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Discussione: piccole note

  1. #1
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    Predefinito piccole note

    http://phastidio.net/2008/11/18/economisti-silete/

    ora si lo scenario è di crisi di fiducia, deflazione, crisi dei consumi. peggioramento delle prospettive della finanza pubblica.

  2. #2
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    http://epistemes.org/2008/11/18/risc...i-degli-stati/

    "
    (...)
    La scorsa settimana, due aste di titoli governativi (il decennale tedesco ed il trentennale americano) sono andate piuttosto male, in termini di rapporto tra domanda e offerta, e dispersione dei rendimenti richiesti dagli investitori. Inoltre, all’ultima asta del decennale statunitense i cosiddetti indirect bidders - una classe di investitori che include le banche centrali - hanno sottoscritto solo il 18 per cento dell’emissione, contro il 43 per cento dell’asta precedente.
    Sono tutti episodi che suscitano qualche timore circa la capacità del sistema finanziario globale di assorbire l’imponente mole di titoli governativi in emissione per finanziare il salvataggio dei sistemi creditizi nazionali. L’emissione di di titoli del Tesoro statunitense è attesa toccare livelli record, compresi tra 1400 e 1750 miliardi di dollari, nell’anno finanziario 2009, iniziato in ottobre. Anche in Europa l’emissione di titoli governativi dovrebbe raggiungere il massimo storico di 1000 miliardi di euro il prossimo anno. Malgrado questa imponente crescita dell’indebitamento atteso, i rendimenti sui titoli di stato sono previsti in ulteriore calo, a causa della pessima condizione economica generale e del mercato azionario, oltre che dei rischi di disinflazione/deflazione che questa fase porta con sé.
    Ma i rischi per il finanziamento dello stock di debito restano, e sono destinati ad aumentare.

    (...)"

  3. #3
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    http://epistemes.org/2008/11/11/paulson-e-la-casta/

    pure in Italia non pare andare diversamente..... noi lo avevamo detto in modo rozzo http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=468525

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Hayekfilos Visualizza Messaggio
    http://epistemes.org/2008/11/18/risc...i-degli-stati/

    "
    (...)
    .
    Sono tutti episodi che suscitano qualche timore circa la capacità del sistema finanziario globale di assorbire l’imponente mole di titoli governativi in emissione per finanziare il salvataggio dei sistemi creditizi nazionali.
    (...)"
    Davvero inquietante.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Hayekfilos Visualizza Messaggio
    http://phastidio.net/2008/11/18/economisti-silete/

    ora si lo scenario è di crisi di fiducia, deflazione, crisi dei consumi. peggioramento delle prospettive della finanza pubblica.
    è uno scenario pessimo perché ora lo stato dovrà investire molto, come dice obama

  6. #6
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    Predefinito Alitalia muore in un lago di lacrime (finte) e di sangue (non reale forse, ma ....

    ALITALIA: FIRMATO CONTRATTO, DA PRIMO DICEMBRE E'DI CAI/ANSA ASSET RESIDUI 500-700 MILIONI; FANTOZZI, TEMO BRUTTA FINE AZIONI 20/11/2008 - 217 (ANSA) - ROMA, 20 NOV - Il contratto di compravendita fra Cai e Alitalia e' stato firmato.
    Il passaggio di consegne degli asset di volo della ex compagnia di bandiera a Compagnia aerea italiana sara' il primo dicembre, data in cui la cordata di imprenditori paghera' al commissario straordinario, Augusto Fantozzi, i primi 100 milioni dei 427 in contanti sul totale di 1,052 miliardi di euro.
    Il restante cash di 327 milioni sara' saldato in 6 mesi per Alitalia Servizi, Az Airport, Az Express e Volare, e sei e 24 mesi solo per Alitalia spa. Cio' che resta di Alitalia ha un valore stimato dall'advisor di Fantozzi in 500-700 milioni di euro e, appena chiusa l'operazione Cai, il commissario si occupera' di verificare se c'e' ancora l'interesse manifestato da potenziali acquirenti con una sessantina di offerte.
    Mentre le azioni Alitalia potrebbero fare una brutta fine, e' il timore di Fantozzi il quale - illustrando alla stampa l'offerta Cai - ha ricordato che sono sospese e non ci sono prospettive di riammissione. Rinegoziando i contratti con i fornitori, con la ristrutturazione del personale, e grazie a un partner internazionale, Cai dovrebbe finalmente arrestare l'emorragia di perdite che persisterebbero nelle condizioni attuali, ha spiegato Fantozzi, rilevando che la compagnia trovera' le sinergie che la renderanno comparabile e concorrenziale con le altre compagnie di riferimento.
    Intanto, oggi Cai ha comunicato all'Antitrust l'operazione di acquisto di Alitalia e l'intenzione di comprare l'intero capitale sociale di AirOne. Il passivo totale di Alitalia era di 3,2 miliardi all' apertura, il 28 agosto scorso, della procedura di amministrazione straordinaria ma nel frattempo e' aumentato (la perdita nell'esercizio 2008 e' di un miliardo), e potrebbe crescere ancora per le richieste dei creditori.
    Dal debito vanno stornati 625 milioni di ipoteche relative alla flotta che Cai si accollera' e quanto sara' ricavato dalla cessione dei beni restanti. La cloche di tutte le attivita' di volo di Alitalia (assieme al programma Millemiglia e alla partecipazione nell'alleanza commerciale SkyTeam) potrebbe slittare di qualche giorno, rispetto al primo dicembre, se mancasse ancora l'adempimento di qualche procedura (come l'ok dell'Antitrust o il via libera del monitoring trustee).
    E il primo dicembre cadra' di domenica, giorno festivo ritenuto meno gravoso per consentire la modifica, ad esempio, dell'orario dell'operativo dei voli.
    Comunque sia, ha chiarito Fantozzi, dall'1 dicembre i costi saranno a carico di Cai ed e' previsto un conto corrente autonomo con le entrate del volato e le uscite che riguardano, fra l'altro, il carburante e le assicurazioni.
    Dall'1 dicembre, quindi, ''il contratto dice ed io dico - ha aggiunto - che Cai e' responsabile dei voli''.
    E, nonostante il 'fronte del no' continui la lotta contro tutta l'operazione - confermando anche l'adesione allo sciopero del 25 novembre - Cai ritiene di avere i piloti necessari per partire nei tempi previsti. Il commissario ha espresso soddisfazione e orgoglio per aver portato a termine la trattativa senza aver messo a terra gli aerei perche', altrimenti, ''difficilmente sarebbero ripartiti''.
    Fantozzi ha annunciato che fra domani e sabato potrebbero partire le lettere per la messa in cassa integrazione dei 17.500 lavoratori di Alitalia, se domani al ministero del Lavoro si concludera' l'esame congiunto di Alitalia e sindacati sulle procedure su cigs e mobilita'.
    Solo dopo un accordo, Cai potra' procedere con le lettere di assunzione dei 12.639 dipendenti della Nuova Alitalia. Sul pagamento degli stipendi di dicembre e delle tredicesime, Fantozzi ha spiegato che al primo pensera' Cai, mentre la tredicesima e' un credito privilegiato e verra' pagato con le modalita' proprie.
    ''Capisco che Natale e' vicino e stiamo considerando...
    '', ha detto il commissario senza spiegare a cosa si stia pensando.
    Intanto da Parigi, il presidente di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, ha giudicato ''ragionevole l'obiettivo degli investitori di Cai di cedere al partner straniero una quota del 20-25%.
    Ha un suo peso commerciale''.
    E ha aggiunto che ''in termini di governance saremo attenti ai bisogni della parte italiana''.
    (stefania.defrancesco@ansa.it) (ANSA). ISIN:IT0003918577.

    Non mettiamo assolutamente in dubbio che il povero Augusto Fantozzi (povero si fa per dire nevero) abbia operato in modo tale da conferire una apparenza di serietà a questa farsa che chiamano salvataggio della "compagnia di bandiera"....

    salvataggio non si sa di cosa visto che la compagnia è ridotta a un mare di debiti dopo infinite ricapitalizzazioni e non ci sarà più un centesimo, nemmeno uno per i suoi azionisti.

    quando la politica pretende di dettare la gestione di una impresa economica e di piazzare suoi uomini alla guida di imprese esposte alla concorrenza succede questo.

    Si perchè una cosi clamorosa debacle della publica gestio è stata messa in risalto solo dall'apertura alla concorrenza di un settore prima, e per decenni chiuso alla concrrenza (il tempo delle compagnie di bandiera).

    Ma non è certo il caso di cedere al clima di tragedia nazionale creato da Berlusconi e dal centrodestra perchè Alitalia Cai NON E' E NON DOVREBBE ESSERE SCAMBIATO PER IL SISTEMA AEROPORTUALE ITALIANO. ALITALIA, O MEGLIO IL SISTEMA ALITALIA, ERA SOLO UN IDROVORA DI DENARO PUBBLICO. CAI SARA' UNA COMPAGNIA PROTETTA DALLA CONCORRENZA DA ASSURDE LEGGI AD HOC.

  7. #7
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    Predefinito

    l'ombra dello stato continua ad avanzare.................

  8. #8
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    Predefinito sulla indegna pulcinellata (rectius porcata) della cessione di alitalia

    lo scopre, finalmente, anche il direttore di Libero Mercato riportato qui http://phastidio.net/2008/11/22/benv...rdo-direttore/

    lo ribadisce anche l'IBL qui http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7284

    “Aggiungo che in ogni caso un particolare di questa vendita ai miei occhi grida vendetta. Faccio i miei complimenti agli acquirenti. Ma non posso che bocciare il venditore. Non tanto e solo la misura anti-concorrenziale sulla Roma-Milano, che graver sulle tasche dei passeggeri, visto che il pi della redditivit di Cai dovr venire da l. E’ il fatto che a Cai sono stati attribuiti tutti gli slot di volo di Alitalia, compresi quelli non operativi negli ultimi mesi, a costo zero. Questo , semplicemente, uno scandalo. Avrei ancora capito la soluzione, “all’italiana” di cedere in tal modo quelli ancora operati e comunque ancora ridimensionati, cio relativi ai 64 velivoli che Cai rileva e ai 29 a cui subentra in leasing, rispetto ai 109 della vecchia compagnia. Ma lasciando la Bad Company di Fantozzi libera di cedere sul mercato secondario gli slot in sovrappi. Invece, si assunto come criterio quello per cui gli slot - che non erano di propriet Alitalia ma solo a lei attribuiti - valevano zero perch tanto essa era avviata al fallimento. Giuridicamente, questa considerazione vale zero. In caso di revoca per fallimento della licenza di volo, gli slot vengono retrocessi agli aeroporti, infatti, non sono affatto un bene intangibile che sparisce insieme alla compagnia fallita. Che indegna pulcinellata.” - (Oscar Giannino, LiberoMercato, 22 novembre 2008)






    http://liberalizzazioni.blogspot.com...e-ferrero.html
    sabato 22 novembre 2008

    Cai e le merendine Ferrero (Alitalianerie)


    Andrea Giuricin ed io avremmo scommesso volentieri nei giorni scorsi su una sostanziale identità tra il prezzo offerto da Cai per gli asset di Alitalia e la valutazione da parte degli advisor 'indipendenti'. Siamo pertanto rimasti un pò sorpresi nella maggior valutazione di 52 milioni da parte di Banca Leonardo rispetto ai 1000 della proposta Cai. Ma oggi Ansa ha svelato il mistero:

    "Si e' appreso, intanto, che l'effettivo contante che Cai versera' a Fantozzi, sara' di 375 milioni di euro rispetto ai 427 indicati ieri. I 52 milioni di scarto - spiegano fonti vicino alla cordata di imprenditori della Compagnia aerea italiana - sono l'equivalente del valore delle miglia accumulate dai clienti Alitalia con il programma di fidelizzazione ''Millemiglia'' che Cai si e' assunta l'onere di soddisfare".

    In sostanza i 52 milioni aggiuntivi non saranno pagati per cassa da Cai ma in natura e non ai creditori della vecchia Alitalia bensì ai titolari di punti millemiglia. Premesso che i creditori della vecchia Alitalia non saranno per nulla contenti di questa notizia, siamo davvero sicuri che Colaninno e soci non vogliano pagare anche i rimanenti 375 milioni cedendo al Commissario Fantozzi la loro collezione di punti delle merendine Kinder Ferrero?

    Pubblicato da ugo arrigo a 8.30

  9. #9
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    Predefinito Dove si mostra lo sconcio della commistione politica/economia in un caso emblematico.

    IL FALLIMENTO ECONOMICO DELLA POLITICA E DELLO STATO
    (TITOLO MIO)


    pubblicato qui http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=8918

    ripreso da IBL qui http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7284

    scritto da Ugo Arrido e Andrea Giuricin
    (...)
    L’epilogo della vicenda sembra vicino e potrebbe sembrare che finalmente nel settore aereo si possa tornare a una certa normalità. La normalità italiana purtroppo; ad esempio il ruolo politico dell’ENAC è stato evidente. Per missione, questo Ente, guidato da Vito Riggio, dovrebbe essere indipendente. Tuttavia non si è rivelato arbitro, ma parte in gioco nella vicenda Alitalia come ha dimostrato in più occasioni, ponendo anche degli ultimatum per l’accettazione dell’offerta CAI.

    Da ultimo il comunicato del 18 novembre scorso emesso dall’Enac, quando la vendita di Alitalia non era ancora stata accettata dal Commissario Straordinario, recitava cosi: «L’ENAC rende noto di aver convocato per venerdì 21 novembre il Commissario Straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, e l’Amministratore Delegato di CAI, Rocco Sabelli, per l’istituzione di un comitato di monitoraggio e di vigilanza sulla fase di transizione tra la compagnia Alitalia e il nuovo vettore».
    L’ENAC dunque dava per certa la firma e si preoccupava di istituire un comitato di monitoraggio e vigilanza sulla fase di transizione tra Alitalia e il nuovo vettore.

    Se tutti gli attori della vicenda hanno chiaro che a breve la nuova compagnia decollerà, diversi aerei della vecchia Alitalia continuano a rimanere a terra; non deve stupire una simile decisione del Commissario Fantozzi, perché nella gestione commissariale la compagnia dovrebbe essere in grado di non avere perdite anche tramite azioni drastiche quale il taglio dei voli non redditizi. È dunque strano che in una dichiarazione, il Commissario Fantozzi, ha ammesso che la compagnia continua a perdere 2 milioni di euro al giorno, perché se cosi fosse, sarebbe responsabile di una gestione non troppo oculata e non troppo commissariale.

    C’è da chiedersi se con la nuova CAI verranno meno quei motivi delle inefficienze che hanno caratterizzato la gestione di Alitalia negli ultimi venti anni e che hanno portato la compagnia a perdite superiori a 3,4 miliardi di euro negli ultimi 6 anni.

    Il capitolo dell’interferenza politica purtroppo sembra che non sia stato chiuso come ha dimostrato anche l'intervento di Silvio Berlusconi sul partner straniero. La politica vorrà sempre gestire una azienda “essenziale” per il Paese e il fatto che l’azienda sia italiana non lascia presagire nulla di piacevole. Essenziale Alitalia tuttavia non lo è da tempo: il vettore trasporta ormai il 16% dei passeggeri italiani e un eventuale fallimento non avrebbe avuto nessun impatto nel medio periodo per il trasporto aereo italiano perché altre compagnie offrirebbero le stesse rotte a dei prezzi probabilmente inferiori.

    Il capitolo dell’alleato internazionale non è chiuso e questo fatto pone dei seri dubbi sulla conoscenza settoriale della cordata italiana.
    La scelta di Air France-KLM è abbastanza ovvia perché attualmente Alitalia e il gruppo francese fanno parte della stessa alleanza internazionale, SkyTeam. Un eventuale uscita da questa, comporterebbe il pagamento di una penale di 200 milioni di euro, ma soprattutto la revisione di tutti i code sharing oggi esistenti.

    Rocco Sabelli, amministratore delegato di CAI, sembra aver affermato che aspetterà l’inizio di gennaio per decidere il partner internazionale; questa sembra un’affermazione priva di alcun senso, perché nel momento in cui parte la nuova compagnia aerea, è necessario definire se fare concorrenza ad Air France o a Lufthansa come accade attualmente; non è possibile far decollare CAI e poi cambiare completamente strategia e voli il mese successivo.
    Il capitolo scioperi potrebbe finalmente chiudersi nelle prossime settimane con l’arrivo di CAI, poiché il nuovo vettore avrà la possibilità di assumere i piloti “meno politicizzati”.

    Un’ultima ma non meno importante domanda riguarda il contesto macroeconomico nel quale si confrontano le compagnie aeree e in particolare CAI.
    La crisi economica ha avuto un impatto per tutte le compagnie aeree, tanto che per questo inverno è prevista una riduzione dell’offerta per tutti i maggiori vettori ad esclusione delle maggiori compagnie low cost.

    La crisi aiuta ed evidenzia le compagnie aeree più efficienti in un mercato concorrenziale; tuttavia la legge 166/2008 approvata lo scorso 27 ottobre, la cosiddetta “Salva Alitalia”, limita l’intervento dell’antitrust nel caso di fusioni e di fatto si chiude alla concorrenza nel mercato italiano.
    Come lo stesso “Piano Fenice” ammette, la CAI avrà una posizione di rendita di monopolio che le permetterà di avere 3 miliardi di euro di ricavi in più, grazie a un RASK più elevato nel mercato domestico e intercontinentale.

    Nel caso italiano, la crisi non aiuterà a fare uscire il vettore più efficiente, ma favorirà la compagnia oligopolistica.

    L’italianità è stata la motivazione alla base di questa soluzione; tra 3 anni la CAI verrà quasi certamente venduta all’operatore straniero perché il nuovo vettore italiano non può confrontarsi con operatori che hanno un fatturato 6 volte superiori.
    L’italianità per la quale si sacrificano 7 miliardi di euro, durerà tre, massimo

  10. #10
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    Predefinito mah si facciamoci del male con Treconti l'ignorante economico

    http://www.brunoleoni.com/nextpage.aspx?codice=7288

    Crisi economia: IBL, preoccupa estensione Robin Tax a telefonia
    L’Istituto Bruno Leoni commenta con “viva preoccupazione” le indiscrezioni del Sole-24 Ore secondo cui il ministro Tremonti starebbe considerando l’estensione della Robin Tax agli operatori di telefonia mobile. Secondo Massimiliano Trovato, fellow di Ibl, “che un provvedimento profondamente criticabile come la Robin Tax venga riproposto invece d’esser consegnato all’oblio, e’ notizia di per se’ preoccupante, ma che il bersaglio di turno sia individuato in uno dei pochi settori veramente concorrenziali della nostra economia lascia davvero senza parole”. “L’impressione - conclude Trovato - e’ che quello di Tremonti sia un grottesco tentativo di reperire risorse con un vero e proprio attacco alla diligenza. Peccato che la diligenza sia clamorosamente sbagliata”.

    Da Agenzia AGI, 20 novembre 2008

 

 
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