Perle

[Regina di Coppe]

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ot.: c'è qualche problema di formattazione dei messaggi...

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[Regina di Coppe]

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Sconfiggere gli astri -

"Il messaggio arditamente proclamato attraverso i cieli al momento della
nascita non va inteso nel senso di dare un'importanza strettamente
determinante al fato, cioè al risultato del bene e del male
compiuti, ma al contrario, deve risvegliare la volontà dell'uomo di
sottrarsi al suo asservimento.

Ciò che egli ha fatto, egli stesso può disfarlo. Nessuno all'infuori di
lui ha promosso quelle cause che determinano gli effetti dominanti la
sua vita attuale.


Egli può superare ogni limitazione, perché egli stesso la creò con i
suoi atti (1), e perché è in possesso di risorse spirituali non
soggette alle pressioni planetarie.

Un superstizioso timore riverenziale dell'astrologia rende l'uomo un
automa, schiavo della propria sottomissione ad una guida meccanica.
...
L'anima è libera. Non può essere soggiogata dalle stelle.


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Come diceva Appio Claudio Cieco:

"Faber quisque fortunae suae"

ossia:

"Ciascuno è artefice del proprio destino"

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[Ucci Do]

Ma tu ripeti a te stesso quotidianamente nel tuo silenzio: taci del tacere.

Martin Heidegger

[Regina di Coppe]

Ma tu ripeti a te stesso quotidianamente nel tuo silenzio: taci del tacere.

Martin Heidegger

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Ma ripetere questa frase, anche solo mentalmente, non è un tacere, non è un silenzio.


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[Ucci Do]

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Ma ripetere questa frase, anche solo mentalmente, non è un tacere, non è un silenzio.


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Esattamente.

Infatti Heidegger si chiede se sia possibile superare e trascendere il "nesso" tra l'io e l'essenza della verità.

Lo spiega bene in Quaderni Neri.

<< Lasciare entra l'ente - lasciarlo passare "attraverso".

L'esser-ci.

L'ambiguità di quel "tramite".

Dunque fu un malinteso di Essere e Tempo quello di poter superare direttamente l'"ontologia".

Il terribile successo sta solo nel fatto che si chiacchiera ancora di più ed in maniera più infondata dell'"essere">>.

Queste riflessioni di Heidegger mi spingono a dire che l'unica chiave che ho per essere indifferenziato dall'essenza della Verità è Dio (che è al contempo dentro e fuori di me).

[Ucci Do]

Ho messo un punto che Heidegger non aveva messo e che, se messo, scombussola tutto il discorso.
Quoto esattamente.

Esattamente.

Infatti Heidegger si chiede se sia possibile superare e trascendere il "nesso" tra l'io e l'essenza della verità.

Lo spiega bene in Quaderni Neri.

<< Lasciare entra l'ente - lasciarlo passare "attraverso" l'esser-ci.

L'ambiguità di quel "tramite".

Dunque fu un malinteso di Essere e Tempo quello di poter superare direttamente l'"ontologia".

Il terribile successo sta solo nel fatto che si chiacchiera ancora di più ed in maniera più infondata dell'"essere">>.

Queste riflessioni di Heidegger mi spingono a dire che l'unica chiave che ho per essere indifferenziato dall'essenza della Verità è Dio (che è al contempo dentro e fuori di me).

[Magno]

Ma tu ripeti a te stesso quotidianamente nel tuo silenzio: taci del tacere.

Martin Heidegger

Non ti prepari alla luce, arriva la Luce.

[Regina di Coppe]

Non ti prepari alla luce, arriva la Luce.

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è tuo questo aforisma?

o è una citazione?

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[primahyadum]

Gli ipocriti dediti all'adharma

«Questi uomini di natura demoniaca dicono che non esiste nel mondo né verità, né ordine, né Provvidenza, che il mondo è un composto di fenomeni e che è solo un gioco del caso. Avendo questa opinione, questi sventurati 'io', privi di comprensione e pieni di violenza vengono quaggiù come nemici del mondo»

(Baghavad Gita XVI, 8, 9)

[Regina di Coppe]

Non ti prepari alla luce, arriva la Luce.

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Già, ma sono i ciechi che hanno bisogno della "luce" per vedere.

(In fondo, anche la luce è soltanto un'illusione ottica).

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