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Risultati da 1 a 10 di 30
Discussione: Roma ringrazia Màlano
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20-06-08, 12:15 #1
Roma ringrazia Màlano
ROMA/COMUNE: ALEMANNO, SMENTITA LOGICA NORDISTA CONTRO ROMA
(ASCA) - Roma, 19 giu - ''Ringrazio il governo per la sensibilita' dimostrata ed e' un segnale che dimostra come tutte le tesi per cui il governo Berlusconi sarebbe stato contro Roma e il sindaco uno scendiletto di una logica nordista sono state smentite''. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante la conferenza stampa in Campidoglio con il ministro Giulio Tremonti, tornando sulle polemiche preelettorali relative ad una presunta subordinazione di Roma alla Lega Nord.
bet/mcc/lv
(Asca)
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20-06-08, 12:15 #2
Ora attendiamo i ringraziamenti di Napoli e Messina
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20-06-08, 12:20 #3
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il duello
Umberto e lo stop al Cavaliere sudista
Maroni: al Nord c'è chi vuole ribellarsi
Non è contro Berlusconi che la Lega si sta scagliando, è contro il «Cavaliere sudista» che ieri ha votato alla Camera insieme all'opposizione, contro cioè l'immagine di un premier che negli ultimi due mesi è stato più volte a Napoli di quanto sia stato ad Arcore. È al «Cavaliere sudista» che la Lega si oppone, a quello che ha tolto soldi a Milano per darli a Roma, che ha corretto lo Statuto fin troppo federalista della regione Lombardia, che parla più spesso del ponte sullo Stretto che della Tav.
È un'immagine che il Carroccio sta volutamente ingigantendo in modo da trarne vantaggio nella sfida per il primato politico ed elettorale al Nord. È un sottile gioco mediatico che sfrutta gli atti dell'esecutivo così da fornire un profilo «meridionale» del premier e istigare alla rivolta persino la classe dirigente forzista settentrionale. Non è un caso che in questi giorni le parole più critiche verso la manovra economica disegnata da Tremonti siano state pronunciate dal governatore lombardo e dal sindaco di Milano. E mentre la Moratti si è sfogata in privato con Berlusconi, ieri Formigoni ha pubblicamente espresso il proprio dissenso verso «i tagli indiscriminati per regioni ed enti locali, senza considerare se abbiano avuto un comportamento virtuoso oppure no».
Era chiaro il riferimento ai conti dissestati del Campidoglio che il governo si è affrettato a tamponare. Ed è altrettanto evidente che la Lega tenti di approfittarne. Bastava sentire giorni fa la «profezia» di Maroni per capire qual è il gioco: «Non è una questione che poniamo solo noi. Su alcuni temi i primi a ribellarsi al Nord saranno gli amministratori del Pdl. E i loro elettori... ». Per trovare un'intesa sul prestito di 500 milioni da destinare alla Capitale non è vero che siano bastati i nove minuti e mezzo del Consiglio dei ministri. È servito invece un vertice preliminare di un'ora e mezzo — che raccontano molto teso — al quale hanno partecipato il premier, Gianni Letta, i ministri leghisti e quelli di An, insieme ad Alemanno. Alla fine il «Cavaliere sudista » l'ha spuntata, ma ieri Bossi ha voluto «far sentire» la voce dei nordisti, rimarcando che «ogni città deve pagare i propri debiti, sennò gli altri sindaci si arrabbiano».
È stato un modo per chiamare a raccolta quanti si oppongono al doppiopesismo di un governo indulgente verso il Sud. Una linea già anticipata da Maroni in un colloquio riservato: «In passato Taranto ha subìto il default e nessuno ha mosso un dito. Perché per Roma dev'essere diverso? O c'è qualcuno più uguale degli altri?». È una strategia di medio periodo quella del Carroccio, che mira a lavorare ai fianchi il Cavaliere per continuare a progredire nei consensi al Nord e arrivare alla candidatura di un proprio esponente al Pirellone. Il braccio di ferro nel governo sullo Statuto lombardo ne è la prova. Si dice che sia stato il ministro per gli Affari regionali a mettere in allarme Berlusconi: «Guarda che, scritto così com'è, dovrò impugnarlo davanti alla Consulta». Sarebbe stato un atto dirompente, evitato grazie alla mediazione tra Formigoni e Fitto, che poi ha ricevuto i complimenti del premier. Certo, i due voti con cui ieri il governo è andato sotto sul provvedimento per i rifiuti sono un combinato disposto di errori, assenze di deputati, mancanza di coordinamento tra i gruppi di maggioranza e il governo.
E il forte disagio per «l'imperizia» dimostrata in Aula si leggeva sul volto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Bonaiuti. Ma il segnale politico della Lega al «Cavaliere sudista» è stato chiaro. Fino all'ultimo Berlusconi ha cercato di resistere al pressing del Carroccio, che già in commissione chiedeva la restituzione da parte della Campania dei 150 milioni concessi per l'emergenza dallo Stato: «Io non posso essere quello che promette di risolvere un problema — aveva detto il premier — e poi manda il conto a casa». Niente da fare. E il doppio ko subito lo ha irritato, non solo perché ha dovuto fronteggiare la reazione di Bertolaso, che minacciava di dimettersi. Il punto è che su quel provvedimento Berlusconi ci ha messo la faccia, garantendo che i rifiuti in Campania scompariranno «entro luglio». Epperò tra le promesse c'era anche la soluzione della crisi di Alitalia e — per la Lega — soprattutto di Malpensa, su cui da qualche tempo è calato un silenzio «preoccupante » a detta degli uomini del Carroccio. Ecco i motivi dell'affondo, che Formigoni paventava già in campagna elettorale: «Sei andato in tv — rimproverò a Berlusconi — e hai parlato solo del ponte sullo Stretto. Non un cenno a Malpensa. Guarda che così Bossi farà il pieno di voti al Nord». Infatti andò così. E l'obiettivo è di rosicchiare altri consensi al «Cavaliere sudista», quello che domenica scorsa in Sicilia ha fatto il cappotto al Pd.
Francesco Verderami
20 giugno 2008
http://www.corriere.it/politica/08_g...4f02aabc.shtml
Mah.
Staremo a vedere.
La cosa di cui si deve prendere atto è che le regioni e zone virtuose subiscono tagli per pagare i debiti delle zone nno virtuose.
Da notare inoltre che tra Roma città,debiti sanitari fatti a suo tempo dalla regione Lazio,fallimento del comune di Taranto e Catania,nel Sud i bilanci disastrati abbondano.
E il Nord paga.
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20-06-08, 12:47 #4
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Se c'è da tagliare, nel mirino ci sono sempre e solo gli enti locali. Una regola bipartisan da un bel po' di anni a questa parte. Se c'è un comparto del pubblico finito nel mirino è sicuramente quello più vicino ai cittadini: ma taglia oggi e contieni domani la coperta comincia a farsi drammaticamente corta, dato che ci sono servizi sociali essenziali da garantire. Che l'unico settore dove si continui ad agire con una pervicacia sospetta sia quello degli enti locali fa un attimino pensare. E ovviamente il tutto condito dalla totale assenza di un criterio di merito, nel senso che non si fanno differenze tra comuni virtuosi e comuni a regime mafioso, tra Lugo di Romagna e Isola Capo Rizzuto (col 93% di evasione della tassa sull'acqua e il 97% su quella sui rifiuti). Per il governo e lo stato italico pari sono. E poco importa se l'ICI lo pagano tutti a Sappada mentre nei paesi della Calabria la media di evasione è del 33,5% (sulle case "ufficiali", senza considerare poi quelle abusive): via tutto l'Ici e tagli ancora ai fondi. Tutto indiscriminatamente. Gli enti locali sono il facile bersaglio di uno stato sempre più forte coi deboli e debole coi forti.
È il federalismo fiscalo e solidalo, bellezza: togliere a chi tiene i conti in ordine (enti locali, la stragrande maggioranza sappiamo dove) e dare a chi crea buchi (e sappiamo anche qui dove stanno nella stragrande maggioranza). Già visto con l'Ici, già sperimentato per la sanità, e in quest'ultimo caso sempre in Lazio tra l'altro.
D'altronde sono sempre quelli della riforma costituzionale per "Roma capitale"... Chi è causa del suo mal (chi ha votato i cavadenti e i ministri degli interni che firmavano i decreti salvaladri), sa cosa piangere.
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20-06-08, 16:00 #5
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Si sente parlare del debito della città eterna.
Le interviste televisive e gli articoli di giornale cercano di dare la notizia anche se non sbandierano il tutto.
Ma vi è sempre il giornalista sprovveduto.
Qualcuno si è lasciato scappare, anche forse per scusare in modo puerile la voragine creata., che una delle cause della voragine sono i derivati.
Ciao roma.
Se sei piena di derivati devi vendere tutto compreso forse il Vaticano anche se non è tuo.
Ma la gente non deve capire.
Adesso abbiamo il calcio e poi le ferie.
A settembre “forse” qualcuno incomincerà a spiegare cosa sono i derivati per gli enti locali.
Forse bisognerà studiare la legge che dice che si possono confiscare gli alloggi a chi affitta ai clandestini. E con i soldi ricavati pianificare i bilanci.
I politici saranno dei ladri ma si cautelano sempre. Se così fosse ecco la necessità dell’esercito.
Ladri si , sprovveduti mai.
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20-06-08, 16:28 #6
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caro jot, spero che tu abbia doti profetiche, ma che soprattutto la profezia sia a tempi moderatamente brevi.
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20-06-08, 16:56 #7
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Quanti soldi sono arrivati a roma per "roma capitale"? Non vorrei sbagliare ma mi pare di ricordare parecchi MILIONI di Euro... e vengono a battere cassa ancora una volta.
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20-06-08, 16:58 #8
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650 MILIONI di Euro. Luridi (e non ce l'ho con i cittadini romani, ovviamente).
http://www.politicaonline.net/forum/...12&postcount=1
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20-06-08, 17:57 #9
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20-06-08, 18:57 #10
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Nell’immaginario padano si crede che roma e il Sud siano la medesima cosa.
La Mafia e roma non sono la medesima cosa, sono solo legate da un accordo imposto dagli Alleati.
Occorre pensare a quanto denaro roma deve mandare al Sud per i voti.
I soldi che vengono usati per operazioni varie non sono sciupati, perché ogni opera comporta la sua brava tangente. Si capisce che le percentuali non sono mai uguali e poi variano di aspetto e di natura.
Invece i soldi per i posti inventati, i soldi per le pensioni sono a fondo perduto. Non determinano una tangente servono solo per i voti.
Ossia sia ben chiaro quando la partitocrazia da un posto, una pensione si priva della tangente che ne deriverebbe se il denaro venisse usato per opere o servizi qualsiasi.
Pertanto certi favori all’atto pratico costano alla partitocrazia. Diminuzione del volume dei soldi tangentisti da intascare.
Vi sono i petroldollari, invece nello stato italico vi sono gli eurotangenti.
Pertanto non pensiamo che roma sia contenta di mandare tanti denari al Sud, che non ritornano indietro parzialmente con il relativo volume di tangenti.
Inoltre per la partitocrazia è un dramma pensare quanti politici vivono al Sud incamerando parti delle tangenti. Incameramento giustificato dal lavoro di raccattamento voti.
I soldi che lo stato può rubare sono fissi, vengono tutti dal Nord. Se non si mandano più soldi al Sud, i politici rimasti non avrebbero tutte quelle spese per il clientelismo, ne deriverebbe un aumento geometrico di denaro da poter sottrarre.
Però è tutto un sogno, purtroppo la partitocrazia deve accontentarsi di avere un volume inferiore di tangenti, perché con il clientelismo del sud, sa di avere la certezza dei voti.
Certe volte però qualcuno della partitocrazia vorrebbe staccarsi dal Sud, per poter incamerare da soli tutto quel ben di Dio che sborsa il Nord.
Ma purtroppo ognuno deve rispondere ai propri padri, le retrologge vogliono che roma resti la capitale affinché abbia un senso la sua esistenza.
Deve perdere la sua funzione di sede della più raffinata religione, perché monoteistica e rivelata.
Le retrologge allora credettero di aver colpito il Papato sottraendogli roma. .
Però oggi, quando un partitocratrico va in Vaticano riceve sempre grandi sorrisi paternalistici, certe volte velati da commiserazione.
In fondo i politici italiani rappresentano quegli sprovveduti che hanno tolto quel gravoso handicap della città di roma al Vaticano.
Vieni avanti poveretto, che ci siamo tolti un bel peso.!!!!!!!