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Discussione: Focus Palestina

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    Scontri tra polizia di Gaza e fanatici salafiti:16 morti e 125 feriti. Al-Qaida nella Striscia, cui prodest?
    Scritto il 2009-08-15 in News


    Gaza - Infopal. Venerdì notte, a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, 16 persone sono rimaste uccise e 125 ferite durante scontri tra la polizia di Gaza e il gruppo combattente salafita 'Jund Ansar Allah' (soldati per Dio), guidato da Sheikh Abdul-Latif Musa, un estremista, sembra, filo-al-Qa'ida.

    Fonti della sicurezza nel governo di Gaza hanno reso noto che tra le vittime ci sono membri delle forze di polizia, del gruppo salafita, alcuni civili (tra cui un bambino) e lo stesso Abu Musa.


    I combattenti salafiti, e il loro capo, Sheikh Abu Mousa, erano asserragliati nella casa di quest'ultimo, quando il ministro dell'Interno ha chiesto loro di arrendersi, ma invano. L'abitazione è stata poi fatta esplodere dalle forze di polizia.

    Venerdì sera, durante una conferenza stampa svoltasi a Gaza City, il portavoce del governo, Taher An-Nunu, ha dichiarato che il gruppo è responsabile di un recento attacco contro cerimonie nuziali e Internet café. E ha spiegato che gli scontri sono avvenuti dopo che l'imam di gruppo salafita, Abu Mousa, aveva dichiarato "atei" i musulmani di Gaza e aveva annunciato la nascita di un "emirato islamico".

    An-Nunu ha aggiunto che le forze di sicurezza di Gaza manterranno l'ordine e faranno rispettare la legge.

    "Se Hamas istituisce un governo di Dio, noi salafiti lo serviremo", aveva affermato Abu Musa, accusando il movimento islamico di non seguire la shari'a.

    In risposta, il ministro dell'Interno ha dichiarato che Musa "sembra soffrire di un attacco di pazzia", e ha aggiunto che chiunque porti armi e diffonda caos e insicurezza sarà perseguito per legge.

    Da parte sua Ismail Haniyah, premier del governo di Gaza, ha affermato che non ci sono guerriglieri palestinesi nella Striscia di Gaza che hanno combattuto contro gli Usa in Iraq o in Afghastinan, e neanche infiltrati, e che tali insinuazioni sono diffuse da lsraele. E ha sottolineato che il governo non permetterà il ritorno di una situazione di instabilità e insicurezza nella Striscia.

    Il gruppo salafita aveva annunciato la propria nascita nella Striscia circa due mesi fa.

    Un'altra organizzazione di fanatici, seguaci del fantomatico Bin Laden, dunque? Cui prodest? A chi giova?



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  2. #2
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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    Crimini di guerra israeliani contro Gaza, il 73% dei bambini è affetto da disturbi comportamentali.
    Scritto il 2009-08-10 in News



    Gaza - Infopal. Secondo i risultati di uno studio pubblicato di recente nella Striscia di Gaza, a seguito della recente guerra israeliana, si registra un significativo deterioramento delle condizioni psicologiche dei bambini palestinesi che vivono nella Striscia.

    La guerra di Israele, durata 23 giorni, ha provocato la morte di più di 1400 persone, per lo più bambini e donne.

    Lo studio eseguito dall’associazione "Ard al-Insan", che ha sede a Gaza, rivela che il 73% dei bambini della Striscia di Gaza soffre di disturbi psicologici e comportamentali, a causa dei traumi subiti. Incubi ed enuresi notturna, sono assai frequenti, così come altre gravi patologie.

    Il dott. Ayesh Sammur, direttore dell'ospedale psichiatrico di Gaza, commentando i risultati dello studio, ha spiegato che i bambini soffrono di enuresi (difficoltà a trattenere le urine) a causa del terrore provocato dai bombardamenti durante l'ultimo genocidio israeliano contro Gaza.


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  3. #3
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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    Guerra contro Gaza, centinaia di migliaia di ordigni inesplosi.
    Scritto il 2009-08-10 in News


    Irin. Il Programma di sviluppo Onu (Undp) ha cominciato a rimuovere 600.000 tonnellate di macerie e detriti lasciati dall’operazione israeliana Piombo Fuso nella Striscia di Gaza.

    Dopo più di sei mesi, la minaccia più letale per i civili proviene infatti dagli ordigni inesplosi (Uxo, UneXploded Ordnance) che giacciono non solo tra i resti delle strutture abbattute, ma anche sotto terra. I crolli delle macerie e il materiale nocivo, che comprende gli Uxo, hanno ucciso 17 palestinesi e ne hanno feriti almeno 25 – la maggior parte bambini – dallo scorso 18 gennaio, data di conclusione della guerra. I dati provengono tutti dalla sede dell’Undp a Gaza.

    Almeno 31 sono i proiettili al fosforo bianco ritrovati. Il loro utilizzo da parte d’Israele è stato inizialmente negato, ma poi recentemente riconosciuto in un rapporto ufficiale, pur sostenendo che il suo impiego sarebbe stato limitato in modo conforme alle principali leggi internazionali.

    Kerei Ruru, capo dell’ufficio di Gaza della Squadra d’azione Onu anti-mine (Unmat), ha lavorato a Gaza dalla fine di gennaio per individuare e neutralizzare gli Uxo: “Qualcosa come 4.000 unità abitative sono state completamente distrutte dai bombardamenti – ha spiegato – , e gli accertamenti sui rischi Uxo vengono condotti in ogni sito.”

    Fortunatamente, la maggior parte delle contaminazioni in superficie è stata rimossa dalle autorità di Gaza, secondo l’Unmat, che è tuttavia attualmente impegnata a disseppellire gli Uxo nascosti nelle macerie di migliaia di edifici distrutti e in 12.000 ettari di terreni agricoli. I team di Ruru stanno ancora attendendo di ricevere il permesso per accedere alle aree di confine a nord e a est della regione, anch’esse a rischio Uxo.

    Sono cinque le squadre guidate da Ruru a Gaza, tutte parte del britannico Gruppo consultivo anti-mine (Mag), l’Ong che fa da partner all’Onu in questa missione.

    Le squadre del Mag hanno già individuato 120 Uxo e 31 bombe al fosforo bianco inesplose nella Striscia, secondo i dati aggiornati allo scorso 23 luglio e riportati da Ruru. Fino all’inizio di giugno, il 28% degli oggetti rinvenuti contenevano fosforo bianco, mentre il 72% erano esplosivi ad alta pericolosità, in base a quanto riferisce l’Unmat.

    Dopo la fine delle operazioni israeliane, l’Unmat ha aperto tutte le arterie stradali della regione, permettendo l’arrivo degli aiuti umanitari e “ripulendo” dagli Uxo 42 scuole sostenute dal Fondo Onu per l’infanzia e dall’Agenzia Onu per il Soccorso e le opere, oltre a diverse aree industriali e residenziali e ad altri edifici di alta priorità, tra cui ospedali e strutture Onu.

    Il direttore del Mag Mark Russell ha rinvenuto sette mine anti-carro in una volta nell’area di Abu ‘Ida, a Jabaliyya, una zona da affidare all’Undp per essere ripulita dalle macerie.

    “Le mine anti-carro sono utilizzate per demolire i palazzi – spiega Russell – : vengono piazzate alla base di una struttura per spianare l’edificio, producendo un effetto a strati.”

    Alla ricerca di Uxo. “Il miglior rilevamento degli Uxo viene fatto esaminando i frammenti degli ordigni, oppure i fori provocati dagli ordigni stessi – che indicano la misura del danno sostenuto dall’edificio – , o ancora le testimonianze oculari” spiega Ruru.

    L’Unmat ha inoltre addestrato le squadre di rimozione macerie dell’Undp e dell’Ong internazionale Chf nell’adottare misure di sicurezza anti-Uxo prima d’intraprendere attività di ricerca fra i detriti.

    L’Undp ha scoperto 2.533 siti privati da “ripulire” – tutte abitazioni - , in aggiunta a 23 edifici pubblici, secondo ‘Amran al-Kharubi, funzionario del Programma a Gaza.

    Il progetto di rimozione delle macerie è un passo essenziale per il recupero e il ristabilimento dei servizi per i residenti, e punta a salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente ed a creare opportunità di lavoro per più di 200.000 abitanti della Striscia.

    L’Unmat conduce una valutazione dei rischi per ogni sito in cui vengono effettuati i lavori. Se il rischio calcolato è basso, le operazioni continuano. Se è medio, i membri addestrati delle squadre di rimozione osservano quali sono le potenziali minacce e una squadra dell’Unmat resta di guardia nell’area. Se infine il rischio è alto, l’Unmat mantiene sul posto una squadra anti-Uxo costantemente.

    Oltre alle case private, centinaia di altri bersagli, compresi 700 impianti industriali privati e più di 100 edifici pubblici, sono stati danneggiati o distrutti durante le operazioni belliche, sostiene al-Kharubi.



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  4. #4
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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    La Pax israeliana, Netanyahu promette: 'le colonie non si toccano'. Ai palestinesi, lo stato-banthustan.
    Scritto il 2009-08-10 in News




    Tel Aviv - Infopal. Benjamin Netanyahu, il primo ministro di Israele, ha dichiarato che evacuare gli insediamenti ebraici da Gaza è stato un "errore" e che esso "non verrà più commesso" né a Gerusalemme Est né in Cisgiordania. Insomma, un bello schiaffo in faccia a Stati Uniti ed Europa, e a tutti coloro, in Occidente, parlano degli "sforzi di pace israeliani" e puntano il dito contro i palestinesi che "non apprezzano le tante e grandi concessioni di Israele".

    E uno schiaffo sonoro anche alla dirigenza di Fatah, il cui presidente, Mahmud Abbas, appena rieletto, sembra andar più d'accordo con gli occupanti che con i propri compatrioti.


    Le prevedibili dichiarazioni dell'estremista Netanyahu sono giunte durante la seduta settimanale del governo sionista, e in occasione del quarto anniversario del ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza.

    “Il mio governo non aumenterà il numero degli evacuati - ha affermato Netanyahu -. Il ritiro da Gaza non ha portato né la pace né la sicurezza, e la Striscia è diventata una base per Hamas sotto la supervisione dell'Iran".

    Il premier sionista mente e manipola la verità su due punti: non è a causa del ritiro unilaterale israeliano che "non c'è pace" con i palestinesi, ma è l'occupazione stessa della terra palestinese e il feroce assedio imposto alla Striscia che distruggono ogni possibilità di pace. Entrambi prodotti da Israele. Hamas nella Striscia di Gaza c'è da venti anni e non si è radicata a seguito dell'evacuazione dei coloni e dell'esercito.


    Netanyahu ha poi giurato di offrire ai coloni occupanti illegalmente la Striscia, ed evacuati appunto quattro anni fa, ulteriori aiuti, oltre a quelli già ricevuti, e ha garantito che il suo governo "non commetterà lo stesso errore". Dunque, un "vero partner per la pace" per Abbas e l'Anp di Ramallah.


    Le esternazioni del premier israeliano non sono finite qui: ha aggiunto che "qualsiasi accordo di pace con i palestinesi dovrà essere condizionato al riconoscimento di Israele come stato ebraico", e che i palestinesi dovranno accettare uno stato (un banthustan con pezzetti di terra sparsi qua e là e scollegati fra loro, ndr) disarmato che funzioni sotto speciali condizioni di sicurezza stabilite da Israele. Il danno e la beffa, quindi, accettabile soltanto da dirigenti quisling.


    Infatti, neanche le moderatissime e vuote dichiarazioni uscite dal VI Congresso di Fatah, svoltosi la settimana scorsa a Betlemme, sono state apprezzate dai guerrafondai di Tel Aviv: sia Netanyahu sia il suo ministro della Difesa, Ehud Barak, le hanno rigettate.

    E' la Pax israeliana. La pace degli oppressori e degli ingiusti.

    A.L.



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    Gaza, i bambini e le menzogne dell'informazione.
    Scritto il 2009-08-08 in News


    Di Vittorio Arrigoni, Ism.

    Gaza City.

    Da settimana scorsa i cuccioli d'uomo di Gaza city sono primatisti nel Guinness dei Primati, e quindi assurti agli onori dell'attenzione mediatica,
    non perché durante 3 giorni di bombardamenti 430 di loro sono stati uccisi e 1.855 sono rimasti feriti. Non per la più alta densità di bambini intrappolati in una minuscola Striscia di terra. Non per gli elevatissimi tassi di malnutrizione (a Gaza, un bambino su 10 è affetto da deperimento) di anemia, (uno su 2 è affetto da anemia,1 su 3 da ritardi della crescita e il 75% dei bambini sotto i 5 anni soffre di carenze di vitamina A). Primatisti a Gaza non perché la maggioranza dei bambini muore nel primo mese di vita poiché nato prematuramente o con peso insufficiente alla nascita, a causa della mancanza di medicinali, attrezzature e assistenza appropriata (TUTTI DATI UNICEF), risultato del criminale assedio israeliano. Ma primatisti per essere riusciti a far volare contemporaneamente tremila aquiloni oltre il filo spinato e le torri dei cecchini al confine. Un palliativo alla libertà negata. Angeli in gabbia,
    come imparare a volare via dall'assedio di Gaza.video:YouTube - Little angels in the cage: how to fly in the siege of Gaza Sempre sulla carne innocente dei bambini palestinesi,
    c'è che si diletta a marchiare la menzogna della propaganda sionista. Cosa vedete in questa foto? http://img248.imageshack.us/img248/561/hamas.png altre foto:
    Hamas dans la bande de Gaza est la masse de mariage - Al-Qassam English Forum A due occhi lucidi e coerenti,
    appaiono dei giovani sposi accompagnati per mano da delle damigelle sulla via dell'altare. Spacciando per notizia quella che è in realtà è un'invenzione, una bufala,
    alcuni siti e forum hanno denunciato quelle foto come la dimostrazione di atti di pedofilia legalizzata in Palestina.
    Che quelle damigelle non sono in realtà damigelle ma le incoscienti spose date in pasto a centinaia di pedofili. Io che stavo a 200 metri da dove si è celebrato il matrimonio collettivo,
    sorseggiando un milkshake, confermo l'autenticità della scena da me sopradescritta: non sono le spose quelle bambine, sono solo le damigelle.
    Capito miei piccoli tg4 ambulanti??? Invito chi a cuore verità e giustizia a a mobilitarsi ed andare a esprimere un opinione di diniego e disgusto su questi siti spacciatori di immondizia come fossero notizia : http://liberaliperisraele.ilcannocch...t/2311687.html http://hurricane_53.ilcannocchiale.it/ Pedofili organici di hamas. - NNTP.IT Matrimoni sotto Hamas a Gaza - GamesVillage Forum Attorno a questa clamorosa bufala addirittura si riunisco sdegnati gruppi su facebook: Causes on Facebook | Stop with baby-brides in Gaza - Basta con le bambine-spose a Gaza Quelle più fastidiose, fra tutte queste pagine online, sono quelle che si elevano a difesa dei diritti delle donne, esclusivamente quando le donne sono discriminate da islamisti,
    non un fiato di denuncia contro gli stupri dei nostri concittadini da Palermo a Milano a danno di extracomunitarie: Mille e Una Donna: FOTO Nelle stile razzista e ipocrita di milleeunadonna,
    come le trattano gli ebrei le donne nei paesi musulmani?
    Leggiamo da un passato rapporto di Amnesty: "Le restrizioni imposte dalle autorità israeliane hanno determinato tassi record di povertà, disoccupazione e problemi sanitari per l’intera popolazione dei Territori Occupati. Le limitazioni di movimento, il rifiuto o il divieto di passaggio ai checkpoint, i blocchi e i coprifuoco causano complicazioni a catena alle donne che hanno bisogno di cure mediche, con esiti in diversi casi mortali. Decine di donne sono state costrette a partorire ai posti di blocco o in strada, perdendo in diversi casi i loro neonati a causa del divieto di passaggio imposto dai militari israeliani. La paura di non essere in grado di raggiungere un ospedale in tempo per partorire è diventata una delle principali ragioni di ansia per le donne palestinesi.
    Come potenza occupante, ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra, Israele ha l’obbligo di garantire adeguate cure mediche alla popolazione palestinese di Gaza e della Cisgiordania, specialmente alle donne in gravidanza. Tuttavia, Israele ignora sistematicamente quest’obbligo e spesso l’esercito impedisce l’accesso ai servizi sanitari alle donne, ai bambini e agli uomini".
    E come le trattano i cristiani le donne musulmane?
    Estrapolo da un gran pezzo giornalistico di Fulvio Grimaldi:
    "Oggi l’Iraq è un paese con due milioni di vedove di guerra, 5 milioni di orfani, 2 milioni di sfollati e 4 milioni di rifugiati all’estero che sopravvivono nell’indigenza più assoluta, in minima parte tenuti dall’UNHCR con la bocca sopra la linea di galleggiamento. Un altro milione e mezzo è stato spazzato via da 13 anni di sanzioni. In totale tra morti ammazzati e espulsi dal circuito della cittadinanza, dal futuro, quasi vent’anni di guerra imperialista all’Iraq hanno sottratto dieci milioni di persone su 25: il 40% di una nazione. Forse soltanto Re Leopoldo del Belgio, con i suoi 20 milioni di congolesi trucidati, era riuscito a far meglio. L’80% degli iracheni, secondo la riduttiva statistica ONU, ha subito ferimenti, sequestri, morte. Non c’è famiglia irachena che non abbia vissuto la scomparsa, l’incarceramento, o la soppressione dopo tortura di uno dei suoi membri. Jewad, il cui pallone finì in un fosso su un cadavere, quando aveva nove anni, non riesce più a guardare un pallone. L’incombenza dei rastrellamenti e degli arresti arbitrari da parte di milizie o guardie, dopo quelli dei 60mila incarcerati senza processo e senza avvocati dagli Usa, è costante per qualsiasi cittadino che si muova oltre le muraglie “israeliane” erette dai pulitori confessionali attorno al suo quartiere o villaggio. Tra i profughi all’estero, tenuti al margine di società, lavoro, scuola, sanità, si è inevitabilmente sviluppato la “prostituzione di sopravvivenza”. Le irachene vengono chiamate tout court “profughe puttane”. Il loro mestiere è agevolato dal fatto che nel loro paese “liberato”, in carcere o per strada, avevano già subito stupri. C’è qualche ginocrate del femminismo anti-velo che si inalberi? " Successe così ai tempi del nazismo.
    In sordina, gli ebrei venivano dipinti come dei mostri,
    tanto valeva metterli nei forni. Succede oggi in tempi di islamofobia,
    se i palestinesi sono tutti pedofili vale la pena tiragli addosso una bomba atomica,
    oltre il fosforo bianco che ancora respiriamo da gennaio. Restiamo Umani Vittorio Arrigoniattivista per i diritti umani blog: guerrilla radio approfondimenti:Islamophobia. Ignorance Or Propaganda? | Gaza | Israel | Islamophobia | Foreign Matters | Sky News Blogs



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    Gaza, i bambini e le menzogne dell'informazione.
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    Da settimana scorsa i cuccioli d'uomo di Gaza city sono primatisti nel Guinness dei Primati, e quindi assurti agli onori dell'attenzione mediatica,
    non perché durante 3 giorni di bombardamenti 430 di loro sono stati uccisi e 1.855 sono rimasti feriti. Non per la più alta densità di bambini intrappolati in una minuscola Striscia di terra. Non per gli elevatissimi tassi di malnutrizione (a Gaza, un bambino su 10 è affetto da deperimento) di anemia, (uno su 2 è affetto da anemia,1 su 3 da ritardi della crescita e il 75% dei bambini sotto i 5 anni soffre di carenze di vitamina A). Primatisti a Gaza non perché la maggioranza dei bambini muore nel primo mese di vita poiché nato prematuramente o con peso insufficiente alla nascita, a causa della mancanza di medicinali, attrezzature e assistenza appropriata (TUTTI DATI UNICEF), risultato del criminale assedio israeliano. Ma primatisti per essere riusciti a far volare contemporaneamente tremila aquiloni oltre il filo spinato e le torri dei cecchini al confine. Un palliativo alla libertà negata. Angeli in gabbia,
    come imparare a volare via dall'assedio di Gaza.video:YouTube - Little angels in the cage: how to fly in the siege of Gaza Sempre sulla carne innocente dei bambini palestinesi,
    c'è che si diletta a marchiare la menzogna della propaganda sionista. Cosa vedete in questa foto? http://img248.imageshack.us/img248/561/hamas.png altre foto:
    Hamas dans la bande de Gaza est la masse de mariage - Al-Qassam English Forum A due occhi lucidi e coerenti,
    appaiono dei giovani sposi accompagnati per mano da delle damigelle sulla via dell'altare. Spacciando per notizia quella che è in realtà è un'invenzione, una bufala,
    alcuni siti e forum hanno denunciato quelle foto come la dimostrazione di atti di pedofilia legalizzata in Palestina.
    Che quelle damigelle non sono in realtà damigelle ma le incoscienti spose date in pasto a centinaia di pedofili. Io che stavo a 200 metri da dove si è celebrato il matrimonio collettivo,
    sorseggiando un milkshake, confermo l'autenticità della scena da me sopradescritta: non sono le spose quelle bambine, sono solo le damigelle.
    Capito miei piccoli tg4 ambulanti??? Invito chi a cuore verità e giustizia a a mobilitarsi ed andare a esprimere un opinione di diniego e disgusto su questi siti spacciatori di immondizia come fossero notizia : Io di gente così ho paura e repulsione Ugo Volli | LiberaliPerIsraele | Il Cannocchiale blog Hurricane_53 | Il Cannocchiale blog Pedofili organici di hamas. - NNTP.IT Matrimoni sotto Hamas a Gaza - GamesVillage Forum Attorno a questa clamorosa bufala addirittura si riunisco sdegnati gruppi su facebook: Causes on Facebook | Stop with baby-brides in Gaza - Basta con le bambine-spose a Gaza Quelle più fastidiose, fra tutte queste pagine online, sono quelle che si elevano a difesa dei diritti delle donne, esclusivamente quando le donne sono discriminate da islamisti,
    non un fiato di denuncia contro gli stupri dei nostri concittadini da Palermo a Milano a danno di extracomunitarie: Mille e Una Donna: FOTO Nelle stile razzista e ipocrita di milleeunadonna,
    come le trattano gli ebrei le donne nei paesi musulmani?
    Leggiamo da un passato rapporto di Amnesty: "Le restrizioni imposte dalle autorità israeliane hanno determinato tassi record di povertà, disoccupazione e problemi sanitari per l’intera popolazione dei Territori Occupati. Le limitazioni di movimento, il rifiuto o il divieto di passaggio ai checkpoint, i blocchi e i coprifuoco causano complicazioni a catena alle donne che hanno bisogno di cure mediche, con esiti in diversi casi mortali. Decine di donne sono state costrette a partorire ai posti di blocco o in strada, perdendo in diversi casi i loro neonati a causa del divieto di passaggio imposto dai militari israeliani. La paura di non essere in grado di raggiungere un ospedale in tempo per partorire è diventata una delle principali ragioni di ansia per le donne palestinesi.
    Come potenza occupante, ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra, Israele ha l’obbligo di garantire adeguate cure mediche alla popolazione palestinese di Gaza e della Cisgiordania, specialmente alle donne in gravidanza. Tuttavia, Israele ignora sistematicamente quest’obbligo e spesso l’esercito impedisce l’accesso ai servizi sanitari alle donne, ai bambini e agli uomini".
    E come le trattano i cristiani le donne musulmane?
    Estrapolo da un gran pezzo giornalistico di Fulvio Grimaldi:
    "Oggi l’Iraq è un paese con due milioni di vedove di guerra, 5 milioni di orfani, 2 milioni di sfollati e 4 milioni di rifugiati all’estero che sopravvivono nell’indigenza più assoluta, in minima parte tenuti dall’UNHCR con la bocca sopra la linea di galleggiamento. Un altro milione e mezzo è stato spazzato via da 13 anni di sanzioni. In totale tra morti ammazzati e espulsi dal circuito della cittadinanza, dal futuro, quasi vent’anni di guerra imperialista all’Iraq hanno sottratto dieci milioni di persone su 25: il 40% di una nazione. Forse soltanto Re Leopoldo del Belgio, con i suoi 20 milioni di congolesi trucidati, era riuscito a far meglio. L’80% degli iracheni, secondo la riduttiva statistica ONU, ha subito ferimenti, sequestri, morte. Non c’è famiglia irachena che non abbia vissuto la scomparsa, l’incarceramento, o la soppressione dopo tortura di uno dei suoi membri. Jewad, il cui pallone finì in un fosso su un cadavere, quando aveva nove anni, non riesce più a guardare un pallone. L’incombenza dei rastrellamenti e degli arresti arbitrari da parte di milizie o guardie, dopo quelli dei 60mila incarcerati senza processo e senza avvocati dagli Usa, è costante per qualsiasi cittadino che si muova oltre le muraglie “israeliane” erette dai pulitori confessionali attorno al suo quartiere o villaggio. Tra i profughi all’estero, tenuti al margine di società, lavoro, scuola, sanità, si è inevitabilmente sviluppato la “prostituzione di sopravvivenza”. Le irachene vengono chiamate tout court “profughe puttane”. Il loro mestiere è agevolato dal fatto che nel loro paese “liberato”, in carcere o per strada, avevano già subito stupri. C’è qualche ginocrate del femminismo anti-velo che si inalberi? " Successe così ai tempi del nazismo.
    In sordina, gli ebrei venivano dipinti come dei mostri,
    tanto valeva metterli nei forni. Succede oggi in tempi di islamofobia,
    se i palestinesi sono tutti pedofili vale la pena tiragli addosso una bomba atomica,
    oltre il fosforo bianco che ancora respiriamo da gennaio. Restiamo Umani Vittorio Arrigoniattivista per i diritti umani blog: guerrilla radio approfondimenti:Islamophobia. Ignorance Or Propaganda? | Gaza | Israel | Islamophobia | Foreign Matters | Sky News Blogs



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    Cisgiordania: 3.000 palestinesi a rischio di espulsione
    Scritto il 2009-07-31 in Apartheid e pulizia etnica


    Gerusalemme – Infopal. Fonti della stampa israeliana hanno rivelato l’esistenza di un piano per annettere la cittadina di Bayt Iksa, a nord ovest di Gerusalemme, dopo averla isolata tramite il Muro di separazione costruito all'interno della Cisgiordania occupata. La notizia ha diffuso il panico tra la gente del luogo, che teme che un simile gesto possa rappresentare il preludio alla loro espulsione dalla cittadina.

    Come ha riportato il quotidiano Haaretz, annettere Bayt Iksa sarebbe in realtà discordante con il parere del servizio di sicurezza Shabak e della polizia israeliana, poiché questi temono “che ciò possa consentire agli abitanti della cittadina di entrare in Israele liberamente e senza controllo, e che aumenti l’opportunità di sferrare attacchi o di contrabbandare armi”.

    Insieme alle forze di sicurezza, è contraria all’annessione una delibera emanata a questo proposito dal governo israeliano nel 2006, la quale intendeva appunto impedire che 3000 palestinesi della Cisgiordania attraversassero il Muro e si trasferissero in Israele..

    Tuttavia, prosegue Haaretz, “i funzionari del Ministero della Difesa israeliano hanno sostenuto che il muro attorno alla cittadina sarà temporaneo, anche se dovrebbe costare decine di milioni di Shekel”, ch equivalgono a milioni di euro.

    Il governo Sharon aveva deciso d’inglobare la cittadina in territorio israeliano nel 2003, ma il successivo governo Olmert aveva posizionato il muro in modo da lasciare Bayt Iksa separata dai territori occupati nel 1948. Oggi, il Ministero della Difesa ha avviato la costruzione del tratto di muro a nord-ovest della cittadina, in modo da collegarlo in seguito al resto della barriera.


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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    Razzismo made in Israel: rinnoviato il divieto al ricongiungimento familiare dei palestinesi.
    Scritto il 2009-07-29 in Apartheid e pulizia etnica


    Gerusalemme - Infopal. Jamal Zahalka, leader del partito arabo-israeliano "National democratic assembly", ha denunciato ieri il prolungamento fino al luglio 2010 del divieto di ricongiungimento delle famiglie palestinesi in territorio israeliano.

    Zahalka, per questo motivo, ha quindi definito il governo di Benjamin Netanyahu “spudorato”, in quanto non troverebbe nulla di sbagliato nel separare le madri dai loro figli, o i mariti dalle loro mogli, e nel vantarsi poi di fronte al mondo intero di essere un governo “democratico”. Evidentemente, ha commentato, la legge israeliana non considera i palestinesi come esseri umani: “Non esiste un limite a una simile insolenza razzista?”, si è domandato il leader con meraviglia.

    L’estensione del divieto è stata approvata dal parlamento israeliano lunedì in tarda serata, con 47 voti a favore e 12 contro: con esso, alle famiglie palestinesi verrà impedito per la sesta volta consecutiva di ricongiungersi all’interno della “linea verde”, che delimita i territori palestinesi occupati nel 1948 [l’attuale stato d’Israele, ndr].

    Zahalka ha poi ricordato che tutte le organizzazioni umanitarie internazionali hanno condannato il decreto, accusandolo anch’esse di rappresentare un atto “razzista” da parte della Knesset. Persino l’Alta corte israeliana – sostiene il politico arabo – ha richiamato il governo perché prendesse in considerazione i casi umanitari, ma Netanyahu avrebbe scelto d’ignorare il richiamo.




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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    'Si scrive Al-Qaida, ma si legge CIA e si pronuncia Mossad'.
    Scritto il 2009-08-18 in News


    Di Filippo Fortunato Pilato.


    Si scrive Al-Qaida, ma si legge CIA e si pronuncia Mossad.

    Redazionale.

    Mentre movimenti di truppe israeliane sono monitorati al nord, sul confine libanese, come ci comunica l'amico corrispondente Dagoberto HB (vedi links 1 e 2), giunge da Tripoli l'eco di attentati terroristici. Un chiaro segnale di manovre volte a creare tensioni e reazioni, che i registi strategici sperano magari scomposte, per mettere in difficoltà la resistenza libanese o saggiarne la tenuta organizzativa e gerarchica.

    Contemporaneamente, da Gaza, assistiamo, con sincronismo cronometrico, al tentativo, da parte di fazioni "qaediste" (vedi link), di destabilizzare il controllo del potere nelle mani dell'unica, al momento formazione che abbia saputo resistere a tutti gli attacchi dell'entità sionista, anche quelli più terribili e devastanti come la recente carneficina denominata "piombo fuso", vero crimine di guerra e contro l'umanità, in cui sono state sperimentate nuove armi non convenzionali di distruzione di massa sulla popolazione civile.

    La formazione politica di Hamas, che dirige al momento la Striscia di Gaza, ha dimostrato così al mondo intero di non avere legami o nulla a che fare, come hanno invece voluto farci credere sin'ora i media asserviti alla lobby, con il terrorismo internazionale, che agisce e viene manovrato invece a vantaggio della propaganda strategica sion-yankee.


    Intanto continuano assedio ed embargo alla Striscia e West Bank, veri tentativi di genocidio, mentre ai vertici di Fatah, Abu Mazen e soci continuano a dare prova di alto tradimento e corruzione, stringendo alleanze con l'occupante sionista e accrescendo le persecuzioni nei confronti dei resistenti.

    E' recente la notizia della nomina nel Consiglio Direttivo di Fatah di un ebreo israeliano (fonte BBC).

    Come non vedere un'unica regia dietro tutto ciò.

    La stagione di nuovi e più devastanti eventi bellici è alle porte: prepariamoci ad assistere, entro pochi mesi, al più ramificato ed esteso attacco militare da parte sionista, con copertura "obamista", dell'area mediorientale considerata, dai folli strateghi di Tel Aviv, "Grande Israele".

    Il bersaglio è chiaramente l'Iran, ultimo ostacolo rimasto in campo al dilagare del falso messianismo sionista: messianismo da quattro soldi, anzi da trenta denari, prontamente accettati anche dai badogliani nostrani.

    Ma prima di cercare di fagocitare del tutto la Terra Santa e compiere l'impresa bellica programmata, l'entità coloniale sionista deve assicurarsi di aver liberi i fianchi, saggiarne la capacità reattiva, dividerne le fila, indebolirne le reazioni.

    E completare la giudaizzazione di Gerusalemme, espellendone i non "eletti" e distruggendo le moschee sul monte Moria, al fine di ricostruire il tempio.

    Intanto i nostri militari, insieme al resto delle forze d'interposizione internazionali, sono già lì, tra il Libano e l'Afganistan, carne da macello per gli interessi di Sion e Wall Street.

    Se almeno ci fosse, tra i nostri governanti, un uomo forte, coraggioso, capace di comprendere il pericolo per la nostra Nazione di rendersi complice di tali giochi di guerra e di sangue, oltre ad avere la lungimiranza di voler porre l'Italia a guida ed esempio di una condotta etica e giusta, che possa essere imitata anche da altre nazioni...

    Solo il mancato appoggio ai criminosi progetti giudaico-sionisti potrebbe intaccarne la forza e provocarne l'arresto.

    Perchè la forza di pochi uomini, seppur dotati di sofisticate e terribili armi belliche, seppur "eletti" (ma non certo per soggiogare il genere umano, come crede la perfida progenie), deriva solo dall'accondiscendenza che gli vien fornita: toglietegli consenso e ne arresterete i cingoli.


    Non c'è altra via per contrastare la pianificazione progettuale di dominio globale che pervade, come una forma di pazzia molto pericolosa per tutti, le menti sioniste, che questa: boicottarne il consenso, politico, culturale, teologico, militare, economico.

    Filippo Fortunato Pilato

    per la Redazione di Terra Santa Libera

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    Predefinito Rif: Focus Palestina

    Manifestazione nonviolenta a Nil'in: 9 palestinesi e 2 italiani intossicati dai lacrimogeni.
    Scritto il 2009-08-22 in News


    Ramallah - Infopal. Ieri mattina, a Nil'in, 9 palestinesi e 2 attivisti italiani sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni lanciati dall'esercito israeliano durante la settimanale manifestazione nonviolenta contro il Muro dell'Apartheid e il sequestro di terre da destinare alle colonie.

    Un vasto spiegamento di truppe israeliane ha attaccato il pacifico corteo, sparando lacrimogeni contro la folla radunata nei campi della cittadina.

    Palestinesi e attivisti internazionali stavano protestando contro la costruzione di un muro di cemento che sostituisce le barriere metalliche che dividono la cittadina dai terreni sequestrati da Israele.


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