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  1. #21
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    La maggioranza di centrodestra si presenta in Aula con soli otto consiglieri e l'assemblea dura sette minuti
    Provincia, strada in salita per Fuda
    I partiti minori della Cdl reclamano pari dignità e chiedono un tavolo allargato


    Piero Gaeta


    --------------------------------------------------------------------------------

    Sette minuti. Tanto è durato il Consiglio provinciale. Il tempo di chiamare l'appello, constatare che la maggioranza (o quel che ne resta) era presente con soli otto consiglieri, quindi consentire a quelli dell'opposizione di uscire dall'Aula. E tutti a casa. Meglio: tutti fuori dall'aula a discutere e confabulare su come spartirsi le poltrone del potere, mentre una Provincia intera, pazientemente, attende che si cominci a lavorare alla soluzione dei tanti problemi che l'attanagliano. E il 27 maggio ormai è lontano quaranta giorni! Il Consiglio dovrà essere riconvocato e ancora non si sa quando. Ma prima si dovrà tentare di ricomporre le lacerazioni all'interno di una maggioranza di centrodestra così rissosa e irascibile da non consentire neppure di proporre un nome per avviare l'elezione del presidente del Consiglio. Insomma per Fuda la strada è più che mai in salita. Sette minuti (dalle 18,07 alle 18,14) in cui si sono visti in Aula tutti i cinque consiglieri di Forza Italia («noi sosteniamo lealmente il nostro presidente», ha detto l'azzurro Peppe Raffa), due di Alleanza Nazionale (Cananzi e Rogolino) e il Liberal Sgarbi Pietro Patafi. Degli altri dello schieramento di centrodestra neppure l'ombra. Nessuno si è presentato in Aula ma dopo hanno fatto sentire la propria voce. A cominciare dai gruppi consiliari e le segreterie politiche di Udc e Cde che minacciano «di non intervenire alle sedute consiliari sino a completa ed esaustiva definizione dell'accordo di maggioranza ritenendo che esso debba riguardare l'insieme delle questioni, sia di metodo che di merito, ad oggi esistenti irrisolte sul tappeto. Ciò al fine anche di evitare pericolose contrapposizioni rispetto a un quadro di maggioranza e a una presidenza con cui intendiamo instaurare rapporti di forte coesione e di grande collaborazione, confermando l'impegno di schieramento che ci ha visti uniti nella battaglia elettorale». La premessa da cui muovono i centristi è che «non esiste, allo stato, una completa definizione dell'accordo di maggioranza volto al chiarimento dei nodi politico-programmatici che, sino ad oggi hanno impedito il varo di un esecutivo provinciale che, pienamente legittimato da una piattaforma d'intesa completa attivi, nei tempi più brevi, il processo di rinnovamento della Provincia per cui abbiamo richiesto e ottenuto il consenso degli elettori. Mancano – dicono ancore Udc e Cde – la tensione e lo sforzo per conseguire tale obiettivo e manca pure una seria fase di concertazione che valorizzi il contributo determinante che il nostro partito ha fornito la vittoria elettorale. Esiste, pertanto, la seria difficoltà, in assenza di un percorso politico credibile a garantire il mantenimento degli obiettivi definiti nel patto con gli elettori e per cui abbiamo ottenuto un così largo consenso». Ma critiche a Fuda giungono anche dai responsabili politici di Nuovo Psi, Udeur, Patto e Pri, i quali puntano l'indice contro Forza Italia «che – dicono – avrebbe dovuto promuovere prima dei lavori consiliari un ulteriore incontro». Ribadiscono inoltre «di ritenere fondamentale la costituzione di un tavolo tra i partiti e il presidente per stabilire regole e indirizzi e per conoscere il quadro globale di governo proposto dal Presidente, esteso anche all'elezione dell'ufficio di presidenza dell'assemblea». Gli incontri bilaterali, che nulla hanno prodotto, non stanno più bene agli altri partiti della coalizione che reclamano «il rispetto della pari dignità». E poi auspicano che «Fuda tempestivamente assuma e conduca personalmente idonee iniziative politiche, volte a garantire gli ormai ineludibili adempimenti statutari, ritenendo altresì non più differibili e la traformazione dell'intesa elettorale tra i partiti del centrodestra in coalizione politicamente organica. In questo contesto, ai segretari provinciali di Fi e An si riconosce un ruolo politico di particolare responsabilità. Essi dovranno concorrere a creare le opportune condizioni politiche tese a rafforzare la realizzazione del progetto e del programma prospettati durante la campagna elettorale». È facile immaginare che nei banchi del centrosinistra si gongoli a vedere le difficoltà in cui si dibatte la maggioranza, invece Totò Calabrò esprime preoccupazione: «Sono davvero amareggiato per l'immagine che questa maggioranza sta dando di sè e della Provincia. Tutto ciò rappresenta una clamorosa smentita nei fatti di quanto la coalizione del centrodestra aveva promesso in campagna elettorale. Mi auguro davvero, per il bene della nostra gente e del nostro territorio, che venga smentito il popolare detto che il buongiorno si vede dal mattino... Se le premesse del governo del centrodestra sono queste, è chiaro che per la nostra provincia si aprono anni bui
    tratto dalla gazzetta del Sud del 05/07/02

  2. #22
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    Al segretario nazionale del Pri on. Francesco Nucara

    Trovo soddisfazione nei risultati delle recenti Elezioni Amministrative, il che conferma l'avanzata delle forze di governo, quindi giusta la scelta del PRI al Congresso di Bari, il PRI ritorna a essere protagonista sulla scena politica Italiana . Significativo è stato il risultato in Sicilia e soprattutto in Calabria, quindi il rilancio del partito ancora una volta parte dal Sud, con l'impegno Suo on. Segretario Francesco Nucara, del Presidente del Partito On. G. La Malfa, e del Seg. Reg.Le della Sicilia Pietro Currò, per aver collocato il PRI nel centrodestra, questo ha dato i primi e ottimi risultati, spero On. Segretario in una più presenza da parte Sua, per come evidenziato nel corso dell'incontro a Messina Domenica 30 giugno, per rilanciare ancora di più la presenza Repubblicana nel nostro paese. Percentuali rilevanti in Sicilia, oltre ai consiglieri eletti nei comuni dell'isola, a Furnari (ME) anche un Sindaco Franco Bisignano.

    In più occasioni ho detto a Pietro Currò, che la mia presenza, la mia disponibilità, il mio impegno per il PRI, passa soprattutto attraverso la collocazione del partito nel governo di centrodestra, questo volevo dirlo agli amici dell'Emilia Romagna e delle Marche.

    Mi auguro che al prossimo Congresso Nazionale di Ottobre avremo più adesioni rispetto a quelli avuti nel gennaio del 2001.

    Con Cordialità.

    Il segretario della sezione del Pri di S. Teresa di Riva (ME)
    Domenico D'Agostino

  3. #23
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    In più occasioni ho detto a Pietro Currò, che la mia presenza, la mia disponibilità, il mio impegno per il PRI, passa soprattutto attraverso la collocazione del partito nel governo di centrodestra, questo volevo dirlo agli amici dell'Emilia Romagna e delle Marche


    Cavolo, un altro genio, ma siamo pieni di geni. Comunque buon lavoro
    saluti
    echiesa

  4. #24
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    Predefinito LA GAZZETTA DEL SUD 22 luglio 2002

    Diga sul Menta / Il sottosegretario all'Ambiente indica i propositi del Governo per risolvere la crisi idrica
    Nucara: trenta mesi per completare l'opera
    «Il dramma di questa città è che qualcuno rema contro»

    Paolo Toscano
    --------------------------------------------------------------------------------

    Fine settimana di lavoro. Il sottosegretario all'Ambiente Francesco Nucara l'ha trascorso in montagna. Due giorni dedicati non al relax ma agli impegni istituzionali. Venerdì rappresentava il Governo all'evento dell'ultimazione della galleria di derivazione della diga sul Menta; sabato a Gambarie ha visitato gli stand allestiti dai 600 studenti che partecipavano alla manifestazione “Helianthos”. L'argomento del giorno è, ovviamente, la diga sul Menta, un'opera che nell'immaginario collettivo servirà per spegnere la grande sete della città. Nucara ha da ridire su certe critiche: «Qualcuno ha detto che la Diga sul Menta, iniziata 40 anni fa, è solo una vasca senza acqua. Innanzitutto, gli anni sono 20. Sono sempre tanti ma non bisogna dimenticare che 5 sono trascorsi per le proteste degli ambientalisti, che hanno preteso la valutazione di impatto ambientale quando per legge non era necessaria. L'appalto della diga, infatti, è antecedente alla normativa che la istituiva».
    – Qualcuno ha lamentato l'aumento dei costi. «I costi sono lievitati perché negli anni Ottanta l'inflazione era al 20%».
    – E la mancanza d'acqua? «Chi ha visto la “vasca” vuota sarà pure attrezzato dal punto di vista giuridico ma incompetente da quello tecnico. L'acqua arriverà perché la diga è situata in una zona col più alto tasso di piovosità d'Italia e con neve abbondante per tutto l'inverno. La galleria aperta venerdì scorso servirà a portare acqua da altri torrenti. Il dramma di questa città è che qualcuno sembra si auguri che nulla funzioni. Ma i problemi, come amo ripetere, non hanno colore e tutti dovrebbero contribuire a risolverli nell'interesse dei cittadini».
    – C'è chi pone il problema finanziario. «Le risorse finanziarie ci sono e da parecchi anni. Basti pensare alle centinaia di miliardi dei fondi europei e alle risorse disponibili presso il Ministero dell'Ambiente e la Regione. Si tratta, adesso, di coordinare il completamento della diga con l'acquedotto di adduzione alla città, per evitare che la discrasia che si potrebbe creare, come a Palermo, tra l'acqua invasata per i tempi di realizzazione dell'acquedotto, porti a inutili perdite di tempo».
    – Possibile prevedere dei tempi? «Se riusciremo a sincronizzare tutto e mi pare ci sia la volontà di tutti gli interessati, Comune, Provincia, Regione e Governo, nel giro di trenta mesi nei rubinetti delle case reggine scorrerà l'acqua del Menta».
    – Con buona pace degli ambientalisti. «Gli ambientalisti che in questi anni hanno praticato l'idea dei pozzi dovrebbero fare un ecobilancio tra l'eventuale ipotetico danno ambientale che si creerebbe in Aspromonte e l'acqua salata che i reggini che i reggini bevono o meglio non bevono da quindici anni. Non sottovalutando i fenomeni di subsidenza. A Ravenna, infatti, il Governo ha bloccato sia lo sfruttamento della falda acquifera sia del gas per scongiurare rischi legati alla perdita di stabilità». Il ministero dell'Ambiente, d'intesa con Provincia, Regione e Comune fornirà una task-force di tecnici per il monitoraggio dei tempi e la verifica dello stato delle procedure. Ovviamente, tutto sarà legato alla volontà di operare. Nucara aggiunge: «Ci auguriamo che le istituzioni locali superino ogni divergenza e vadano d'accordo se si vuole raggiungere questo importante obiettivo e nei trenta mesi completare la rete idrica». Dal ministero giungono buone nuove sul fronte occupazionale. Giovedì c'è stata una riunione tra il sottosegretario Nucara, il direttore generale dello Sviluppo sostenibile Francesco Lacamera e il rettore dell'Università Mediterranea Alessandro Bianchi. Si è deciso di stipulare una prima convenzione per formare dei giovani da utilizzare presso il ministero come risorsa culturale per la città e la Calabria. Altre iniziative di questo genere sono state programmate in materia di master, assegni di ricerca etc. Il sottosegretario Nucara ha espresso la volontà di assegnare all'Ateneo reggino uno studio di fattibilità per la creazione di parchi cittadini utilizzando le pertinenze demaniali lungo le fiumare. Prevista la realizzazione di piste ciclabili, centri per pic-nic, chioschi, giochi per bambini.

  5. #25
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    Predefinito dalla GAZZETTA DEL SUD 1 agosto 2002

    Il sottosegretario Nucara e il rettore Bianchi firmano una convenzione per 30 borse di studio
    Ambiente e Università insieme
    Nasce anche l'idea di un progetto per ottimizzare le fiumare della città

    Teresa Munari

    REGGIO CALABRIA

    Trenta borse di studio per una qualificata formazione in campo ambientale sono l'oggetto della convenzione firmata ieri a Roma fra il sottosegretario all'ambiente Francesco Nucara e il rettore dell'Università di Reggio Alessandro Bianchi. La convenzione che mette in luce alcune possibili forme di collaborazione fra la Direzione per lo Sviluppo Sostenibile del ministero dell'ambiente e l'Ateneo reggino dà il via a due progetti di alta formazione che riguardano la "Progettazione del paesaggio costiero in ambiente mediterraneo" e la "Programmazione, Pianificazione e Progettazione in ambienti sensibili. «Alla base di questa opportunità - ha spiegato il sottosegretario che essendosi laureato a Reggio è molto legato alla realtà scientifica della sua città - c'è la volontà di offrire ai laureati reggini e magari calabresi, ancorché meritevoli per la qualità del loro risultato, l' opportunità di conseguire stage formativi sul campo, a spese di questo ministero che comunque è interessato a reperire nuove professionalità». La Direzione per lo Sviluppo Sostenibile, sostiene ed incentiva infatti interventi di informazione ed educazione ambientale nell'ambito delle politiche di sviluppo sostenibile nazionali e comunitarie, anche attraverso il finanziamento di progetti di formazione. L'intesa fra Nucara e Bianchi mira a promuovere dunque lo sviluppo di percorsi di formazione particolarmente innovativi soprattutto sotto il profilo metodologico, perché finalizzati alla formazione di figure professionali adeguate all'approccio delle più avanzate tematiche ambientali. Il rettore dell'Università reggina porta così a casa un primo progetto rivolto a quindici laureati in discipline dell' Architettura, dell'Urbanistica, dell'Architettura del Paesaggio e dell'Ingegneria Ambientale, delle Scienze Agrarie e delle Scienze Giuridiche, da conseguire nel settore della gestione compatibile degli ambienti costieri, finalizzato alla creazione di tipologie professionali capaci di gestire i delicati processi di trasformazione delle coste calabresi. A questo, nella stessa convenzione, si aggiunge un altro progetto di alta formazione rivolto ad altri quindici laureati in discipline economiche, territoriali, ecologiche e giuridiche sul tema dello sviluppo sostenibile finalizzato alla formazione di figure professionali capaci di cimentarsi nel settore della programmazione e pianificazione degli ambienti sensibili. Da segnalare che al termine della prima fase dell'attività formativa saranno selezionati soltanto cinque corsisti per ciascun corso di formazione e a questi sarà assegnata una borsa di studio della durata di un anno, per realizzare successivi stages formativi presso enti individuati in accordo con il ministero dell'ambiente. Potranno partecipare a questa importante opportunità solo candidati che rispondano ai requisiti fissati nel bando: voto massimo di laurea; età inferiore ai 30 anni , disoccupazione continua negli ultimi due anni, mentre è contemplata la possibilità di far valere pubblicazioni specialistiche in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, compresa la tesi di laurea. «Una altra linea di intervento – ha annunciato il sottosegretario Nucara – sarà la possibilità di varare studi di fattibilità per piani da finanziare con fondi destinati allo sviluppo sostenibile». «La mia idea – ha detto ancora Nucara– è quella di realizzare uno studio per ottimizzare gli argini e le fiumare che attraversano la città di Reggio». Questa è certamente un'idea interessante perché, se realizzata, contribuisce a disinquinare le spiagge e il mare.

  6. #26
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    Predefinito dalla GAZZETTA DEL SUD 14 agosto 2002

    Allarme del Pri alla vigilia della stagione vitivinicola
    Chiuderà la cantina sociale?

    LAMEZIA

    La cantina sociale rischia la chiusura? Secondo il presidente del Partito repubblicano italiano, Rosario Messone, sì. Per il rappresentante del Pri infatti «la cantina di Lamezia, un tempo fiore all'occhiello dell'ex comune di Sambiase, rischia di essere cancellata dalla cartina topografica» e questo per «l'assoluta indifferenza dimostrata dai politici e dagli amministratori locali». Pur essendo alle porte la nuova campagna vinicola, ha stigmatizzato Messone, «ancora non si sa a chi e dove dovranno essere conferite le uve». La chiusura di questa importante struttura, prosegue il presidente del Pri, «costituirebbe una grave perdita per l'economia per quella parte importante della società lametina dedita alla coltura della vite: per la scarsa o nulla attenzione degli amministratori locali rischiamo di vedere andare in rovina questo prezioso patrimonio». Senza nessuna remora, Messone ricorda come «alle passate elezioni amministrative assistemmo ad una dura presa di posizione da parte dei viticoltori, i quali restituirono circa duemila schede elettorali per protesta, per la scarsa sensibilità dei politici verso questo grave problema». Allora, aggiunge l'esponente del Pri, «ci furono assicurazioni e garanzie da parte del sindaco e dei vari enti provinciali e regionali, che promisero un contributo integrativo sul prezzo dell'uva: i viticoltori, ancora stanno aspettando!» Messone si chiede inoltre se «le uve del Lametino dovranno andare ad aumentare la produzione del vino doc di Cirò?». E si domanda inoltre «quale sarà il prezzo delle uve, quando sarà stabilito, prima della campagna o dopo, per il gioco al ribasso, essendo i produttori costretti a svendere?». Il presidente del Partito repubblicano attacca senza esitazione gli amministratori comunali: «Già troppi danni questa Amministrazione ha provocato al commercio lametino, all'edilizia» e ancora «nulla ha fatto per il turismo ed oggi contribuisce all'affossamento della già scarsa attività agricola che rimane». Messone punta, poi, il dito anche contro gli altri partiti che, a suo dire, «aspettano la prossima campagna elettorale per dare via alle solite montagne di promesse com'è nella loro tradizione e abitudine». Nel concludere il suo intervento il rappresentante del Pri invita gli agricoltori «a non cadere ancora una volta nella trappola dei partiti» e i lametini «a riconoscere che i politici e gli amministratori non vogliono lo sviluppo di Lamezia, dato che nessuno vuole l'elevazione di Lamezia a Provincia». (l.p.)

  7. #27
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    http://www.inforegioni.rai.it/calabria.htm
    cliccare sopra per
    collegarsi in Real Player
    con il TG3 Regionale


  8. #28
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    Predefinito GAZZETTA DEL SUD ONLINE 27 agosto 2002

    PALAZZO SAN GIORGIO

    Il sindaco e il sottosegretario Nucara hanno incontrato i “calabresi del Nord”
    «Non chiamateci più emigrati»


    Domenico Grillone

    REGGIO CALABRIA

    I calabresi in Lombardia? Circa ottocentomila, con tanto orgoglio di appartenere alla propria terra. Molti di essi sono riuniti in circoli, quest'ultimi a sua volta organizzati in federazione. Insomma, tanta voglia di non perdere le proprie radici, tradizioni e cultura, e offrendo allo stesso tempo le proprie capacità professionali e impegno sul territorio di residenza.
    Proprio ieri, quasi tutto il direttivo dell'Associazione federativa dei circoli calabresi lombardi ha incontrato il sindaco Scopelliti nella sala dei lampadari di Palazzo S. Giorgio per un saluto e per spiegare gli obiettivi della federazione. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario Francesco Nucara, Segretario Nazionale del Partito Repubblicano Italiano il consigliere regionale Egidio Chiarella ed altre autorità pronte ad accogliere con grande cordialità ed affetto “i calabresi del nord”. «È un motivo di soddisfazione per una iniziativa importante che serve a creare e rafforzare un connubio per noi significativo. Legami che anch'io ho contribuito a consolidare girando il mondo - Argentina Canada Stati Uniti - notando anche lì cosa significa sentirsi orgogliosamente calabrese». Come a voler ribadire con i fatti questa sua soddisfazione il sindaco poi annuncia: «Abbiamo bisogno di questo grande rapporto, consolidarlo negli anni, e credo di poter dire che nelle prossime settimane uno dei nuovi dirigenti dell'amministrazione comunale sarà un calabrese, reggino, in servizio alla Regione Lombardia. E quindi quello del ritorno di tante professionalità per noi diventa motivo di grande interesse per offrire un contributo nuovo alla nostra terra». Ma c'è chi anche fa all'inverso, come appunto la federazione dei circoli calabresi: offrire la vera immagine della Calabria attraverso iniziative che mostrino il lato culturale, artistico e tutto quello che c'è di bello da promozionare. «Il primo passaggio è già stato fatto – esordisce il prof. Italo Richichi, presidente dell'associazione e direttore del presidio ospedaliero del Policlinico S. Matteo – cioè riunire tutti i circoli calabresi in una federazione o associazione. Ora ci proponiamo di aprire una sede in autunno, proprio a Milano. Faremo poi un censimento dei calabresi lombardi e in un secondo momento di tutti quelli residenti nel nord Italia. Collegarli e quindi creare una sinergia su quello che possono essere dibattiti, convegni, incontri, per far crescere l'immagine della Calabria e parlare di calabresità». Ma non è tutto qui il lavoro dell'associazione, c'è dell'altro, decisamente interessante. Ed è lo stesso presidente a spiegarlo. «Ci poniamo come interlocutori del rapporto che esiste tra Calabria e Lombardia. Rapporto che ha aspetti economici, sociali, culturali. Questo tipo di dialogo ci serve a sviluppare le risorse e il patrimonio di tutti questi calabresi che sono residenti altrove. E non chiamateci più emigrati, per favore. Possiamo rappresentare un patrimonio collocato al di fuori della Calabria che può dare alla stessa grandi risorse. Stimoliamo la calabresità grazie anche all'aiuto del presidente Chiaravalloti ma anche dell'amico Formigoni che, insieme, si danno da fare per dare autorevolezza e quindi ufficialità a questa federazione che io rappresento». Altri interventi programmati: il primo di Carlo Saffioti, consigliere provinciale di Bergamo, ovviamente calabrese, ed il cognome lo sta ad indicare; il secondo di Paolo D'Audino, presidente dell'associazione “Brutium - Magna Grecia” di Varese e per ultimo Pasqualino Scaramuzzino, sindaco di Lamezia Terme che più o meno hanno inteso ribadire nei loro brevi interventi come i calabresi significhino davvero una forza, non solo politica ma anche culturale per rappresentare, in una regione che ha avuto il travaglio della Lega, le ragioni del Sud, ovverosia il fascino della mediterraneità. E i calabresi che abitano da quelle parti possono essere un po' gli ambasciatori e tutori di tutto questo.

  9. #29
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    Predefinito dalla GAZZETTA DEL SUD ONLINE 29 agosto 2002

    Aeroporto / L'increscioso episodio denunciato dal presidente del Pri Rosario Messone
    Trenta passeggeri “ostaggio” in sala bagagli


    CATANZARO

    Sacal: nuova gestione, vecchi amministratori. Questa l'accusa mossa dal presidente della sezione di Lamezia del Partito repubblicano italiano, Rosario Messone, alla dirigenza della società che gestisce lo scalo aeroportuale lametino.
    «Dove vuole arrivare la Sacal con la nuova gestione, se in realtà opera come i vecchi amministratori - stigmatizza Messone - cosa significa cambiare nomi e partiti se poi il Polo e l'Ulivo gestiscono alla stessa maniera? Si sbandierano ai quattro venti nuove iniziative per incrementare i voli, il che significherebbe anche incrementare il turismo dell'intera regione, se poi nella realtà mancano le capacità gestionali, con conseguenti disservizi che certamente penalizzano tutti gli utenti».
    Il presidente del Partito repubblicano italiano porta un esempio, o meglio una disavventura, che alcuni passeggeri in transito dallo scalo lametino hanno vissuto a causa di disservizi all'interno della struttura aeroportuale. Secondo quanto ha dichiarato Messone, infatti, pochi giorni fa (sabato 17 agosto) circa una trentina di passeggeri del volo Alitalia delle 11.05 il Roma-Lamezia «sono stati letteralmente sequestrati per circa un'ora e mezza nella sala ritiro bagagli».
    Secondo il Repubblicano Messone «i passeggeri sono stati costretti a rimanere all'interno dei locali senza poter uscire e senza poter comunicare con i propri familiari e amici in trepidante attesa nella sala accoglienza dell'aerostazione». Purtroppo però, prosegue il presidente del Pri «nonostante le proteste e l'interessamento di una operatrice del settore, a nessun utente (alcuni provenivano da oltreoceano) è stato concesso di uscire all'esterno della sala dove venivano ritirati i bagagli, rimanendo segregati davanti ai nastri trasportatori che per parecchio tempo sono rimasti vuoti». Una situazione che di certo non ha dato un'immagine positiva dello scalo lametino ai tanti utenti che, per la prima volta, sono atterrati a Lamezia. «Che immagine può dare un aeroporto - ha concluso Messone - se i passeggeri vengono abbandonati a se stessi, senza alcuna assistenza in caso di necessità.
    Se questo è il biglietto da visita del nostro aeroporto, quale turismo si spera di incrementare?»

    (l.p.)

  10. #30
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    Predefinito GAZZETTA DEL SUD 9 settembre 2002

    gambarie / I lavori dell'VIII conferenza regionale:
    Francesco Nucara propone una “Film commission”
    L'orgoglio della montagna

    Così l'Aspromonte può diventare una grande risorsa per lo sviluppo

    Pino Toscano
    REGGIO CALABRIA

    La montagna è una risorsa viva. Se poi è “la montagna incantata”, come a giusta ragione viene oggi definito l'Aspromonte dopo essere stato per decenni “la montagna dei sequestri”, il bisogno di sfruttare questa grande risorsa diventa un dovere non più eludibile. È questo il senso conclusivo dell'ottava conferenza regionale tenuta a Gambarie e alla quale hanno partecipato gli stati maggiori della politica e delle istituzioni calabresi. A scaldare il dibattito, con i suoi richiami alla necessità di alzare la soglia di attenzione nei confronti di uno straordinario patrimonio finora trascurato è il vicepresidente della giunta regionale Giuseppe Bova, sulla cui scia si inseriscono, con diversi accenti, i contributi di Gaspare Pastore, sindaco di Santo Stefano d'Aspromonte, Gianni Rizzica, vicesindaco di Reggio Calabria, Domenico Idone, presidente della Comunità montana “Versante dello Stretto”, Pietro Fuda, presidente della Provincia, Rosario Infantino, vicepresidente dell'Afor, Maria Rita Acciardi, vicepresidente dell'Uncem Calabria, Michele Laudati, direttore generale dell'Afor, Saverio Zavettieri e Dionisio Gallo, assessori regionali. Naturalmente, non tutti i tasti del pianoforte hanno lo stesso suono. E se Vincenzo Mazzei, direttore esecutivo delle iniziative per l'Anno internazionale della montagna, sostiene che «esiste una sensibilità nuova da parte della Regione», il presidente del Parco dell'Aspromonte, Tonino Perna, è invece piuttosto critico: «In questa regione non esiste un progetto coerente di futuro. Oggi si parla della montagna, domani del mare, dopodomani delle infrastrutture. Tutte queste questioni non si possono trattare separatamente, perchè l'ambiente è un problema complessivo». La seconda sessione, dedicata specificamente ai Parchi, si apre con l'appassionata difesa della montagna ad opera di Antonio Alvaro, vicepresidente dell'Unione nazionale comuni ed enti montani, che respinge l'etichetta di marginalità per lanciare quella di un sistema dinamico, avente diritto perciò a un riconoscimento globale. Una via potrebbe essere, secondo Francesco Macrì, presidente regionale della Confagricoltura, la valorizzazione delle produzioni tipiche. L'impegno della Regione (che con le nuove norme costituzionali ha la responsabilità della gestione dei territori montani) viene ribadito in termini perentori dal governatore Giuseppe Chiaravalloti. Ma il presidente del consiglio regionale Luigi Fedele avverte: il problema esige una presa di coscienza collettiva. Alla fine, la proposta concreta, accolta con favore da tutti, arriva dal sottosegretario all'Ambiente Francesco Nucara: è quella di una “Film commission”, organismo pubblico-privato ormai esistente e operativo, seppure in varie forme giuridiche, in tutte le regioni italiane ad eccezione della Calabria (!), il cui compito è di offrire servizi, assistenza logistica e tecnica alle produzioni cinematografiche e televisive, e in generale a tutto il mercato della produzione audiovisiva.

 

 
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