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Discussione: precariato

  1. #51
    Massimiliano71
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    Citazione Originariamente Scritto da Fenris Visualizza Messaggio
    Il che non è ovviamente una soluzione. Il fatto è che al momento attuale non vedo possibili vie d'uscita.
    Non ve ne sono....come dicevo all'inizio l'unico modo è tentare di far prendere coscienza a questo popolo narcotizzato (spero che sia ancora tale e non si sia passati alla lobotomizzazione) di ciò che sta per accadere.
    Il problema più difficile è far capire loro quale potere hanno in mano e, soprattutto, far capire loro che un altro sistema è possibile: quando parlo con i miei colleghi, anche con quelli più insoddisfati ed arrabbiati, mi sento sempre rispondere che "ormai è così, che ci vuoi fare?". Sento anche nei più giovani una rassegnazione che mi terrorizza, anche perchè mi chiedo: ma forse è giusto che sia così? Forse sono io che sono sbagliato? Poi però ritorno in me e capisco che è proprio quello che ci vogliono far pensare coloro che ci comandano.
    E' un'impresa improba ma per tentarla dobbiamo essere ben equipaggiati, e per ora mi pare che si sia dei dilettanti allo sbaraglio.

  2. #52
    Massimiliano71
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  3. #53
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    Citazione Originariamente Scritto da Massimiliano71 Visualizza Messaggio
    Non ve ne sono....come dicevo all'inizio l'unico modo è tentare di far prendere coscienza a questo popolo narcotizzato (spero che sia ancora tale e non si sia passati alla lobotomizzazione) di ciò che sta per accadere.
    Il problema più difficile è far capire loro quale potere hanno in mano e, soprattutto, far capire loro che un altro sistema è possibile: quando parlo con i miei colleghi, anche con quelli più insoddisfati ed arrabbiati, mi sento sempre rispondere che "ormai è così, che ci vuoi fare?". Sento anche nei più giovani una rassegnazione che mi terrorizza, anche perchè mi chiedo: ma forse è giusto che sia così? Forse sono io che sono sbagliato? Poi però ritorno in me e capisco che è proprio quello che ci vogliono far pensare coloro che ci comandano.
    E' un'impresa improba ma per tentarla dobbiamo essere ben equipaggiati, e per ora mi pare che si sia dei dilettanti allo sbaraglio.
    Massi, c'èm da partire da ancor più indietro: bisogna far sì che la gente finalmente perda la fiducia nei politici che continuano a votare. Io scrivo anche in un altro forum, che non è strettamente di politica, ma se ne parla. Prima delle elezioni, ma anche dopo, ho fatto di tutto per far capire agli utenti (per la stragrande maggioranza di csx) che cazzata enorme facevano votando Prodi, ma le risposte variavano dall'"E' sempre meglio di Berlusconi", all'"E' un grande economista". Molti lo votavano turandosi il naso, ma lo votavano. Altri erano seriamente convinti che sia in grado di risanare il paese.

    Insomma, nonostante tutto quello che salta agli occhi di chiunque nons tia dormendo, la gente contin ua a credere di poter cambiare le cose votando prodi o Berlusconi. E' ora di fargli capire che non è così, che quei due sono lì solo per continuare a foraggiare il sistema attuale. Non gli si deve dire "noi siamo meglio di loro", perchè non ci crederanno mai. Bisogna dirgli: "Guardate chi sono loro veramente". Una voplta che l'avranno visto, proporgli l'alternativa. Oppure fare direttamente la rivoluzione.

  4. #54
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    [QUOTE=Paul Atreides;4557819]Il punto è che la ristrutturazione capitalista del lavoro non parte dal neoliberismo. Il neoliberismo è solo la risposta, sinora vincente, alla crisi degli anni settanta che pose fine ai ''trent'anni gloriosi'' del welfare efficiente, della piena occupazione e della crescita economica. L'Autonomia l'aveva capito perfettamente, visto che già Bifo parlava di post-fordismo nel '78-'79. La weberiana ''gabbia di ferro'' capitalista non è ''rigida''. Weber non l'intendeva così, ma la intendeva come inoltrepassabile, in quanto il capitalismo è in grado di plasmarsi a seconda dei contesti, cioè di ristrutturarsi.

    Concordo sugli aspetti economici e sociologici del problema, ma le soluzioni latitano. Per ovviare alla ''brasilianizzazione'' dell'Europa, ad es. Beck non va oltre un ''lavoro d'impegno civile'' che è una ridicola astrazione. Oppure, emergono tesi sul ''reddito di cittadinanza'' puramente utopiche a fronte delle limitate capacità di spesa dei governi. Insomma, mancano le risposte, a meno di non sognare improbabili ritorni alla situazione pre-crisi anni settanta.[/QUOTE . Certamente il neoliberismo rappresenta una risposta più che una causa generante ; in riferimento poi alla 'gabbia di ferro' weberiana, l' attributo 'rigido' può essere inteso come sinonimo di 'pesante' riferibile al capitalismo che ha la sua rappresentazione nel fordismo. Il fordismo fu all' apice del suo successo contemporaneamente un modello di industrializzazione, di accumulazione, di regolamentazione e di razionalizzazione. Ora, questa 'pesantezza' del capitalismo era solo un attributo transitorio.

  5. #55
    Massimiliano71
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    Citazione Originariamente Scritto da Fenris Visualizza Messaggio
    Massi, c'èm da partire da ancor più indietro: bisogna far sì che la gente finalmente perda la fiducia nei politici che continuano a votare. Io scrivo anche in un altro forum, che non è strettamente di politica, ma se ne parla. Prima delle elezioni, ma anche dopo, ho fatto di tutto per far capire agli utenti (per la stragrande maggioranza di csx) che cazzata enorme facevano votando Prodi, ma le risposte variavano dall'"E' sempre meglio di Berlusconi", all'"E' un grande economista". Molti lo votavano turandosi il naso, ma lo votavano. Altri erano seriamente convinti che sia in grado di risanare il paese.

    Insomma, nonostante tutto quello che salta agli occhi di chiunque nons tia dormendo, la gente contin ua a credere di poter cambiare le cose votando prodi o Berlusconi. E' ora di fargli capire che non è così, che quei due sono lì solo per continuare a foraggiare il sistema attuale. Non gli si deve dire "noi siamo meglio di loro", perchè non ci crederanno mai. Bisogna dirgli: "Guardate chi sono loro veramente". Una voplta che l'avranno visto, proporgli l'alternativa. Oppure fare direttamente la rivoluzione.
    La rivoluzione della bistecca si fa noi....
    Stiamo dicendo, in pratica, la stessa cosa solo che la gente pur essendo tonta non è scema: se ditruggiamo le loro convinzioni dobbiamo essere pronti a rimpiazzarle con le nostre....proprio per questo dovremmo passare dalla critica semplicemente distruttiva (le nostre analisi sul sistema socio-politico-economico sono molto più avanti rispetto a tutti gli altri) a quella propositiva (nella quale siamo carenti perchè mai abbiamo pensato, nella pratica, ad indicare soluzioni).

  6. #56
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    Citazione Originariamente Scritto da Paul Atreides Visualizza Messaggio
    Il punto è che la ristrutturazione capitalista del lavoro non parte dal neoliberismo. Il neoliberismo è solo la risposta, sinora vincente, alla crisi degli anni settanta che pose fine ai ''trent'anni gloriosi'' del welfare efficiente, della piena occupazione e della crescita economica. L'Autonomia l'aveva capito perfettamente, visto che già Bifo parlava di post-fordismo nel '78-'79. La weberiana ''gabbia di ferro'' capitalista non è ''rigida''. Weber non l'intendeva così, ma la intendeva come inoltrepassabile, in quanto il capitalismo è in grado di plasmarsi a seconda dei contesti, cioè di ristrutturarsi.

    Concordo sugli aspetti economici e sociologici del problema, ma le soluzioni latitano. Per ovviare alla ''brasilianizzazione'' dell'Europa, ad es. Beck non va oltre un ''lavoro d'impegno civile'' che è una ridicola astrazione. Oppure, emergono tesi sul ''reddito di cittadinanza'' puramente utopiche a fronte delle limitate capacità di spesa dei governi. Insomma, mancano le risposte, a meno di non sognare improbabili ritorni alla situazione pre-crisi anni settanta.
    Rispetto alla mancanza di soluzioni, sono parzialmente d' accordo : bisogna intendere preventivamente cosa si intende per soluzione, perchè se si ha in mente un disegno di ingegneria sociale, è evidente che non esistano soluzioni perchè si proporrebbe qualche cosa che è in palese contraddizione con le premesse. Se si afferma che il capitale è riuscito a fuggire in una nuova 'terra di nessuno' dove nessuna regola, confine restringe o limita la 'libertà' imprenditoriale, se si afferma che tale spazio globale è fuori portata di tutti gli odierni custodi internazionali se si afferma in altre parole l' esistenza di una sfasatura tra un localismo della politica e la globalità dell' economia è evidente che 'soluzioni' non ce ne siano. Ma in considerazione di tutto questo, porsi il problema degli intollerabili "costi umani" della globalizzazione e cercare almeno di contenerli, mi sembra impegno molto ma molto lodevole e degno d' essere fatto.

  7. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da nicolas eymeric Visualizza Messaggio
    Complimenti. E' uno dei thread più interessanti mai postati.
    Condivido...teniamolo sù!

  8. #58
    RibelleSano
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    Ne sò qualcosa io: ho cominciato a lavorare in un negozio sportivo facendo sempre egregiamente il mio lavoro. Ho iniziato gli ultimi 10 gg di giugno e finisco il 30 di questo mese. Sì, sì ti assumiamo... col cazzo: dal 1° ottobre sono a piedi!

  9. #59
    RibelleSano
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    Citazione Originariamente Scritto da Gotico Visualizza Messaggio
    Condivido...teniamolo sù!
    quoto

  10. #60
    RibelleSano
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    questi sono gli argomenti che interessano alla gente!!!

 

 
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