non ne vedo il motivo.Originariamente Scritto da giuliano
anzi, è piuttosto stimolante.
per una voltla che si va al di là degli slogan.
non ne vedo il motivo.Originariamente Scritto da giuliano
anzi, è piuttosto stimolante.
per una voltla che si va al di là degli slogan.
http://www.loradellaverita.org/imm/maglia.jpg
per i pigri sulla maglietta c'è scritto:
"Le convinzioni sono per la verità nemiche più pericolose delle menzogne"
Hai ragione. Non mi sono spiegato bene. Con “società tradizionali” intendevo le società prerivoluzionarie. E con rivoluzione intendo la rivoluzione francese. Eschilo aveva appunto una concezione di giustizia in senso sostanziale. Non capisco dove stia l’obiezione. Più giustizia sostanziale di quella di Eschilo non so dove possa trovarsi… Nell’Orestea – non Oresta – è il fato stesso che amministra la giustizia per riportarla al quantum originario.
Il concetto di giustizia sostanziale è stato sistematizzato nella nostra civiltà gia a partire dal Basso-Medioevo ed è stato uno dei cardini della nostra società sino all’avvento della rivoluzione francese.
Anche gli indiani che non punivano ma “condannavano” all’ignominia, avevano un concetto di giustizia sostanziale, quale reintegrazione dell’ordine naturale incrinato dall’azione del colpevole.
Se a qualcuno può sembrare che la mia sia solamente una provocazione, mi dispiace…Originariamente Scritto da giuliano
perfetto.Originariamente Scritto da Trasea
dovrai allora spiegarmi meglio questo concetto, non ho capito a cosa ti riferisci.Originariamente Scritto da trasea
errore di battitura.Originariamente Scritto da trasea
come sopra.Originariamente Scritto da trasea
per me non lo è, non ho problemi a mettere in discussione le mie convinzioni.Originariamente Scritto da Trasea
e il comitato l'ora della verità è nato anche per cercare contatto con chi non la pensa come noi.
Allora… bisogna porre una distinzione tra il concetto di giustizia formale e giustizia sostanziale.
La giustizia formale è, per fare un esempio, quella cosa che fa sì che Tizio sia scarcerato perché sono scaduti i termini di carcerazione. O perché il PM si è dimenticato di fare una notifica.
La giustizia sostanziale è quelle cosa che fa sì che Tizio sia condannato nonostante siano scaduti i termini di carcerazione.
La giustizia formale presuppone una concezione individualistica della pena. Es. io ti condanno perché ti punirti, per recuperarti, ecc.
La giustizia sostanziale presuppone una concezione “comunitaria”: io ti punisco perché il tuo errore si riflette sull’intera società menomandone l’ordine intrinseco.
Deve dunque trovarsi un equilibri tra queste due concezioni, tra il formalismo esasperato e il sostanzialismo esasperato, perché sono entrambi pericolosi se portati alle loro estreme conseguenze.
L’equilibrio era stato trovato nelle società tradizionali – “società tradizionali”, nel senso che ho spiegato prima – mediante lo strumento del processo inquisitorio, circondato da tutta una serie di regole che sarebbe assai complesso riportare adesso qua.
Cosa voglio dire quando pertanto invoco l’applicazione del principio di giustizia sostanziale per Ciavardini (e per chiunque altro, non è che lui mi stia particolarmente antipatico, per cui mi accanisco con lui… anzi, al contrario, posso capire quale sia stata la sua condizione soggettiva nel commettere quegli atti)?
Voglio dire che quando Tizio commette un omicidio, non fa del male solamente a chi l’ha subito direttamente (il morto), ma a tutti, anche a me, perché ha leso l’ordine naturale, che deve pertanto essere ristabilito con la pena.
Era minorenne e ha avuto un ruolo minore in entrambi i casi.
Pena sicuramente congrua (se non eccessiva)
bene, il tuo discorso è interessante.Originariamente Scritto da Trasea
ma non mi tocca.
gli anni di piombo erano una guerra.
civardini l'ha semplicemente combattuta su uno dei suoi mille fronti.
uccidere in guerra non è reato.
ovvero, quello che intendo, è che il tuo discorso è valido se accetti QUESTA giustizia.
che di giustizia secondo me ha solo il nome.
leggiti il dossier de l'ora della verità per capire cosa intendo.