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Discussione: Addio Haider

  1. #1
    piemonteis downunder
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    Unhappy Addio Haider

    morto in incidente d'auto....... o in "incidente" d'auto....



    come direbbe un recente forumista.... "Mah."

    Commenti sulle conseguenze politiche? Mittel, che dici?

  2. #2
    Blut und Boden
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    Citazione Originariamente Scritto da aussiebloke Visualizza Messaggio
    morto in incidente d'auto....... o in "incidente" d'auto....



    come direbbe un recente forumista.... "Mah."

    Commenti sulle conseguenze politiche? Mittel, che dici?
    Cristo...
    Lo hanno eliminato, maledetti assassini.

  3. #3
    Blut und Boden
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    Roma | 11 ottobre 2008
    Il leader dell'estrema destra austriaco Haider è morto in un incidente stradale
    Il leader populista austriaco e governatore della Carinzia Joerg Haider e' morto in un incidente stradale: lo ha reso noto l'agenzia austriaca Apa, citando fonti della polizia di Klagenfurt.

    Secondo le prime testimonianze il 58enne Haider - leader del partito dell'Alleanza per il Futuro dell'Austria, Bzo - si trovava da solo alla guida della vettura, uscita di strada per ragioni ancora da accertare. Haider, ferito gravemente alla testa e al torace, e' deceduto poco dopo, secondo quanto riferito dall'Apa.

    http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=86929

  4. #4
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    Il ritratto (mi sembra uno dei più corretti in giro) fatto da Limes qualche giorno fa. Mentre da altre parti, nei cosiddetti templi della democrazia, si votavano porcherie quali il Patriot Act (Usa) e si esportavano bombe all'uranio impoverito o al fosforo in giro per il mondo (Nato) o si estendeva a 42 (!) giorni il limite per essere detenuti se sospettati di terrorismo senza alcuna accusa formale (Uk, sì, quelli dell'Habeas Corpus) senza che nessuno dicesse "ah", in Carinzia il sanzionato (salvo poi smentita e figura di palta generale) Haider governava nell'assoluto rispetto di tutte quelle norme per le quali lorsignori sanzionarono l'Austria e che lorsignori violarono a più riprese impuniti successivamente. E anche con successo, viste le riconferme: fino ad oggi.


    Chi è davvero Jörg Haider

    L'avanzata della destra in Austria, a leggere i giornali italiani, fa temere il peggio. In realtà il governatore della Carinzia, già alleato di democristiani e socialisti, è un accorto amministratore che unisce modernità e valori tradizionali.

    di Paolo Quercia



    http://temi.repubblica.it/limes/chi-...rg-haider/?h=0

    Quando la destra avanza a valanga fa paura. Retaggi del passato, cattiva informazione, incapacità di comprendere i mutamenti delle società sempre più globali e sempre meno tranquille. Leggendo molti quotidiani italiani di ieri, ad andare in Austria di questi tempi ci sarebbe da aver paura. Crollano i partiti “buoni”, socialisti e democristiani; cresce la destra, votata oramai da un austriaco su tre. Soprattutto dai giovani, moltissimo dalle donne. E se la destra nell’Europa continentale lascia sempre un certo timore, quando parla tedesco può diventare addirittura “un incubo”.

    E per dare allo spettro della destra pericolosa un volto, cosa c’è di meglio che utilizzare quello noto di Jörg Haider, l’unico politico europeo democraticamente eletto contro cui l’Unione nell’ormai lontano 2000 decise di imporre sanzioni che si rivelarono una assurda ed inconcepibile macchinazione in stile totalitario. Che però lasciarono in eredità all’Austria e al mondo l’icona dell’uomo nero mitteleuropeo una costruzione politico-mediatica utile a molti partiti socialisti europei, in quegli anni al potere in mezza Europa (e alla Commissione europea) per impedire a vari e non comparabili movimenti di destra di andare al governo in vari paesi d’Europa. Un progetto che partiva dall’Austria ma che serviva in buona parte per correre in soccorso dei socialisti francesi e del centro sinistra italiano arginando le rispettive destre: Le Pen in Francia, Berlusconi, Bossi e Fini in Italia. Un piano folle, che oggi nessuno avrebbe il coraggio di riproporre e che, in piccola parte, è stata una delle cause del declino nella fiducia nelle istituzioni europee in molti paesi dell’Unione.

    Nel frattempo Jörg Haider è sopravvissuto alle sanzioni e ha fatto parecchia strada. I tre saggi cui l’Unione europea affidò il compito di monitorare la democrazia in Austria dopo la vittoria di Haider del 1999 furono costretti a concludere che sulle rive del Danubio blu non esistevano partiti non democratici, che la democrazia non era in pericolo e che le sanzioni andavano rimosse. Un'incredibile retromarcia per uscire dallo stallo senza compromettere la reputazione dell'Unione Europea: Bruxelles e Vienna, per salvare la faccia, chiesero a Jörg Haider di fare un passo indietro, non entrando personalmente nel governo. Il suo partito l’FPO, poté così formare il governo a Vienna assieme ai democristiani, governando per quattro anni senza che vi fosse alcunché di preoccupante per la democrazia austriaca.

    Anzi, Haider colse l’occasione di aver portato la destra austriaca per la prima volta al governo per tentare una resa dei conti con l’ala nazionalista del suo partito con cui aveva dovuto tenere faticose mediazioni e che non era favorevole all’alleanza con i democristiani.

    Una resa dei conti che lo vide perdente e lo costrinse nel 2005 ad abbandonare l’FPO ricominciando politicamente da zero, fondando un nuovo partito: il BZO, conservatore e laico, liberale in economia, attento al sociale e soprattutto all’identità territoriale. Con questo partito ha governato la Carinzia per due mandati consecutivi arrivando al 40% dei consensi ed alleandosi a più riprese e senza scandali, con il partito socialista. Nonostante le etichette è andato al governo con i democristiani a Vienna e con i socialisti in Carinzia, mentre non ha coltivato rapporti con i vari partitini e gruppuscoli di estrema destra presenti in Europa, che pure lo inseguivano confusi dal caos creato dai media internazionali che indicava Haider come il papà di tutti i nazionalisti.

    In realtà il politico austriaco è pacifista e antimilitarista, contrario a che l’Austria abbandoni la neutralità, rafforzi l’esercito ed aderisca alla NATO. Nel 2003 girava con la bandierina arcobaleno della pace al bavero per protestare contro la guerra in Iraq. E’ stato l’unico governatore carinziano che dal 1945 ad oggi è riuscito a mettere all’ordine del giorno i problemi posti dalla minoranza slovena, circa il 2% della popolazione della Carinzia, a cui neanche i governatori socialisti precedenti all’ascesa di Haider al potere in regione avevano osato dare risposte. Negli anni Settanta il governatore socialista Sima si dovette dimettere per le proteste del suo elettorato in quanto non riusciva a far applicare una legge che imponeva l’uso di cartelli stradali bilingui tedesco-sloveno.

    Nonostante la sua figura mediatica si presti come bersaglio ideale per i nazionalisti sloveni e per gli attivisti della minoranza, il governatore della Carinzia ha provato a sviluppare una politica regionale di tutela culturale e linguistica per quelli che, nel suo stile, chiama “i miei sloveni”, venendo parzialmente incontro alle richieste - in continuo aumento - della minoranza. Seppur a fatica (e contro la volontà della popolazione, memore dei tentativi del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni prima e della Jugoslavia poi di annettere la Carinzia dopo la fine delle due guerre mondiali) è riuscito a far registrare qualche passo in avanti in tale senso. Con oltre trent’anni di ritardo è stata l’unico governatore a completare l’applicazione dei cartelli bilingui previsti in una legge statale del 1976 disattesa fino al 2006.

    A livello internazionale ha sviluppato qualche rapporto politico di un certo spessore in Italia con la Lega e Forza Italia, ma anche con la sinistra quando Illy governava il Friuli-Venezia Giulia. Più che al colore politico di tali relazioni ha dato molta importanza, pragmaticamente, alla collaborazione transfrontaliera in un ottica di Euroregione. Ha sviluppato buoni rapporti con la Croazia e in particolare con i regionalisti istriani della Dieta, un partito di area social-democratica.

    Alle ultime elezioni, nonostante lo scontro interno alla destra austriaca e l’ascesa della vecchia FPO alla sua destra, il BZO ha triplicato i suoi consensi, sfondando al centro tra gli elettorati di popolari e socialisti raggiungendo l’11%. Una parte dei media austriaci, tutti storicamente contrari ad Haider, da qualche tempo ha moderato i toni verso di lui riconoscendogli esperienza e maturità politica. E’ un peccato che i media italiani commentando le elezioni austriache non abbiano colto queste evoluzioni.

    Si poteva fare uno sforzo in più, come qualche anno fa fece il bravo giornalista di Liberazione Fabio Giovannini che, in un libro del 2000 sul leader della destra austriaca, sostenne che Haider non è un nostalgico del passato e del nazismo, bensì il primo di una nuova schiera di politici di destra post-ideologica, capace di unire posizioni liberal–conservatrici con una destra moderna, abile con i media, proiettata nel futuro, interclassista e con una spiccata vocazione sociale. Bastava rileggere le interviste di Simon Wiesenthal del ’97, il famoso ebreo di origine austriaca cacciatore di nazisti, che già allora suggeriva ai media internazionali di non demonizzare la figura di Haider in quanto non è né un neo-nazista né si è mai abbandonato ad espressioni anti-semite o anti-israeliane.

    Domenica scorsa Haider ha vinto per questo: non ha guardato al passato ma ha saputo conciliare liberismo e tutela della famiglia; identità, tradizione e modernità. Scrivere oggi articoli su Haider da Vienna o da Berlino – come hanno fatto molti quotidiani italiani - è un po come fare un reportage sulla Lega da Palermo o da Madrid. E soprattutto continuare ad etichettare il nuovo movimento di Haider come destra radicale è un’operazione politicamente scorretta e scientificamente inesatta. Gli studiosi più attenti già un decennio fa avevano dovuto inventare nuove categorie politiche per tentare di spiegare l’ascesa di nuovi fenomeni politici e sociali per i quali le vecchie etichette non bastavano più.

    La più interessante di esse è indubbiamente quella di “populismo alpino” una categoria che accomunerebbe il movimento di Haider con i cristiano-sociali bavaresi di Stoiber, la Lega Nord italiana e l’Unione Democratica di Centro dello Svizzero Christoph Blocher. Teoria affascinante ma piuttosto ardita. Sia come sia, il fenomeno Haider resta tuttora qualcosa di difficile definizione, spesso in mutazione e soprattutto di difficile comparabilità. Nella descrizione degli andamenti politici del BZO sarebbe allora più opportuno aderire ai fatti concreti per raccontare l’azione politica del movimento, che ha lasciato importanti e visibili tracce di governo democratico in due mandati consecutivi di Presidenza della Regione Carinzia.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Cristo...
    Lo hanno eliminato, maledetti assassini.
    Chissà perché, appena sentita la notizia, ho avuto il tuo stesso pensiero.

  6. #6
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    E anch'io aspetto quello che può dirci Mittel (e anche gli altri che ne sanno di più non fosse altro per la vicinanza, Furlan, Cenerentola82), quello che pensa e ci vuol dire sull'accaduto e su quello che ha rappresentanto in questi anni Haider per la Carinzia e l'Austria, ma non solo, anche per Slovenia, il Friuli Venezia Giulia e l'Euroregione. E voglio leggere anche come lo ricorderà uno che con lui ha avuto un rapporto proficuo di collaborazione politica, Riccardo Illy. Di certo meglio informati di qualsiasi giornalaio che in questo momento sarà impegnato in un frenetico copia e incolla di agenzie di stampa senza nemmeno interessarsi di cosa scrive.

  7. #7
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    RICORDIAMOLO COSI', CON IL SUO ABITO TRADIZIONALE ED IN MEZZO ALLA SUA GENTE.





    FREHEIT FUR KARNTEN
    LOMBARDIA LIBERA

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  8. #8
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    Per chi capisce il Tedesco e vuol saperne di più:

    http://www.orf.at/081011-30450/index.html

  9. #9
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    posso solo dire che noi, in Friuli, non avevamo paura di lui. c'è stata collaborazione sia con Illy che con gli altri, prima e dopo. penso che l'euroregione d'ora in avanti stenterà ancora di più.

  10. #10
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    Il destino manca di fantasia

    Salvadori
    Panto
    Haider

    Tutti morti per inicidente.

 

 
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