Poesie

[mary ann]

Ode alle Lacrime



In quale minuscola
piega dell’Anima
voi nascete,
o, Lacrime?
Quale tortuoso cammino
dovete percorrere voi,
calde gocce preziose?
Quale mare profondo placa la vostra sete?
Quale fuoco misterioso vi scalda?
A quale voce dell’anima voi obbedite?
Quale Dio vi ha donato
il gusto salato del dolore?
O di gioia?
O di rabbia?
O d’amore?
O di tristezza?
O di felicità?
O di speranza?
Avete mica sapore diverso per ogni sentimento?
Perché siete invisibili?
Perché Dio non vi ha colorate?
Volevate potervi nascondere
dagli sguardi indiscreti?
Perché nemmeno io non vi posso vedere
sgorgare dai miei occhi?
Perché non vi posso trattenere
nelle mie mani?
Perché a volte non mi sentite,
quando vi chiamo?
Sapete ogni segreto dell’anima mia?
Voi potete parlare con il mio cuore?
Ma quante domande…
E le risposte?
Nessuno le sa.
Siete così silenziose,
ma urlate più delle tempeste…
Salite veloci
dal cuore stanco
alla gola,
poi
agli occhi.
Sapete solo voi
la strada da fare.
E prima d’essere asciugate
furtivamente
o di toccare la terra
silenziosamente,
che siete
poche o tante,
fa lo stesso…
Voi…
Liberate il cuore.
Sciogliete i nodi.
Placate le tempeste.
Strappate i sorrisi.
Udite le preghiere.
Calmate il dolore.
Per poi morire
per sempre.
E mi lasciate in dono
solo due invisibili
impronte.
E due calde bagnate carezze.


Mary Ann

[mary ann]

Il Passato





Il Passato vede meglio al buio.


Aspetta, paziente, il cielo stellato


o la notte scura.


Cammina lento sulle strade vuote.


Entra in casa senza bussare


e apre tutte le porte,


anche quelle chiuse a chiave.


Gira, indisturbato, per tutte le stanze,


si sofferma accanto alla finestra.


A volte, mi fissa dritto negli occhi,


le altre, abbassa lo sguardo


o mi tiene la mano,


d'un tratto si alza e


dipinge le pareti e il soffitto.


Poi si nasconde in un angolino.


Spesso, distratto, fa cadere


una pianta o un vaso


e lentamente raccoglie i cocci.


Non parla, non chiede, non risponde,


talvolta, nemmeno respira,


ma io so che è vivo.


Mi porta sempre in dono qualcosa:


una stella, una lacrima, una poesia


o solo un filo d'erba sulle scarpe rotte.


E non va via con le mani vuote:


ha messo in tasca la mia notte.


Infine, mi lascia ed esce piano,


non sbatte mai le porte.


Non mi saluta, ma tutti e due sappiamo


che presto ci rivediamo.


Varca l'uscio e si dissolve


al primo raggio del sole.


Per me è l'alba, per lui è la notte.




Mary Ann


2007

[mary ann]

ad un lettore qualunque





So dove sei. Ora sei qui
e stai leggendo questa mia poesia.
Non so come sei capitato fin qui.
Probabilmente per puro caso.
Anche io sto scrivendo questa poesia per caso.
Non ti dirò niente di me. E non ti chiederò nulla di te.
Non so quanti anni hai, che lavoro fai.
Non ha alcuna importanza,
ma mi piace immaginare la tua vita.
Forse, un’ora fa eri nella tua macchina,
stavi ascoltando la tua canzone preferita
e battevi il ritmo sul volante mentre aspettavi il verde.
Hai visto anche le gocce di pioggia
che oblique scendevano giù dal finestrino.
Non scendono mai giù dritte. Chissà perché…
E tu avevi i tuoi pensieri diluiti in quelle gocce.
Forse. O forse non le hai nemmeno notate.
Poi sei arrivato a casa. Stanco, felice o arrabbiato.
Dipende da come ti è andata la giornata.
Non so se hai un cane o un gatto.
Se sì, lui ti è arrivato vicino, ti ha annusato,
ti ha detto che ti ama e ti ha chiesto
dove sei stato per così tanto tempo.
Continua a piovere. Vuoi uscire sul terrazzo, anche se piove?
Le gocce di pioggia cadranno su di te, sul tuo viso,
sulle tue mani, ma tu, se vuoi, puoi immaginare di guardare le stelle,
perché stasera le stelle non ci sono.
Io sto progettando una fuga.
Lontano dai vetri sporchi di…, lontano dai vetri sporchi, insomma.
Ma non ho voglia di fare la valigia.
Dove siamo rimasti? Ah sì, sul terrazzo ad immaginare di vedere le stelle.
Non so cosa tu farai stasera. Non so se abiti da solo o in famiglia.
Se siete in tanti, forse, farete due risate all'ora di cena,
e vi raccontate le vostre giornate, interrompendovi di continuo.
Se sei solo, forse, camminerai su e giù per la tua stanza, pensando qualcosa.
Forse, chiamerai la tua fidanzata.
O leggerai un libro. Potresti andare al cinema.
O farai una passeggiata in centro.
O vedrai il TG dove sapientemente si mescolano l’orrore e il gossip.
Oppure esci per mangiare una pizza da solo o in compagnia.
O andrai a vedere cosa c’e di buono nel frigo.
O forse, ti butterai sul letto e guarderai soffitto per un po’.
Può darsi, non farai niente di tutto ciò. Sono affari tuoi, d'altronde.
Ti devo dire una cosa.
Stasera tu mi hai regalato i tuoi occhi.
E se sei arrivato a leggere fin qui, anche un po’ del tuo cuore.
Ed anche un istante della tua vita.
Io non ho nulla da darti. Se ti va, puoi tenere questa mia poesia.
Io l’ho scritta per me, ma anche per te, un lettore qualunque.
Ed anche per la pioggia che ci ha bagnato sul tuo terrazzo
e per le stelle che hai immaginato di vedere.



Mary Ann

2006

[Amoralizzatore]

Giro canto presto scoppio,
della natura, io amo l'oppio.
Sempre attento a non guardare,
gente stolta sfiora il mare.
Nella sera ormai mattina,
trovo sveglia briciolina.
Un abbraccio alla zampetta,
ora vado, ciao, di fretta.

[mary ann]

Matrioska


Lei è una bambola di legno perfettamente dipinta a mano con i colori brillanti. Se la apri, troverai altre bambole. Non puoi sapere quante sono nascoste dentro. Possono esser tre, cinque, otto, dieci o addirittura dodici. La devi aprire girandola con cura, altrimenti non si apre, tirar fuori una alla volta e metterle tutte sul tavolo. Ora il tavolo è pieno di bambole vuote. Sono tutte belle, perfette, tutte uguali. Sembrano uguali... Infine c'è lei, la più piccola, grande come la metà del mignolo. Lei è la più vera di tutte, la più bella… La più perfetta o la più imperfetta? Lei è...Lei è l'Anima della bambola. Le cose piccole sono più difficili da fare e da dipingere, il pittore ha dedicato più tempo a lei che alle sue sorelle.
Lei è l’unica che resta per sempre intera. Non si apre e non si svela.


Mary Ann

[mary ann]

ad un poeta russo sconosciuto





Poesia

(Vi avverto, è triste. Se potete leggetela liscia. Se non volete, girate la pagina)






per prima cosa lui comprò una bottiglia di vodka.

poi chiese ad un amico di tenergli il cane.
- "ti giuro, è solo per qualche giorno..."
(...vi siete guardati a lungo negli occhi...
il cane non ti voleva lasciare, ti sei accorto?...)

arrivato a casa, incontrò sulle scale la signora Natalia
e le aiutò a portare le borse della spesa
(...domani lei dirà che eri sempre gentile...)

dopo di che lui litigò (ed anche forte) con il suo vicino,
per una cavolata; questi rimase esterrefatto.
(...in tanti anni tu non avevi mai litigato...)

dopo lui annaffiò tutte le piante sul suo terrazzo,
augurando loro una lunga vita.
(...ti sei tenuto un po’ del loro profumo?...)

poi sedette al tavolo e bevve un po’ di vodka,
lentamente, dal bicchierino, assaporandone il gusto e l'aroma
(...e il pane? hai dimenticato di mangiare un pezzettino di pane...
si usa così...ti ricordi?...)

stanco, si sdraiò sul divano e si spogliò del tutto dai suoi
pensieri, lunghi e corti; è stato per molto lì, ma non ha badato affatto al tempo.
(...perdonami, posso sapere i tuoi pensieri? almeno uno...
il penultimo, l'ultimo – no, lui appartiene solo a te...)

poi si alzò di scatto, rilesse alcune sue poesie;
molte le ha stracciate (senza pietà!),
le altre (pochissime in verità), le ha messe via con cura.
(...tu non hai nessuno al mondo...per chi sono, allora?...)

dopo lui si fermò accanto alla finestra, mirando qualcosa
(...quello che stai guardando...è Oltre l'orizzonte, vero?
...hai ancora una manciata di parole? se si, stai scrivendo anche lì?...ti capisco...
anche io a volte faccio così. è solo che il mio si chiama ancora l'orizzonte...)

poi lui scrisse sul muro con carboncino:
"vado via, qui non riesco a trovare Speranza"
(...è l'ultima che hai scritto...)

ed ora lui è seduto sul letto,
(si è lavato, sbarbato, si è vestito di tutto punto),
ma con l'anima completamente nuda
( ...più nuda di così… ce l'hai come nel giorno quando la mamma t’ha fatto...)




poi lui prese la pistola un makarov PMM forse la portò alla tempia e premette il grilletto.




lui ha udito il colpo...
( non aveva (ri)pensato nemmeno un secondo o poco meno...
se avesse (ri)pensato...forse?...o no?)

ora lui è steso sul letto. giace lì.
solo. indifeso. nudo. e steso.
( forse, un minuto prima non era del tutto steso...o già sì?)




queste sono ultime ore di vita di un poeta che per un pezzo della sua vita
ha cercato Speranza, scavando con tutte le forze dentro la Vita
(ha osato usare persino le mani!! )
e, non trovandola, scelse non Vita.








e Speranza (disperata) bussava forte nelle sua porta chiusa
mentre la pallottola ignara gli perforava la tempia.



Mary Ann

[mary ann]

Il sole


Il primo mattino rapisce il mondo.
Il sole si stacca dal cielo, cade nell'acqua e si lascia dondolare dalle onde del mare.
Lui, il mare, senza stupore lo accoglie (lo sposalizio si ripete sin dai tempi primitivi).
Il sole, leggero, coricato sull'acqua trasparente, diventa color rosa, brilla e le morbide onde lo trascinano fino alla riva.
Il silenzio si ode fino all'orizzonte.
Il cielo è un ombrello di luce, di luce dorata che vola nell'aria, come fosse la polvere, invisibile, impalpabile, colorata dai mille profumi sconosciuti.
Ed ora, solo nell'istante mentre lo penso, questa luce mi appartiene ed io sono tutta sua…


Mary Ann

[mary ann]

Il Vento severo scruta gli spazi
aperti del mondo
con i suoi grandi occhi grigi.
Scende lento giù
in cerca delle prede
e con le sue forti invisibili mani
abbraccia stretto qualcuno.
Chi ha toccato questa volta la sorte
lo sa solo lui.

Mary Ann

2006

[vanni fucci]

A Lapo

L'Italia spera, o Lapo, e vivaddio,
Che fossi or preso per incantamento
e messo in un vasel che ad ogne vento
per mar lungi vada al voler di Dio;

sì che tempesta od altro tempo rio
ti potesse dar grande impedimento
ai tuoi deliri e senza alcun talento.
Così lontano, s’affermi il disio!

Col buon Giovanni e con Umberto poi,
Con loro in ciel (magari ci accontenta!)
ti ci ponesse il Buono Incantatore:

Là sragiona, ma pur sempre d’amore,
ch’ogni anima di te rida contenta,
sì come credo qua faremmo noi.

[trash]

A Lapo Elkànn, se segue quella china,
più che vasel gli serve vaselina.