Originariamente Scritto da
Nina
Non è così. A 3 anni un/a bambino/a è perfettamente in grado di capire, studi di neuropsichiatria infantile lo dimostrano ampiamente. Anzi, non dando spiegazioni motivate e chiare, il/la bambino/a farà sempre più fatica a capire, e appena si troverà nella condizione di poter fare quella cosa senza essere osservato/a lo/a farà senza pensarci due volte, quindi verrà meno la fiducia nella figura del genitore. E crescendo, diventando adolescente, si creerà un distacco marcato e si perderà il dialogo.
Io sostituirei la parola obbedire con: comprendere, capire.
Anche qui, comunque, ci sono un sacco di false credenze: è stato dimostrato che fin dai primissimi giorni di vita, i bambini sono in grado di capire, sentire, entrare in empatia con i caregiver di riferimento. In particolare la mamma. Si chiama Intersoggettività (primaria, secondaria, terziaria). Proprio nella fase 0-3 anni i bambini, a livello cerebrale, si trovano in un momento eccezionale in cui captano e comprendono una serie infinita di informazioni, le immagazzinano e le rielaborano; basta pensare al fatto che, proprio in quell'età, imparano a parlare, a camminare, ad afferrare oggetti, ad indicare, ecc. Il cervello, da piccoli, (adesso non ricordo le cifre esatte) ha molti più neuroni rispetto all'età adulta, ecco perche' un/a bambino/a fa meno fatica ad imparare a scrivere, a parlare, ecc. (avendo tutti figli vi sarà sicuramente capitato di vedere i vostri non fare alcuna fatica ad usare strumenti informatici - pur essendo molto piccoli - , e allo stesso tempo vedere i vostri genitori fare un sacco di fatica per imparare ad accendere e spegnere uno smartphone. Non è un caso. Il cervello si sviluppa dal basso verso l'alto, ciò significa che già a 7/8 mesi si sviluppa quella parte del cervello legata alla memoria a breve termine, e già a 2 anni circa si sviluppa la parte del cervello legata al linguaggio, ecc.).
Tutto questo per dire che: è sbagliato dire, e pensare, che con l'avanzare dell'età e del comprendonio avrà gli strumenti per capire. Si devono dare gli strumenti, proprio in quella fase, più si aspetta, più i bambini corrono il rischio di crescere con disfunzioni legate al loro carattere e alla loro percezione del pericolo, del bene e del male, avranno problemi a scegliere da adulti, ecc.
Non a caso si parla di "no che aiutano a crescere".
L'importante è sempre spiegare, dialogare, mostrare amore e affetto. Proprio perche' i bambini capiscono e sentono tutto.
Nel tuo esempio, mi pare un no poco educativo. La tua bambina potrebbe pensare: per lui è più importante finire di leggere che dedicare del tempo a me, proprio perche' siete in un contesto di vacanza e non di lavoro. Sarebbe giustificato se tu stessi lavorando e se lei volesse a tutti i costi giocare. In quel caso sarebbero capricci.