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Discussione: Lebbra a Milano

  1. #1
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    Predefinito Lebbra a Milano

    (da un forum)
    Lebbra a Milano, subito misure anti-contagio
    La diagnosi al Policlinico, ma saranno curati in un centro di Genova. «Ci si può ammalare solo attraverso contatti prolungati con gli infetti»

    Sul suo volto, i segni tipici della lebbra. Quando un immigrato della Nuova Guinea, 19 anni, clandestino da tre mesi a Milano, si presenta alla Clinica dermatologica del Policlinico, i medici non hanno dubbi: il giovane ha la facies leonina (zigomi pronunciati, orecchie ingrossate, niente più sopracciglia né ciglia). È un lebbroso. Nel giro di pochi giorni, nuovo paziente, identica malattia: in via Pace arriva un filippino, 40 anni, un regolare permesso di soggiorno e appartamento in città con moglie e figli. La diagnosi è la stessa. Nell'ultima settimana a Milano si sono contati due casi di lebbra. Un numero insolito perché la media a livello nazionale s'aggira sui dieci infettati l'anno. La concomitanza dei due episodi milanesi è, con ogni probabilità, da attribuire al caso. Ma fa impressione.

    Il giornalista scrive che è da attribuire al CASO.
    NO, è da attribuire alla TOTALE mancanza di controlli che stanno conducendo alla diffusione di malattie prima assenti.
    Una mia conoscente lavora in un'ospedale Torinese e mi dice che stanno aumentando ad esempio i casi di tubercolosi polmonare portati da immigrati Romeni.
    Possibile che non ci siano controlli SANITARI sui nuovi venuti?
    Se io vengo assunto da qualche parte mi devo sottoporre a visita medica e quant'altro, questi possono gironzolare per l'Italia senza essere controllati con il rischio di far ammalare altra gente?????
    Altro che caso, è follia.

  2. #2
    Qui Quoerit Paperinik
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    Citazione Originariamente Scritto da Sheera Visualizza Messaggio
    Il giornalista scrive che è da attribuire al CASO.
    NO, è da attribuire alla TOTALE mancanza di controlli che stanno conducendo alla diffusione di malattie prima assenti.
    Immagino che chi scrive sia un immunulogo, epidemiologo o almeno infermiere; in alternativa, potrebbe essere qualcuno che lavora nel settore contabilità della sanità pubblica, o magari un tecnico dell'Istat. Altrimenti non si capisce come possa, sulla base di due casi in cui il contagio è avvenuto all'estero, asserire che si stanno diffondendo malattie fin'ora assenti.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Sheera Visualizza Messaggio
    (da un forum)
    Lebbra a Milano, subito misure anti-contagio
    La diagnosi al Policlinico, ma saranno curati in un centro di Genova. «Ci si può ammalare solo attraverso contatti prolungati con gli infetti»

    Sul suo volto, i segni tipici della lebbra. Quando un immigrato della Nuova Guinea, 19 anni, clandestino da tre mesi a Milano, si presenta alla Clinica dermatologica del Policlinico, i medici non hanno dubbi: il giovane ha la facies leonina (zigomi pronunciati, orecchie ingrossate, niente più sopracciglia né ciglia). È un lebbroso. Nel giro di pochi giorni, nuovo paziente, identica malattia: in via Pace arriva un filippino, 40 anni, un regolare permesso di soggiorno e appartamento in città con moglie e figli. La diagnosi è la stessa. Nell'ultima settimana a Milano si sono contati due casi di lebbra. Un numero insolito perché la media a livello nazionale s'aggira sui dieci infettati l'anno. La concomitanza dei due episodi milanesi è, con ogni probabilità, da attribuire al caso. Ma fa impressione.

    Il giornalista scrive che è da attribuire al CASO.
    NO, è da attribuire alla TOTALE mancanza di controlli che stanno conducendo alla diffusione di malattie prima assenti.
    Una mia conoscente lavora in un'ospedale Torinese e mi dice che stanno aumentando ad esempio i casi di tubercolosi polmonare portati da immigrati Romeni.
    Possibile che non ci siano controlli SANITARI sui nuovi venuti?
    Se io vengo assunto da qualche parte mi devo sottoporre a visita medica e quant'altro, questi possono gironzolare per l'Italia senza essere controllati con il rischio di far ammalare altra gente?????
    Altro che caso, è follia.
    Grazie Formigoni!

  4. #4
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    Predefinito Lebbra a Milano

    Due immigrati hanno contratto la malattia
    Lebbra a Milano, subito misure anti-contagio
    La diagnosi al Policlinico, ma saranno curati in un centro di Genova. «Ci si può ammalare solo attraverso contatti prolungati con gli infetti»

    Sul suo volto, i segni tipici della lebbra. Quando un immigrato della Nuova Guinea, 19 anni, clandestino da tre mesi a Milano, si presenta alla Clinica dermatologica del Policlinico, i medici non hanno dubbi: il giovane ha la facies leonina (zigomi pronunciati, orecchie ingrossate, niente più sopracciglia né ciglia). È un lebbroso. Nel giro di pochi giorni, nuovo paziente, identica malattia: in via Pace arriva un filippino, 40 anni, un regolare permesso di soggiorno e appartamento in città con moglie e figli. La diagnosi è la stessa. Nell'ultima settimana a Milano si sono contati due casi di lebbra. Un numero insolito perché la media a livello nazionale s'aggira sui dieci infettati l'anno. La concomitanza dei due episodi milanesi è, con ogni probabilità, da attribuire al caso. Ma fa impressione.
    Entrambi i malati sono stati visitati da specialisti degli ambulatori del Policlinico di via Pace, punto di riferimento in città per una malattia che nell'immaginario collettivo riporta al Medioevo o al Terzo Mondo. Tutti e due hanno contratto il morbo nel loro Paese d'origine. Dagli esami risulta che si tratta di una forma di infettiva. È un tipo di lebbra multi-bacillare (ossia con una carica batterica particolarmente elevata). Gli specialisti sono intervenuti con prontezza. Senza neppure attendere l'esito delle biopsie cutanee hanno fatto trasferire con urgenza i pazienti in Liguria. Due i viaggi in ambulanza, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. All'ospedale San Martino di Genova c'è un centro specializzato nella cura del morbo di Hansen (definizione scientifica di lebbra): alla sua guida, uno dei massimi esperti a livello italiano, Enrico Nunzi. I medici che hanno assistito i lebbrosi lungo il percorso hanno adottato tutte le precauzioni del caso, uso della mascherina in primis.
    Immediatamente sono stati informati della situazione il ministero della Salute, il dipartimento di Prevenzione dell'Asl e Palazzo Marino. In questi casi devono scattare misure di sorveglianza anti-contagio nei confronti dei familiari e delle persone che sono venute a stretto contatto con gli ammalati. Il filippino viveva in un appartamento in affitto, l'africano in una comunità alloggio del privato sociale. Marco Cusini, medico della Clinica dermatologica del Policlinico, non vuole scatenare allarmismi: «Non c'è rischio di epidemia — insiste Cusini —. Il contagio è possibile solo con un contatto prolungato fisico o areo. Anche se, giustamente, saranno attivati meccanismi di sorveglianza tra i familiari e gli amici degli ammalati». Anche da Genova arriva un richiamo alla prudenza: «La popolazione non corre rischi: più del 95% delle persone infettate non si ammala — rileva Enrico Nunzi, docente di dermatologia all'Università di Genova e direttore del reparto hanseniani del San Martino —. Non va scatenato il panico».
    La lebbra fa comparire ovunque chiazze non colorate, il corpo non sente il caldo né il freddo. Al San Martino i due uomini sono stati sottoposti alla multidrug therapy, una cura che prevede la somministrazione di farmaci chemioterapici e antibiotici. L'incubazione della malattia è in media di cinque anni.

    http://www.corriere.it/vivimilano/cr...a_milano.shtml

  5. #5
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    Nel tuo topic precedente asserivi che gli immigrati stanno reintroducendo malattie ormai scomparse. Ora che hai riportato l'articolo completo si può leggere che non vi è alcun rischio di epidemia, come d'altronde c'era da aspettarsi. A chi dobbiamo credere?

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Keiros Visualizza Messaggio
    Nel tuo topic precedente asserivi che gli immigrati stanno reintroducendo malattie ormai scomparse. Ora che hai riportato l'articolo completo si può leggere che non vi è alcun rischio di epidemia, come d'altronde c'era da aspettarsi. A chi dobbiamo credere?
    Quella non era una opinione mia ma di un altro. Però miei amici ospedalieri mi dicono che effettivamente gli immigrati stanno reintroducendo malattie scomparse anche perchè non si fanno controlli sanitari.
    La lebbra oggi come oggi si cura con gli antibiotici, all'inizio, ma non mi sembra una buona cosa questa introduzione di malattie.
    O dobbiamo approvare anche questo, in ossequio agli interessi di datori di lavoro disonesti a cui gli immigrati, anche clandestini, fanno comodo perchè costano meno?

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Sheera Visualizza Messaggio
    Quella non era una opinione mia ma di un altro. Però miei amici ospedalieri mi dicono che effettivamente gli immigrati stanno reintroducendo malattie scomparse anche perchè non si fanno controlli sanitari.
    La lebbra oggi come oggi si cura con gli antibiotici, all'inizio, ma non mi sembra una buona cosa questa introduzione di malattie.
    O dobbiamo approvare anche questo, in ossequio agli interessi di datori di lavoro disonesti a cui gli immigrati, anche clandestini, fanno comodo perchè costano meno?
    Ragionamento:

    punto 1.
    L'immigrato è tale in quanto ha NECESSITA' di andare via dal proprio paese di origine per riuscire a vivere una vita degna di tal nome

    punto 2.
    l'immigrato non viene accolto come si confà ad una società civile, ma viene temuto/allontanato/considerato la causa di tutti i mali, ritenuto "clandestino" solo perchè non ha i soldi nè le condizioni per arrivare comodamente seduto su un Jet con un passaporto in regola.

    sintesi dei punti 1 e 2:
    l'immigrato non è considerato "cittadino" quindi non ne ha i diritti, inoltre rischia che il suo "farsi vedere" si tramuti in un bel foglio di via.

    punto 3.
    anche per via dei punti 1 e 2, l'immigrato è più probabilmente soggetto a malattie e meno probabilmente va a farsi curare là dove potrebbe essere "scoperto" rischiando l'espulsione.

    conclusione:
    concedere la cittadinanza a chi arriva nel nostro paese per cercare lavoro, accettare l'eventuale "concorrenza" che ne risulta, garantendo a tutti pari condizioni di lavoro (del resto la maggior parte di coloro che vogliono mandar via gli immigrati sono anche i massimi fautori - a parole - del libero mercato) e garantire a tutti l'accesso alle cure mediche.

    risultato:
    nessun problema di epidemie o altro.

    troppo difficile?

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da tolomeo Visualizza Messaggio
    la lebbra può essere contagiosa ma non è epidemica.
    il problema è un altro: fino a che punto i buonisti alla Keiros difenderanno l'immigrazione indiscriminatamente ?????
    Buonisti? o interessati? Io comincio ad avere dei sospetti.

  9. #9
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    E' ora di finirla con 'sti immigrati. Faccio notare che, oltre a portare malattie,ieri a Lambrate l'ennesimo immigrato dall'est e' stato coinvolto in una sparatoria nella quale e' rimasto gambizzato.

  10. #10
    Mai l'altra guancia
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    Citazione Originariamente Scritto da slesandro Visualizza Messaggio
    E' ora di finirla con 'sti immigrati. Faccio notare che, oltre a portare malattie,ieri a Lambrate l'ennesimo immigrato dall'est e' stato coinvolto in una sparatoria nella quale e' rimasto gambizzato.
    Figurati che io ne conosco uno che ha vinto alla lotteria.
    Un altro s'è fidanzato con una bella milanese che di cognome fa Brambilla.
    Un terzo soffre di allergia al polline.

    .......................
    L'ennesimo rischia di diventar cieco per l'autoerotismo.

 

 
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