Lìtera aberta apitzus de su lìngua sarda
Lìtera aberta apitzus de sa lìngua sarda :: Enrico Lobina
Lussu e la lingua sarda
ROSSOMORI sito ufficiale del partito
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Lussu e la lingua sarda
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Intervengo nuovamente per chiedere alcune cose che forse saranno un po' estranee alla discussione.
Da ignorante in materia ho guardato su Wikipedia e ho letto che del sardo esistono due varianti, il campidanese e il logudorese.
I sardi parlanti le due varietà riescono a capirsi agevolmente, o ci sono delle difficoltà?
Come mai lo standard del quale si parla è in logudorese, che dovrebbe essere la variante a nord, e non il campidanese, che è la variante parlata nella "capitale"?
Poi una cosa che non sapevo proprio è che nel nord della Sardegna si parla corso.
Sapevo dei catalani di Alghero ma questa cosa del corso mi ha sorpreso: come sono i rapporti con questa parte di sardi?
Ciò che scrivi è sostanzialmente corretto. Tra sardi parlanti le due macrovarianti, da secoli, ci si capisce agevolmente ed è segno di riconoscimento nell’ambito della Nazione sarda.
Lo standard che proprio “non si può sentire”, perché inesistente nella lingua parlata, è proprio quello della LSC (Limba sarda comuna). Ma anche soltanto come standard scritto è considerato da più parti improponibile. Purtroppo, il dibattito sulla lingua sarda rimane ancora divisivo nell’ambiente indipendentista.
Non ho tempo per approfondire, ma in questo thread troverai sufficiente documentazione per farti un’idea.
Poiché sostengo l’adozione del doppio standard, Logudorese e Campidanese, senza dimenticare le cosiddette isole alloglotte (catalano-algherese, sassarese, gallurese, tabarchino) riporto le motivazioni contenute nella pubblicazione dell “Acadèmia de sa Lìngua sarda” sulle Regole per ortografia, fonetica, morfologia e vocabolario della Norma Campidanese della Lingua Sarda che puoi trovare, nel capitolo della presentazione, in questo link: https://academiadesusardu.files.word.../arregulas.pdf
A gennaio di quest’anno, nel sito ufficiale dei rossomori, è stata pubblicata una interessante lettera di Emilio Lussu a Giovanni Lilliu: http://www.rossomori.org/single-post...a-lingua-sarda
Recentemente, in una serie di incontri per la presentazione di una biografia su uno dei leader storici dell’indipendentismo e tutela della lingua sarda, Giampiero Marras noto “Zampa”, in diverse registrazioni video, Zampa in persona argomenta gli aspetti negativi della LSC.
https://www.facebook.com/alfaeditric...8907314378436/
https://www.facebook.com/giampierozampamarras
@Su Componidori: è così diversa la grafia del logodurese da quella del campidanese?
E Arborea e Fertilia sono considerabili isole alloglotte od ormai sono sardizzate completamente? So che ad Arborea fanno ancora la sagra della polenta, dunque quantomeno culturalmente qualcosa è rimasto...
Premesso che non sono un esperto di lingua sarda, posso dire che ad esempio non tutte le lettere alfabetiche della macro-variante campidanese sono presenti in quella logudorese, come ad esempio la “x”, che infatti non compare nella proposta della LSC preferendo la grafia italiana “sc”. Dopodiché, articoli, verbi, vocaboli e altri aspetti grammaticali si differenziano, in parte, in modo significativo tanto da far propendere, per sostenitori del doppio standard, a mantenere distinte le due varianti così come si sono sedimentate negli ultimi secoli.
Conosco abbastanza Arborea, peraltro amministrata da un’ottima Sindaca credo di area indipendentista, che ha saputo opporsi al “Progetto Eleonora” della SARAS che intendeva perforare il territorio alla ricerca e sfruttamento di giacimenti di gas metano.
Penso ci sia stata una straordinaria integrazione dei coloni veneti, che giustamente mantengono alcuni tratti della loro cultura. Di fatto esiste una realtà produttiva agricola e lattiero-casearia di prim’ordine.
Su Componidori però a me è restata la curiosità riguardante quello che ho letto sul nord della Sardegna, sulla presenza cioè della lingua corsa.
Si tratta di quelle lingue che definisci sassarese e gallurese?
Perché il tabarchino dovrebbe essere ligure se non sbaglio.
Ah, quindi il suono c'è sia in campidanese che in logodurese, ma viene scritto in modo diverso.
Per le differenze direi che a livello di lessico sono abbastanza normali, mi sembra invece strana una gran differenza a livello di grammatica. Qui in veneto le macrovarianti sono diverse ma bene o male la grammatica resta sempre quella.
Magari in quella zona alcuni termini veneti potrebbero essere confluiti nel sardo locale (ad esempio qualche termine legato all'allevamento bovino, che magari localmente non c'era). Sarebbe interessante che qualcuno studiasse la zona per vedere se ci sono di questi fenomeni.Conosco abbastanza Arborea, peraltro amministrata da un’ottima Sindaca credo di area indipendentista, che ha saputo opporsi al “Progetto Eleonora” della SARAS che intendeva perforare il territorio alla ricerca e sfruttamento di giacimenti di gas metano.
Penso ci sia stata una straordinaria integrazione dei coloni veneti, che giustamente mantengono alcuni tratti della loro cultura. Di fatto esiste una realtà produttiva agricola e lattiero-casearia di prim’ordine.