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Discussione: Mostra (?!)

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    MOSTRE: GORIZIA, MISSONI A PALAZZO ATTEMS

    Gorizia, 12 feb. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Arte e moda: due realta' distanti che, spesso, finiscono per coincidere quando si parla di certe firme. A questo connubio, Palazzo Attems-Petzenstein di Gorizia dedica ''Caleidoscopio Missoni'', mostra che coniuga due diversi livelli di lettura: il legame con il territorio regionale (dovuto anche alle origini di Ottavio Missoni, dalmata di nascita e triestino d'adozione) e l'ampio risalto internazionale. Curata da Luca Missoni, la mostra sara' aperta al pubblico fino al 4 giugno, tutti i giorni, tranne lunedi', dalle ore 9 alle 19. Iniziatori di una visione estetica e multicolore, i Missoni hanno ricoperto un ruolo di innovatori all'interno della cultura contemporanea, ruolo riconosciuto anche dai musei che, nel tempo, hanno dedicato loro mostre e rassegne (come il Whitney Museum of American Art che, nel 1978, ospito' la retrospettiva sui venticinque anni di Missoni, e il Guggenheim Museum di New York con la mostra del ''The Italian Metamorphosis 1943-1968'', allestita nel 1994). Concepita come percorso multisensoriale in cui vedere e toccare immagini, disegni, stoffe e oggetti rivestiti, la mostra esporra' gli oltre quaranta arazzi patchwork dalla collezione personale di Ottavio Missoni e piu' di cento pezzi tra abiti, maglie, oggetti e tessuti di arredo articolati in una serie di installazioni dall'effetto caleidoscopico ottenuto grazie a righe multicolori, zigzag, fiammati, grafismi e geometrie che fin dagli anni Sessanta hanno caratterizzato il lavoro artistico di Missoni. Accanto al percorso espositivo, sono stati realizzati progetti didattici per bambini e ragazzi delle scuole che potranno apprendere i fondamenti della tessitura giocando con carta, colori e filati di lana.
    "In girum imus nocte et consumimur igni"

  2. #2
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    mercoledì 8 marzo 2006
    Lo sforzo di infilare lo sguardo in un caleidoscopio per poi scoprirne magia e richiami è lo stesso che si richiede nel recarsi fino a Gorizia. Insomma, qualcosa in più della fatica che s’impiega nello scartare un regalo.
    Gli spazi espositivi di Palazzo Attems-Petzenstein si aprono al genio educato dei Missoni. Dopo le architetture indossabili di Roberto Cappucci e le sperimentazioni di Zoran Music, i Musei Provinciali di Gorizia ospitano una mostra/racconto di quell’avventura di stile e progetto che è stata ed è tutt’oggi la moda Missoni. La mostra è curata da Luca Missoni, che in azienda si occupa di disegnare le collezioni Uomo e Missoni Sport.
    Il compito curatoriale nasce non solo dall’esperienza e dalla sensibilità dedicata al suo lavoro, ma anche dall’inclinazione artistica che lo ha portato a disegnare spesso costumi per balletti contemporanei e a scattare fotografie. Tra i suoi maestri Alfa Castaldi, tra l’altro marito di Anna Piaggi, indiscussa regina-madre del giornalismo di moda, che per prima negli anni Sessanta si interessò seriamente al lavoro dei Missoni.
    Luca è affascinato da macchine, meccanismi e tutto quanto abbia un rapporto con la tecnica. Sin da adolescente ha ama realizzare piccoli esperimenti di maglieria, elementari ‘pezzi unici’. Quando ha cominciato a lavorare nell’azienda di famiglia si è specializzato nella realizzazione di disegni per la maglieria e ha portato avanti lo studio di nuovi motivi, cercando di esprimere, ottimizzare e diversificare i potenziali delle diverse macchine tessili. Questa rimane anche oggi una delle sue specializzazioni. Attivare interazioni di metodo e inventiva che lui oggi descrive così: “Amo scoprire le potenzialità, andare oltre i risultati per cui un certo meccanismo è stato concepito. E applicare al meglio l’arte del nostro lavoro”.
    La cura e l’entusiasmo delle sperimentazioni del curatore sono le stesse degli altri componenti della dinastia, e così la mostra è un coro di idUn capo Missoni ee. L’esposizione ripercorrere l’avventura artistica dei Missoni puntando l’obiettivo sulla sperimentazione in campo tessile, sull’innovazione delle tipologie vestimentarie e sull’esperienza artistica nella creazione di arazzi in forma di patchwork.
    Caleidoscopio è la metafora che il titolo consiglia. Tuttavia rimane da suggerire, poiché complementare, anche quella del mosaico. Luca Missoni ha concepito il progetto come un percorso multisensoriale in cui i visitatori collezionano e raccolgo le tessere di un viaggio figurativo multisensoriale: sentire immagini, disegni, stoffe e oggetti rivestiti, per vivere lo stile e la filosofia del colore, cifre stilistiche inconfondibili.
    In mostra è presente la collezione personale degli arazzi patchwork di Ottavio Missoni, composta da oltre 40 esemplari di grande formato, insieme a più di 100 pezzi tra abiti, maglie, oggetti e tessuti di arredo articolati in una serie di installazioni dal sensazionale effetto.
    I motivi decorativi -righe multicolori, zigzag, fiammati, grafismi e geometrie– diventano i segnali si un percorso, quasi un sentiero tortuoso, una scalata alla conoscenza di una storia d’impresa, di stile e di arte applicata.
    Oltre al singolare tributo -il legame della famiglia Missoni con il territorio friulano nasce evidentemente da ragioni biografiche, legate alla vita di Ottavio, dalmata di nascita e triestino d’adozione- la mostra è un nuovo sguardo sulla creatività Missoni.

    M2

    Caleidoscopio Missoni, Musei Provinciali di Gorizia
    Palazzo Attems-Petzenstein, Piazza De Amicis, 2
    11 febbraio – 4 giugno 2006 - h 9.00-19.00 chiuso il lunedì, tranne il 17 e il 24 aprile e il 1 maggio - musei@provincia.gorizia.it
    "In girum imus nocte et consumimur igni"

 

 

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