Originariamente Scritto da
Sigurd
Salve a tutti, avrei una domanda da fare, non so se questo è il forum giusto ma la faccio lo stesso.
Ho letto un passo de "Le Benevole" in cui il protagonista, un ufficiale delle SS, sostiene la necessità di tornare alla morale Greca, in cui l'accento era posto sull'atto e non sulla volontarietà dell'azione, e si fa l'esempio di Edipo che uccide il padre non conoscendone l'identità, ma deve comunque espiare la colpa, cioè il crimine è tale con o senza volontà.
Tutto ciò viene contrapposto alla morale e al diritto derivante dalla tradizione Giudaico-Cristiana, in cui la volontarietà è parte importante se non maggioritaria di qualsiasi azione.
La mia domanda riguarda quindi il passaggio fondamentale che mi manca: di fronte a queste due visioni come si rapporta la morale e soprattutto il Diritto Romano?
Per grandi linee, intendo, non avendo molta competenza specifica.