drugo ha postato un copiaincolla travagliesco che non è "la sentenza".
e poi, è stato assolto pienamente? che senso hanno le gratuite ossevazioni di un giudice?
che senso ha che travaglio extrapolarizzi un paio di paragrafi a suo e consumo? serve a giustificare il solito sciacallaggio.
se vengono condannati, i travagliati esultano.
se vengono assolti, i travagliati non ci stanno.
sempre lì a lavorare ai loro vomitevoli tricot.
.
A fool and his money can throw one hell of a party.
Ecco no. I soliti cattolici buonisti (nel caso di Tolomeo poi c'è una patologica avversione alle toghe, roba da psicoanalisi).
GAVA SANTO SUBITO VERO?
Adesso perchè è morto non è più criticabile....è asceso a santità e si fa "sciacallaggio" sui morti. E' immacolato e sorvoliamo sulle sue connivenze
«Ritiene la Corte * - scrivono i giudici di Napoli - che risulti provato con certezza che il Gava era consapevole dei rapporti di reciprocità funzionali esistenti tra i politici locali della sua corrente e l'organizzazione camorristica dell’Alfieri, nonché della contaminazione tra criminalità organizzata e istituzioni locali del territorio campano; è provato che lo stesso non ha svolto alcun incisivo e concreto intervento per combattere o porre un freno a tale situazione, finendo invece con il godere dei benefici elettorali da essa derivanti alla sua corrente politica: ma tale consapevole condotta dell'imputato, pur apparendo biasimevole sotto il profilo politico e morale, tanto più se si tiene conto dei poteri e doveri specifici del predetto nel periodo in cui ricoprì l'incarico di ministro degli Interni, non può di per sé ritenersi idonea ed affermarne la responsabilità penale».
Ancora: «L’imputato aveva piena consapevolezza dell'influenza esercitata dalle organizzazioni camorristiche operanti in Campania sulla formazione e/o l'attività e del collegamento dei politici locali con i camorristi, sicché non potrebbe neanche ritenersi che egli si sia interessato della politica locale senza rendersi conto del fenomeno della compenetrazione della camorra nella vita politica, alla cui gestione avrebbero provveduto, a sua insaputa, gli esponenti locali della corrente… Appare evidente che la consapevolezza da parte dell'imputato dell'infiltrazione camorristica nella politica campana, insieme allo stretto rapporto mantenuto con gli esponenti locali della sua corrente e con le istituzioni politiche del territorio medesimo, nonché all'omissione dei possibili interventi di denuncia e lotta al sistema oramai instauratosi in zona, costituiscono elementi indiziari di rilievo da cui potersi dedurre la compenetrazione dell'imputato nel sistema medesimo, secondo quanto posto in rilievo dalla Pubblica Accusa… Il Gava non risulta essersi concretamente attivato, quale capocorrente della Dc o nelle sue funzioni ministeriali, per porre un argine al fenomeno della contaminazione politica da parte della criminalità nel territorio campano; come nessuna iniziativa ha adottato per la sospensione dei consiglieri comunali, di cui pur conosceva la contiguità alla camorra, sospensione resa possibile dalla Legge entrata in vigore quando era ancora ministro degli Interni». Insomma, il ministro dell’Interno Gava stava con lo Stato, ma anche con la camorra.
Giusto ricordare queste cose invece
Ci sono due discorsi da fare.
Quello politico/morale non credo lasci dubbi sulla POCA "bontà" della dirigenza Dc che con consapevolezza e disinviolura candidava personaggi coNNiventi con la malavita sia in Sicilia che in Campania che in Calabria,il tutto senza nemmeno tentare (perlomeno da parte dei più)di arginare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose all'interno delle Istituzioni con il fine certo che questo comunque avrebbe portato ad un notevole vantaggio elettorale.
Dal punto di vista penale però va detto che un certo comportamento
ma tale consapevole condotta dell'imputato, pur apparendo biasimevole sotto il profilo politico e morale, tanto più se si tiene conto dei poteri e doveri specifici del predetto nel periodo in cui ricoprì l'incarico di ministro degli Interni, non può di per sé ritenersi idonea ed affermarne la responsabilità penale.
Sarebbe stato meglio accorgersene prima visto che il Processo ha come fine l'azione penale non la valutazione politico/morale che (giustamente e indipendentemente) ne consegue,questo caso è diverso da quello di Andreotti che ha "commesso il reato estinto per prescrizione",se Gava è sempre stato assolto per concorso in associazione mafiosa(o comunque altro capo d'accusa simile,non so) si vede che l'azione penale non andava iniziata.
mi pare un'analisi più che onesta.
sul piano politico-morale, c'è da dire che gava non era e non è certo una mosca bianca, soprattutto guardando ai suoi successori in campania ed altrove.
occorre aggiungere un fatto molto significativo, che gli analisti di mani pulite trascurano di ricordare a loro stessi. il fatto che in quel periodo la "giustizia" inquisitiva non è stata uguale per tutti. il fenomeno di mani pulite si può, alla luce di ciò, definire come una epurazione mirata dal sapore politico, non giudiziario.
.
A fool and his money can throw one hell of a party.
Omaggio ad un grande politico e uomo...vittima anche lui della magistratura giustizialista, punito per quello che era e non per quello che aveva fatto. Dopo tanti anni gli è stata resa giustizia!