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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandokan80 Visualizza Messaggio
    Va bene questo?


    Da vedere a questo indirizzo qui
    L'ho visto ieri E poi va in buffering infinito dopo mezzora. E non è nemmeno un poliziottesco. E' uno della serie del commissario girardi. Comunque se ne trovi altri tipo "delitto in formula uno" o "delitto a porta romana" a me vanno benissimo, mi ci sono sempre divertito con questi films.

    Comunque grazie per i tentativi. In fondo sei un buon pusher

    A luta continua

  2. #22
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    Altro film da proporre man mano che mi vengono in mente: "Queimada" di Gillo Pontecorvo e magari anche un "I guerrieri della notte" di Walter Hill. Mi piacerebbe risentire un paio di citazioni di quel film tra cui: "Guarda che posto di merda! E abbiamo combattuto tutta la notte per ritornarci!".

    A luta continua

  3. #23
    Omia Patria si bella e perduta
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    Ahi Ahi sui film polizieschi degli anni '70 non so gran cosa perché il genere non mi piace, ma vedrò quello che riesco a fare......
    Queimada è un gran bel film, ma non lo trovo (però ho il DVD), in compenso trovai "La Battaglia di Algeri" in lingua originale e con i sottotitoli in inglese.
    Da vedere qui


  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandokan80 Visualizza Messaggio
    Ahi Ahi sui film polizieschi degli anni '70 non so gran cosa perché il genere non mi piace, ma vedrò quello che riesco a fare......
    Queimada è un gran bel film, ma non lo trovo (però ho il DVD), in compenso trovai "La Battaglia di Algeri" in lingua originale e con i sottotitoli in inglese.
    Da vedere qui


    Questo è un bel colpo. In fondo in lingua originale non l'ho mai visto e la cosa mi incuriosisce.
    Grazie cumpà.

  5. #25
    Lupo Sciolto
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    Bellissimo la Battaglia di Algeri.. appena posso me lo riveo in lingua orginale..
    per quanto riguarda i sulla questione nordirlandese consiglio Micheal Collins, il noto Bloody Sunday e Il vento che accarezza l'erba... sconsiglio era mio padre... a me non è piaciuto proprio...

  6. #26
    Omia Patria si bella e perduta
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandokan80 Visualizza Messaggio
    Come primo film io vi propongo un'opera pervasa da un vero e proprio afflato religioso-spirituale, che io ho molto apprezzato: "The message"

    Si tratta dell'opera prima del regista siriano Moustapha Akkad, del 1976, che racconta la nascita della religione musulmana.
    E' un film veramente speciale, non solo per l'eccellente fotografia, ma anche perché Maometto non è mai inquadrato in omaggio alla tradizione islamica che proibisce la rappresentazione del Profeta. Nonostante questo The message è tuttora proibito in numerosi paesi islamici.

    Il link è: http://stage6.divx.com/user/dangscal/video/1368807/The-Message-(of-Islam)-English-----subtitle-(French)

    e per vederlo bisogna scaricare Divx.

    Nota: Purtroppo il film è in inglese con i sottotitoli francesi, non sono riuscito a trovare la versione italiana, comunque vale veramente la pena!
    Il film è stato eliminato dal sito che lo ospitava. Io ne ho trovato un'altra copia, ma non è né in inglese e neanche con i sottotitoli francesi.
    Una conoscenza avanzata del tedesco viene consigliata.
    http://stage6.divx.com/user/faruki/v...dte-des-Gottes

  7. #27
    Omia Patria si bella e perduta
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    tratto dal sito http://www.webalice.it/dobrow/una%20...rticolare.html

    Una Giornata Particolare

    Una Giornata Particolare 1977 - Directed by: Ettore Scola 105 minutes
    E' il 6 maggio 1938 e la Roma fascista è accorsa sulle strade per festeggiare Hitler, venuto in visita a Mussolini. In un caseggiato popolare Antonietta, moglie, disfatta da sei maternità e dalla fatica, di una fanatica "camicia nera" e lei stessa fascista convinta - ha un album colmo di foto e"detti" del Duce - incontra, inseguendo un pappagallo fuggito dalla gabbia, un suo coinquilino, Gabriele, ex annunciatore radiofonico cacciato dal servizio con l'accUsa di essere un "sovversivo", ma, in realtà, perché è un omosessuale. Sulle prime, messa in allarme dalle chiacchiere di una malevola portinaia, Antonietta diffida di lui, che si è autoinvitato a prendere un caffé in casa sua: lo schiaffeggia addirittura quando Gabriele le rivela la vera ragione per cui è stato cacciato dall'EIAR. Poi, la comprensione ha il sopravvento; l'uomo e la donna si confidano reciprocamente le loro pene; hanno un breve incontro d'amore. La sera sarà tutto finito: Antonietta tornerà ad essere la schiava del marito, Gabriele verrà prelevato da due poliziotti e inviato al confino.
    PREMI: DAVID DI DONATELLO 1978, MIGLIORE REGIA (ETTORE SCOLA), MIGLIORE ATTRICE (SOPHIA LOREN).
    CANDIDATO ALL'OSCAR PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO (1977).

    "(...) Come ho accennato, "Una giornata particolare" ha i suoi momenti più felici nel principio trionfalistico e verso la fine, venata di tristezza: nel mezzo, girando e rigirando intorno a quel particolare rapporto umano, l'opera qua e là ha momenti di stanchezza (...). Sicché qualcuno ha potuto persino affermare che si tratta di un "falso bel film", da cui rimane fuori la vita, quella vera. C'è forse un'oncia di ragione in questo giudizio, che peraltro non infirma il complessivo risultato positivo di un'opera ritmata con grande abilità, soprattutto sul piano psicologico (acutissime le annotazioni sulla casalinga irretita dal fascismo), un'opera autenticamente d'autore, una di quelle in cui, in questo momento difficile, ha bisogno il cinema italiano". (A. Solmi, "Oggi", ottobre 1997)

    Una giornata particolare film del ’77 di Ettore Scola, da lui sceneggiato in collaborazione con Ruggero Maccari e Maurizio Costanzo, è il 26° lungometraggio restaurato dall’Associazione Philip Morris Progetto Cinema. Realizzato in collaborazione con Surf Film sotto la direzione di Giuseppe Rotunno, che ha ripristinato lo stato fisico del negativo per metterlo in condizione di passare nelle macchine stampatrici e ne ha seguito con cura certosina la pulizia della pellicola originale, fotogramma per fotogramma, il film è stato proiettato martedì sera al cinema Embassy alla presenza del regista, della protagonista Sophia Loren e di tanti volti noti del cinema italiano.
    Dopo 14 lungometraggi, tra i quali spiccano titoli magnifici come La Signora delle Camelie, La terra trema, Sciuscià, Il cappotto, Il bell’Antonio, Una vita difficile e C’eravamo tanto amati, e ben 12 corti d’autore, Philip Morris ha annunciato il suo prossimo progetto che riguarda Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni. “Più che un restauro parlerei di resurrezione – spiega la responsabile del progetto cinema Alessandra Giusti – visto che il negativo del film non esiste più”. Dice Ettore Scola: “Ci sono i capolavori assoluti, come le opere di Chaplin, Kubrick e Fellini. E poi ce ne sono altre che non debbono tutto all’intrinseca qualità del film, ma all’importanza dei temi trattati”. Una giornata particolare abbraccia questa seconda ipotesi. Merito degli interpreti, certo. Una sublime Sophia Loren accanto a un fragile e poetico Marcello Mastroianni. Lei, Antonietta, casalinga sciatta con le ciabatte bucate e una sgraziata vestaglia, non un filo di trucco sul volto sciupato, una malinconia di fondo nello sguardo sfiorito, rassegnata e dimessa accetta di fare da serva al marito fedifrago e ai sei figli della lupa. Lui, Gabriele, garbato annunciatore licenziato dall’Eiar perché omosessuale, in un paese in cui il Duce spronava la popolazione a moltiplicarsi, è in procinto d’essere spedito al confino per espiare la colpa in un remoto angolo della Sardegna. Antonietta e Gabriele s’incontrano in un giorno particolare, quello in cui Adolf Hitler incontra Mussolini a Roma e la popolazione scende in strada per partecipare ad una festosa parata. E’ il 6 maggio 1938 e l’Italia è sull’orlo del baratro. Come negarlo, Mastroianni e la Loren con le loro intense interpretazioni hanno dato il classico tocco in più a un film meraviglioso. “Il film è un sommesso e preciso ragionare su due condizioni umane che poteva essere fatto solo da Marcello e Sophia”, chiarisce il regista. Ma il valore aggiunto e indiscusso del film, giustamente considerato dai critici il capolavoro di Ettore Scola, è dato dal tema trattato. Il fascismo.
    “La mancanza di rughe dal film dipende dal fatto che riflessioni sul tema, la mentalità fascista esplicata contro donne e omosessuali, permangono ancora oggi – spiega Scola - Le donne hanno fatto molte conquiste ma io non me la sento di parlare di uguaglianza. A livello inconscio ci sono ancora molte esclusioni. Il film ha il pregio di parlare di temi che infestano ancora la nostra realtà”. Quanto all’apprezzabile lavoro tecnico svolto da Rotunno, il regista tiene a precisare che: “ci ha lavorato per mesi preservando il colore originale: il seppia. Una decolorazione speciale che simboleggia il ricordo, un po’ funerea messa in scena del fascismo, un po’ case di piazza Vittorio buie anche di giorno. Abbiamo Usato il colore della memoria”.
    “E’ il mio film del cuore – sussurra con un filo d’emozione Sophia Loren giunta a Roma per assistere alla proiezione di gala -, e il preferito dei miei figli. Mi è rimasto dentro per sempre perché mi è stato offerto in un momento particolare. Ettore (Scola, ndr) è uno dei più grandi registi italiani, mi ha dato l’opportunità di creare un personaggio diverso da quelli scritti per me da De Sica. Quando un’attrice incontra un regista può essere la sua fortuna o sfortuna: per me incontrarlo è stata una fortuna”.
    “Una giornata particolare è stato un film difficile per tutti. Mi sono trovata bene nel personaggio, ma ho passato notti insonni perché per me era una novità rappresentarlo. Ora quando rivedo il film sono contenta di ciò che ho fatto, e finalmente i miei figli mi hanno accettato come attrice. Con Marcello sul set ci siamo totalmente affidati a Scola, perché sapeva cosa voleva dai personaggi. Durante la lavorazione si aveva la percezione che stavamo facendo qualcosa di importante, qualcosa che richiedeva passione e partecipazione. C’era un’aria bellissima, commovente, meravigliosa. Il mio personaggio? Non era aggressivo né esuberante. Era quello di una donna che subiva e io al cinema non ho mai subito. Non è stato difficile interpretare Antonietta, il suo personaggio mi andava a pennello. Si avvicinava più degli altri al centro della mia stessa natura, del mio essere donna”.

    Regia: Ettore Scola
    Attori: Sophia Loren (Antonietta)
    Marcello Mastroianni (Gabriele)
    John Vernon (Emanuele)
    Francois Bard (La Portiera)
    Nicole Magny (Figlia Del Cavaliere)
    Patrizia Basco (Romana)
    Maurizio De Paolantonio (Fabio)
    Tiziano De Persio (Arnaldo)
    Antonio Garibaldi (Littorio)
    Vittorio Guerrieri (Umberto)
    Alessandra Mussolini (Maria Luisa)
    Soggetto: Maurizio Costanzo
    Ruggero Maccari
    Ettore Scola
    Sceneggiatura: Maurizio Costanzo
    Ruggero Maccari
    Ettore Scola
    Fotografia: Pasqualino De Santis
    Musiche: Armando Trovajoli
    Montaggio: Raimondo Cruciani
    Scenografia: Luciano Ricceri
    Distribuito da: Gold Film - General Video, San Paolo Audiovisivi, De Agostini, L'unita' Video
    Prodotto da: Carlo Ponti per la Compagnia Cinematografica Champhion (Roma) / Canafox Films Inc. (Montreal)

    Il film si può vedere proprio qui


  8. #28
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    La proprietà non è più un furto è l'ultimo film che Elio Petri dedicò alla sua trilogia della nevrosi.
    Con questo ciclo il regista si proponeva di portare avanti una riflessione sulla società industriale-capitalista e di indagare le sue conseguenza sulla psiche. Per Elio Petri le nevrosi causate dalla società moderna sono fondamentalmente tre: la nevrosi del potere (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), la nevrosi del lavoro (La classe operaia va in Paradiso) e la nevrosi del denaro (La proprietà non è più un furto).

    Il film è disponibile in discreta qualità (versione originale con sottotitoli in spagnolo) proprio qui.

    Buona visione e buona nevrosi.

  9. #29
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    La discussione ha già passato le 450 visite e credo che sia il momento di cercare di fare un piccolo salto di qualità.
    Fino ad ora ho postato i film a seconda di quel che trovavo e cercando di coprire un po' tutti i generi. D'ora in poi, invece, cercherò di metterli a gruppi di due-tre sulla base di un filo logico e cercando di mettere qualche commento personale. Dico personale perché non sono un critico cinematografico e nel mio curriculum di studi l'esame di cinema non era contemplato (neanche economia e gestione dell'industria cinematografica).
    Se qualcuno ne sa di più o ha altre opinioni, è caldamente invitato ad intervenire.

  10. #30
    Omia Patria si bella e perduta
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    Predefinito Cinema sovietico I

    E da che cosa avrei potevo cominciare, su un forum comunista, se non dal cinema sovietico?

    "Tre canti su Lenin" di Dziga Vertov del 1934 con sottotitoli in inglese e in spagnolo (più di così!!!).

    Il film si può vedere proprio qui

    Tre canti su Lenin è un classico della propaganda politica e una vera e propria chiave per capire che cos'è stato il comunismo realizzato in Unione Sovietica.
    Il film si concentra sulla figura di Lenin e sulla costruzione del socialismo come processo storico attraverso cui milioni di persone escono dall'ignoranza, dalla povertà, dalle discriminazioni di sesso o etnia per vivere in una società migliore.
    L'emancipazione e la modernizzazione sono i due grandi protagonisti dei Tre canti su Lenin.
    L'emancipazione viene resa in modo estremamente efficace in scene chiave come quella in cui si vede una donna kazaka sollervarsi il velo e poi subito dopo si inquadra la scuola in cui le ragazze studiano Lenin.
    La modernizzazione viene resa dalle inquadrature di trattori, treni, acciaierie, fabbriche e centrali idroelettriche.
    E soprattutto il comunismo viene rappresentato come un grande processo inclusivo in cui tutti hanno diritto alla loro parte indipendentemente dalle loro origini etniche e religiose.

    Insomma qualcosa di grandioso e di cui oggi si è persa memoria, perché preferiamo ricordarci solo delle purghe o della collettivizzazione forzata.

    Su tutto domina la figura di Lenin, ricordato nel decennale della sua morte.... un Lenin visto attraverso rare immagine di momenti della sua vita o dei funerali che lo presentano non come un Dio, ma mettendo l'accento sulla sua umanità.
    Buona visione.



 

 
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