In queste settimane anche esponenti di LR , di PL, per non dire quelli del PDL hanno votato contro nostre mozioni. Più che alle singole mozioni dobbiamo guardare al numero complessivo delle stesse . E' ovvio che se un partito non approva almeno il 60-70% delle nostre proposte allora lo si debba escludere da ogni forma di dialogo. Ma i conti dobbiamo farli alla fine Buccia, non sulla singola mozione (per quanto fastidiosi siano indubbiamente certi voti inspiegabili) altrimenti non ne veniamo a capo e restiamo danneggiati pesantemente.
Fatta la precisazione di cui sopra è doveroso dirti che nel caso in questione la confusione appartiene a qualcun altro. Non serve essere anarchici per essere antiproibizionisti, basta essere liberali ( e basterebbe leggere non Rothbard ma un qualsiasi autore liberale per capire le ragioni dell'antiproibizionismo). In questo caso specifico non hai dimostrato grande lungimiranza nè grande liberalismo Monsieur.
Non ti sei comportato differentemente dal tuo "compagno" (nel senso che condivide la tua stessa storia politica di appartenenza) socialista Meridionale.
l'aborto e i matrimoni gay sono sacrosanti?
La società e non l'individualismo (per questo potrei non essere liberale) è l'ambito su cui la politica è chiamata a operare. La cultura individualista fa rima con egoista e pensa ai bisogni propri dell'individuo, non dell'individuo inserito nella società. la società di oggi fa schifo e tutto cade nell'egoismo, perchè si crede nell'accumulo delle ricchezze senza tregua come vera felicità. Infatti abbiamo visto la sregolatezza dei principi liberali dove ci sta portando: al collasso economico, a realtà di nuovi poveri e poveri sempre più poveri, mentre i ricchi si arricchiscono sempre di più.
Se questo significa essere liberali, io fieramente, non mi ci riconosco.
Di matrimonio nel senso "stretto" non mi piace parlarne. Da giurista ti dico che è un istituto che storicamente si può rivolgere solo a persone di sesso diverso, già per definizione. Unioni civili dall'amplissimo contenuto e di fatto corrispondenti in tutto e per tutto al matrimoniosono incontrano invece il mio favore.
Circa l'aborto io non cosiglierei mai di praticarlo ma non vieto niente a nessuno. La libertà è dell'individuo.
Liberamente c'hai la casella pvt piena
Comunque hai provato ad utilizzare il Documento sulle Affinità Politiche del Ministero degli Interni?
http://www.mediafire.com/?byozzimmgch
Te nella sentenza che hai espresso, cioè che io in quanto non sono "favorevole soltanto a ciò che è sacrosanta libertà dell'individuo. E tu, proprio per questo motivo , non sei liberale", penso che qua dentro tutti fortunatamente mi conoscano e per me vale il principio "liberale" della libera opinione, cosa che hai contraddetto nella tua frase, in quanto ritieni la tua idea superiore alla mia.
Ecco appunto io"individuo", non sono d'accordo ne coi matrimoni gay, ne con l'aborto. Un conto è non essere d'accordo con questo o quest'altro, un altro è dare la possibilità a tutti di farlo. Ammesso che non sono d'accordo coi matrimoni gay, ammetto che sono aperto alle "unioni senza equiparazioni al matrimonio, dato che il matrimonio c'è gia; Non sono d'accordo con l'aborto, anche se lascerei una persona libera di fare ciò che io considero quasi un omicidio. Il punto è che questi 2 "diritti", non possono essere considerati universali. Ma come, io ammazzo un bambino e lo chiamo diritto? E chiamo matrimonio l'unione tra persone dello stesso sesso? Queste secondo me, sono offese a quei nobili (e seri) principi liberali, che erano: la libertà di parola, di stampa, di associazione, l'abolizione della primogenitura, libera chiesa in libero stato, il diritto dei lavoratori sancito da giolitti. Questi sono diritti sacrosanti e in cui credo. Questo significa essere liberali. Molti di oggi che si definiscono tali legalizzerebbero pure Hitler tra pochino!
Non mi riterrei liberale per altre ragioni.
La società e non l'individualismo (per questo potrei non essere liberale) è l'ambito su cui la politica è chiamata a operare. La cultura individualista non va a salvaguardare la società, cioè dell'individuo inserito nella società. la società di oggi fa schifo e tutto cade nell'egoismo, perchè si crede nell'accumulo delle ricchezze senza tregua come vera felicità. Infatti abbiamo visto la sregolatezza dei principi liberali dove ci sta portando: al collasso economico, a realtà di nuovi poveri e poveri sempre più poveri, mentre i ricchi si arricchiscono sempre di più. La famiglia è considerata meno di niente quando è il fulcro della civiltà e dove si formano le persone ad essere dei buoni cittadini, ma purtroppo è abbandonata a stessa e spesso diventa un luogo d'orrore invece che di promozione sociale.
Se essere liberale significa non puntare a un miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo all'interno della società civile promuovendo aiuti alla famiglia, ai lavoratori, ai pensionati e alla difesa della vita, io fieramente, non mi ci riconosco.
Nella mia visione lo Stato ha il compito di proteggere la libertà di ogni individuo e tutelare l'individuo quando l'imprenditore/venditore è in grado di manovrarlo come gli pare, questo si verifica molto spesso nel caso di monopoli ma nel caso del venditore di droga il rapporto non può che essere lo stesso.
Una persona dipendente dalla droga non è libera in quanto la droga provoca sempre dipendenza. Inoltre è evidente come quella libertà di acquistare la droga possa nuocere con facilità al prossimo e limitarne la sua libertà.
E' quindi evidente che il liberalismo non può escludere l'idea della proibizione della droga, ma anzi dal mio punto di vista la proibizione della droga fino a un certo limite è perfettamente liberale. Thomas Hill Green infatti, che è uno dei più importanti liberali mai esistiti, era anche un fervente sostenitore del proibizionismo (a differenza mia).
Questo per giustificare il mio presunto liberalismo. Detto questo sono prima di tutto utilitarista e credo che la liberalizzazione delle droghe sia destinata a peggiorare inesorabilmente la società e quindi tutti gli individui.
L'anarchismo non c'entra niente, si tratta di semplice antiproibizionismo che da sempre è legato al liberalismo