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  1. #11
    Europa Impero
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    io non ce l'ho con i romeni, ricordiamoci che sono il popolo di Codreanu.

  2. #12
    Iscrittoa***dal14/12/2004
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    In origine postato da Assalto
    io non ce l'ho con i romeni, ricordiamoci che sono il popolo di Codreanu.
    che c'entra.. noi abbiamo avuto Mussolini, ma popolo di traditori siamo e saremo

  3. #13
    Giovane Nostalgico Idealista
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    In origine postato da Legionario Orientale
    Stranieri o Italiani....campo di concentramento!
    Devono morire,bestie.
    Quoto appieno, e aggiungo che ripristinerei la tortura per i pedofili, la peggior feccia che affligge questo nostro mondo allo sbando.


    Saluti.
    Canta{LXV E.F.}

  4. #14
    Giovane Nostalgico Idealista
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    In origine postato da Yggdrasill
    Considerazioni, rabbiose, sparse:


    Inoltre, tanto per fare alcune considerazioni a margine, mi duole rilevare il fatto che certamente il nostro destino sarà quello di assistere ad un crescendo di questo genere di crimini, poichè gli allogeni che li commettono sono ben consapevoli dell'impunità che facilmente segue ad atti che a "casa propria" pagherebbero a caro prezzo. Il tragico consta proprio nel fatto che, mentre gli italiani, pavidamente, fanno ancora affidamento sulla "giustizia" e le sue deboli manifestazioni, gli allogeni, ben consci della situazione, spadroneggiano indisturbati.
    L'unica reazione possibile a tutto ciò non potrà essere altro che l'inasprirsi d'una guerra civile i cui prodromi sono ben evidenti sin da ora (e alla quale, in qualità di vittime, prendiamo parte già da troppo tempo).

    Hai tristemente ragione.

    La situazione si fa ogni giorno più pesante e presto risulterà insostenibile, adesso basta solo aspettare quel momento in cui la "guerra" esploderà, e stare pronti a combattere.
    Non per questo ora bisogna stare con le mani in mano, però...



    Saluti.
    Canta{LXV E.F.}

  5. #15
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    Non esploderà nessuna "guerra". Non c'è modo che vada diversamente, viso che il capitalismo ha bisogno di immigrati precari.

  6. #16
    email non funzionante
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    Purtroppo c'è ancora troppa gente che crede alla balla dell'immigrazione come "risorsa"...

    L'immigrazione porta disperazione tra gli allogeni e tra i nativi, anche perchè l'immigrazione allogena si compone anche di "persone" che non hanno nulla da perdere, spesso autentici farabutti.
    Lavoratori onesti? Si, indubbiamente ci sono, ma il rischio di avere a che fare con un surplus di delinquenza è comunque altissimo.

    Io sono stato in Romania tante volte (mia moglie è rumena), e ho avuto modo di conoscere bene tanta gente del luogo e cosa pensa, vi stupireste si vi dicessi che loro sono i primi a dire come mai noi permettiamo che i loro delinquenti finiscano in Italia impunemente ? Lo stesso per gli zingari.
    Insomma evidentemente chi emigra lo fa per tante ragioni ma tra queste c'è anche il fatto che non si ha nulla da perdere e quindi tanto vale uccidere e stuprare.

    L'immigrazione finora ha reso bene a chi sfrutta il lavoro e la manodopera straniera, e ha ingrassato tantissimi trafficanti, di vantaggi per gli italiani ne vedo ben pochi.

    Ormai però il lavaggio del cervello del: "multiculturale è bello" ha pervaso la società, laddove invece la vera multiculturalità si può avere solo con la difesa delle proprie tradizioni e l'amore per la propria terra, tutti sentimenti frustrati dall'immigrazione più o meno coatta.

  7. #17
    Nimmo
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    da NoReporter.org

    Delirio di una toga rossa bolognese: 2 immigrati violentano una ragazzina: non e' certo colpa del degrado immigratorio ma del premier e del lavoro sommerso....

    L'intervista al procuratore capo di Bologna
    «Cattivo esempio chi difende il sommerso»
    Lo sfogo del magistrato Di Nicola dopo lo stupro alla quindicenne: «Trionfa la cultura dell'illegalità». L'allusione alle frasi del premier

    «Di fronte a un episodio così grave non ci resta che ricominciare da capo: per attuare i valori della Costituzione e introdurre la cultura della legalità». Le parole del procuratore capo di Bologna, Enrico Di Nicola, sono uno sfogo amaro. Ed è lui stesso che lo ammette.

    Procuratore, quali valori della Costituzione sono venuti a mancare? «Quando si dice che il 40% della ricchezza sommersa rappresenta un bene per il Paese perché in questo modo noi ci svilupperemo, io ritengo che si dica qualcosa che non può essere conforme ai valori costituzionali. E’ la cultura dell’illegalità».

    Sono affermazioni del premier Berlusconi di qualche giorno fa. Ma questo cosa c’entra con la violenza sessuale a una minorenne?
    «Coloro che commettono attività delinquenziali così traumatiche vedono che certi valori mancano alla classe dirigente. Fino a quando sarà così non avranno certo degli esempi da seguire. Nessuno a cui ispirarsi per vivere in una civile convivenza. Senza una cultura della legalità non possiamo pretenderlo. Fino a quando non sostituiremo all’individualismo esasperato, che si ravvisa nella società e che determina questo tipo di reazioni, una cultura istituzionale, noi andremo sempre peggio».

    Come interpreta il fatto che l’aggressione è avvenuta in pieno giorno, in un parco pubblico affollato di gente?
    «E’ un segnale molto negativo. Sintomo di un decadimento dei valori da parte di soggetti che hanno agito come bestie, ispirati dall’istinto e dalla violenza per ottenere subito quello che volevano. Ma è grave anche il fatto che nessuno si sarebbe accorto di niente. Davvero nessun testimone?».

    Come si è arrivati a tanta violenza?
    «Dobbiamo chiedercelo. Con forza. Chi rapina e violenta con uno scopo individualistico è sì un soggetto fuori dalla società, ma vede intorno a sé un ambiente individualistico, basato sull’interesse personale perché oggi è questa la cultura dominante».






  8. #18
    SBIRRI VI ODIO!!!!!!!!!!!
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  9. #19
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    Da notare come le autorità, ancor prima di stigmatizzare il tragico evento accaduto (sempre che l'abbiano fatto), abbiano speso fiumi di parole negando il collegamento tra il delitto e l'immigrazione, ed imponendo di non trarre conseguenze "affrettate" (ma quali affrettate, sono anni che subiamo inermi, grandissime teste di c***o!). I delitti nel paradiso multirazziale aumentano, i mezzi repressivi del sistema nei nostri confronti pure.
    MANIFESTARE PER LA NOSTRA LIBERTA'! TUTTI IN PIAZZA CONTRO I NOSTRI CARNEFICI!

  10. #20
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    di Erri De Luca

    Le leggi razziali contro gli ebrei furono un servile omaggio di Mussolini all'ossessione del potente alleato nazista. Si aggiunsero come paragrafo di provincia alla legislatura antiebraica del Terzo Reich.
    Infami come ogni pretesa di isolare razze dentro il corpo dell'umanità, da noi, terre di sangue misto, furono particolarmente assurde. Quale razza era l'italica se non la sede di ogni ovulazione del mare di mezzo? Un riassunto di semi che non può escluderne alcuno, questo è il ceppo genetico del nostro luogo impiantato nel mare come un albero di corallo. Da noi ogni famiglia e stirpe del Mediterraneo ha diritto di cercare un parente. Le leggi razziali presumevano una razza, la nostra, inesistente. Erano un articolo di fede, anzi di malafede. Ma, volendo colpire gli ebrei, li perseguitavano tutti, ricchi e poveri. Le nuove leggi sull'immigrazione, la Bossi-Fini oggi e la Turco-Napolitano ieri, perseguitano solo i poveri. Li rinchiudono in campi di quarantena, li detengono senza causa di reato. Perché entrare senza permesso nel nostro paese non è reato, altrimenti sarebbe reato la storia. Dai banchi di scuola sappiamo che da noi sono arrivati senza invito i popoli, gli eserciti, le epidemie, i pirati, i santi, i mercanti, i marinai, le religioni. La storia non è un pranzo di gala, se ne sbatte di inviti e di controlli all'ingresso. E noi siamo in un punto di passo della storia e della geografia. Siamo da sempre sponda di sosta per migratori.
    Oggi profittiamo del bisogno e del sudore di stranieri offrendo in cambio un'ospitalità strozzina e clandestina, venduta pure cara. Ho poco più di cinquant'anni ,sono di Napoli e ho fatto in tempo a vedere i miei coetanei del sud andare ad affollare le brande di sottoscale e di abbaino di Torino. Quando la Fiat rastrellava manodopera muta e docile dai campi del meridione e gli affittacamere di Torino davano a noleggio le brande ad ore. Ho fatto in tempo a vedere il razzismo, il meschino senso di superiorità e di arbitrio, degli italiani verso se stessi. Non mi sorprende vederlo applicato ad altri subalterni che hanno rilevato il posto di noialtri ultimi.
    Siamo diventati un paese di nuovi arricchiti che ha conseguentemente votato per il più ricco, credendo nella proprietà transitiva della ricchezza. Ma la ricchezza ha bisogno di divario, di maggiore e non di minore povertà intorno. Questo dicono le cifre del mondo. Da arricchiti recenti vogliamo dimenticare le povere origini. Inutile perciò ricordare che veniamo dalle stesse umiliazioni che imponiamo agli stranieri ospiti. Costruiamo leggi per rendere il loro passaggio più penoso. Intanto le braccia di mare più battuto riempiono i fondali di annegati. Un articolo di legge pretende di impedire il soccorso ai naufraghi. E' solo seguito normativo di quella nostra nave da guerra che speronò a morte un barcone albanese nel Canale di Otranto una notte di Pasqua. Si, era di notte, illuminata dalle fotocellule la prua d'acciaio due volte fu spinta a urtare una fiancata di legno, grande vittoria navale della marina italiana. Per pura ingratitudine il comandante non è stato decorato al valore. Era il tempo del centrosinistra e del governo Prodi, con la P maiuscola. I prodi con la p minuscola infangavano la tradizione marinara di un popolo di mare, quale siamo.
    Ma tutte queste miserabili e losche misure di ostacolo, di contenimento: sono servite, servono, serviranno ad arrestare l'alta marea dei migratori? È così ovvio che no, che nessuna legge, per quanto infame sia, può mettere i cancelli alla storia e alla geografia. Noi saremo comunque attraversati da una disarmata folla di popoli. I nostri connotati, i figli, le città, le canzoni, i libri, saranno rigirati da questo cucchiaio. Allora tutti gli sbarramenti saranno ricordati come canaglierie inutili, come gratuiti sfregi alla figura della nostra terra aperta e messa apposta in mezzo al mare a coste spalancate.
    Fuori dalle nostre stanze addobbate per un perpetuo Natale, la piccola fiammiferaia della fiaba di Andersen sta consumando tutti i suoi fiammiferi, esaurendo la riserva di fuoco, di lume, di pazienza. Mi affido ai versi di un poeta di Sarajevo, Izet Sarajlic che così chiude una sua poesia sui traslochi forzati degli uomini: "O il mondo sarà presto popolato esclusivamente da emigrati, o dovrà diventare l'unica patria universale degli uomini."

    Erri De Luca

 

 
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