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Discussione: richiesta

  1. #21
    ooooWAGLIONEoooo
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    Citazione Originariamente Scritto da Victurus Visualizza Messaggio
    Leggere la Bibbia significa necessariamente anche meditarla, cercare di comprenderla, tendendo in debito conto che certi fatti valgono soprattutto per il loro significato e non per l’accadimento in sé stesso (p.es. la mela di Eva).
    Beh però ditegli pure che, secondo la Chiesa, ufficialmente, la mela c'è stata davvero e che l'Eden non è un giardino immaginario.

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da waglione Visualizza Messaggio
    Beh però ditegli pure che, secondo la Chiesa, ufficialmente, la mela c'è stata davvero e che l'Eden non è un giardino immaginario.
    Waglione crede che la contaminazione del peccato sia avvenuta non tantissimo tempo fa, in un luogo rigoglioso e ricco di frutteti (perché uno, appena creato, diciamo così, deve mangiare da subito, mentre per uccidere un animale ci vuole pratica), non tra un uomo e una donna nati là e solo là - non sto a ripeterti la tesi dell'out of Africa - (uomo e donna, non perchè abbiano combinato qualcosa, ma perché altrimenti il mondo non poteva procreare), non per il peccato di superbia (che è il primo che commettono pure i bambini) titillatogli da qualcuno che la sapeva lunga e che può avergli chiesto di fare la cosa più semplice che c'era da fare, mangiare. Mangiare un frutto proibito. Il diavolo non ha usato alcuna filosofia con due analfabeti che avevano l'animo candido di un bambino e sapevano fare solo quello che gli aveva detto Papà.

    Ben può essere che l'anonimo estensore della Genesi sia stato divinamente ispirato e che magari quel frutto fosse proprio una mela. Gesù, nell'ultima cena, dà a Giuda la "comunione", gli dà un pezzo di pane. E poi, si legge, Satana entrò in lui. Giuda, cioè, fa una comunione indegna e questo lo porta alla definitiva ribellione e alla sua morte. Diciamo che quello è stato l'1-1, poi c'è stato il sorpasso. Chi di pappa ferisce...

    Mai letto che uno mangia un frutto fatturato, che si attacca alle pareti dello stomaco (e non viene più assimilato) e poi vomita sangue? Se hai gusti forti puoi leggerti i libri di Amorth, che ha visto con i suoi occhi e le racconta come un bambino di tre anni.

    Cosa ci sarebbe di tanto incredibile...boh.

    La gente torna alla Bibbia perché alle baggianate di Darwin non credono più neanche gli scienziati.

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da Lotari Visualizza Messaggio
    La gente torna alla Bibbia perché alle baggianate di Darwin non credono più neanche gli scienziati.
    Speriamo che il rimedio non sia peggiore del male. Tornare alla Bibbia, va benissimo: ma dovremmo ritornare bambini. Perché se uno ci ritorna con la mentalità del disincanto rischia di essere schiacciato dalla Bibbia medesima. I nostri vecchi, che della natura non addomesticata della Bibbia erano più che consapevoli, si guardavano bene di metterla fra le mani a chiunque e la proteggevano (ma, si dovrebbe dire, proteggevano gli incauti lettori) con i veli linguistici di un maestoso latino, di un incanto greco, di un ruvido ebraico.

    Solo il bambino può in piena coscienza tenere insieme due verità non compatibili ('i regali li porta Babbo Natale' / 'i regali li portano i genitori'). Quando si perde l'innocenza si diventa - rispetto a Babbo Natale - o fessacchiotti o cinici (e a quel punto - dico io - meglio cinici). A volte i genitori hanno paura di vedere il loro bimbo disincantarsi, e quasi lo costringono - con improbabili acrobazie - a continuare a credere al buon vecchio Santa. E invece a mio parere dovrebbero dare spazio a tutto il cinismo e a tutta la voglia di entmythologisierung spietata del piccoletto: sarà fin troppo presto lui medesimo a tornare a decorare l'abete con piccoli babbinatale rossi e bianchi, incantandosi e commuovendosi con l'unico mezzo rimastogli a disposizione: la nostalgia.

    Non è vero. Non solo il bambino può farlo. Anche l'adulto purché ridiventi bambino: e che cosa può significare questo se non un consapevole (e doloroso, lo so lo so) sacrificio dell'ideale di verità unica e dominabile, e un allegro ritorno a sguazzare fra arcobaleni narrativi, iridescenti rifrazioni di un inattingibile vero?

    Bisognerebbe guardarsi dalla teoria dei significati morali: cibarsi del frutto proibito 'vuol dire' (è un'immagine mitica per dire) che i primi uomini hanno peccato di superbia...Attenzione, signori, perché a questo punto Cenerentola è stracolma di significati morali, altroché, ma tutti guarderemmo come a un imbonitore da quattrosoldi chi volesse mostrarci come vera la scarpetta di cristallo o il castello del principe. La teoria del significato (metafisico, religioso, etico...) di eventi non avvenuti ci conduce sulla slippery slope che conduce rapidamente a dover accettare l'equivalenza tra lo Jahvista e i fratelli Grimm.

    I progenitori erano i meravigliosi esseri ricolmi di doni preternaturali, che camminavano nel giardino con Dio godendosi la frescura della sera, o erano i violenti scimmioni di Kubrikiana memoria? Gli uni e gli altri.

    Grazie, Barsanufio

  4. #24
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    Bisogna camminare molto nel buio della notte per trovare la luce del giorno.
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    CITTA' DEL VATICANO, martedì, 29 aprile 2008 (ZENIT.org).
    - Commentando questo lunedì i risultati dell'indagine condotta in alcuni Paesi su "La lettura delle Scritture", il Vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, ha auspicato che la Bibbia diventi "il libro del futuro" della società.
    La ricerca, condotta da GFK - Eurisko e patrocinata dalla Federazione Biblica Cattolica in vista del Sinodo dei Vescovi sul tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa" (5-26 ottobre 2008), ha preso in esame la situazione negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Olanda, Germania, Spagna, Francia, Italia, Polonia e Russia.

    Dai dati emersi, spiega il presule, "viene confermata in pieno l'intuizione pastorale del Vaticano II nell'esortare i fedeli a riscoprire le Scritture come fonte primaria della vita spirituale".
    La lettura della Bibbia, aggiunge, "suscita ovunque interesse", e dove viene praticata "stimola le persone a riunirsi per comprenderla meglio, e aiuta anche il confronto tra persone di provenienze e di culture diverse".

    Se viene accolta "con disponibilità spirituale", ha constatato il Vescovo, rappresenta "la via forse più efficace per incontrare il Signore Gesù e per vivere tale incontro come una esperienza viva e concreta del suo corpo presente nella storia, la Chiesa".
    Il fatto che la maggior parte degli intervistati indichi la Messa domenicale come il luogo più abituale in cui ascoltare la Parola di Dio, ha proseguito, è la prova del profondo legame tra Bibbia ed Eucaristia, così come è importante il ruolo di questo testo nel dialogo ecumenico.

    "Le Scritture restano il 'luogo' più efficace che i cristiani hanno per camminare assieme sulla via dell'unità", ha constatato. Per questo motivo, "emerge l'urgenza di un impegno più continuativo per ascoltare assieme le Scritture e per favorirne la loro diffusione visto che la stragrande maggioranza dei cristiani, per lo più ormai alfabetizzati, non la posseggono".

    Dall'inchiesta, osserva il Vescovo, emergono anche "alcune singolari sorprese", tra le quali "la notevole attesa che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno nei confronti delle Sante Scritture", "da tutti guardate con grande rispetto".
    Molti, tuttavia, "rilevano che la Bibbia è un testo vero e capace di presentare valori importanti, ma è troppo alto e difficile da mettere in pratica".
    "Come passare dal fascino che le Scritture continuano a suscitare anche in una società secolarizzata come la nostra, a renderle una parola efficace e forte che cambia il cuore e la vita?", ha chiesto monsignor Paglia.
    "La sfida è grande - ha riconosciuto - e spetta ai credenti mostrare con le parole e con la vita che le pagine bibliche non sono belle ma astratte, bensì concrete e realizzabili".

    I dati della ricerca, infatti, mostrano che il testo biblico rimane "per molti versi sconosciuto e poco assimilato nei suoi contenuti specifici".
    In questo panorama, si delinea la necessità di ridare spazio alle "scuole della Parola", che vanno "riprese e riattivate, dotandole di nuovi strumenti, in modo da aumentare ancora più la familiarità con i testi biblici".
    "È in questo orizzonte che deve porsi la lectio divina, il più antico e ricco dei metodi di ascolto delle Scritture", che deve "trovare nuovi spazi e nuove forme sino a divenire il modo abituale nelle nostre comunità cristiane di avvicinarsi alla parola di Dio".

    Monsignor Paglia ha quindi auspicato che il Sinodo "susciti nell'intero mondo cristiano, da quello cattolico a quello ortodosso e protestante, un nuovo entusiasmo per la Bibbia".
    "E' giunto il tempo di avviare in maniera robusta una nuova 'devotio', la devozione' alle Sante Scritture perché diventino il libro dell'intero mondo cristiano", ha dichiarato.
    "Ogni cristiano deve avere la 'sua' propria Bibbia, quella che lo accompagna dovunque. Se così avviene, la Bibbia diventerà anche il libro del futuro delle nostre società, il Libro che le aiuterà ad essere più vicine alla via del Signore".

    "Le Scritture, all'inizio di questo terzo millennio che vedono un'alfabetizzazione generalizzata, possono essere il grande dono che i cristiani riscoprono per se stessi e che possono dare all'intera società", ha concluso.

  5. #25
    ooooWAGLIONEoooo
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    Citazione Originariamente Scritto da Lotari Visualizza Messaggio
    Waglione crede che la contaminazione del peccato sia avvenuta non tantissimo tempo fa, in un luogo rigoglioso e ricco di frutteti (perché uno, appena creato, diciamo così, deve mangiare da subito, mentre per uccidere un animale ci vuole pratica), non tra un uomo e una donna nati là e solo là - non sto a ripeterti la tesi dell'out of Africa - (uomo e donna, non perchè abbiano combinato qualcosa, ma perché altrimenti il mondo non poteva procreare), non per il peccato di superbia (che è il primo che commettono pure i bambini) titillatogli da qualcuno che la sapeva lunga e che può avergli chiesto di fare la cosa più semplice che c'era da fare, mangiare. Mangiare un frutto proibito. Il diavolo non ha usato alcuna filosofia con due analfabeti che avevano l'animo candido di un bambino e sapevano fare solo quello che gli aveva detto Papà.

    Ben può essere che l'anonimo estensore della Genesi sia stato divinamente ispirato e che magari quel frutto fosse proprio una mela. Gesù, nell'ultima cena, dà a Giuda la "comunione", gli dà un pezzo di pane. E poi, si legge, Satana entrò in lui. Giuda, cioè, fa una comunione indegna e questo lo porta alla definitiva ribellione e alla sua morte. Diciamo che quello è stato l'1-1, poi c'è stato il sorpasso. Chi di pappa ferisce...

    Mai letto che uno mangia un frutto fatturato, che si attacca alle pareti dello stomaco (e non viene più assimilato) e poi vomita sangue? Se hai gusti forti puoi leggerti i libri di Amorth, che ha visto con i suoi occhi e le racconta come un bambino di tre anni.

    Cosa ci sarebbe di tanto incredibile...boh.

    Ma poi quel papà s'è arrabbiato, non finisce lì, alla mela, caro Lotari. Comunque lasciamo perdere.

    Unica cosa, quando ti sento trarre conclusioni come hai fatto per tutto il post, diciamo di carattere personale, innestando tanti se e tanti ma, mi rendo conto che davvero apparteniamo a due mondi diversi. Alla fine sarà proprio così... ci sono due mondi paralleli, tu di la ad arrovellarti su un libro per digerirlo senza che faccia a pugni col tuo cervello da pensatore del terzo millennio e io, fammelo dire, di qua a chiedermi da dove ti viene tutta questa energia.

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Barsanufio Visualizza Messaggio
    Speriamo che il rimedio non sia peggiore del male. Tornare alla Bibbia, va benissimo: ma dovremmo ritornare bambini. Perché se uno ci ritorna con la mentalità del disincanto rischia di essere schiacciato dalla Bibbia medesima. I nostri vecchi, che della natura non addomesticata della Bibbia erano più che consapevoli, si guardavano bene di metterla fra le mani a chiunque e la proteggevano (ma, si dovrebbe dire, proteggevano gli incauti lettori) con i veli linguistici di un maestoso latino, di un incanto greco, di un ruvido ebraico.

    Solo il bambino può in piena coscienza tenere insieme due verità non compatibili ('i regali li porta Babbo Natale' / 'i regali li portano i genitori'). Quando si perde l'innocenza si diventa - rispetto a Babbo Natale - o fessacchiotti o cinici (e a quel punto - dico io - meglio cinici). A volte i genitori hanno paura di vedere il loro bimbo disincantarsi, e quasi lo costringono - con improbabili acrobazie - a continuare a credere al buon vecchio Santa. E invece a mio parere dovrebbero dare spazio a tutto il cinismo e a tutta la voglia di entmythologisierung spietata del piccoletto: sarà fin troppo presto lui medesimo a tornare a decorare l'abete con piccoli babbinatale rossi e bianchi, incantandosi e commuovendosi con l'unico mezzo rimastogli a disposizione: la nostalgia.

    Non è vero. Non solo il bambino può farlo. Anche l'adulto purché ridiventi bambino: e che cosa può significare questo se non un consapevole (e doloroso, lo so lo so) sacrificio dell'ideale di verità unica e dominabile, e un allegro ritorno a sguazzare fra arcobaleni narrativi, iridescenti rifrazioni di un inattingibile vero?

    Bisognerebbe guardarsi dalla teoria dei significati morali: cibarsi del frutto proibito 'vuol dire' (è un'immagine mitica per dire) che i primi uomini hanno peccato di superbia...Attenzione, signori, perché a questo punto Cenerentola è stracolma di significati morali, altroché, ma tutti guarderemmo come a un imbonitore da quattrosoldi chi volesse mostrarci come vera la scarpetta di cristallo o il castello del principe. La teoria del significato (metafisico, religioso, etico...) di eventi non avvenuti ci conduce sulla slippery slope che conduce rapidamente a dover accettare l'equivalenza tra lo Jahvista e i fratelli Grimm.

    I progenitori erano i meravigliosi esseri ricolmi di doni preternaturali, che camminavano nel giardino con Dio godendosi la frescura della sera, o erano i violenti scimmioni di Kubrikiana memoria? Gli uni e gli altri.

    Grazie, Barsanufio
    Il recupero dell'infanzia, nel tuo esempio calzantissimo, implica, assieme agli "arcobaleni narrativi", l'esistenza di una o più menzogne grandi quanto una casa.

    Lotari ci mette in qualche modo una pezza mentre tu, felice, ti tieni il buco!



  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da moonwalker Visualizza Messaggio
    Trovo che la Genesi sia uno dei libri più affascinanti della bibbia, paragonabile ad un'ouverture in campo musicale, introduce l'ascoltatore/lettore allo stato d'animo dell'intera opera.

    [...]

    gran bel messaggio.

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da waglione Visualizza Messaggio
    Lotari ci mette in qualche modo una pezza mentre tu, felice, ti tieni il buco!
    Un docente italiano di logica presso la Columbia University di NY (il cui motto è in theory there is no difference between theory and practice; in practice there is) ha scritto, come uno dei suoi primi libri, uno dedicato all'ontologia del buco. Si intitola: Holes, and Other Superficialities, Cambridge MA, MIT University Press, 1994. Non è facile capire cos'è un buco. E' piuttosto problematico definire come una cosa questo ente parassita che non può esistere senza un oggetto che lo ospita cui sottrarre esistenza. D'altra parte qualcosa deve pur essere, visto che a tutti noi sarà almeno una volta capitato di dire: qui c'è un buco.

    Nella Scrittura i buchi sono essenziali come nell'Emmenthal, in cui indicano - come dice wikipedia - la maturazione naturale del formaggio che sprigiona piccole sacche di anidride carbonica. Bisognerebbe diffidare da una scrittura senza buchi, visto che la stagionatura non sarebbe stata veramente come si deve. Hai ragione, Waglione, sono abbastanza felice, e amo il buco come il formaggio.

    Peraltro mi pare che alcuni rabbini mistici invitassero i lettori a decifrare la parte bianca della pagina della Torah, e non sono quella nera (ossia i caratteri scritti).

    Grazie, B.

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da waglione Visualizza Messaggio
    Ma poi quel papà s'è arrabbiato, non finisce lì, alla mela, caro Lotari. Comunque lasciamo perdere.

    Unica cosa, quando ti sento trarre conclusioni come hai fatto per tutto il post, diciamo di carattere personale, innestando tanti se e tanti ma, mi rendo conto che davvero apparteniamo a due mondi diversi. Alla fine sarà proprio così... ci sono due mondi paralleli, tu di la ad arrovellarti su un libro per digerirlo senza che faccia a pugni col tuo cervello da pensatore del terzo millennio e io, fammelo dire, di qua a chiedermi da dove ti viene tutta questa energia.
    Comunque, secondo la tradizione orientale, i progenitori compaiono nel Paradiso, quello vero. Cioè secondo la tradizione del cristianesimo orientale
    essi si sarebbero pentiti...
    Forse siamo «antropologicamente» diversi. Forse no, siamo «ideologicamente» diversi. Per quanto mi riguarda, lo prendo come un complimento, che ricambio, in quanto ti ritengo una persona molto intelligente. Io continuo a pensare che la tua presenza su questo forum non sia casuale, che in fondo sei in cerca di qualcosa che ti convinca di più. E' davvero un peccato che un cervello come il tuo non sia messo al servizio di qualcosa di più alto.
    Poi mi risponderai "nun ce provà", però è quello che penso.

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da Lotari Visualizza Messaggio
    E' davvero un peccato che un cervello come il tuo non sia messo al servizio di qualcosa di più alto.
    Così è già !

    Grazie dei complimenti.

 

 
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