Camerati ERETICI.

[Leone]

Mormy un paio di cose visto che di là hanno chiuso mentre ti rispondevo e mi è andato perso tutto.
Sono sicuro che i mod capiranno, non sono cose che posso dirgli in privato visto che le sue "accuse" sono state pubbliche.

A) Non sono di CPI, né di Area Identitaria / Il Popolo di Roma. Le tue vicende personali le hai rese pubbliche te, perciò non ti stupire del fatto che la gente ne sia a conoscenza.

B) Su ciò che ho scritto e sulle tue sarcastiche osservazioni in merito al link che hai postato ti faccio notare come non avendo tu letto, per tua fiera ammissione, altre parole del mio 'intervento' non hai potuto leggere osservazioni nel merito dello stesso link che hai pubblicato e che ho ovviamente visitato.
Postare dei link rispondendo ad una persona per poi non leggere le sue risposte nel merito ma dargli del minorato è veramente geniale, lo ammetto.

C) In merito a ciò per cui tanto ti sei piccato. Non sto certo a guardare se sei bannato o meno, e sarebbe tempo doppiamente sprecato visto che ci metti circa 3 ore a farti ri-bannare. Inoltre noto con piacere, come avevo sottolineato a Galaad, che hai letto (potresti fare a meno del forum vecchia volpe?!?). Ebbene ho detto qualcosa di non vero? Giudicavo il tuo percorso forumistico e mi pare di non aver sbagliato nel merito.

D) Sul fatto che tu dia del minorato così spesso non mi sorprende, d'altronde fai anche errori di battitura e tutto ciò lascia intuire del rancore... chi lo avrebbe mai detto eh.

E) iaociao: (fa molto fico mettere le faccine eh? anche le risatine fanno la loro porca figura mormilliana.. ma mai come nick provocanti e geniali trovate alla $daje)

[Giò]

Un'altra cosa che non sono mai riuscito a concepire più di tanto: perchè la Lega Nord, soprattutto a livello di base, s'è sempre fissata con le radici celtiche e/o longobarde, mentre invece al Nord possiamo vantare la gloriosa tradizione della Serenissima o - ancora meglio dal mio personale punto di vista - del Regno Lombardo-Veneto, per non parlare della Repubblica di Genova?

[Olucni]

Capisco. Personalmente, nonostante l'unificazione nella Lega Nord, ho sempre visto la Liga Veneta in concorrenza con la Lega Lombarda.
Cos'è che portò all'unificazione di due realtà che - secondo me - in fondo, quanto meno all'inizio, non si sono mai amate abbastanza?

si trattò di cooptazione , molto malfatta e decisamente ingenua da parte del rocchetta a mio avviso, già Tramarin aveva tentato di 'ammodernare' la Liga, ma a quei tempi i puristi lo segarono sul nascere, poi sopraggiunte esigenze di visibilità (TV=$, la DC Pre mani pulite)
la 'novità' del messaggio fecero si che scalassero per un messaggio più soft (inteso come abbordabile/vendibile alle masse) e di facile impatto; in estrema sintesi.

l'ennesimo wiki ma si trovano ancora rticoli del 90-92 on line.

Niente leghe (monete) e qualcosa sui corsi di lingua veneta.

[Olucni]

Un'altra cosa che non sono mai riuscito a concepire più di tanto: perchè la Lega Nord, soprattutto a livello di base, s'è sempre fissata con le radici celtiche e/o longobarde, mentre invece al Nord possiamo vantare la gloriosa tradizione della Serenissima o - ancora meglio dal mio personale punto di vista - del Regno Lombardo-Veneto, per non parlare della Repubblica di Genova?

grande cappella la tua....

Eine Folk

:sofico:

a costo d'inventarsi il dio Pò, la scuola di mistica padana etc etc , uniti sotto le bandiere della famglia bozzi,
e come con la DR la storia insegna che non c'è nessuno spazio attorno, neanche per gente aldisopra di ogni possile collusione, come fu appunto Rocchetta, o il prof Segato, o i Serenissimi.. etc etc

[Majorana]

Paradossale però che nella DR si preferisca la Lega Nord delle origini, veramente secessionista ed anti-nazionale, piuttosto che l'attuale Lega pragmatica, concreta e federalista, che guarda all'obiettivo, senza velleità rivoluzionarie.

Ciò che piace (anche a me) della lega degli esordi sono le politiche economiche e sociali, l'anti-americanismo ed una vicinanza maggiore a nazioni come la Serbia.
La lega, un tempo, era più movimentista, parlava di difesa di chi viveva e lavora nel nord (non dei padani come "razza", infatti Bossi è sposato con una meridionale), al contrario delle sparate puramente propagandistiche di oggi.
Il pragmatismo attuale non è altro che pura affezione verso i posti di comando e l'essere diventati un partito puramente istituzionale, con tutto ciò che ne consegue.

[Squalo]

Un'altra cosa che non sono mai riuscito a concepire più di tanto: perchè la Lega Nord, soprattutto a livello di base, s'è sempre fissata con le radici celtiche e/o longobarde, mentre invece al Nord possiamo vantare la gloriosa tradizione della Serenissima o - ancora meglio dal mio personale punto di vista - del Regno Lombardo-Veneto, per non parlare della Repubblica di Genova?

ostridicolo: ostridicolo: ostridicolo:

Mi verrebbe da rigirare la domanda e comprendere le ragioni per cui si sentono dei complessati.

[Olucni]

In principio era la Liga



Prima la Liga Veneta, poi la Lega Lombarda, e alla fine la Lega Nord. Tre partiti, tre movimenti popolari le cui storie si intrecciano e si sovrappongono. Ma cos'è accaduto dieci anni prima di arrivare ai raduni di Pontida, alla repubblica del Nord e alle minacce di secessione?

In un flashback abbiamo ripercorso gli anni che hanno portato all'affermazione del Carroccio, quando Lombardia e Veneto emettevano i primi vagiti di autonomia.


« Il Veneto ai Veneti » recitavano i primi manifesti della Liga Veneta.
Franco Rocchetta, 49 anni, veneziano, uno dei padri storici del partito, si faceva anche 500 chilometri in una notte arrivando fino a Peschiera, Rovereto e sfiorando i confini del Mantovano.
E tutto per attaccare in giro quei manifesti gialli con la testa del leone di San Marco. Dietro quelle trasferte notturne una sola spinta ideale.

«Dire no - afferma Rocchetta - al colonialismo industriale imposto dalle grande imprese dell'asse Milano Torino e sostenuto politicamente dal governo di Roma».


E' dunque un esordio «fai da te» quello della Liga. Frutto degli interessi comuni di una quindicina di persone in tutto che casualmente si trovarono, sul finire degli anni Settanta, a frequentare un corso di lingua a cultura venete al centro linguistico Bertrand Russel di Padova. Ricorda Achille Tramarin, poi eletto deputato della Liga alle politiche dell' 83: «Già allora si parlava di federalismo e l'obiettivo era quello di fare del Veneto una regione autonoma come il Friuli o il Trentino Alto Adige. La protesta era contro lo Stato centralista che spremeva come un limone la nostra piccola civiltà produttiva». Gli slogan erano chiari e inequivocabili: «Roma ladrona» e «il lavoro ai Veneti». «La presenza meridionale era forte - aggiunge Tramarin e la Liga proponeva che i datori di lavoro assumessero soltanto chi aveva la res idenza in Veneto».

Le prime riunioni di partito si tengono in modo semiclandestino in qualche bar di Padova o Venezia, i comizi si improvvisano nelle piazze, i manifesti a volte, se mancano tempo e soldi, si scrivono anche a mano. «Non avevamo mezzi - ricorda Ettore Beggiato, attualmente consigliere regionale veneto della Lega Nord - basta pensare che per la prima campagna elettorale abbiamo speso in tutto 7 milioni». Nonostante la povertà di mezzi i risultati non si fanno attendere. Prima gli 8.000 voti alle europee del '79, poi i1 125 mila alle politiche dell' 83 dove la Liga riesce a mandare a Roma un deputato e un senatore. Sono i momenti di gloria di questo partito, costo la staccata di quel Movimento autonomo regione veneto (Marv) che aveva fatto capolino già nei primi anni Sessanta.

Da questo momento però la Liga Veneta non è più sola. Dovrà infatti fare i conti con la Lega Autonomista Lombarda di Bossi che vede la luce ne11'83 e che per la Liga Veneta rappresenterà prima un alleato e poi un avversario. «La Lega Lombarda - tuona Rocchetta - era tutta presa dagli aspetti folkloristici dell'autonomia, tanto che la preoccupezione prima di Bossi era il riconoscimento di una vera e propria lingua lombarda.Il suo obiettivo, quando l'ho conosciuto nell’82, era raccogliere in computer tutte le possibili varianti dialettali della regione». Achille Tramarin ricorda invece che nello statuto della Lega Lombarda era precisato che per appartenere al partito bisognava dimostrare di avere nell'albero genealogico almeno tre nonni lombardi purosangue.

Statuto a parte, il carisma di Bossi emerge presto. Dopo le politiche anticipate dell'87 in cui la Liga viene sconfitta, fagocitata e allo stesso tempo oscurata dalla più potente Lega Lombarda, si arriva al '90, l'anno della svolta: la Liga Veneta smette di esistere come partito autonomo e confluisce nella Lega Lombarda a formare quella che d'ora in poi si chiamerà Lega Nord. Il battesimo ufficiale avviene al congresso federale del febbraio '91 con un Carroccio trionfante per quel 20% conquistato in Lombardia alle politiche dell'anno precedente.

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questo viene da Nautilus,
abbastanza ok, nel senso che ci sono dati importanti

[Giò]

grande cappella la tua....

Eine Folk

:sofico:

a costo d'inventarsi il dio Pò, la scuola di mistica padana etc etc , uniti sotto le bandiere della famglia bozzi,
e come con la DR la storia insegna che non c'è nessuno spazio attorno, neanche per gente aldisopra di ogni possile collusione, come fu appunto Rocchetta, o il prof Segato, o i Serenissimi.. etc etc

In effetti va detto che la Lega Nord de facto s'è inventata un'identità dal nulla, perchè in effetti il Nord avrà il suo sostrato celtico e i longobardi qualche segno dal punto di vista genetico l'hanno pure lasciato, ma a parte quello ogni regione, se non addirittura ogni provincia ed ogni comune, ha la sua peculiarità ed è molto difficile basarsi su delle presunte origini celtiche, visto che al Nord c'era una forte componente italica ed etrusca, oltre ai Venetici che celti non erano.
Ciò è stato dovuto a ragioni politiche, d'altronde una confederazione delle leghe del nord, quale in origine era la Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, aveva bisogno di un mito unificante, di un'idea-forza.

[Mc Queen]

Un'altra cosa che non sono mai riuscito a concepire più di tanto: perchè la Lega Nord, soprattutto a livello di base, s'è sempre fissata con le radici celtiche e/o longobarde, mentre invece al Nord possiamo vantare la gloriosa tradizione della Serenissima o - ancora meglio dal mio personale punto di vista - del Regno Lombardo-Veneto, per non parlare della Repubblica di Genova?

E' una naturale reazione al fatto che la destra classica (risorgimental/unitaria), sbandiera il mito della romanità come componente unificante degli italiani. E' il loro simbolo ultimo (rafforzato all'inverosimile dalla propaganda fascista).

Mito in sè sbagliato, dato che l' "Italianità" che ha unificato l'Italia nel 1860 NON era quella romana (MORTA in un'altra era....), bensì quella Sabauda. Che tuttavia nel tentativo di darsi legittimità maggiore di quel che aveva ha rispolvertato il mito romano per dare un senso profondo ed un dignità metastorica all'unione appena compiuta.

Questo falso storico, è tuttavia riuscito assai bene. Tanto che a tutt'oggi non solo l'area, ma una buona parte della popolazione è pervasa (a diversi stadi) da idee di questo tipo. Le correnti patriottiche soprattutto.

E questo ha costretto il Carroccio e tutto il mondo federalista a riprendere modelli storici che fossero in diretto contrasto con l'idea di origine romana della popolazione.

[Giò]

Ciò che piace (anche a me) della lega degli esordi sono le politiche economiche e sociali, l'anti-americanismo ed una vicinanza maggiore a nazioni come la Serbia.
La lega, un tempo, era più movimentista, parlava di difesa di chi viveva e lavora nel nord (non dei padani come "razza", infatti Bossi è sposato con una meridionale), al contrario delle sparate puramente propagandistiche di oggi.
Il pragmatismo attuale non è altro che pura affezione verso i posti di comando e l'essere diventati un partito puramente istituzionale, con tutto ciò che ne consegue.

Oggi io credo che la Lega Nord abbia di molto attenuato il contenuto etnico delle sue rivendicazioni.

L'identitarismo leghista oggi è cambiato rispetto a quello del '96.
Nel 1996 si voleva la secessione e si credeva di essere una cosa diversa rispetto al resto d'Italia, in maniera radicale e senza peli sulla lingua.
Oggi - a parte le sparate di Borghezio sul 'Noi siamo Celti e Longobardi, non siamo merdaccia levantina e mediterranea', che comunque un senso ce l'hanno se fatte in funzione anti-immigrati - non si va oltre.
Anzi, si tende a privilegiare quell'aspetto che dicevi tu, ossia di difesa di chi lavora e produce al Nord.