IN MUTANDE di MATTIAS MAINIERO
DESTINI PARALLELI PER L'EX RAÌS IRACHENO E QUELLO BOLOGNESE DELL'ULIVO
La foto del tiranno di Bagdad ripreso impietosamente in slip fa scandalo e divide gli Usa - In Italia invece è Prodi, ridotto in brache di tela da Rutelli, a mandare sotto shock la sinistra È tempo di mutande. Consolatevi: non siamo gli unici, noi italiani alle prese con il caro euro, ad essere finiti, chi più chi meno, in brache di tela. Saddam Hussein e Romano Prodi, così diversi tra loro eppure entrambi un tempo potenti, stanno forse peggio. Erano, ognuno nel proprio campo, il simbolo della supremazia. Saddam, il dittatore, l'intoccabile rais, l'uomo dinanzi al quale si inchinava l'Iraq (e purtroppo anche molti altri Paesi). Prodi, il Professore bolognese lanciato verso Palazzo Chigi, non in bicicletta ma alla testa di una coalizione che sembrava aver ritrovato l'unità. Ammettiamolo: il centrosinistra faceva paura, aveva sbancato alle Regionali, diceva di avere un leader. Aveva anche Bertinotti, per la verità, e Rutelli e tanti amici di Prodi pronti ad accoltellarlo. Ma la vittoria elettorale era stata un'iniezione di fiducia ed euforia. Sull'onda del successo sorridevano e progettavano governi. E ora guardatelo. E guardate anche Saddam Hussein. Belle foto, vero? Il dittatore desnudo è apparso sul "Sun", il più diffuso fra i tabloid britannici. È ritratto in pose intime nella prigione in cui è recluso.
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