Originariamente Scritto da
Lao-Tse
riguardo alla violenza preciso, in accordo sia con alfredo che con sandinista, che è solo per esigenze tattiche che tenderei ad escluderla, dal momento che per ora è tutta dalla parte del Capitale, per il resto io non mi considero non-violento, anzi come dice Malatesta che ha brillantemente risolto il problema della non-violenza nel contesto dell'anarchismo, dove era vissuto in modo più ambiguo che altrova, la vera violenza è vedere altri uomini sfruttati e non far nulla per fermarne lo sfruttamento, non è certamente usare la violenza contro un padrone. (ok, non è proprio una citazione, ma era più o meno così).
riguardo alla potenza rivoluzionaria degli immigrati, non saprei proprio. In teoria Sandinista il tuo discorso mi torna molto, ma ho paura che per loro sia valida la critica che Pasolini mosse agli operai, non sono più rivoluzionari, ma solo poveri. Nel senso che come gli operai ora pensano all'aumento, al massimo ad un impegno sindacale (che dal punto di vista strategico è conservativo e antirivoluzionario quindi) e a fare i soldi, e hanno abbandonato ogni velleità rivoluzionaria, anche gli immigrati mi pare più o meno (discorso generalissimo chiaro, che ammette migliaia di eccezioni ovviamente) non puntino tanto ad un cambiamento, ma ad un assorbimento, voi che dite?
Mi sembra molto vero ciò che mi pare disse Marcuse, quando una classe, o un gruppo sociale viene integrato nel capitalismo è perso dal punto di vista rivoluzionario.I sindacati per gli operai e certe associazioni per gli immigrati hanno, inconsciamente, svolto un ruolo omeostatico concedendo maggiori concessioni a operai e immigrati, ma svuotando la lotta di contenuti e sottraendo materiale umano alla protesta. Credo che la rivoluzione non si possa quasi più fare passando per operai e contadini, ma magari più per studenti che ancora non sono integrati completamente nel mercato, e al massimo, con qualche singolo operaio, immigrato,ecc...direi insomma che la rivoluzione ha perso i suoi connotati di classe e può essere fatta più da chi la concepisce prima di tutto a livello teorico, e poi da chi è disposto a lottare per essa, a prescindere da condizioni di classe e ceto...