NATALE: ISLAM; GENTILINI, MAESTRE SI CONVERTANO MA ESPATRINO
DA TREVISO DICE, NON PORGO L'ALTRA GUANCIA A CHI OFFENDE PRESEPE
(ANSA) - TREVISO, 8 DIC - Giancarlo Gentilini, vicesindaco di
Treviso, non ci sta a porgere l'altra guancia sulla mancata
messa in scena della nativita' in una scuola elementare di
Treviso in ossequio all'integrazione religiosa degli alunni.
''Questo e' l'inizio del massacro della nostra civilta' veneta,
delle nostre tradizioni e della nostra religione - dice
Gentilini in un'intervista rilasciata a Controcorrente, la
trasmissione di approfondimento di Sky Tg24 - mi meraviglio che
certe maestre si siano fatte pioniere di questa iniziativa''.
Non tradendo la fama di ''sceriffo'' del capoluogo
trevigiano, Gentilini manda un messaggio inequivocabile alle
insegnanti coinvolte nella vicenda. ''Ho gia' detto a queste
maestre - spiega il vicesindaco - che si convertano
all'islamismo o ad altre religioni e che pero' espatrino, in
modo da portare la loro lieta novella nei Paesi dove non c'e' il
cattolicesimo''. Per Gentilini, ''c'e' una guerra di religione,
perche' l'Islam e' una religione di conquista, e quindi ad
offrire l'altra guancia quando ti danno uno schiaffo, io non ci
sto, io rispondo con un pugno''. A questo proposito, Gentilini
ricorda quando, da sindaco, decise di togliere le panchine agli
immigrati. ''Gli immigrati alteravano l'equilibrio del quartiere
- afferma, dicendosi contento del soprannome di ''Mussolini del
nord'' - io voglio la blindatura di tutte le frontiere''.
Nonostante queste affermazioni, il vicesindaco non si considera
comunque un razzista. ''Il razzismo e' una forma di rifiuto di
certe idee che sono massacranti e io non massacro nessuno -
conclude - ma se uno viene qua ad invadere e ad occupare il mio
territorio, allora io non li voglio, allora io sono razzista
perche' difendo la mia identita', la mia civilta', la mia
religione, la mia tradizione e la lingua''.