Cirami-day ?!?

[Catilina]

In un messaggio da me inviato su altro thread impostato da Roderigo, che si era entusiasmato per un comunicato del Capezzone in cui si annunciavano firme di radicali per i referedum di PRC, ridimensionavo assai l' entusiasmo, ed anzi profetizzavo ironicamente l' inizio di un altro "satyhagra" pannelliano in appoggio alla cosiddetta "Legge salva cesari (Previti)/cesaroni (Berlusconi)" sul "legittimo sospetto".
Beh, c'ero andato vicino, ma effettivamente la realtà supera qualsiasi immaginazione.
In una lettera inviata a Giuliano Ferrara, Marco Taradash e Peppino Calderisi (due pannelliani "storici") scrivono infatti:
"Saremmo davvero grati al 'Foglio' se decidesse di promuovere un' iniziativa per introdurre un granello di sabbia democratico (sic!) nell' ingranaggio che porta a questa nuova indecente, inconcludente, stagione di ribaltoni".
Risposta ovviamente entusiasta dell' Elefantino:
"Un Cirami-day è nelle cose, parliamone (...) L' idea è ottima e ben argomentata. Sappiamo che la legge Cirami (...) rende un servizio giuridico e politico al paese [sì, proprio in bel... servizio...- ndr], ostacolando la solita manovretta ribaltonica".
Così, dopo l' America-day e l' Israele-day, prepariamoci a spernacchiare anche questo ennesimo flop annunciato degli"ultras" berlusconiani, che non a caso trovano le loro guide nei radicali e negli ex-comunisti pentiti, i quali ormai hanno perso la testa.

[Catilina]

Cominciano a delinearsi meglio i contorni dell' incredibile "Cirami-day", in queste torride giornate agostane.
C'è già una data indicativa per l' "evento": il 14 ottobre, ossia la stessa della "marcia dei quarantamila" che, 22 anni fa, dette il colpo di grazia alla lotta degli operai Fiat contro i licenziamenti e segnò l' inizio del declino dei sindacati confederali.
Dietro le quinte stanno allestendo il "Cirami-day" quegli ex-radicali come Taradash, Calderisi, Maiolo passati direttamente in Forza Italia, ma che- caduti in disgrazia presso l' establishment del centrodestra- tentano con questa operazione di riconquistare i favori di Berlusconi.
In effetti è una contraddizione in termini che, da quando la questione "giustizia giusta" sta lacerando il Paese, non sieda in Parlamento nemmeno un erede diretto della tradizione radicale, cioè di quel partito che, mettendo sulla propria bandiera la lotta contro la magistratura e contro i codici, fin dal 1987 promosse (e vinse) insieme al Psi di Craxi e al Pli di Altissimo il referendum sulla responsabilità civile dei giudici. Berlusconi è figlio, oltre che del padronato italiano (vedi in proposito l' apposito thread aperto su questo forum) di quel referendum e di quella cultura.
Ma- dicevo- in occasione delle ultime elezioni quest' area di persone, le cui idee sono nel codice genetico di Forza Italia, si è ritrovata fuori dai giochi politici a causa della diffidenza di leghisti e cattolici che non li hanno voluti nelle liste. Avendo rinunciato all' apporto di simili fuoriclasse, Berlusconi si accorge oggi si trovarsi il fianco "sinistro" scoperto sotto il fuoco dei girotondisti. I deputati-avvocati (Ghedini, Pecorella, Previti, Saponara) da lui assunti fanno benissimo il loro lavoro di difensori, ma appunto giocano in difesa. Quelli che mancano alla squadra del Cavaliere sono i provocatori, i guastatori. Non c'è nessuno che sappia dipingere con la proverbiale oratoria alla Pannella la battaglia sul legittimo sospetto come una battaglia "di sinistra". Ed ecco allora che, dopo il fallimento del "sayaghra" del capo carismatico Marco per recuperare qualche scranno, Taradash & C. tentano questa ultima, disperata carta: l 'organizzazione della piazza forzista (detta "garantista") contro la piazza di Pancho Pardi, Nanni Moretti e Michele Santoro, in un lento ma inesorabile scivolamento verso la guerra civile.
Non è un caso che il bastione che ha difeso la legge sul legittimo sospetto (la cosiddetta "legge salva cesari (Previti)/cesaroni (Berlusconi)") sia stato il presidente del Senato Marcello Pera. Un uomo intriso della stessa cultura liberale, liberista e popperiana dei radicali.