuni vanno temerariamente blaterando, che la dottrina cristiana sia in contrasto coi lumi della ragione umana, quando invece le aggiunge splendore e forza, proprio perché la distoglie dalle false parvenze del vero per introdurla nel regno più ampio ed eccelso della vera intelligenza. Non si creda dunque che il divino messaggio, che la chiesa cattolica, per il mandato che ne ha ricevuto, interpreta legittimamente, sia qualche cosa di superato ed esaurito, mentre è qualche cosa di vivo e vigoroso, dal momento che esso solo può indicare agli uomini il sicuro e il retto cammino verso la verità, la giustizia e tutte le virtù, dar loro la concordia fraterna e la pace, e fornire alle loro leggi, alle loro istituzioni, alla loro società validi e inconcussi presidi.

    Se gli uomini assennati ripenseranno tutto ciò, comprenderanno facilmente perché Andrea Bobola abbia sostenuto con animo lieto e forte tante fatiche e tanti affanni, per mantenere intatta la fede cattolica nei suoi compatrioti, per tenere lontano, con tutte le forze, da ogni genere d'insidie i loro costumi insidiati da pericoli e da seduzioni così grandi, prodigandosi instancabilmente per formarli alle virtù cristiane.

    Poiché anche oggi, come già abbiamo detto, venerabili Fratelli, la religione cattolica è esposta in molti luoghi a ben dure lotte, si rende necessario difenderla con tutte le forze, predicarla e propagarla. In una questione di così grave importanza vi siano d'aiuto non solo i sacerdoti che, per ragione dell'ufficio a essi affidato, devono prestarvi solerte aiuto, ma anche i laici dall'animo generoso e risoluto a combattere le pacifiche battaglie di Dio. Quanto più pertinacemente i nemici di Dio e della legge cristiana si scagliano contro Gesù Cristo e la chiesa da lui fondata, tanto più devono combatterli, con la parola, con gli scritti e soprattutto con un luminoso e sublime esempio non solo i sacerdoti, ma anche quanti si chiamano cristiani, rispettando sì le persone, ma difendendo la verità. Che se per questo sarà necessario fronteggiare molti contrasti e sacrificare i beni temporali, mai vi si sottraggano, memori della sentenza, che compiere e sopportare cose difficili è proprio di quella virtù cristiana che Dio stesso rimunererà con un premio immenso, cioè con l'eterna felicità. In tale virtù, se vogliamo davvero tendere ogni giorno più alla perfezione della vita cristiana, entra sempre un po' di martirio, poiché non solo versando il sangue diamo a Dio prova della nostra fede, ma anche resistendo fortemente alle lusinghe del vizio e consacrando interamente noi e tutte le cose nostre con generosità e grandezza d'animo a chi è il nostro Creatore e il nostro Redentore e un giorno sarà in cielo la nostra imperitura felicità.

    Tutti dunque considerino come esemplare la fortezza di animo del santo martire Andrea Bobola; conservino intatta la sua stessa fede e la difendano con tutte le forze; imitino il suo zelo apostolico, adoperandosi in tutte le maniere per consolidare il regno di Gesù Cristo sulla terra e per estenderlo ciascuno secondo la propria condizione.

    Se vogliamo rivolgere queste nostre paterne esortazioni e questi nostri voti a tutti i sacri pastori e ai loro fedeli, in modo particolare li considereranno come rivolti a se stessi quanti vivono in Polonia. Andrea Bobola è infatti per essi motivo di onore e di gloria, perché ha tratto origine dalla loro stirpe e l'ha abbellita non solo con lo splendore di tante virtù, ma anche col sangue versato nel martirio. Seguendo dunque i suoi luminosi esempi, continuino a tenersi stretti alla fede avita contro ogni insidia; si sforzino con ogni impegno di conformare ad essa i costumi; e considerino seriamente come principale fra le glorie della loro patria questa: emulare cioè l'incrollabile fortezza della virtù dei padri, facendo sì che la Polonia sia sempre fedele e «contrafforte della cristianità». Dio stesso, infatti. - come insegna la «storia, ... testimone dei tempi, luce della verità ... maestra della vita»(7) -, sembra avere affidato questo particolare compito al popolo polacco. Perciò si sforzino di rispondervi sempre con forza e costanza, evitando ogni perfida insidia, vincendo e superando ogni difficoltà e ogni angustia.

    Guardino al premio, che Dio promette a quanti con somma fedeltà, con intenso ardore e ardente carità vivono, operano e lottano per custodire e per dilatare sulla terra il suo regno di pace.

    In quest'occasione, non possiamo astenerci dal rivolgerci direttamente a tutti i diletti figli della Polonia in modo particolare con questa lettera enciclica, soprattutto ai sacri pastori, che per il nome di Gesù Cristo hanno sofferto dolori e affanni: agite con fortezza, ma con quella cristiana energia, che va congiunta con la prudenza, l'avvedutezza e la sapienza. Custodite la fede e l'unità cattolica. La fede sia la cintura dei vostri fianchi (cf. Is 11,5); essa si annunzi a tutto il mondo (cf. Rm 1,8); e sia per voi e per tutti «la vittoria che vince il mondo» (1Gv 5,4). Fate ciò «mirando all'autore e perfezionatore della fede Gesù, il quale, in cambio della gioia che gli era posta innanzi. sostenne la croce, non facendo caso all'ignominia, e siede alla destra del trono di Dio» (Eb 12,2).

    Con questo vostro modo di agire, otterrete anche che i santi del cielo, quelli specialmente che hanno tratto origine dalla vostra stirpe, dalla felicità eterna di cui ora godono insieme con la Vergine madre di Dio, regina della Polonia, guardino propizi a voi e alla vostra dilettissima patria, e vi siano prodighi di protezione e aiuto.

    Perché ciò possa felicemente compiersi, desideriamo nel modo più vivo, venerabili fratelli, che voi, con ciascuno dei fedeli sparsi nel mondo, vi rivolgiate supplici a Dio con la preghiera specialmente nel corso di queste celebrazioni centenarie, affinché egli conceda benignamente i suoi doni più abbondanti e le gioie celesti in modo particolare a quelli che sono esposti a più gravi prove e sono impediti da più aspre difficoltà.

    Congiungendo queste preghiere s'implori anche dal misericordiosissimo Dio che sia rinnovata e prosperi la concordia tra tutte le nazioni e che i sacrosanti diritti della chiesa e la sua opera, da cui viene un importantissimo contributo anche al vero bene dell'umana società, siano riconosciuti quanto è necessario da tutti e possano essere legittimamente e felicemente attuati dovunque.

    Perché tutto ciò giunga quanto prima ad effetto uniamo le Nostre ardentissime preghiere con le vostre ed impartiamo col più grande affetto a ciascuno di voi tutti, venerabili fratelli, e al popolo cristiano la benedizione apostolica, auspicio delle grazie celesti e segno della Nostra benevolenza.

    Roma, presso San Pietro, 16 maggio, anniversario del giorno in cui or sono tre secoli sant'Andrea Botola si conquistò la palma del martirio, dell'anno 1957, XIX del Nostro pontificato.

    PIUS PP. XII
    -------------------------------------------------------------------------

    NOTE

    (1) PIUS PP. XII, Litt. enc. Invicti athletae Christi saeculo exacto tertio a glorioso S. Andreae Bobolae martyrio, [Ad venerabiles Fratres Patriarchas, Primates, Archiepiscopos, Episcopos aliosque locorum Ordinarios, pacem et communionem cum Apostolica Sede habentes], 16 maii 1957: AAS 49(1957), pp. 321-331.

    Occasione dell'enciclica: il terzo centenario della morte del martire polacco sant'Andrea Bobola modello di fede cattolica e di cristiana fortezza. - I. Note biografiche: Nato nel 1591, entrò a 19 anni nella Compagnia di Gesù; assegnato, dopo il sacerdozio, a lavorare fra i dissidenti della sua patria, si prodigò in ogni modo per riportarli all'ovile di Cristo, finché l'invasione dei cosacchi scatenò una terribile persecuzione contro i cattolici; il Bobola ne fu la più illustre vittima e si freme d'orrore ripensando a tutti i tormenti inflittigli. - II. Esortazione ad imitarne gli esempi: la purezza della fede e la fortezza nel difenderla, oggi che essa è combattuta in molti luoghi; particolari incitamenti ai polacchi: agire con energia, prudenza e sapienza, rendendosi degni dei loro santi e pregandoli, insieme con Maria, regina della Polonia, per ottenerne l'aiuto a coloro che sono esposti ai pìù gravi cimenti e impediti dalle più aspre difficoltà.

    (2) In Cant., serm. 36, n. 5: PL 183, 969D.

    (3) S. BERNARDUS, In dedic. Eccl, serm. 4, n. 4: PL 183, 528D.

    (4) S. BERNARDUS, Epist. 20, ad Card. Haimericum: PL 182, 123B.

    (5) PIUS XI, Litt. decr. Ex aperto Christi latere: AAS 30(1938), p. 359.

    (6) PIUS XI, Homilia in canoniz. S. Andreae B.: AAS 30(1938), pp. 152-153.

    (7) CICERO, De Or. 2, 9, 36.

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    Predefinito Vero esempio di fedeltà alla fede cattolica: meglio morire che scismatico ortodosso






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    Lightbulb Re: Vero esempio di fedeltà alla fede cattolica

    16 MAGGIO 2019: sedicesimo giorno di Maggio Mese Mariano, Novena per la Festa di Maria Ausiliatrice (16 - 23 Maggio, Festa: 24 Maggio); Sant' Andrea Bobola, Martire, San Simone Stock, Carmelitano, SAN GIOVANNI NEPOMUCENO, MARTIRE E SANT’UBALDO, VESCOVO E CONFESSORE…



    «Sant’Ubaldo, vescovo e confessore, 16 maggio.»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm





    «24 Maggio - Maria Ausiliatrice.»
    24 maggio - Madonna Ausiliatrice

    “16 maggio - S. Ubaldo di Gubbio, Vescovo.”
    https://forum.termometropolitico.it/...o-vescovo.html
    “16 maggio (20 marzo) - S. Giovanni Nepomuceno, martire.”
    16 maggio (20 marzo) - S. Giovanni Nepomuceno, martire
    “16 maggio - S. Simone Stock, Carmelitano.”
    16 maggio - S. Simone Stock, Carmelitano
    “16 maggio - S. Andrea Bobola, martire.”
    16 maggio - S. Andrea Bobola, martire





    http://www.stellamatutina.eu/
    “Maggio mese di Maria: 16° giorno.”
    Maggio mese di Maria: 16° giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    http://www.stellamatutina.eu/maggio-...ria-16-giorno/





    "NOVENA A MARIA AUSILIATRICE (Festa: 24 Maggio)."
    "Maria Ausiliatrice - La Madonna dei tempi difficili."
    https://www.svmaria.com/novena-maria-ausiliatrice/
    http://lagioiadellapreghiera.it/arti...118008188.html
    https://www.preghiereperlafamiglia.i...siliatrice.htm







    Sant'Ubaldo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santubaldo/
    «16 maggio 2019, Sant’Ubaldo, Vescovo e Confessore (Gubbio, 1084 – Gubbio, 16 maggio 1160).
    “A Gubbio sant’Ubàldo, Vescovo e Confessore, illustre per miracoli”.
    Ti preghiamo, o Signore, di concederci benignamente il tuo aiuto, e per l’intercessione del Beato Ubaldo, tuo Confessore e Pontefice, stendi sopra di noi la tua protezione contro le molteplici insidie del nemico. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-294x300.jpg






    SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "Torino - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

    "Modena - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

    "Rimini - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

    "Pescara - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    "Potenza - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "Roma - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
    II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
    II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
    Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
    Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
    Santa Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
    Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
    Sabato Santo (Veglia Pasquale)
    https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
    Venerdì Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
    Giovedi Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    https://www.sursumcorda.cloud/settim...sum-corda.html
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Brendàno, Prete e Abate di Clonfert, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Abate, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Brendàno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    “[VIDEO] Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo».
    https://m.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
    Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
    Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html

    “Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html
    "La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "

    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...no-detail.html
    “Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
    Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
    «Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...8a&oe=5D9D9FF1






    https://sardiniatridentina.blogspot....ssore.html?m=0
    «SANT'UBALDO, VESCOVO E CONFESSORE.

    Semidoppio.
    Paramenti bianchi.
    Ubaldo Baldassini, nato da nobile famiglia a Gubbio nell'Umbria intorno al 1085, fin dai primi anni fu allevato con gran cura nella pietà e nelle lettere; e appena giovanetto, pressato più volte a prender moglie, non abbandonò mai il proposito di mantenersi vergine. Ordinato sacerdote nel 1114, distribuì il suo patrimonio ai poveri e alle chiese, ed entrato nell'istituto dei canonici regolari dell'ordine di sant'Agostino, lo trapiantò poi in patria e visse in esso santamente per qualche tempo. Sparsasi la fama della sua santità, fu preposto, suo malgrado, dal sommo Pontefice Onorio IV alla Chiesa di Gubbio nel 1129, e consacrato vescovo.
    Preso pertanto possesso della sua chiesa, senza cambiar nulla nel suo tenore di vita, cominciò a distinguersi in ogni genere di virtù, tanto più che procurava assai efficacemente con la parola e con l'esempio la salute degli altri, essendosi fatto veramente «modello del suo gregge» (1Pt. 5.3). Parco nel vitto, senza ricercatezza nel vestire, con un letto duro e povero, portava continuamente nel suo corpo la mortificazione della croce, nutrendo ogni giorno il suo spirito con una insaziabile applicazione alla preghiera. Ond'è che giunse a quell'ammirabile mansuetudine, che gli fece sopportare non solo imperturbato le più gravi ingiurie ed affronti, ma ancora prodigare con ammirabile tenerezza di carità ogni sorta di benevolenza verso i suoi persecutori.
    Due anni prima di lasciare questa vita, tormentato da lunghe malattie, e quindi purificato come l'oro nella fornace da acerbissime sofferenze corporali, ne ringraziava continuamente il Signore. Giunto poi il santo giorno di Pentecoste, 16 maggio 1160, dopo aver celebrato egli stesso la Santa Messa e aver ricevuti i santi Sacramenti della Chiesa, s'addormentò nella pace dopo aver governato la chiesa affidatagli con somma lode per molti anni, illustre per sante opere e per miracoli. Papa Celestino III l'iscrisse nel numero dei Santi nel 1192. Il suo potere risplende sopratutto nel mettere in fuga gli spiriti immondi. Il suo corpo poi, mantenutosi incorrotto dopo tanti secoli, riscuote grande venerazione dal popolo della sua patria, che più d'una volta egli ha liberato da pericoli imminenti. »
    https://4.bp.blogspot.com/--aJImfTS5...25282%2529.JPG






    Tradidi quod et accepi: San Giovanni Nepomuceno, martire del segreto della Confessione
    «SAN GIOVANNI NEPOMUCENO, MARTIRE.

    Doppio.
    Paramenti rossi.
    San Giovanni, nato nel 1330 circa, detto Nepomuceno, perché nativo di Nepomuk, distretto di Pilsen, presso Praga, fece i suoi studi nell'Università di questa città, conseguendovi la laurea di Teologia e Diritto Canonico. Ordinato sacerdote si applicò alla predicazione, richiamando sulla retta via innumerevoli peccatori. Canonico della Metropolitana di Praga, fu nominato cappellano di corte dall'Imperatore Venceslao IV, re di Boemia, e venne scelto dall'imperatrice Giovanna di Baviera a suo confessore. L'empio imperatore, sospettando che la moglie gli fosse infedele, volle un giorno conoscere da Giovanni quanto l'imperatrice gli aveva confessato. Ma non volendo punto il Santo tradire la fede del sigillo sacramentale, negò tenacemente questa richiesta dell'empio imperatore. Quest'ultimo, allora, lo menò in carcere e, più tardi, lo fece precipitare nel fiume Moldava, il 16 maggio 1383, meritando la palma del martirio e diventando così martire del segreto confessionale.
    Il corpo fu rinvenuto grazie ad una luce straordinaria che ne segnalava la presenza. Degnamente riposto fu subito oggetto di venerazione. Quando nel 1719 la sua tomba nella cattedrale di Praga fu aperta, fu dichiarato che la sua lingua era stata trovata incorrotta, per quanto raggrinzita. Il culto di Giovanni Nepomuceno ebbe la suprema sanzione romana con la beatificazione del Martire da parte di Innocenzo XIII nel 1721, e con la sua solenne canonizzazione da parte di Benedetto XIII nel 1729.»
    https://3.bp.blogspot.com/-mTZc8AWqF...hn_Nepomuk.jpg
    https://3.bp.blogspot.com/-9nQ2vL7Cq...J7Q4531_rs.jpg
    https://3.bp.blogspot.com/-l1PInWzwa.../425116480.jpg












    https://tradidiaccepi.blogspot.com/








    http://www.radiospada.org/
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/
    “16 maggio 2019: Sant'Ubaldo vescovo e confessore.

    Appartenente ad una nobile famiglia originaria della Germania. Rimasto ben presto orfano di entrambi genitori, Ubaldo fu allevato da un omonimo zio che curò la sua educazione religiosa e l’intellettuale. Ordinato sacerdote nel 1114, qualche anno più tardi Ubaldo veniva eletto priore della sua canonica, di cui riformò la disciplina e il costume. La fama del suo nome e delle sue virtù si era diffusa al di fuori della sua città, tanto che Perugia nel 1126 lo acclamò suo vescovo. Ubaldo però, schivo di tanto onore, si recò subito a Roma per chiedere al Papa Onorio II di essere esonerato da tale incarico, ottenendone grazia. Il vescovo Ubaldo governò la diocesi di Gubbio per 31 anni, durante i quali superò felicemente avversità ed ostacoli, riuscendo a piegare con la dolcezza i suoi nemici e ad ammansire gli avversari con la mitezza d’animo.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...15&oe=5D6EF766





    “Il 16 maggio 1605 Paolo V Borghese viene eletto al Supremo Pontificato.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...01&oe=5D7401DA





    “Il 16 maggio 1506 moriva a Roma Johannes Burckardt, Vescovo di Civita Castellana e Orte, già Cerimoniere di Alessandro VI.”


    “Vladimir Ghika, prete greco-cattolico romeno e martire († 16 maggio 1954)
    «Io mi sono fatto cattolico per essere più ortodosso!».”
    https://www.radiospada.org/2017/05/u...r-il-presente/


    https://www.radiospada.org/2019/05/o...andrea-bobola/
    «Ortodossi a caccia di Gesuiti. L’atroce martirio di sant’Andrea Bobola.
    di Redazione RS il 16 Maggio 2019 a cura di Giuliano Zoroddu.
    La Compagnia di Gesù ha dato alla Chiesa una folta schiera di Martiri, prevalentemente caduti sul campo della propagazione della Fede Cattolica. Chi in Giappone od in America convertendo Pagani, chi nell’eretica Inghilterra (vedi qui), chi nell’Atlantico per mano di pirati Ugonotti (vedi qui), chi infine nell’Europa orientale nella santa missione di riportare nell’ovile romano “coloro che sono annebbiati dagli errori di Fozio” (Pio XI). Fra questi ultimi va annoverato il sacerdote Andrea Bobola, polacco, proclamato beato da Pio IX il 30 ottobre 1853 e canonizzato da Pio XI il 17 aprile 1938.»
    https://i2.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=400&ssl=1










    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
    http://www.cmri.org/ital-index.html





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    ": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
    http://www.fathercekada.com/

    "Home | Traditional Latin Mass Resources"
    http://www.traditionalmass.org/





    "Como ovejas sin Pastor"
    http://sicutoves.blogspot.com/


    https://moimunanblog.com/





    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    "Sede Vacante -"
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/


    https://fidecatholica.wordpress.com/


    https://militesvirginismariae.wordpress.com/




    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    http://liguesaintamedee.ch/saint-du-...ai-saint-ubald
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    http://liguesaintamedee.ch/messes

    “16 mai : Saint Ubald, Évêque et Confesseur (†1160).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...aint_ubald.jpg







    AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

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