Il Tso come un incontro di sumo: in dodici vigili per bloccare un giovane di 135 chili
Alto come un gigante, grosso come un bue e fuori come un balcone. Per bloccarlo ci sono voluti dodici vigili, per sedarlo tre ore di iniezioni e per portarselo via una notte intera. Perchè quello che sembrava un trattamento sanitario obbligatorio si è rivelato in realtà un incontro di sumo con agenti ammaccati, bisogni fisiologici spalmati lungo le scale e uno sconcerto generale di fronte al giovanotto da trattare. Il giovanotto, 35 anni, residente nella zona di Santa Maria Formosa, era in realtà un energumeno alto oltre uno e novanta, 135 chili di peso, che nei giorni scorsi aveva messo le mani intorno al collo degli zii e non per far loro un massaggio cervicale. Così l’altra sera una pattuglia di vigili urbani capitanati dall’ispettore Maurizio Francesconi si è presentata all’abitazione dell’uomo per quello che in gergo si chiama accertamento sanitario obbligatorio. L’uomo si è affacciato alla porta e, dopo aver dato segnali di apparente mansuetudine, ha apostrofato l’ispettore: «Tu sei Satana!». Francesconi gli ha risposto per le rime rivendicando la propria identità: «No, sono l’ispettore Maurizio Francesconi». E così avanti e indietro per un po’ fino a quando il ragazzo si è scagliato contro gli agenti, ha menato calci e pugni, se l’è fatta addosso, ha ridotto a brandelli un paio di divise vendendo carissima la pelle. Per mettergli le manette, infine, ci sono voluti dodici vigili urbani. E ancora non era finita. Perchè con le manette ai polsi l’uomo era comunque ingestibile. Solo dopo una laboriosa sedazione (immaginiamo con dosi da cavallo), l’uomo è stato caricato in ambulanza e portato in ospedale per quello che, nel frattempo, era diventato un trattamento sanitario obbligatorio. Indimenticabile.