far west malpensa

[do328]

l'aeroporto colabrodo

immigrazione clandestina, traffico di droga. furti. come pure terrorismo e prostituzione. i problemi nello scalo non finiscono mai ela procura di busto arsizio è quasi al collasso. in attesa di prossimi scandali

una citta volante piena di insidie...

inchiesta di panorama del 3 marzo

l'articolo continua...stupidate su stupidate...

do328

[Boeing747]

Ma Panorama è considerabile una fonte di informazione seria? E' lo Studio Aperto dei periodici.

Marco

[I-DAVE]

In Origine postato da Boeing747
Ma Panorama è considerabile una fonte di informazione seria? E' lo Studio Aperto dei periodici.

Marco

Mmm... non vorrei essere cinico, ma guardando il proprietario di entrambe...



DaV

[TW 843]

Riporto l'altricolo spazzatura.
Se qualcuno avesse ancora un dubbio sulla professionalità dei nostri giornalisti, ora è definitivamente servito.

E' risaputo che a FCO, CDG, LHR, MUC, AMS, MAD, ecc, ecc queste cose non succedono mai; niente droga, niente ladri, niente clandestini...

CHE SCHIFO!!!

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Di Giacomo Amadori

Immigrazione clandestina, traffico di droga, furti. Come pure terrorismo e prostituzione. I problemi nello scalo non finiscono maie la procura di Busto Arsizio è quasi al collasso. In attesa dei prossimi scandali.



«Come ha fatto a scendere qui sotto, senza tesserino?». Il dipendente dell'aeroporto di Malpensa interroga stupito il cronista. La risposta è semplice: nello scalo più importante del Nord Italia, un colosso da quasi 20 milioni di passeggeri l'anno, c'è un ascensore che conduce dritti nel cuore della fortezza. Agli Arrivi, di fronte all'entrata numero tre, c'è la porticina incriminata. Basta schiacciare -1 e l'ascensore scende. Quindi una voce registrata avverte: «Solo personale autorizzato»: tutto qui il filtro.

Sottoterra le porte si aprono su un corridoio attraversato da addetti con pass al collo e tute arancioni, come in un'area riservata della Nasa. Chiunque, un po' disinvolto, può infilarsi nel labirinto che conduce alla mensa, alla zona smistamento bagagli, al piazzale degli aerei. Da quella porticina si può raggiungere la parte più indifesa dello scalo. Un ascensore che, nonostante le segnalazioni, continua a spalancarsi sulle pudenda di Malpensa, un aeroporto che da anni convive con furti, droga, immigrazione clandestina e rischio terrorismo.

Un suk dove decine di occhi si studiano a vicenda: poliziotti in borghese, 007 (gli israeliani scortano personalmente i loro aerei), malviventi, fuggitivi. Un mondo dove il viaggio in aereo è solo una parentesi tra mille trame e spy story. Come sanno dietro la porta di legno laccato con serratura rinforzata dei nostri servizi segreti.
A Malpensa city, una specie di Klondike atterrato tra le brume del Varesotto, passano e lavorano sino a 100 mila persone al giorno, compresi mille uomini delle forze dell'ordine che vigilano su un'area di 1.200 ettari (1.500 campi di calcio). Praticamente un capoluogo, visto che nella vicina Varese vivono 85 mila abitanti (e la questura conta 220 poliziotti). Il procuratore di Busto Arsizio, Antonio Pizzi, da cui dipende la città con le ali, nella relazione di fine anno ha elencato i problemi più gravi: «Immigrazione clandestina, detenzione di documenti falsificati, presenza di minori abbandonati perché al seguito di genitori arrestati per importazione di droga, contrabbando di ogni genere».

Passeggiando per i corridoi della procura c'è un girotondo di carabinieri, poliziotti, finanzieri. Si indovinano imminenti operazioni, si scopre che i dipendenti dell'aeroporto non hanno mai smesso di rubare, che a Malpensa atterrano dall'Est Europa e dal Sud America schiave destinate al mercato della prostituzione.
Con l'orecchio teso si apprende che l'arresto degli integralisti della cellula salafita di Gallarate non ha tolto la voglia ai terroristi di bazzicare in zona. «La nostra procura è sotto organico, non riesce a sopportare l'impatto di Malpensa» si lamenta Pizzi. «Qui i pm erano sette, adesso sono cinque. E da quando sono a Busto non mi è stato concesso neppure un uomo in più». Il procuratore ha chiesto rinforzi a quattro diversi ministri della Giustizia. «Mi ha risposto solo Castelli, per dirmi di no».

REGALI «STUPEFACENTI»
In procura chi apre la porta dell'Ufficio corpi di reato rimane inebriato da effluvi di cocaina purissima. È contenuta in ovuli di cellophane, bulloni, cornici, doppi fondi di valigie, statuette di santi. Viene sciolta nel vino e nella birra, spolverata sui vestiti. La fantasia dei trafficanti è vivace: gli igienisti hanno infarcito di «neve» saponi e shampoo.
«L'anno scorso abbiamo sequestrato 700 chili di polvere bianca» calcola il maggiore Sergio De Francesco nel suo fortino di Malpensa, tra baionette irachene e modellini di navi da guerra. Comanda 300 finanzieri, compresi 35 baschi verdi (forze speciali), impegnati soprattutto nel controllo del Terminal 2, quello dei voli charter, i preferiti dai narcos. «Qui passa di tutto. I corrieri della droga si celano dietro le sembianze più originali». Come quella nonnetta brasiliana carica di «stupefacenti» regali di Natale per i nipotini o la brava studentessa statunitense tutta libri e «bamba».
I postini provengono soprattutto dal Sud America, hanno tra i 25 e i 35 anni e sono per lo più maschi. Hanno quasi sempre uno strano modo di camminare, visto che la roba diventa supposta o pastiglia. C'è chi è riuscito a inghiottire 105 ovuli di cocaina, circa un chilo di merce, con conseguente digestione difficoltosa. Un corriere incassa 2-3 mila dollari: un buon incentivo per chi deve superare i controlli. Più di un centinaio di loro l'anno scorso non ce l'hanno fatta. Molti di più sì.

RUBARE IL MASSIMO
Il cuore della sicurezza aeroportuale batte al terzo piano di Malpensa, nella centrale operativa della Polizia di Stato. Enzo Ricciardi, 54 anni, una vita da poliziotto di strada, guida un esercito di 600 uomini.
Dal suo ufficio con vista sulla pista di atterraggio esce un agente in borghese: un dipendente dello scalo è stato pizzicato con la refurtiva in casa. Ricciardi alza le spalle: «Non vogliono proprio smetterla». Nei mesi scorsi milioni di italiani hanno visto in tv decine di lavoratori sorpresi a rubare davanti alle telecamere. «Quegli arresti hanno fatto diminuire i furti del 70 per cento» sottolinea il procuratore Pizzi. Comunque, a Malpensa in pericolo non sono solo i bagagli diretti nelle stive degli aerei.

«Il vero problema sono i furti con destrezza» avverte Ricciardi. Anche in questo caso le riprese video hanno documentato le azioni dei ladri: si presentano quasi sempre in coppia, lui elegante, impermeabile, valigetta 24 ore, lei incinta, desiderosa di informazioni. Lei domanda, lui agisce e la vittima, mentre cerca di aiutare una signora, viene alleggerita di borse e borsoni. «I più bravi sono cileni, peruviani, slavi, albanesi, ma non mancano gli italiani» conclude il poliziotto.
In procura indicano pure le vie di fuga della merce rubata: «Esce in molti modi, anche dalla rete perimetrale, bassa e senza controlli elettronici, un colabrodo lungo 18 chilometri». Ricciardi corregge: «Qualche sensore c'è. E sul piazzale stiamo sperimentando le telecamere a infrarossi, per vedere di notte». Per rendere meno permeabile il recinto ci sono ronde 24 ore su 24: 80 soldati, decine di poliziotti con cani addestrati. Eppure, da quelle maglie qualcosa continua a passare, uomini compresi.

TOM HANKS IN SALSA CANTONESE
Ecco il traffico più marcio di Malpensa city: quello di esseri umani. Un mercato di clandestini che sfrutta le lacune dei controlli. Per esempio in un anno vengono rilasciati 30 mila pass provvisori, di cartoncino giallo, senza foto e senza banda magnetica. Un passepartout facilmente falsificabile che rende la fortezza Malpensa espugnabile. «Abbiamo ordinato alla Sea, la società che gestisce l'aeroporto, di sostituire i cartoncini con badge magnetici. E dovranno farlo il prima possibile» assicura Ricciardi. «Comunque lo scalo non è più insicuro degli altri grandi aeroporti, come dimostrano le due commissioni europee che ci hanno promossi».

Intanto nell'area di transito, come quella newyorkese raccontata nel film Terminal con Tom Hanks, succede di tutto. Per esempio spadroneggiano i «passatori», che in quella terra di nessuno riforniscono gli extracomunitari di documenti falsi per entrare in Italia. Carte taroccate che forzano le porte piene di spifferi del Paese. Per esempio ai poliziotti di frontiera mancano ancora strumenti come i lettori ottici di passaporti (ce n'è uno in prova) che invece sono obbligatori negli Usa. Per scovare le contraffazioni gli addetti alla frontiera devono affidarsi ai raggi Uva e al loro fiuto. «Abbiamo 25 specialisti in grado di scoprire a occhio nudo i passaporti sospetti» assicura Giusy Petecca, responsabile della polizia investigativa. Nel 2004 la squadra ha scovato 1.662 documenti falsi. Nascondono insidie pure i permessi di soggiorno: le foto dei titolari non sono online e per questo vengono spesso confrontate con le questure via fax o telefonicamente. Un sistema a volte surreale.

La notte di Malpensa si popola di personaggi originali: molti stranieri rimangono parcheggiati nell'area di transito in attesa di avere il via libera, altri scelgono la strada più rapida: la fuga. Magari scappano con la complicità di qualche compaesano che lavora nello scalo. «Centinaia di dipendenti, quelli che fanno i lavori più umili, sono extracomunitari» precisano in procura.
Così per combattere il traffico di clandestini la polizia si affida al lavoro di intelligence. Al terzo piano studiano i transiti sospetti. Un esempio? C'è chi per andare dal Cairo a Casablanca passa dalla Lombardia per una lunga sosta. In molti puntano sulla sostituzione di persona, approfittando delle somiglianze tra connazionali, come nigeriani, ghanesi, cinesi. Questi ultimi si «travestono» spesso da giapponesi per raggiungere paesi dove non sono benvenuti.
A volte il trucco non funziona, come è successo a quel cittadino giapponese che al controllo passaporti si è finto padre di tre cinesini doc. Peccato che non sia riuscito a scambiare con loro neppure una parola.

UNA CITTÀ VOLANTE PIENA DI INSIDIE

Lo scalo della Lombardia nel 2004

1.200 gli ettari di territorio
214.357 gli aerei atterrati e decollati
18.500.000 i passeggeri
347.000 le tonnellate di merci transitate dallo scalo
19.909 i dipendenti
144 milioni di euro il risultato operativo (è la 21ª azienda italiana)
5,6% le famiglie della provincia di Varese che dipendono dalla Malpensa
1.000 gli uomini delle forze dell'ordine impegnati (600 poliziotti, 300 finanzieri, 80 soldati, 20 carabinieri)
391 le persone arrestate da polizia (211), Gdf (115) e carabinieri (65) 6.042 gli espulsi.
3.553 i respinti alla frontiera di Malpensa.

[marcogiov]

Si è dimenticato dei terroristi che fanno foto agli aerei e poi le confrontano su Internet con la centrale terroristica mondiale a.net.

[I-DAVE]

In Origine postato da TW 843
20 carabinieri

Parlando da spotter, a MXP sono il gruppo più piccolo e anche il più rompipalle. Devono essere molto selettivi in accademia...

DaV

[I-TIGI]

A me una corte dei miracoli quasi quasi non dispiace! Un po di vita' nella brughiera e sonnolente Galla-Busto City!

[FlyIce]

In Origine postato da I-DAVE
Parlando da spotter, a MXP sono il gruppo più piccolo e anche il più rompipalle. Devono essere molto selettivi in accademia...

... solo gli ufficiali fanno l'Accademia, gli altri solo una scuola...

CMQ se guardi il rapporto arresti per poliziotti i CC sono (DI GRAN LUNGA) i più produttivi: oltre 3 arresti a testa, mentre gli altri si fermano a circa uno ogni tre !!!
Forse i CC hano nel conto anche quelli dei soldati, che non possono arrestare nessuno ...

[redcoat78]

una volta mi hanno cacciato dal T1 solo perchè alle 210 giravo con un amico tra i Terminal....

[frenchMXP]

In Origine postato da TW 843
Sottoterra le porte si aprono su un corridoio attraversato da addetti con pass al collo e tute arancioni, come in un'area riservata della Nasa. Chiunque, un po' disinvolto, può infilarsi nel labirinto che conduce alla mensa, alla zona smistamento bagagli, al piazzale degli aerei. Da quella porticina si può raggiungere la parte più indifesa dello scalo. Un ascensore che, nonostante le segnalazioni, continua a spalancarsi sulle pudenda di Malpensa, un aeroporto che da anni convive con furti, droga, immigrazione clandestina e rischio terrorismo.

questa gente vuol far credere che scendendo al -1 si arrivi allo smistamento e sul piazzale, incredibile ca..ata, se si va al -1 e tutti lo possono fare da tutti gli ascensori posti agli arrivi si va nel tunnel dove entrano i fornitori, non è assolutamente una zona extra doganale, c'è la mensa accessibile anche per i passeggeri e il pronto soccorso anch'esso accessibile ai passeggeri. Per poter accedere al BHS ed al piazzale bisogna per forza passare i controlli di sicurezza. Se poi il giornalista si è infilato nel montacarichi per i bagagli fuori misura e qualcuno compiacente lo ha fatto scendere beh questo è un'altro problema di ben altra gravità.