Maggioranza ricompattata?

[EL ROJO]

Facile, troppo facile sostenere in tutto e per tutto la strategia del partito e poi lamentarsi di chi è delegato a curarne il marketing promozionale.

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[Lavrentij]

pessimo direttore,però per me ha reso liberazione più leggibile.dovrebbero rimpicciolirlo ma per me è più leggibile.però se lo mandan via a calci in culo esulto.

che sia leggibile ok ma dovrebbero dar una sistemata alle prime pagine; bisogna fa uno spagliolio per legger gli articoli dirottati dieci pagine più avanti. Comunque il numero delle pagine è giusto, distribuirei un po' meglio gli articoli. Ottima la cultura a pagina 3.

[Giovanni Diamanti]

che sia leggibile ok ma dovrebbero dar una sistemata alle prime pagine; bisogna fa uno spagliolio per legger gli articoli dirottati dieci pagine più avanti. Comunque il numero delle pagine è giusto, distribuirei un po' meglio gli articoli. Ottima la cultura a pagina 3.

assolutamente.straordinario l'articolo il giorno della morte di meneghello,uno dei pochi che sarebbero piaciuti al Piccolo Maestro.

[Myrddin-Merlino]

CPN del 14-15 luglio 2007 - Cronaca dell'assemblea

di Maria Campese

su redazione http://www.esserecomunisti.it
del 17/07/2007


Il Comitato politico nazionale svoltosi a Roma il 14 e 15 luglio u.s. ha affrontato i temi all’ordine del giorno: la fase politica, il documento attuativo della conferenza d’organizzazione di Carrara e l’avvio del prossimo congresso.
A partire dalla relazione introduttiva del segretario nazionale, e a seguire nei tanti interventi che si sono succeduti, è emersa chiara la delicatezza della fase politica e la difficoltà di iniziativa politica del nostro partito. Nel dibattito sono tornati i temi in discussione alla conferenza d’organizzazione di Carrara, le valutazioni sul risultato del voto amministrativo, il proseguo del percorso unitario con le altre forze della sinistra. Tanti sono stati gli interventi che hanno ribadito la necessità del mantenimento dell’autonomia politica ed organizzativa di Rifondazione Comunista, “motore” (come l’ha definita Giordano) della costruzione dell’iniziativa unitaria, forza anti-capitalistica e antagonista che considera “il governo un mezzo e non il fine”, a differenza di altre forze della sinistra di alternativa (SD, PdCI e Verdi). Anche coloro che avevano espresso nei mesi scorsi l’esigenza dello scioglimento di Rifondazione Comunista e la costruzione del partito unico della sinistra hanno affermato di non aver mai espresso questa volontà (!).

Grande attenzione è stata posta dagli intervenuti al dibattito alla delicatezza del momento politico e alle posizioni assunte dal partito rispetto allo scalone pensionistico, con il grave attacco mossoci di conseguenza dalle forze moderate e conservatrici. Quasi unanime il giudizio positivo espresso nel dibattito sulla modalità assunta dal partito in continuità con quanto deciso a Carrara: dare battaglia sui contenuti del risarcimento sociale. E’ emersa chiara la consapevolezza che se non si troverà un accordo sulle pensioni dal 1° gennaio 2008 entrerà in vigore la legge sullo scalone pensionistico; e quindi si dovrà operare nella direzione di scongiurare questo rischio e di raggiungere un accordo il più avanzato possibile, tutelando una platea più grande possibile di lavoratori (turnisti, catena di montaggio, ma anche insegnanti).

E’ stata una discussione ricca e articolata di spunti, con la consapevolezza del momento difficile che attraversa il nostro partito e le forze politiche della sinistra d’alternativa. E a partire proprio dalla valutazione dei rapporti di forza ne sono scaturite considerazioni diverse sul percorso da intraprendere: nella maggioranza degli interventi è emersa l’opinione che non c’è automatismo fra fuoriuscita dal governo e miglioramento dei rapporti di forza.

Alla fine del dibattito è stato proposto dalla segreteria nazionale un documento che a nostro giudizio conteneva i seguenti elementi condivisibili:
• Forte impegno del partito affinché venga rispettato il programma dell’Unione sulle pensioni, con una consultazione vincolante dei lavoratori, e la costruzione di una grande manifestazione nazionale unitaria della sinistra in autunno.
• Giudizio negativo dell’operato del governo e le ripercussioni che potrebbero scaturire dallo svolgimento del referendum elettorale.
• L’unità a sinistra come costruzione di un’unità d’azione sui contenuti con le altre forze della sinistra, senza che questo comporti lo scioglimento ed il superamento del Prc.
• Il regolamento attuativo della conferenza d’organizzazione, nel quale sono contenute disposizioni per evitare la cumulabilità degli incarichi, la personalizzazione della politica, la deriva istituzionale, il contributo al partito da parte degli eletti, ecc…

Nel documento è presente anche un richiamo in positivo al congresso di Venezia, che per noi è stato invece una delle cause che ha inciso pesantemente sull’attuale difficoltà di fase politica sia nei rapporti esterni con le forze moderate dell’Unione, sia sullo stato interno del partito.
Abbiamo ritenuto comunque, fermo restando aver esplicitato nella dichiarazione di voto del compagno Claudio Grassi il dissenso su questo specifico punto, esprimere voto favorevole al documento proposto dalla segreteria nazionale, poiché vi abbiamo colto la volontà che si dispiega di una modalità diversa di relazione ed interlocuzione interna, e l’assunzione della pratica della sintesi nell’elaborazione della linea politica.

Il documento proposto dalla segreteria ha ricevuto 146 voti favorevoli; gli altri due documenti presentati ne hanno ricevuti rispettivamente 12 (primo firmatario Cannavò) e 4 (primo firmatario Bellotti). Nessun documento è stato presentato dai compagni che hanno deciso di non far più parte dell’area Essere Comunisti.

Importante riteniamo il nostro ruolo in questa fase nuova che si apre per il Partito, fase avviata con la conferenza d’organizzazione.
L’aver deciso di partecipare alla conferenza d’organizzazione, proponendo nostri contributi alla discussione (emendamenti) ma stando dentro il percorso che ha coinvolto tutto il partito, è stata una scelta giusta. Abbiamo così contribuito all’avvio di una fase di interlocuzione critica ma costruttiva con il resto del partito, unico percorso praticabile se vogliamo fare del rafforzamento del partito un obiettivo praticato e non solo enunciato.