Questa fu la reazione del sistema
Naziskin, denunce in massa
dopo il corteo a Cernobbio
COMO — I centosessanta militanti di estrema destra che sabato a Cernobbio avevano cercato di contestare il seminario Ambrosetti sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata, ma anche per reati legati alla legge Mancino. Fino a domenica sera sembrava fossero stati solo identificati dalla polizia, che aveva fatto largo uso di macchine fotografiche e videocamere.
Invece, dopo la richiesta di dimissioni del questore comasco Oronzo Scoletta, avanzata dal coordinatore nazionale dei Comunisti italiani Marco Rizzi al ministro Bianco, il caso è diventato rovente e la questura ha deciso di denunciare i naziskin — che avevano intonato anche cori antisemiti (jude raus e Priebke libero) — in base alla legge Mancino, che proibisce queste manifestazioni.
E così dalla Digos del capoluogo lariano è partito un robusto rapporto destinato alla procura di Como. Nell'informativa ci sarebbero centocinquanta nominativi di altrettante teste rasate che dopo aver cercato, senza fortuna, di raggiungere Villa d'Este — la strada era sbarrata da un centinaio di carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa — hanno ripiegato sulla piazza del lago, lontano dal seminario Ambrosetti, dal traffico e dalla gente.
La quasi totalità dei manifestanti è stata identificata fra sabato sera, domenica e ieri mattina. Sono per lo più naziskin veneti. Cinque o sei sono di Como, già conosciuti dalla Digos in quanto abituali «animatori» dei dopo partita del Como. Anche la dozzina di varesotti presente non è ignota alla polizia e così la quindicina di teste rasate giunte da Milano.
Per gli organizzatori, comunque, è stato un grosso successo. La presenza a Cernobbio di numerose televisioni e di ancor più numerosi inviati ha fatto sì che tutti ne parlassero.
Pesante il giudizio di Ernest Welteke, governatore della Bundesbank. Il banchiere tedesco era fra i partecipanti al seminario di Cernobbio, ha detto: «State attenti a queste manifestazioni,anche da noi in Germania è cominciata così».
Dal ministero dell'Interno è già giunta una prima risposta: «Nessuno ha autorizzato la manifestazione di sabato a Cernobbio, anche perchè nessuno ha chiesto l'autorizzazione». Si sapeva comunque del possibile arrivo delle teste rasate, tanto che un robustissimo servizio d'ordine ha impedito ai manifestanti di avvicinarsi a Villa d'Este.
E quando i naziskin si sono accorti che sarebbe stato innopportuno forzare la mano, hanno ripiegato su piazza Risorgimento.
Nella foto: uno dei naziskin a Cernobbio
di Marco Marelli