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  1. #181
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    [mid]http://www.casentinomusica.net/Spartiti/Midi/M/Madonna%20Into%20the%20groove.mid[/mid]

    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio
    Vero,non più però che scimmiottare un radicalismo alla Pannella solidarizzando con i fautori dell'intolleranza ammantata di falso laicismo, tra cui il tizio di cui Pergola ci ha tratteggiato la biografia.
    Quoto

  2. #182
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    Citazione Originariamente Scritto da pergola2000@yahoo.it Visualizza Messaggio
    Adesso si ècapito, prima non si capiva.
    Non dobbiamo pensare male, ma il ruolo di vittima l'ha inventato dopo il che fa lo stesso
    Può essere...in fatto di diplomazia e di armi mediatiche in Vaticano non scherzano...

  3. #183
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    Citazione Originariamente Scritto da pergola2000@yahoo.it Visualizza Messaggio
    Adesso si ècapito, prima non si capiva.
    Non dobbiamo pensare male, ma il ruolo di vittima l'ha inventato dopo il che fa lo stesso
    Non c'era alcuna necessità che se lo inventasse, visto che glielo hanno offerto su un vassoio d'argento gli eroici professoroni campioni del pensiero laico(sic!)e gli altrettanti eroici studenti universitari che hanno organizzato quella sceneggiata.
    A virgilankaos,dico che non è possibile negare il potere(che brutta parola però)spirituale della Chiesa Cattolica perchè è nei fatti, ma a quanto pare c'è chi pensa di poterlo negare od impedire.
    Purchè di "potere"spiritule e solo spirituale si tratti.
    Libera Chiesa in libero Stato,è tutto in questa espressione.
    Tranquillo,per quanto mi riguarda non c'è certo il rischio che possa diventare una o un Vladimir Luxuria con o senza grembiulino.
    Piuttosto,non vorrei che qualche amico a forza di scimmiottare Pannella non finisca con lo scimmiottare anche lei.Di questi tempi...
    omar proietti

  4. #184
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    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio
    i scimmiottare Pannella non finisca con lo scimmiottare anche lei.Di questi tempi...
    spero che tu non ti riferisca a me, perchè io non scimmiotto nessuno, e considero pannella un moderato rispetto a me

  5. #185
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    Lupus in fabula?

    omar proietti

  6. #186
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    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio
    Non c'era alcuna necessità che se lo inventasse, visto che glielo hanno offerto su un vassoio d'argento gli eroici professoroni campioni del pensiero laico(sic!)e gli altrettanti eroici studenti universitari che hanno organizzato quella sceneggiata.
    A virgilankaos,dico che non è possibile negare il potere(che brutta parola però)spirituale della Chiesa Cattolica perchè è nei fatti, ma a quanto pare c'è chi pensa di poterlo negare od impedire.
    Purchè di "potere"spiritule e solo spirituale si tratti.
    Libera Chiesa in libero Stato,è tutto in questa espressione.
    Tranquillo,per quanto mi riguarda non c'è certo il rischio che possa diventare una o un Vladimir Luxuria con o senza grembiulino.
    Piuttosto,non vorrei che qualche amico a forza di scimmiottare Pannella non finisca con lo scimmiottare anche lei.Di questi tempi...
    Giusto. Libera Chiesa in libero Stato.
    Sarebbe meglio usare l'espressione "autorità spirituale" piuttosto che "potere spirituale".
    Suona certamente meglio (infatti Guènon chiamò un suo libro "Autorità spirituale e potere temporale").
    Giusta la considerazione su Pannellae soci...

    Certamente la Chiesa devo limitare la sua sfera d'influenza all'ambito spirituale e non a quello politico (anche se compito suo proporre una politica che tuteli i diritti dell'uomo in senso giusnaturalista).

    Ciao A TUTTI I REPUBBLICANI!

    RINASCIMENTO RISORGIMENTO RINNOVAMENTO

  7. #187
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    la mia idea è che professoeri e studenti hanno diritto a contestare il papa nei tempi e nei modi che preferiscono nel rispetto delle leggi dello stato. C'era una questione di opportunità per evitare una speculazione gratuita della chiesa sulla tolleranza. Non mi sembra che sia stato impedito di parlare al papa, semmai che il governo non abbia offerto le debite garanzie di sicurezza ed il vaticano abbia preferito rinunciare. Ci si ricorderà la frase infelice di prodi a proposito del viaggio del pontefice in turchia, dicendo che alla sicurezza del papa pensavano le guardie svizzere. Poi il rettore a sua volta ha diritto di invitare chi gli pare, anche se, visto il consulto accademico, direi che ha sbagliato, ma dire che è stata negata la parola al papa mi pare troppo. L'università non è una chiesa e le polemiche sono plausibili. il papa vuole il consenso? resti in vaticano.

  8. #188
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    GIULIANO FERRARA, IL 'GRANDE' MALATO

    Di Carlo Buffoli

    Che Giuliano Ferrara sia un bischero è cosa nota a tutti. Che si diverta a provocare, spesso con arguzia e ironia, fa parte della vecchia scuola comunista cui appartiene ancora oggi. Ma da qualche tempo arguzia e ironia, provocazione e intelligenza, hanno perso il sincrono.
    Il punto di non ritorno è stata la ‘svolta’ clerical-conservatrice iniziata con l’avvicinamento ai valori della chiesa cattolica e continuata con un drastico cambio di linea del suo giornale, divenuto oggi l’organo dei cosiddetti ‘teocon’. Al centro delle sue battaglie, dunque, la negazione delle conquiste in tema di diritti civili. Buona ultima, in questi giorni su tutti i giornali, la ‘moratoria’ internazionale per combattere l’aborto, un seguito della tragica approvazione della legge 40 sulla procreazione assistita.

    Non so se Ferrara crede davvero nelle battaglie che ingaggia. Ma la sensazione è che per lui queste battaglie siano terapeutiche. Questa sua ricerca estrema di polemica, che sembra rivolta all’esterno, in realtà è rivolta soprattutto verso se stesso: vuole cioè giocare a dimostrare di essere in grado di sostenere perfettamente e provocatoriamente una tesi contraria al sentire comune. Tanto bene da convincere anche nutriti gruppi di persone a seguirlo. Una terapia che funziona, purtroppo, solo quando i temi dello scontro sono seri, magari riferiti a questioni etiche, in un Paese in cui la politica è già fortemente influenzata da una seccante e petulante presenza vaticana.

    Ecco dunque comparire l’idea della ‘moratoria’ contro l’aborto. Dopo 40 anni, una bella polemica sui diritti civili conquistati a fatica dagli italiani lo fa stare meglio.
    Peccato che questa volta la faccenda si stia facendo seria. E pericolosa, perché viscida, perché falsa. E perché da la sensazione di essere solo l’inizio di una arrogante cavalcata clericale destinata a colpire diritti di uomini e donne di questo Paese.
    La dimostrazione viene dall'immediato intervento del pontefice tedesco, che ha preso la palla al balzo paragonando la pena di morte all'aborto. Una posizione vergognosa data con grande risalto dal Tg1, senza alcuna voce critica.

    Tutto nasce dalla follia dell’ultimo editoriale del Foglio pubblicato il 3 gennaio. Si parla di ‘aborto di massa’, di eugenetica, di razzismo e sessismo… come se la donna arrivasse alla decisione di abortire dopo una serata in discoteca.

    “(…) Posso soltanto ripetere che nel quarantennio che ci divide dal 1968 il mondo è migliorato perché ha combattuto l’aborto clandestino e la pregiudiziale condanna di coscienza delle gestanti che non ce la fanno, anche con leggi di tutela dell’aborto in strutture pubbliche, ma è infinitamente peggiorato perché l’aborto di massa, che ha raggiunto e superato la cifra del miliardo, si è via via caratterizzato come aborto selettivo, come pianificazione familiare a sfondo eugenetico, razzista e sessista. Mancano all’appuntamento demografico duecento milioni di bambine, e solo in Asia. E’ aperta la via al designer baby, cioè alla fabbricazione del bambino oggetto”.

    Ma poi ammette la sua malattia. Un po’ come il serial killer che lascia gli indizi agli investigatori:
    “Non posso impedire ad alcuno, purtroppo nemmeno ad alcune persone che stimo, di pensare che queste idee siano una trouvaille propagandistica, un’arma di lotta politica o, peggio, un marchingegno per soddisfare ambizioni non confessate.(…). Non coltivo un rapporto di corridoio con il potere ecclesiastico, tutto il bene che penso della capacità di leggere questo tempo dei cristiani e delle loro chiese lo scrivo su questo giornale da anni, quando sia necessario con ironia e sempre con la massima disponibilità ad accogliere ogni tipo di dissenso. Sono felice e contento quando registro imbarazzi per ogni dove, e li rispetto e non polemizzo, e sono felice e contento quando registro adesioni sincere, logiche, argomentate in modo ineccepibilmente rispettoso della profonda, radicale laicità di tutta la questione, da grandi personalità cattoliche come il cardinale Camillo Ruini. Non sono teocon, parola buffa, non sono niente. Sono una persona, ho il compito di sollevare questioni pubbliche nell’ambito del mio mestiere, inteso come Beruf, come lavoro e vocazione, non come mestieraccio. E lo faccio senza esibizionismi, senza ricattare né giudicare alcuno. Lo faccio perché ci credo. Credo che mettere l’aborto, non fuorilegge, ma al di fuori della coscienza accettata di ciò che sono i diritti umani, sia cosa buona e giusta. Credo che si debba affermare in termini morali e spirituali, ma soprattutto di cultura della nostra esistenza, la libertà di nascere. Credo che si debba passare il 2008 a ripetere: “Fate l’amore, non l’aborto”. E a comportarsi di conseguenza nelle politiche pubbliche”.

    Questo editoriale chiude una straordinaria stagione del Foglio. Per sempre. Ed è proprio l’ultima frase a far venire i brividi. Perché in sordina propone la creazione di uno stato etico, religioso, confessionale, sulla falsariga degli stati islamici da lui tanto ‘amati’.

    Non me la sento di entrare nel merito dell’argomento perché non vorrei essere una goccia della medicina di Giuliano Ferrara.
    Vorrei solo capire perché in Italia si vuole cambiare ciò che funziona e non risolvere i problemi enormi che sono davanti agli occhi di tutti, a partire da una Regione come la Campania che produce più rifiuti della Lombardia ma non vuole smaltirli. Un Paese che soffre di carenza energetica, che non ha più infrastrutture competitive, che non consente di averle, che ha una scuola pubblica sull’orlo del baratro, e strutture sanitarie pubbliche devastate. Un Paese che non fa più ricerca, che non compete più, in cui non esiste la certezza del reddito (ma che calcola le tasse in base a quello) e del diritto. Ma vi pare che le paranoie di Giuliano Ferrara meritino ascolto?

    Vorrei però anche ricordare a tutti coloro che chiedono una revisione della 194 che prima di questa straordinaria conquista di civiltà, moltissime donne, cattoliche e non, pur di abortire finivano nelle mani delle mammane o di criminali che mettevano a repentaglio la loro vita e la loro salute.
    Questa legge non obbliga le donne cattoliche, cristiane, musulmane e di qualunque altro credo religioso ad abortire (una donna che considera l’aborto un infanticidio può semplicemente partorire, magari ‘con dolore’) ma consente però a tutte le altre, cattoliche e non, che ritengono – a torto o a ragione – di non sentirsela di portare a termine una gravidanza, di non rischiare la vita e la salute come avveniva in passato.
    Non c’è nulla di civile nel tentativo di privare le donne italiane di un diritto sancito da una legge approvata a grande maggioranza dal Parlamento e rimasta legge dopo una sonora sconfitta referendaria proposta proprio da coloro che oggi, sotto diversi nomi, ritentano una guerra di religione che non promette nulla di buono per la libertà di questo paese. A maggior ragione considerando che le identiche interruzioni di gravidanza sono oggi possibili in tutti i civilissimi Paesi europei confinanti con l’Italia. Peccato solo che alla fine a ‘pagare pegno’ saranno i poveracci che non possono permettersi il viaggio.

    tratto da http://www.riscossarepubblicana.it/m...article&sid=48

  9. #189
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    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio
    Vero,non più però che scimmiottare un radicalismo alla Pannella solidarizzando con i fautori dell'intolleranza ammantata di falso laicismo, tra cui il tizio di cui Pergola ci ha tratteggiato la biografia.
    Immagino che i laici con la puzza sotto il naso come te abbiano chi sa quali mirabolanti iniziative laiche in cui coinvolgerci.

    E immagino che non sia laico per te contestare e sottoporsi alle contestazioni.

    Immagino che sia laico che una autorità religiosa che è erede degli aguzzini di Galilei e che ogni giorno scaglia i suoi anatemi contro la libertà del pensiero abbia il diritto di pretendere l'assenza di contestazioni.

    Attendo lezioni di laicità.

  10. #190
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    In Italia ci sono eredi dei progrom, degli stalag e dei gulag, come la mettiamo?

    prego rispondere

 

 
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