Concordo anche io su tutti e tre i punti.
In particolare per quanto concerne al punto C: purtroppo la previdenza complementare offerta dalle banche è effettivamente costosa, quantomeno se ci riferiamo ai Piani Individuali di Previdenza (PIP), che hanno un TER mediamente superiore al 3%. Un po' diversa, invece, è la situazione riguardante i fondi aperti, anch'essi offerti da banche e assicurazioni, ma con costi più contenuti, più vicini ai fondi chiusi in termini di TER.
Proprio alla luce di questi aspetti, tu regolamenteresti la previdenza complementare e/o la incentiveresti in qualche modo?
incentivarla è già abbastanza incentivata, detrazioni fiscali ad es..
un problema è la tassazione, mi pare sia flat al 25% quando queste pensioni vengono erogate, mentre plusvalenze e dividendi vengono tassati al 12,5%.. ergo una detassazione farebbe bene.
credo che per abbassare i costi di gestioni bisognerebbe liberalizzare maggiormente il settore, ad esempio eliminando i vincoli di categoria professionale per aderire ai diversi fondi.
La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.
L. von Mises
SILENDO LIBERTATEM SERVO
La tassazione finale, se non sbaglio, dovrebbe essere del 15%, diminuita dello 0,3% per ogni anno successivo al 15°, con un minimo del 9%.
Il capital gain gode della tassazione agevolata all'11%.
Effettivamente l'idea di eliminare i vincoli tra i fondi di categoria mi sembra interessante, considerando anche la differente qualità di gestione dei fondi chiusi, in parte da imputarsi al fatto che, ad esempio, a fronte di molti aderenti nel settore metalmeccanico (cometa), ci sono pochi aderenti al fondo per i dipendenti del commercio (fonte), per cui i gestori avendo masse diverse a disposizione hanno anche differenti opportunità nella selezione dei titoli. Ciò che è certo è le differenze anche sensibili tra i costi i gestione fra i vari fondi non sono giustificate da una maggiore qualità di gestione per chi applica maggiori oneri.