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    Predefinito Maledetti comblottisti!

    Spadini: Maledetti Complottisti !! - Rischio Calcolato

    Serio non è bollare subito ogni ipotesi diversa da quella ufficiale come “roba da rettiliani” ma proprio impegnarsi a cercare possibili speigazioni diverse da quelle mainstream. Semmai è da pecoroni bollare tutto ciò che mette in dubbio le versioni normali-normalissime-normali come robe da pazzi. Poi magari sono stronzate ma è proprio l’atteggiamento “normalista” e negazionista a priori che caratterizza il vero pecorume, le persone che sono veramente schiave dentro, nell’animo, mentalmente occluse ed ottuse di default.
    Come Don Chisciotte – Maledetti Complottisti !!
    di Rasanna Spadini, martedì 24 giugno 2014
    Ma voi veramente ci avete creduto? Nulla poteva essere più tragico e scenografico insieme, e loro sono maestri nell’arte dello spettacolo. Le torri svettavano candide contro il cielo, duplice segno fallico del potere, cifra emblematica di quell’imperialismo atlantico che domina il mondo globalizzato. Quando arrivò un primo aereo, veloce come un demone dell’aria e colpì la torre nord, allora l’impatto sprigionò un fumo denso che cominciò a diffondersi su tutto il World Trade Center. Era un aereo del volo American Airlines 11, penetrato come una lama di bisturi nell’impalcatura d’acciaio della torre.
    Poi il secondo aereo, il volo 175, si schianta contro la torre sud e produce per la seconda volta un potente fragore, che scuote il centro dalle fondamenta, sparendo anch’esso tra le lamiere di acciaio, come un cucchiaio che s’immerge in una mousse al cioccolato.
    Dopo circa un’ora le due torri si afflosciano su se stesse, si sbriciolano sotto gli occhi atterriti degli spettatori di tutto il globo, ricoprendo Manhattan di un denso strato di polvere bianca. Una terza torre, il WTC7, colpita da “detriti e da incendi incontrollati, innescati dall’impatto con le macerie delle Twin Towers” crollerà successivamente alle17,20 “per un cedimento propagatosi in maniera inarrestabile a tutta la struttura”. 
Tre torri dunque, non due come il regime ipnocratico di massa ci ha voluto far credere, martellandoci sistematicamente i cristallini offuscati con l’immagine delle sole due torri gemelle.
    Sono gli attentati dell’11 settembre 2001, in cui 19 terroristi di Al-Qaida colpirono obiettivi civili e militari, dando inizio alla tragica “War on terror” degli Usa-Smaug, magnifico drago dalle squame dorate, contro i nemici dell’umanità, Bin Laden e i suoi 40 ladroni fondamentalisti islamici.
    I registi della più grossa truffa mediatica di tutti i tempi hanno dato prova di sé anche il giorno successivo, perché ci hanno raccontato di aver trovato sotto le macerie (macerie che hanno polverizzato migliaia di robustissimi materiali informatici) i documenti dei terroristi, con le loro precise identità e le loro fanatiche e paranoiche giustificazioni del proprio eroismo kamikaze.

 Ma voi veramente ci avete creduto? Spero di no. Tutte quelle fandonie fantomatiche non erano credibili, 
e gli eventi successivi hanno confermato le mie perplessità. Oggi esiste un sito molto interessante Consensus 911 | The 911 Best Evidence Panel, nato dalla ricerca di autorevoli studiosi e giornalisti, che raccoglie migliaia di documentazioni e testimonianze intorno a quegli eventi che hanno cambiato la storia del mondo e di alcuni paesi in particolare, Afghanistan e Iraq, vittime sacrificali della “vendetta” imperiale.
    Il regista Massimo Mazzucco, membro del 9/11 Consensus Panel, ha pubblicato il suo documentario “11 settembre – La nuova Pearl Harbor“ – 11 settembre - La nuova Pearl Harbor - YouTube – Il film ha richiesto 3 anni per essere realizzato, si divide in 7 capitoli e riassume 12 anni di dibattito sull’11/9. Il nuovo documentario di Massimo Mazzucco : ?11 settembre ? La nuova Pearl Harbor? | Consensus 911
    L’intento del 9/11 Consensus Panel è quello di presentare chiaramente al mondo alcune fra le prove più convincenti che smentiscono la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre, basandosi sull’opinione di esperti indipendenti. Lo scopo è quello di fornire una fonte selezionata di ricerca, basata su prove tangibili, per qualunque indagine possa venire intrapresa dal pubblico, dai media, dagli accademici o da qualsivoglia ente o istituzione investigativi, utilizzando un metodo prettamente scientifico, il “Metodo Delphi” appunto, che cerca di testimoniare la conoscenza in altri ambiti, quale quello della medicina. 
Il dibattito sui dirottamenti degli aerei propone diversi dubbi: la mancata intercettazione degli aerei è stata fortuita o intenzionale? I dirottatori erano davvero sugli aerei o sono stati soltanto usati come capri espiatori utili al progetto ipnocratico? I velivoli erano aerei di linea modello Boeing oppure droni militari preparati per l’occasione, molto somiglianti?
    Sta di fatto che la difesa aerea americana, la più efficiente del mondo, non avrebbe intercettato nessuno di questi aerei ed anzi li avrebbe lasciati scorrazzare per i cieli imperiali per quasi due ore, secondo quella che è stata definita “The Inconpetence Theory”. In realtà, fatta eccezione per alcuni momenti di blackout i 4 aerei dirottati sono sempre stati seguiti dai controllori di volo sui loro schermi radar.
    Quindi ci sono infinite ragioni per dubitare della versione ufficiale sull’11 settembre data dal governo americano, come ha fatto anche Webster Griffin Tarpley che, nel suo libro “9/11 Synthetic Terror – Made in Usa” ha raccolto magistralmente una montagna d’informazioni e vagliato ogni singolo aspetto dei resoconti ufficiali, scoprendo mille incongruenze e bugie che screditano la veridicità della versione ufficiale: per esempio gli attentati all’antrace, successivi agli eventi, sono stati riconosciuti ormai da tutti gli studiosi come provenienti da laboratori statunitensi e non da remote grotte afgane o irachene. Per di più Tarpley, sostiene in maniera documentata, che le esercitazioni militari che il governo statunitense aveva programmato proprio in quei giorni, hanno rappresentato la “Stele di Rosetta dell’11 settembre”, cioè la chiave di lettura attendibile di quella brutta storia.
    Il “terrorismo sintetico”, dunque fu, con una certa probabilità, strumento di controllo politico e insieme sociale (come durante gli anni di piombo in Italia) e anche strumento di creazione di pretesti per le guerre successive.
    La tesi di fondo di Tarpley è che l’ 11 Settembre sia stato un colpo di stato con cui una fazione “canaglia” dell’establishment militare – politico avrebbe messo con le spalle al muro chiunque esitasse a intraprendere quelle spregiudicate politiche volte a conservare e incrementare l’egemonia USA, e a far uscire il paese dalla pericolosa situazione di crisi e stallo evidente alla fine degli anni’ 90. Tra i sintomi di questa crisi spiccano la potenziale fine dell’egemonia del dollaro con il possibile passaggio dai petro-dollari ai petro-euro (come proposto, tra i primi, proprio da Saddam Hussein) e il crescente antagonismo con la Cina e la risorta potenza Russa. E’ abbastanza facile notare come l’11 Settembre abbia consentito una politica estera aggressiva e militarista i cui effetti sono stati in primo luogo l’accerchiamento in Asia Centrale della Russia e il contenimento della Cina, così come la possibilità di mettere le mani sulle strategiche risorse mediorientali e frenare possibili tentativi di sganciare la produzione petrolifera dalla vendita in dollari.
    Dunque l’evento terroristico sarebbe stato funzionale alla volontà di potenza degli Usa, per controllare le fonti energetiche del pianeta, dislocate, o come viadotto di trasporto o come produzione d’origine, proprio nei due paesi disgraziati dell’Oriente islamico, quali Afghanistan e Iraq appunto.
    Ma i registi della “War of the Worlds”, periti navigati in lungometraggi epici dagli effetti horror, ci hanno educato ad altre narrazioni. Esempio la morte di Bin Laden. La versione ufficiale dice che Osama Bin Laden, lo “sceicco del terrore” avrebbe perso la vita il 2 maggio 2011, nel corso della cosiddetta Operation Neptune Spear, nei pressi di Abbottabad in Pakistan. Ma la sua morte (vera o presunta) destò molte polemiche: chi sospettava della mancanza di foto ufficiali del blitz americano, perché le regie sapienti dell’impero ipnocratico avevano mostrato solo un “fumetto” che mostrava il corpo dello sceicco sepolto in mare per le esequie islamiche. Qualcuno riteneva addirittura che in realtà fosse già morto anni prima.
    Per di più, per accreditare meglio la versione ufficiale, ci hanno mostrato la squadra di sicurezza nazionale degli Stati Uniti riunita nella Situation Room della Casa Bianca che seguiva l’andamento dell’operazione militare su di uno schermo per noi inaccessibile. Il gioco di specchi illusori consisteva in questo: a noi, uomini facebook, era concesso solo di vedere i volti atterriti di Obama e Hillary e immaginare quello che loro stavano vedendo, senza nessun tipo di controprova.
    I dubbi poi non finiscono qui, da alcune email (pubblicate da Wikileaks) scritte da Fred Burton, vicepresidente di Stratfor (intelligence privata), che aveva avuto accesso alla documentazione trovata nel compound di Abbottabbad dopo il raid dei Navy Seals, sembrerebbe che la strana sepoltura in mare di Bin Laden non ci sia mai stata. Le indiscrezioni raccontano che il corpo di Bin Laden si troverebbe in realtà all’Istituto di Patologia delle Forze armate USA a Bethesda, nel Maryland.
    D’obbligo a questo punto le domande: Bin Laden è morto veramente durante il blitz del 2 maggio 2011, o era già morto prima? Perché tanta reticenza? A chi dunque dobbiamo credere? Qualcuno dubita ancora che viviamo immersi in un sistema dell’informazione contraffatta a livello globale dalla retorica illusionistica del regime ipnocratico? Qualcuno dubita ancora che stiamo subendo una sorte di “sudditanza democratica” in cui le elezioni hanno perso definitivamente qualsiasi legittimità sovrana? (Colin Crouch, Postdemocrazia)
    Per esempio alle ultime elezioni europee sono avvenuti dei fatti a dir poco molto “curiosi “. Premesso che nell’imminenza della campagna elettorale comincia la guerra dei sondaggi, il gregge bovino dei consumatori-telespettatori si lascia facilmente depistare dai frames potenti ed infrangibili degli spin-doctor. In verità 15 giorni prima del voto dovrebbe scattare il divieto di divulgare sondaggi, ma viene soavemente trasgredito da tutti i network sapientemente alimentati dal regime. Addirittura il sito di Repubblica.it ha pubblicato gli exit pool lo stesso giorno delle elezioni, domenica 25 maggio, proponendo una tabella che mostrava il Pd con una forbice tra 32-34%, il M5S tra il 26-28%, FI al 17%, la Lega al 7%. Naturalmente il sito di Repubblica si è scusato per l’incidente tecnico su twitter dichiarando che i dati erano finti. Guarda caso però varieranno solo i dati dei primi due partiti, Pd e M5S.
    Comunque prima del voto giravano sondaggi decisamente diversi dagli esiti successivi. Per esempio la Redazione di SkyTg24 rivolge una domanda agli elettori sugli eventuali esiti delle europee: il 63% di coloro che hanno preso parte alla votazione prevede la vittoria del M5S, il 37% quella del Pd.
    L’11 maggio 2014 poi scenaripolitici.com pubblica un grafico che proietta il trend dei sondaggi di aprile maggio, che propone il Pd in calo al 27,9% e il M5S in crescita al 25,9%, con soli due punti di distacco. Il trend appare crescente per M5S, Lega e Fratelli d’Italia (i partiti più critici nei confronti della UE). Trend stabile per Pd e Ncd-Udc. Trend in discesa per FI, Lista Tsipras e Scelta Europea.
    Il 24 aprile per il Fatto Quotidiano il Pd sente il fiato sul collo del M5S, gli 80 euro in busta paga non basterebbero, la distanza tra il Pd e il M5S sarebbe tra i 4-2%. I sondaggisti sostengono che sarebbe una sfida a due. Solo i Cinque Stelle avanzano, mentre tutti gli altri partiti o sono inchiodati al palo o retrocedono.
    A ciò si potrebbe aggiungere, per completare il quadro distopico una testimonianza diretta di Clint Curtis, l’uomo che ha elaborato il programma software grazie al quale George W. Bush avrebbe vinto le elezioni nel 2000, superando Al Gore, e nel 2004 in Ohio superando Kerry. L’elaborazione del programma fu commissionata alla Yang Enterprises Inc. di Oviedo, Florida, azienda presso la quale Curtis lavorava come programmatore.
    Il Corriere della sera dichiarava: “George W. Bush è diventato il 43mo presidente degli Stati Uniti grazie ai 537 voti in più rispetto ad Al Gore ottenuti in Florida nelle elezioni del 2000. Ciò ha consentito a Bush di guadagnare i 25 grandi elettori che allora assegnava lo Stato. Ma sono trascorsi 36 giorni di ricorsi e controricorsi legali prima che la Corte suprema degli Stati Uniti l’11 dicembre 2000, con il risicato margine di 5 voti a favore e 4 contro, abbia ordinato di bloccare il riconteggio manuale in tutte le contee della Florida, assegnando così la Casa Bianca al candidato repubblicano. La decisione di Al Gore di non proseguire la lotta legale, ha permesso a Bush di aggiudicarsi la Florida con un vantaggio dello 0,00009% e diventare il quarto in tutta la storia degli Stati Uniti a essere proclamato presidente avendo ricevuto in assoluto meno voti dell’avversario. Gore globalmente ha avuto infatti 539.947 voti in più di Bush, ma il meccanismo dei grandi elettori ha assegnato a Bush 271 voti e a Gore 267.”
    Significativo al proposito è il video in cui Clint Curtis, intervistato dal giornalista Enrico Deaglio, sostiene che il voto della Florida del 2000 è stato realmente falsificato, e dopo quell’evento ci sono stati casi di candidati che avrebbero dovuto vincere con 10 punti di distacco e invece hanno perso e gli exit pool del voto elettronico si sono dimostrati assolutamente inaffidabili. In Italia si vota con il sistema cartaceo, ma il conteggio è una trasmissione telematica di dati, dunque Clint Curtis sostiene che è assolutamente possibile manipolare i voti anche in Italia, non è particolarmente complicato, basta un programma, basterebbero 4 o 5 persone compiacenti, poiché i dati elettronici che viaggiano nel cyberspazio, non sono altro che numeri che volano attraverso i byte, molto volatili e facilmente polverizzabili.
    “Abbiamo esportato la nostra nuova formula di “democrazia” anche in altri paesi, nel 2012 in Canada e in Messico (dove le proteste sono durate mesi), votiamo ancora, ma non siamo più noi a scegliere.” BROGLI ELETTORALI DEMOCRATICI in Italy - YouTube
    “In Florida il governo era stato appaltato quasi interamente ad Accenture, un’azienda protetta dai repubblicani, e grazie a loro diventata responsabile della gestione di persone, software e strutture che gestivano lo stato, una multinazionale di consulenze e servizi tecnologici, attualmente la più grande del mondo. Con l’amministrazione Bush lo stato della Florida è stato completamente disintegrato e appaltato ad aziende come Accenture.”
    Nel 2004 Curtis testimonia a Columbus nello stato dell’Ohio, di fronte alla Commissione Parlamentare per le presunte irregolarità di voto durante le elezioni appena conclusesi. 

http://www.youtube.com/watch?v=xOGlhU77yfc
    Ma anche in Italia nelle elezioni politiche del 2006, gestite dalla stessa azienda Accenture, c’è stato un crollo totale delle schede bianche, la percentuale di schede bianche delle regioni hanno subito un crollo molto omogeneo, compreso tra l’1% e il 2%, caso mai avvenuto nella storia italiana. Curtis dice che è molto facile organizzare il trucco, basta avere il software adatto.
    Tornando alle europee, una curiosità particolare consiste nel fatto che l’agenzia che ha curato la raccolta elettronica di voti sarebbe stata la Scylt, che nel 2012 ha fatto discutere molto, quando doveva contare i voti delle elezioni presidenziali negli USA, perché si diceva che uno degli azionisti fosse George Soros.
    Dunque veramente pensate sul serio che per abbattere il regime ipnocratico di massa, basti semplicemente andare a votare ? Basti semplicemente mettere un croce su di un simbolo? La democrazia scordatevela, o almeno quell’ultimo scampolo di democrazia sopravvissuto al progetto eurocratico devastante degli ultimi decenni.
    Anch’io in un articolo precedente ero stata ingenua e mi ero chiesta: “Le utopie cambiano la storia?” 
Ebbene dopo le ultime elezioni europee mi devo ricredere: le utopie hanno qualche volta forse cambiato la storia, ora in quella landa sterminata, governata dalla desolazione ipnocratica degli Usa-Smaug, drago magnifico dalle squame dorate e dagli occhi di fuoco, le utopie non cambiano più un bel nulla
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Post antidemocratico !
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  3. #3
    gigiragagnin@gmail.com
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    ha già preso le distanze solo col titolo. con tutti i mariscia' che ci sono in giro ...

  4. #4
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Comunque è un utile spunto.
    O sputo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #5
    Venetia
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Non è vero niente, naturalmente. Tipo i Protocolli, falsissimi.
    sklöpp & kanù

  6. #6
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Riporto un articolo altrettanto interessante da Effedieffe.
    Cose che noi sappiamo bene purtroppo, ma che la massa condizionata adddirittura rifugge perchè le TEME!
    Ho ritenuto di dover mettere in neretto un passaggio che ritengo fondamentale.

    J'accuse!

    Come spesso mi è capitato di fare anche in altri articoli, purtroppo sono di nuovo costretto a costatare come l’asservimento della stampa e dei media sia pressoché totale nei confronti di un’oligarchia apolide e transnazionale. Quasi tutta la proprietà della grande stampa, ad ogni latitudine, è concentrata in mani «forti e sicure», ovvero quelle di grandissimi gruppi che hanno rilevato pian piano il controllo di ogni tipo di mezzo di comunicazione: dai giornali, alle riviste e periodici, ai grandi network audiovisivi mondiali e naturalmente non trascurando affatto le nuove piattaforme tecnologiche e social.

    In questo scenario già abbastanza desolante, la stampa italiana ha sicuramente la maglia nera della classifica: è quella più insulsa, più becera, più allineata ed inquadrata alle direttive delle élites apolidi e mondialiste. Fino a qualche anno fa ogni tanto rari trafiletti «informavano» su certe riunioni, su certi avvenimenti molto «particolari»: che so una riunione di altissimi manager internazionali a Venezia, una seduta periodica del Bilderberg sul lago Maggiore; ma poi, col passar del tempo la censura più fitta e stretta è calata su tutte le notizie che vengono pubblicate: se si aprono le pagine dei quotidiani italiani quello che viene riportato è sempre costituito dallo stesso corpus di informazioni, addirittura i titoli si discostano appena l’uno dall’altro e, con tutta sincerità, si fa molta fatica a distinguere quale giornale si legga. Su argomenti cruciali quali l’Europa o la politica estera è l’appiattimento più desolante ed assoluto su posizioni filo americane e assolutamente lige alle «direttive» europee.

    Facciamo un esempio eclatante: da poco si è votato per il rinnovo di quella specie di farsesco ectoplasma che è il parlamento europeo di Strasburgo. Nessuno, ripeto nessun quotidiano italiano, osa parlare delle trattative in atto tra EU e Stati Uniti per la creazione di un’area comune di mercato e di una moneta comune di scambio tra le due rive dell’Atlantico. Nessuno paventa quale pericolo questa trattativa rappresenti, non dico per i singoli Stati dell’Unione che sarebbe già abbastanza, ma per l’Unione stessa: per la sua continuità temporale, per il suo futuro politico. Nessuno mette in guardia i detentori della sovranità popolare del pericolo che incombe su di loro, del fatto che simile trattativa viene portata avanti in maniera segreta, dagli eurocrati di Bruxelles, quei Van Rompuy, Barroso che ricoprono incarichi di primissimo piano nella struttura politica europea senza che nessuno li abbia eletti e senza dover rendere conto a nessuno delle loro azioni e delle loro scelte. È il metodo Chuman e Monnet. Personaggi venuti dal nulla che vengono cooptati e dotati di poteri insindacabili che ricoprono queste posizioni soltanto grazie alle indicazioni dei veri signori della scena politica, di questa tragicomica entità, che avrebbe la pretesa di definirsi Unione sovranazionale rappresentativa di tutti i popoli del Continente, i cui desiderata diventano diktat vincolanti ed indiscutibili per ogni singolo stato ad essa aderente.

    Se si vuol capire qualcosa di più e se si vogliono ottenere delle informazioni diverse ed a più ampio spettro, dobbiamo ricorrere a quella parte della stampa, soprattutto francese, che riesce ancora a mantenere un elevato grado di autonomia e di indipendenza davanti a questo molok che soffoca ogni dissenso, ogni afflato di libertà di pensiero e di coraggiosa capacità d’informazione. Ad onor del vero dobbiamo dire che anche oltralpe la maggior parte della grande stampa – da Le Figaro a Le Monde a le Nouvelle Observateur al tanto decantato, libertario ed controcorrente Libération – è controllata o asservita all’oligarchia economica apolide ed internazionalista. Ma almeno la stampa d’opposizione mantiene un elevato grado di autonomia e di libertà: testate come Présent o Pólemia contribuiscono a formare una diga, un vasto argine alla deriva imposta dall’oligarchia saldamente insediata nelle due rive dell’Atlantico.

    Proprio un giornalista come Michel Geoffroy rilancia il guanto della sfida come a suo tempo fece Emile Zola con il famosissimo J’accuse scagliato contro chi aveva risolto, in un certo modo, il famoso caso Dreyfus, Oggi il J’accuse di Geoffroy è un potente schiaffo in faccia a quella Oligarchia lobbistica e camarillara che, ormai sicura della propria vittoria, non si nasconde nemmeno più, anzi se ne infischia altamente degli starnazzi di un popolo petulante e pretenzioso che cercherebbe d’impedire l’istaurazione finale della Grande Opera.

    L’oligarchia mondialista è incapace di trovare soluzioni a qualsiasi tipo di crisi che sia presente sulla ribalta dell’attualità: sia essa l’emergenza disoccupazione, sia l’immigrazione, sia la denatalità o l’insicurezza. E tutto ciò perché essa ha sistematicamente applicato la pratica del ricorso allo choc brutale che era stato teorizzato dai neoliberali della scuola di Chicago negli anni ’70. Essi ritenevano tale metodologia il solo mezzo per imporre le riforme economiche e sociali anche contro la volontà dei popoli.

    Parafrasando il famoso articolo di Ėmile Zola su l’Aurore in difesa di Dreyfus, Michel Geoffroy lancia su Polémia il suo J’accuse contro questo sistema oligarchico, marcio e assolutamente legato alle istanze dell’Alta Finanza internazionalista. Di seguito ne riporto alcuni estratti:

    «Accuso l’oligarchia di incoraggiare il susseguirsi delle « crisi » con lo scopo di fiaccare la resistenza dei corpi sociali, di propagare così l’angoscia e di provocare uno stato di inebetimento presso coloro che ne sono vittime con il chiaro intento di inibire le capacità di reazione e di opposizione politica a questo stato di cose.

    L’insicurezza induce i cittadini a ripiegarsi su sé stessi, cosa che contribuisce alla loro smobilitazione da un punto di vista politico e contemporaneamente anche alla delegittimazione degli Stati. Ed allo stesso tempo, permette anche una privatizzazione rapida delle funzioni inerenti alla sovranità degli Stati, affinché “il mercato” ne ricavi profitti sempre maggiori.

    Il terrorismo permette di rinforzare i controlli sulla popolazione e specialmente su Internet e sulle nuove tecnologie comunicative.

    L’immigrazione giova molto ai datori di lavoro e serve anche a demoralizzare gli europei, inculcando loro la sensazione di non sentirsi più a casa propria.

    La disoccupazione aumenta l’inquietudine per l’avvenire ed anche rende docili i salariati nei confronti degli impiegati.

    La crisi dei debiti sovrani permette di porre sotto la tutela la politica economica degli Stati e di promuovere sempre di più delle soluzioni “liberali” per “riequilibrare i conti pubblici”. Tali politiche “liberali di ritorno” smantellano le protezioni sociali aumentando l’isolamento e la dipendenza degli individui.

    Accuso l’oligarchia di svuotare di qualsiasi tipo di senso la democrazia in Europa: facendo credere che la democrazia non sarà più il governo del popolo, attraverso il popolo, per il popolo, ma soltanto la sottomissione del popolo stesso agli ordini di una sola ideologia, quella del libero scambio e dei diritti dell’uomo; quella che serve da paravento al “progetto escatologico” dell’oligarchia medesima. E facendo altresì credere che solo una politica è possibile: quella che conduce, ineluttabilmente, al Governo mondiale.

    Non esiste democrazia senza sovranità popolare né tantomeno senza la presenza di uno Stato per garantirne l’esercizio all’interno dello spazio delimitato dalle frontiere. Per questo la democrazia mondialista sarà soltanto la maschera della tirannia. Il progetto dell’oligarchia che vuole la distruzione delle frontiere, degli Stati, della sovranità dei singoli popoli è la quintessenza dell’antidemocrazia.

    Non c’è assolutamente forma democratica senza identità, né tantomeno senza preferenza nazionale che da sola permette di potersi intendere tra vicini: l’oligarchia, proprio per ciò, preconizza l’immigrazione come mezzo di ripopolamento e soprattutto il rimpiazzo degli Europei come mezzo per rendere la democrazia impossibile. Con questo preciso scopo crea una corsia preferenziale per gli immigrati stranieri in nome della “lotta contro le discriminazioni”.

    Accuso l’oligarchia di voler imporre al mondo intero il sistema che ha creato in Europa».


    La durezza, ma anche la lucidità di queste parole possono lasciare interdetti, o ferire coloro i quali, più o meno condizionati dalla propaganda martellante dei media, pensano con terrore che demolire questo sistema creato dall’oligarchia in Europa e tornare ad una salutare convivenza e scambio pacifico sul Continente, possa rappresentare un pericolo enorme e possa causare la perdita di una specie di ombrello protettivo, di guscio, che la UE ha creato intorno agli Stati ad essa aderenti. Costoro, a torto, pensano che il contraccolpo che ne subiremmo sarebbe fatale per il nostro fragilissimo sistema economico e politico. Questi sono gli effetti più vistosi e deleteri che l’Alta Finanza internazionalista è riuscita a creare sconvolgendo le menti delle persone comuni e normali e avvinghiandole in una spirale di insicurezze e di sensi di colpa congiunti e legati tra loro. Evidentemente si è completamente perduta la memoria storica di come eravamo: e questo è un altro importante risultato ottenuto da questa subdola propaganda. Quello che non si vede e non si ricorda, non esiste!

    Ed ancora sentite le analisi che sottendono i vari j’accuse che Geoffroy lancia pesanti come macigni:

    «Accuso l’oligarchia di programmare la distruzione delle culture e dei patrimoni culturali e delle conoscenze.

    Accuso l’oligarchia di lasciare che i sistemi di insegnamento pubblici si auto-degradino con questo specifica finalità.

    Accuso l’oligarchia di far diventare bersagli tutti coloro che non condividano il suo progetto totalitario, tutti coloro che vogliono preservare la loro identità, la loro religione, le loro tradizioni i loro valori, il loro territorio o il modo di vivere e li addita come nemici del genere umano.

    Accuso l’oligarchia di diffondere “culture del pentimento”, le quali hanno per funzione reale di fare in modo che soprattutto gli Europei rinneghino i loro antenati, rinneghino la realizzazione della loro civiltà e quindi rinneghino la loro identità.

    Accuso l’oligarchia di preparare la guerra, che ha costituito sempre il mezzo attraverso il quale gli Stati Uniti hanno avuto la possibilità di diventare una superpotenza mondiale nel XX secolo e, naturalmente, l’oligarchia ha imparato bene la lezione.

    Accuso l’oligarchia occidentale di complottare giorno per giorno contro la pace, contro l’identità e contro il diritto dei popoli favorendo la disposizione degli stessi contro la naturale diversità del mondo.

    Accuso l’oligarchia di adoperare tutti i mezzi di coercizione possibile per arrivare ai suoi scopi: ricatto economico od esercitato sulle risorse naturali, corruzione delle élites, destabilizzazione dei Governi ritenuti ostili, rivoluzioni colorate manipolate, demonizzazione ed isolamento di quelle potenze che potrebbero costituire un ostacolo ai piani egemonici della superpotenza americana (come per esempio la Russia, o la Cina), di organizzare attentati ed assassinii, guerre civili o semplicemente guerre.

    Accuso l’oligarchia di pianificare degli scontri tra civiltà».


    L’odio costante ed aizzare tutte le genti a qualsiasi latitudine si trovino per provocare una guerra all’Islam, o peggio di far identificare l’islamismo con il terrorismo ha già reso possibile seminare odi, risvegliare rancori atavici, seminare il caos nei Paesi mussulmani. Ma, non facciamoci illusioni, presto l’oligarchia aprirà altri fronti: in Asia, in Africa, nel Pacifico, oppure contro la Russia o nella stessa Europa.

    I segni ci sono tutti ed inequivocabili: libri “memorialisti” accusano più o meno giustamente intere classi dirigenti di aver provocato quei prodromi di disordine programmati dalle grandi centrali mondialiste, rivoluzioni e rivolte contro i Governi legittimi in Ucraina, disarticolazioni degli Stati nazionali attraverso i localismi regionali in Catalogna, in Veneto, in Belgio. Grandi manovre sotterranee sono in atto in India, Pakistan, in Iran, in Siria. Rivolte ed anarchia in Iraq, nei Paesi dell’Africa mediterranea come Tunisia, Egitto, Libia. Ogni giorno centinaia di droni compiono assassini ed atti criminali in ogni Continente, in modo impune ed asettico.

    Tutto ciò ha per effetto la creazione di masse di migranti che arrivano in determinati Paesi e che vengono trasbordate soprattutto nel ventre molle del Mediterraneo, l’Italia, causando spese enormi, scompensi, problemi igienico sanitari e di gestione di questi disperati. L’oligarchia occidentale complotta giorno dopo giorno contro la pace, contro l’identità e contro il diritto dei popoli favorendo la loro disposizione contro la naturale diversità del mondo, ma quel che è peggio coprendo questi atti criminali con il manto dei diritti umani conculcati, con i miti della guerra umanitaria, o di liberazione democratica dalle tirannie.

    Bisogna combattere in tutti i modi questo assurdo, folle progetto escatologico e totalitario, concepito, nutrito, finanziato e perseguito con criminale pervicacia dall’oligarchia apolide e senza identità! Altro che difesa dei sacri princìpi dell’immortale civiltà occidentale contro la barbarie! Ribellarsi contro questa piccolissima minoranza arrogante che sta spingendo l’umanità sul baratro della regressione e del caos è un dovere morale, un imperativo che ci è richiesto dal Cielo!
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #7
    Venetia
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    *** Usa: Dick Cheney, si avvicina un 11 Settembre nucleare - ***WASHINGTON (IRIB) – L’ex vice-presidente statunitense Dick Cheney ha affermato che “il prossimo attacco terroristico contro gli Stati Uniti” sarà “molto più mortale” dell’11 Settembre 2001 e che e’ anche probabile che sia di tipo “nucleare”.L’orribile e dubbia dichiarazione e’ stata fatta dal personaggio considerato tra i principali della corrente politica dei neo-conservatori, negli Stati Uniti, che sono stati al potere durante l’amministrazione Bush ed hanno dato l’inizio alla cosiddetta guerra al terrore, proprio dopo l’11 Settembre.Cheney chye parlava a Salem Radio Network, una radio che trasmette dagli Stati Uniti, ha spiegato che a suo avviso, prima della fine di questo decennio, ci sarà un altro grande attacco terroristico ai danni degli Stati Uniti.Le dichiarazioni di Cheney sono molto dubbie e preoccupanti, alla luce delle tantissime inconguenze riscontrate sull’11 Settembre dagli studiosi e dagli accademici indipendenti di tutto il mondo.Negli Stati Uniti, Kevin Barrett e Gordon Duff hanno detto alla tv iraniana che gli attacchi dell’11 Settembre furono un golpe pianificato dalla stessa amministrazione Usa.All’interno degli Stati Uniti studi accademici sulle ceneri ritrovate intorno alle Torri Gemelle e pubblicati sui magazine scientifici hanno dimostrato che le Torri sono state fatte esplodere con esplosivo e che queste non sono crollate per via dell’impatto degli aerei. Ecco quì sotto il link della notizia su questa ricerca universitaria. Sotto l’articolo troverete anche l’articolo originale in lingua inglese. 11 Settembre: ritrovato esplosivo nelle Torri, ora e' ufficiale In Francia, personaggi come Thierry Meyssan hanno condotto lunghe ricerche dimostrando più o meno la stessa cosa. In Italia, politici, studiosi e giornalisti come Giulietto Chiesa, Alessandro Lattanzio, Maurizio Blondet, Massimo Mazzucco e Claudio Moffa hanno spiegato la stessa cosa. Fonte: IRIB - See more at: Usa: Dick Cheney, si avvicina un 11 Settembre nucleare | Lo Sai
    sklöpp & kanù

  8. #8
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Nessuno meglio di chi organizza e dirige queste cose può darne notizia con tanta certezza.
    Rimane qualche lieve dubbio sulla data, ma questo è comprensibile, non sulla certezza dell'evento.
    Gli USA devono morire e moriranno, ma certo chi è abituato ad avere un impero ed il dominio in quasi tutto il mondo non accetta supinamente di finire.
    Per cui hanno già sicuramente programmato l'attacco atomico, che per essere giustificato presso la loro ebete opinione pubblica, direi meglio per essere INVOCATO da essa, necessita di un episodio catastrofico di impatto simile.
    Per cui è programmato ovviamente anche questo come condizione necessaria ed indispensabile per far partire l'attacco contro "il nemico di turno".
    Hanno sempre fatto così.
    Per entrare in guerra nella prima guerra mondiale, per la seconda e per la terza.
    Ora tocca alla quarta, quella finale.
    Per loro.
    Ultima modifica di ventunsettembre; 26-06-14 alle 16:03
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #9
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    La durezza, ma anche la lucidità di queste parole possono lasciare interdetti, o ferire coloro i quali, più o meno condizionati dalla propaganda martellante dei media, pensano con terrore che demolire questo sistema creato dall’oligarchia in Europa e tornare ad una salutare convivenza e scambio pacifico sul Continente, possa rappresentare un pericolo enorme e possa causare la perdita di una specie di ombrello protettivo, di guscio, che la UE ha creato intorno agli Stati ad essa aderenti. Costoro, a torto, pensano che il contraccolpo che ne subiremmo sarebbe fatale per il nostro fragilissimo sistema economico e politico. Questi sono gli effetti più vistosi e deleteri che l’Alta Finanza internazionalista è riuscita a creare sconvolgendo le menti delle persone comuni e normali e avvinghiandole in una spirale di insicurezze e di sensi di colpa congiunti e legati tra loro. Evidentemente si è completamente perduta la memoria storica di come eravamo: e questo è un altro importante risultato ottenuto da questa subdola propaganda. Quello che non si vede e non si ricorda, non esiste!
    L'alta finanza ha avuto in padania dalla sua scrittori cattolici che hanno esaltato la gente del popolo, vedesi peppone e don camillo.Questo è stato come far abortire gli eroi nell'utero delle loro madri .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  10. #10
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    Predefinito Re: Maledetti comblottisti!

    Io sarò anche monotematico,però ci sono ancora degli stupidi che dopo 9 anni non hanno ancora capito che i brogli del 2006 denunciati da Deaglio erano una cazzata.
    Nel 2006 le schede bianche diminuirono perchè la gente ne votò di meno,punto.
    Ci furono delle verifiche e si vide che davvero le bianche erano poche.
    E poi nel 2008 e nel 2013 senza il centrodestra a poter imbrogliare dentro al ministero le bianche rimasero comunque basse.
    Solo 485000 nel 2008 e solo 395000 nel 2013.
    Quindi come le 440000 del 2006.
    A meno di non sostenere che il centrodestra abbia ripetuto l'imbroglio anche nel 2008 e nel 2013.
    E poi la cazzata di brogli alle ultime europee.
    Se voi complottisti basate le vostre teorie sull'11 settembre su argomenti simili a quelli con cui sostenete brogli alle elezioni del 2006 e del 2014 vi lascio dire che credibilità avete.

 

 
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