User Tag List

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 17

Discussione: Jan Palach

  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    20 Aug 2009
    Messaggi
    10,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    4
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Jan Palach

    Il circolo di Sinistra Giovanile di cui faccio parte sta cercando di trovare un nome.

    Tre sono principalmente le proposte in campo:

    1) Antonio Gramsci;

    2)Carlo Giuliani;

    3)Jan Palach

    Io ho personalmente proposto la numero 3.

    Di seguito vi posto un articolo sulla storia del 1968 in Cecoslovacchia.

    Il 1968 attraversò in modo traumatico, con aspetti del tutto particolari, anche l'est europeo, dove il socialismo era stato realizzato (socialismo reale). Tre i paesi decisivi di questo movimento: la Polonia, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, dove si sviluppò un forte movimento studentesco.

    LA PRIMAVERA DI PRAGA

    Il 1968 si apre a Praga con la ripresa del plenum del Comitato centrale (Cc) del Partito comunista cecoslovacco (PCC) del 3 gennaio, lo scontro diretto tra stalinisti (Novotny), fortemente legati all'URSS di Leonid Brezhnev, e il gruppo dei riformisti guidati da Alexander Dubcek, Oldrik, Cernik, Josef Smrkovsky e Zdenek Mlynar, che ha elaborato a partire dal 1967 un "Programma d'azione" riformista del partito (approvato nell'aprile '68) che, fra l'altro, punta alla progressiva separazione del ruolo e del potere del partito rispetto agli organismi istituzionali e al governo, e ad una decisa riforma dell'economia.

    Il processo di destalinizzazione, avviato con il XX Congresso del PCUS in Cecoslovacchia ritarda, anche se nel 1962 è stata tolta la gigantesca statua di Stalin che sovrasta Praga. Il 5 gennaio Dubcek sostituisce Novotny alla segreteria del PCC. Dopo pochi giorni il Rude Pravo, organo del partito, accusa, senza mai nominarlo, l'ex segretario Novotny per le violazioni dei diritti costituzionali sotto la sua gestione.

    Il clima ad est si surriscalda, anche perché proprio a gennaio è in corso a Mosca un processo a porte chiuse contro quattro dissidenti arrestati mesi prima durante un volantinaggio: Ginsburg, Galanskov, Dobrovlski e Vera Lazkova, e per il quale trentuno intellettuali sovietici non-dissidenti hanno chiesto la pubblicità del processo (la stessa richiesta costerà l'arresto all'ex generale Grogorienko).

    Intanto a Praga si accelera la svolta che raggiungerà il culmine in primavera. E per la prima volta, in un paese dell'est, il nuovo presidium del PCC presenta il rendiconto pubblico dei propri lavori. Il riformista Josef Smrkovski scrive sul Rude Pravo: "Noi dobbiamo creare un nuovo tipo di socialismo, senza avere alcun modello e all'altezza dei problemi di una società industriale". Mentre cresce il consenso popolare che vede in prima fila gli studenti e una nuova generazione di intellettuali e artisti, protagonisti, fra l'altro, di un fiorente rinnovamento del cinema in tutto l'est.

    A fine gennaio Dubcek, su invito del CC del PCUS si reca a Mosca e ai primi di febbraio incontrerà anche il leader ungherese Janos Kadar e quello polacco Wladislaw Gomulka; poi in occasione dei festeggiamenti per il XX anniversario della presa del potere del partito comunista in Cecoslovacchia (22 febbraio 1948), Dubcek tiene un discorso non gradito a Breznev e agli altri segretari comunisti dell'est presenti a Praga, nel quale traccia alcune direttrici della sua politica di rinnovamento interno e di autonomia in campo internazionale.

    Formalmente ancora nessun uomo del nuovo corso controlla il governo e le istituzioni del paese, ma un episodio fa precipitare la situazione a vantaggio di Dubcek: il caso del generale Sejna che, poco prima di essere formalmente accusato di preparare un putsch a favore di Novotny, fugge negli Stati Uniti portando con sé denaro pubblico. La posizione del governo in carica diventa insostenibile.

    Il 21 marzo, dopo massicce proteste popolari e studentesche, il presidium del Comitato centrale invita Novotny a dimettersi da presidente della repubblica e una settimana dopo viene nominato alla carica di presidente della repubblica il generale Ludvik Svoboda in una situazione in cui cresce l'allarme degli altri paesi dell'est. Alla Conferenza di Dresda dei partiti comunisti dell'est vengono rivolte dure critiche agli sviluppi della situazione cecoslovacca. Negli stessi giorni il Comitato centrale del PCC riabilita le vittime del processo del 1952 contro l'allora segretario comunista, Rudolf Slansky, condannato a morte e giustiziato.

    Ad aprile il comitato centrale del PCC approva il Programma d'azione e un vasto piano di riabilitazioni di figure che hanno patito le purghe staliniane; il 24 migliaia di studenti manifestano a Praga davanti all'ambasciata americana contro la guerra nel Vietnam. Finalmente si dimette il governo presieduto da Jozef Lenàrt e si forma dopo due giorni il governo del nuovo corso presieduto da Oldrich Cernik, mentre Josef Smrkovsky diventa presidente dell'Assemblea nazionale (parlamento). A maggio, dopo l'ennesima convocazione a Mosca di Dubcek e Smrkovski, stavolta in compagnia di Vasil Bilak, che si rivelerà poi legato alla vecchia leadership del partito, arriva a Praga Luigi Longo, segretario del PCI, che porta il pieno appoggio dei comunisti italiani al nuovo corso.

    A fine maggio il ministero della difesa annuncia per giugno manovre militari del Patto di Varsavia sul territorio cecoslovacco. La notizia non ferma il vento delle trasformazioni con la convocazione da parte del Cc, per settembre, del XIV congresso "straordinario" del PCC; il CC riafferma il ruolo dirigente del partito comunista e il divieto di ricostituzione di altre formazioni politiche esterne al Fronte nazionale, piccola coalizione costituzionalmente legata al regime a partito unico composta di personalità e gruppi presenti in piccola percentuale nell'Assemblea nazionale.

    Giugno è un mese decisivo: nascono infatti nelle fabbriche più importanti come la Ckd di Praga-Smichov e la Skoda di Pilsen i primi consigli operai e i primi comitati per l'autogestione delle fabbriche. E proprio nello stesso periodo appare sulla stampa il "Manifesto delle 2000 parole" redatto da Ludvik Vaculik e poi sottoscritto da migliaia di esponenti del mondo della cultura, dell'arte e dello sport. Esso sollecita un'accelerazione del processo di democratizzazione in atto. Il documento suscita aspre critiche da parte sovietica e viene definito dal nuovo governo, dall'Assemblea nazionale e dal partito come "politicamente irresponsabile".

    Ma ecco che a luglio si va verso una precipitazione di eventi. Le manovre del Patto di Varsavia, formalmente, finiscono il 30 giugno ma le truppe sovietiche decidono di rimanere in Cecoslovacchia. A metà luglio si tiene un nuovo vertice improvviso dei leader dei partiti comunisti a Varsavia sempre senza i leader rumeni, ma stavolta anche senza i leader cecoslovacchi che rifiutano di partecipare e propongono invece rapporti bilaterali a Praga "appena le truppe sovietiche saranno partite"; i partiti riuniti a Varsavia giudicano "assolutamente inaccettabile" la situazione e inviano a Praga una lettera nella quale denunciano, per la prima volta, la presenza di "forze straniere che tentano di far uscire la Cecoslovacchia dal solco del socialismo".

    Nasce in questa occasione la prima formulazione della "dottrina Brezhnev" sulla sovranità limitata dei paesi dell'est. È lo scontro: il PCC respinge duramente le accuse. Però a sorpresa l'Unione sovietica si dichiara disposta ad iniziare colloqui bilaterali e gli animi sembrano riappacificati, tanto che viene convocato un vertice dei segretari dei partiti comunisti dell'est nella cittadina slovacca di Cierna nad Tisou. Alla fine tutti si dichiarano "soddisfatti" e in una Conferenza a Bratislava si definisce un documento comune nel quale si riafferma "che la difesa delle conquiste del socialismo è dovere internazionale di tutti i paesi socialisti", e i principi "dell'eguaglianza, del rispetto della sovranità e dell'indipendenza nazionali, dell'integrità territoriale".

    Dubcek , informando della trattativa di Cierna, invita i propri concittadini a non temere nessuna minaccia alla sovranità del paese. Nel breve periodo di tranquillità controllata che seguirà, il 9 agosto arriva a Praga il maresciallo Tito a capo di una delegazione della Jugoslavia in appoggio al nuovo corso e il 15 il capo di stato romeno, Nicolae Ceausescu.

    Improvvisamente, il 19 agosto Dubcek riceve una dura lettera di Brezhnev, segretario del Pcus, nella quale si esprime "insoddisfazione" per gli sviluppi della situazione in Cecoslovacchia. Alle 23 del 20 agosto truppe di Unione sovietica, Polonia, Germania orientale, Ungheria e Bulgaria invadono la Cecoslovacchia.

    Il 26 agosto i dirigenti cecoslovacchi sono costretti a sottoscrivere un protocollo segreto nel quale accettavano, pensando di salvare comunque il nuovo corso, l'occupazione militare del paese finché la situazione non si fosse normalizzata. Ancora a dicembre, i sindacati metalmeccanici chiedono il proseguimento della riforma economica e una legge che riconosca l'autogestione. In questo clima di sconfitta e di amarezza diffusa (la gente era stata ostile al comunicato "congiunto", vale a dire al diktat, che era seguito al sequestro della leadership del nuovo corso a Mosca) si avvia la normalizzazione e le epurazioni.

    Il 16 gennaio del 1969 lo studente Jan Palach si darà fuoco in Piazza Venceslao per protesta contro l'occupazione militare del paese e la normalizzazione, come i bonzi vietnamiti che denunciavano l'aggressione americana. Il 17 aprile Dubcek viene estromesso da segretario generale, al suo posto viene nominato il "normalizzatore" Gustav Husak. Il 29 settembre un documento del CC del PCC liquida ufficialmente la politica di riforme. A Novembre viene sciolto l'ultimo consiglio di fabbrica, quello della Skoda di Pilsen . Il nuovo corso di Praga è durato una sola primavera.


    E ancora di seguito una notizia ancora più precisa:

    Jan Palach si appiccò il fuoco, dopo essersi cosparso di benzina, il 16 gennaio 1969, in piazza San Venceslao a Praga. Da quel giorno Jan Palach è diventato il simbolo della "Rivoluzione di Praga" soffocata dai carri armati dell'allora Unione Sovietica. Nel pomeriggio ormai tardo la luce si smorzava già, col freddo invernale, sulle mura gotiche del castello di Hradcany e su quelle barocche del quartiere di Mala Strana.
    Praga viveva il quinto mese d'occupazione sovietica (di "aiuto fraterno" secondo la versione ufficiale del regime comunista), e il numero degli esuli cresceva insieme alla rassegnazione. C'era poco da aspettarsi da un "paese di deboli", dalla patria del Buon Soldato Svejk, che usa la simulazione dell'idiozia come forma di resistenza. La furbizia genialmente cretina di Svejk poteva anche essere "epica" sul piano letterario, non lo era in quella realtà umiliante.
    C'era una forte differenza tra la burocratica Cacania austro-ungarica, contro la quale armeggia con le sue astuzie il buffo, pacifico eroe ceco sulle pagine del romanzo di Hasek, e l'Unione Sovietica intervenuta con i carri armati per cancellare la Primavera di Praga, estremo e vano tentativo di democratizzare il socialismo reale. Il gesto dello studente in quel giovedì di trent'anni fa fu l'esatto opposto dello stile di Svejk: fu lineare, diretto, senza furbizie. Fu un'azione coraggiosa. Certo la giovinezza di chi lo compì suscitò rimpianto.
    Oggi Jan Palach è l'eroe anti Svejk. Ha da tempo detronizzato la fama del buon soldato di Hasek. Il gesto di Jan Palach era contro questa situazione stagnante e affliggente. Non era un suicidio per disperazione, non era una resa definitiva, portata alle estreme conseguenze: era un'azione offensiva. Insomma era il gesto di un soldato che si sacrifica per gli altri, esortandoli a combattere.
    Non fu neppure una sbagliata rinuncia a quel dono di Dio che è la vita, riconobbe il Vaticano. Un suicida in certi casi non scende all'inferno. La lettera che Jan Palach temeva bruciasse con i suoi abiti e la sua carne, fu letta subito dopo la sua morte. Era, insieme ai documenti, nel sacco che Jan aveva lasciato cadere qualche metro più in là, prima di accendere il fiammifero. Era scritta su un quaderno a righe da scolaro: "Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo.
    Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy (il giornale delle forze d'occupazione sovietiche).
    Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà." La lettera manifesto era firmata: la torcia numero uno. Le calunnie postume non intaccarono il ricordo di Jan Palach. Altri s'immolarono poi come lui, almeno sette in Cecoslovacchia, ma la censura fu più efficace e si ebbero scarse notizie.

    So bene che Jan Palach è una figura che soprattutto a destra riscuote grandi attenzioni, che la destra lo usa magari strumentalmente contro il comunismo.
    Ma, conoscendo qual era la situazione della Cecoslovacchia nel 68 e qual'era il tentativo di Dubcek (e Luigi Longo andò a portare l'approvazione del PCI), sapendo che Jan Palach si bruciava contro l'occupazione del suo paese, in nome della libertà, che abbiamo ripetuto fino alla nausea essere una nostra parola, non una loro.

    Sapendo tutto questo, io non vedo un problema chiamare Jan Palach il circolo di Sinistra Giovanile del quale faccio parte.

    Noi oggi saremmo con Dubcek e con Jan Palak, non certo con Breznev.

    Condividete?

  2. #2
    Grande Capoccia
    Data Registrazione
    12 Apr 2002
    Località
    la capitale
    Messaggi
    524
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Tra i tre Palach mi sembra il migliore.

    Giuliani, poveraccio lasciamolo in pace.
    Gramsci mi pare un po' troppo sfruttato.

    Palach mi piace di più!!!
    Colui che irrise i martiri del comunismo

  3. #3
    Registered User
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Rossa Toscana
    Messaggi
    662
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito


    Un quotidiano del 25 gennaio 1969, il Giorno, in prima pagina riporta il suicido di Jan Palach


    In ricordo di Palach e degli altri giovani suicidati, in piazza Venceslao, fu costruita un aiuola.

    Poi finì così, il 25 gennaio 1969. I funerali di Jan Palach. Il giovane divenne il simbolo di una Cecoslovacchia silenziosa e angosciata.
    Per protestare contro l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia un gruppo di giovani ha deciso di immolarsi appiccandosi il fuoco dopo essersi cosparsi di benzina, nella principale Piazza della città, Venceslao per attirare l'attenzione di tutto il mondo all'occupazione militare che invece i sovietici vorrebbero far apparire come volontà popolare.

    "Considerato che i nostri due popoli si trovano sull'orlo della disperazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta in questo modo. Io ho avuto l'onore di essere estratto a sorte per primo, di cominciare ad essere la prima torcia" Jan Palach.

    Infatti i giovani hanno deciso di estrarsi a sorte uno alla volta e di morire come torce umane. Il primo estratto é Jan Palach studente di filosofia, di 21 anni. Gli altri uno alla volta poi lo imiteranno.
    Quasi un milione di praghesi seguiranno i funerali, mentre al confine pronti ad intervenire un altro contingente di carri armati russi.

  4. #4
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    20 Aug 2009
    Messaggi
    10,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    4
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Non so bene se riuscirò a far passare la mia posizione di chiamarlo Jan Palach, perché ho un coordinatore che fa parte della sinistra del partito.

    Io punterei sul dimostrare che un circolo di SG si può chiamare Jan Palach (così si chiamano un'associazione universitaria di sinistra a Cagliari e il circolo SG di Bernalda, in provincia di Matera).

    Da quello che ho letto vedo che chiamare Jan Palach il circolo non vorrebbe dire andare contro il comunismo, perché Longo portò l'appoggio del PCI, e perché Jan Palach si bruciò contro l'oppressione della libertà del popolo socialista cecoslovacco.

    So che Jan Palach viene strumentalizzato dalla destra contro il comunismo, ma onestamente, se si conosce a fondo la storia, non si può dire questo, e sempre più onestamente oggi nessun compagno del partito potrebbe stare dalla parte di Breznev invece che di Kruscev. La primavera di Praga fu una rivolta del socialismo locale contro l'URSS e non una rivolta degli anticomunisti contro i comunisti.

    Ecco perché credo che Jan Palach un nome adatto per un circolo di SG.

  5. #5
    Claude
    Ospite

    Predefinito

    Gramsci direi di no, ma non ci sarebbe nulla di cui scandalizzarsi, essenso stato un grande filosofo e un perseguitato dal fascismo. Palach mi sembra il meglio. ora......
    A chi diavolo è venuto in mente di intitolare il circolo a Giuliani?!
    Cacciatelo!

  6. #6
    Fedele alla Linea
    Data Registrazione
    09 Aug 2002
    Località
    Roma
    Messaggi
    380
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Giuliani è se non altro fuori luogo, anche se da me è saltato fuori "Walter Rossi". Comunque opterei anch'io per Gramsci, anche se l'opzione che preferisco (e sulla quale insisto da me) è Salvador Allende.

  7. #7
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    20 Aug 2009
    Messaggi
    10,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    4
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Carlo Giuliani è saltato in mente a uno della sinistra del partito.

    In linea di massima direi che tutte le richieste vanno analizzate, però io preferisco Jan Palach.

  8. #8
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    20 Aug 2009
    Messaggi
    10,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    4
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by Claude
    Gramsci direi di no, ma non ci sarebbe nulla di cui scandalizzarsi, essenso stato un grande filosofo e un perseguitato dal fascismo. Palach mi sembra il meglio. ora......
    A chi diavolo è venuto in mente di intitolare il circolo a Giuliani?!
    Cacciatelo!
    No, infatti non mi sono scandalizzato.

    Però preferisco Jan Palach.

    E vorrei che tu e Carlo Rosselli foste iscritti al mio circolo...

  9. #9
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    20 Aug 2009
    Messaggi
    10,473
     Likes dati
    0
     Like avuti
    4
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by Cyrano
    Giuliani è se non altro fuori luogo, anche se da me è saltato fuori "Walter Rossi". Comunque opterei anch'io per Gramsci, anche se l'opzione che preferisco (e sulla quale insisto da me) è Salvador Allende.
    Se me lo proponessero magari direi di sì.

    Quello che volevo indicare con Jan Palach è che è un ragazzo che si è bruciato contro l'occupazione militare del suo paese, per la libertà sua e del suo popolo. L'autodeterminazione dei popoli per noi internazionalisti, è uno dei punti di programma importanti.

    Jan Palach rappresenta la forza di credere in qualche cosa contro l'oppressione, nel morire per essere liberi. "Libertà" è una nostra parola, e noi ce ne dobbiamo riappropriare.
    Decidere per Jan Palach non vuol dire andare contro il PCI, ma anzi riprendere e consolidare la posizione contro il centralismo di Mosca. Il centralismo democratico è stato abbandonato circa dieci anni fa.
    Scegliere Jan Palach non vuol dire non essere di sinistra.

    (Me la sto cavando bene? Tra qualche giorno mando la mia proposta agli iscritti del circolo...)

  10. #10
    Grande Capoccia
    Data Registrazione
    12 Apr 2002
    Località
    la capitale
    Messaggi
    524
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Ti ringrazio Red, megari potessi iscriveri al tuo circolo...sono un po' vecchiotto.

    Comunque ti ringrazio del pensiero. Ti telefonerò presto. Promesso.

    Palach, mi piace perchè è il simbolo di chi è morto da socialista per difendere in maniera non-violenta e tragica (non dimentichiamoci mai la non-violenza) la libertà dall'oppressione di chi si era appropriato degli ideali socialisti e li aveva fatti diventare uno strumento di oppressione.

    Suona un po' retorico me ne rendo conto!!!!

    Però mi piacerebbe qualcosa di più legato all'attualità, ad esempio al movimento no-global, ai forum-sociali, a Porto Alegre. Ragazzi guardiamo avanti, non indietro!!!!

    Senza andare all'estremo che qualche anno fa un circolo SG si chiamava Woody Allen.
    Colui che irrise i martiri del comunismo

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Jan Palach
    Di impegnosociale nel forum Politica Estera
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 17-01-09, 14:14
  2. Jan Palach
    Di Salah al-Din nel forum Politica Estera
    Risposte: 52
    Ultimo Messaggio: 07-01-09, 19:56
  3. Jan Palach
    Di Nandolf nel forum Destra Radicale
    Risposte: 83
    Ultimo Messaggio: 20-01-07, 08:55
  4. Il suo nome era Jan Palach
    Di Forzanovista nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 16-01-06, 18:59
  5. Jan Palach
    Di Wotan (POL) nel forum Padania!
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 14-05-02, 18:33

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito